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La mia estate: Berlino

DSC02860Dopo il piacevole soggiorno a Praga, ci siamo mossi alla volta di Berlino, novità assoluta dei nostri viaggi all’estero. Prima di approdare nella capitale tedesca, abbiamo però effettuato una piccola deviazione al fine di passare per Lipsia, sperando di assaggiare la Gose, il tradizionale stile birrario della città. Grazie alle indicazioni del buon Colonna, abbiamo trovato un biergarten nei pressi della stazione ferrovaria, dove abbiamo provato per la prima volta questa birra di frumento: forse è riduttivo definirla una via di mezzo tra una weizen e una blanche belga, ma la netta presenza del coriandolo suggerisce proprio questa idea. E’ senza dubbio uno stile intrigante, splendidamente dissetante durante le calde giornate estive!

Gose a Lipsia

Conclusa la pausa a Lipsia, siamo finalmente giunti a Berlino. Cosa dire della città del Muro? Credo che le parole non bastino: è affascinante, spiazzante, incredibilmente vivace e vitale. E’ un mondo a parte, quasi una città irreale per storia e architettura. Sembra che le strade gigantesche, i palazzoni residenziali presenti ovunque, i parchi immensi siano stati messi lì da un giorno all’altro. Molto dell’unicità di Berlino deriva ovviamente dal Muro, che domina come un’ingombrante presenza storica: ciò che oggi colpisce maggiormente di quell’assurdo progetto sono i risvolti grotteschi, che hanno instaurato dinamiche incredibili una volta riconquistata l’unità. E che i berlinesi sono stati abili a sfruttare nel miglior modo possibile.

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A Berlino si gode di una libertà concettualmente difficile da ritrovare altrove, almeno alle nostre latitudini. Non solo ho avuto l’impressione che ognuno possa realmente fare ciò che vuole, ma che ci siano anche i mezzi per farlo. Le giornate sono scandite fino a notte fonda (e oltre) dall’impressionante quantità di eventi che animano la città, lo stile di vita tuttavia è tranquillo e rilassato: le larghe strade sono quasi sprecate in rapporto al ridotto numero di automobili che girano; diversamente sono le biciclette a caratterizzare la mobilità metropolitana. Inutile elogiare i mezzi pubblici, che sono il modo migliore per attraversare i vasti quartieri di Berlino.

In questo turbinio di eventi e vitalità, la birra artigianale passa assolutamente in secondo piano, anche perché i produttori e i locali della città non brillano certo per l’offerta: insomma non c’è una meta birraria che ti spinge a percorrere chilometri come in