Se nelle scorse settimane avete seguito i canali social di Cronache di Birra, sicuramente avrete notato il coinvolgimento del sottoscritto in un viaggio stampa in Repubblica Ceca, organizzato in modo impeccabile da Czech Tourism e incentrato sulla cultura birraria della Boemia. È stata un’esperienza di grandissimo spessore, che ci ha portato a visitare tre/quattro destinazioni birrarie al giorno, quasi tutte rientranti nel novero delle realtà artigianali. Il tour è stato inframmezzato da tappe di stampo naturalistico e culturale, contribuendo a definire un programma sostanzioso e impegnativo, ma davvero straordinario. L’itinerario è stato così ricco di contenuti da convincermi a dedicargli almeno tre articoli, il primo del quale è – per ovvi motivi – esclusivamente dedicato a Praga, capitale della nazione con il più alto consumo pro capite di birra al mondo. Un paese che meriterebbe una visita solo per questo.
La mia ultima visita a Praga risaliva a più di 15 anni fa e nel frattempo la scena birraria si è arricchita di alcuni indirizzi di straordinario valore. Come destinazione puramente turistica secondo me Praga ha pochi eguali in Europa, confermandosi una città di una bellezza sconvolgente, non solo per le sue attrazioni più celebri. Dunque non deve meravigliare se il viaggio di Czech Tourism, nonostante fosse dedicato alla Boemia in generale, ci ha permesso di passare due intere giornate nella capitale: la prima per consentire a me e agli altri partecipanti – quattro giornalisti da Irlanda, Svezia, Danimarca e Francia – di raggiungere la Repubblica Ceca e sistemarci in hotel; la seconda per cominciare effettivamente il tour visitando alcune destinazioni birrarie della città.
Il birrificio del Monastero Břevnov
Dopo una visita agli esterni dello splendido Castello di Praga, ci siamo diretti verso il Monastero Břevnov dove ha sede il birrificio omonimo (sito web). Il monastero fu fondato nel 993 e sin da principio sembra fosse presente un impianto di produzione. Alcuni anni dopo l’attività brassicola nella struttura religiosa fu bandita dal vescovo di Praga e il divieto rimase in vigore fino a metà del XIII secolo. Oggi l’impianto è situato in un edificio in stile barocco, completamente rinnovato nel 2011, e opera sotto licenza del monastero – in altre parole gli otto monaci benedettini attualmente presenti nella struttura non si occupano di produrre birra. Il birrificio dispone di fermentatori aperti usati solo per la Tmavé (la scura della casa) e di un campo di coltivazione con 24 ettari di luppolo.
Il birrificio Břevnov produce sei birre in maniera stabile e un’altra decina a rotazione, con il 60% della produzione coperta da Lager base. La loro Světlý Ležák (cioè la Pils principale) ha un bel profilo maltato di cereale, una luppolatura che ricorda l’erba sfalciata e persino gli agrumi, amara sul finale e leggermente astringente. Emerge un po’ di diacetile, come prevedibile, ma entro limiti più che accettabili. Sebbene sia una destinazione di stampo nettamente tradizionale, non mancano tipologie della corrente più moderna come IPA, Imperial Lager e birre all’uva e al caffè.
Automat Matuška
Conclusa la visita da Břevnov abbiamo continuato la nostra passeggiata per Praga raggiungendo il locale di Automat Matuška (sito web), uno dei più apprezzati esponenti della nuova ondata della birra artigianale in Repubblica Ceca. Anche il locale ha un gusto moderno, con un arredo minimalista dal gusto scandinavo e un impianto di spillatura a dieci vie che sormonta un lungo bancone in acciaio. È molto apprezzato anche per l’offerta gastronomica: un American bbq di alto livello, con proposte sia classiche che innovative. Nel piano interrato è presenta una sala per feste private, nonché un piccolo impianto a disposizione di chiunque voglia cimentarsi nella produzione della propria ricetta. Da Automat Matuška ho assaggiato la Desítka (4,2%), una Pils piuttosto leggera (10 °P), che tuttavia non rinuncia a esibire un profilo maltato relativamente strutturato.
Pilsner Urquell Experience
In viaggi stampa del genere sono sempre presenti anche destinazioni legate ai grandi marchi, dunque non deve meravigliare se la nostra successiva tappa è stata il Pilsner Urquell Experience (sito web), il museo interattivo di Pilsner Urquell aperto poco più di un anno fa nel centro di Praga e diventato da subito una delle principali mete turistiche della città. Il percorso è pieno di elementi interattivi e si contraddistingue per un’impostazione molto peculiare: comincia dalla preistoria della bevanda per poi evolvere rapidamente fino alle origini della Pils, presentandola come una tipologia rivoluzionaria fortemente voluta dal popolo – avete presente la storia delle sommosse a Plzen prima dell’ingaggio di Josef Groll, giusto? A quel punto il visitatore medio probabilmente si starà chiedendo quali fossero le caratteristiche uniche di quella nuova birra e la risposta arriva nella sala successiva, dove prima di riprendere il percorso viene offerto a tutti un boccale di Pilsner Urquell.
Solo da quel momento in poi vengono spiegati gli ingredienti della birra, le tecniche di produzione e i metodi di spillatura, sempre con un approccio molto leggero e interattivo. Il tour si conclude nel locale sopraelevato del museo, dove è possibile bere un altro boccale di Pilsner Urquell ed eventualmente partecipare alle altre iniziative presenti, tra cui il corso di spillatura che ci ha visto sfilare più volte dietro le spine della saletta dedicata a questa attività. Pilsner Urquell Experience è una destinazione soprattutto per i neofiti, sebbene anche gli appassionati più smaliziati possano trovare spunti interessanti.
La prima giornata del viaggio di Czech Tourism si è conclusa con una tappa non prettamente birraria: abbiamo infatti cenato presso il centralissimo 420 (sito web), un ristorante di fine dining situato in un antico palazzo proprio di fronte al celebre orologio astronomico. Una conclusione di giornata perfetta per prepararci all’indomani, quando avremmo lasciato Praga per cominciare il nostro viaggio in giro per la Boemia.
Altri locali e birrifici di Praga
Come accennato in precedenza, il primo giorno a Praga è servito per permettere a tutti i partecipanti di raggiungere la città dalle varie parti d’Europa. Personalmente ho avuto la fortuna di aver concluso il check-in in albergo già alle 13,30, avendo quindi il resto della giornata libero per visitare diversi locali della città. Inutile sottolineare che mi ero appuntato diversi indirizzi, dovendo però compiere delle dolorose scelte per motivi di tempo e prossimità, escludendo inoltre alcuni posti visitati in passato.
La mia prima tappa è stato Vojanův Dvůr (sito web), un locale piuttosto turistico ma perfetto se avete bisogno di mettere qualcosa sotto i denti in un orario in cui potrebbe essere complicato pranzare. L’aspetto incredibile appena arrivati in Repubblica Ceca è che anche in un posto del genere, dall’animo spiccatamente turistico, è possibile bere una Pils di altissimo livello, capace di calarti immediatamente in una concezione totalmente diversa della nostra bevanda. La loro Světlý Ležák è dunque ottima sia da bere da sola, sia per accompagnare la cucina della casa.
Successivamente mi sono diretto verso il lungofiume, dove sorge uno dei locali più interessanti di Praga. Si chiama Loď Pivovar (sito web) ed è un birrificio ospitato all’interno di uno dei barconi ormeggiati lungo la Moldava. Una roba che in Italia sarebbe assurdo anche solo immaginare e che invece a Praga è realtà: si accede da una delle entrate del barcone e subito si incontra il piccolo impianto di produzione, posto all’estremità dell’unica sala. Sul lato opposto invece è situato il bancone e nel mezzo sono disposti tavoli e sedie, alcuni accanto alle vetrate che danno sulla Moldava. Nelle giornate estive è possibile salire al piano superiore scoperto e godersi la propria birra con vista su Praga. Un’esperienza davvero unica, valorizzata anche dalle validissime birre della casa: sia Tmavé che Světlý Ležák sono a dir poco convincenti.
Lasciato Loď Pivovar mi sono spinto verso il centro della città per due indirizzi distanti tra loro un centinaio di metri. Il primo è Pivovarská nalévárna v Soukenické, pub vecchio stampo dall’atmosfera molto verace: quando sono entrato ho trovato solo quattro regulars seduti a un tavolo intenti a seguire il campionato ceco di calcio e un provatissimo publican dietro le spine. Erano disponibili anche alcune birre della casa (Pivovar Hostomice), ma purtroppo non ho potuto consumare perché accettano solo cash (e la mia carta non mi permetteva di prelevare). Il secondo indirizzo è Sibeeria Tap Room (pagina Facebook), locale del birrificio Sibeeria. Anche in questo caso siamo al cospetto di una realtà giovane e moderna, che però produce anche classiche Pils, come la Everyday Life che ho assaggiato in loco.
Una delle migliori bevute della mia prima giornata a Praga è stata la Tmavé di Bohemia Goose (sito web), elegante e bellissimo brewpub apprezzato anche per la sua cucina tradizionale. L’attuale gestione è piuttosto recente (2023) e arriva dopo l’esperienza della Novoměstský Pivovar, situata sempre nello stesso locale. Bere la propria birra a pochi centimetri dall’impianto di produzione in rame regala sempre una certa emozione. Infine mi sono diretto verso la città vecchia, dove mi sono concesso una pausa allo storico U Medvidku (sito web), prima di cenare presso il vicino ristorante U Tri Ruzi (sito web) – la cui gestione, ho scoperto dopo, è la stessa Vojanův Dvůr. Infine, prima di lasciare Praga il giorno successivo ho assaggiato la Tmavé del Monastero Strahov (sito web), situato a due passi dal mio hotel.
Conclusioni
Come spiegato, a Praga avrei volentieri visitato altri indirizzi, ma per ovvi motivi ho dovuto compiere una selezione. Ci sono due locali che mi dispiace di aver mancato: Vinohradský Pivovar, di cui ho letto un gran bene negli ultimi anni, e Pivovar Bubeneč, situato non molto lontano da Automat Matuška ma non incluso nel nostro programma di viaggio. In definitiva Praga è una destinazione birraria incredibile, che qualsiasi appassionato dovrebbe visitare con una certa regolarità. Gli indirizzi di qualità sono tantissimi e c’è davvero l’imbarazzo della scelta, con l’impressione che siano presenti altre decine di mete birrarie valide oltre a quelle più conosciute. L’offerta è aumentata considerevolmente negli anni e oggi la città è a mio avviso una delle prime mete in Europa per la birra, considerando anche il carico di tradizioni che molti luoghi possono vantare. I prezzi nella capitale sono alti rispetto al resto del paese, ma nulla a che vedere con quelli ormai raggiunti in Italia. Un motivo in più per prenotare subito il vostro viaggio a Praga!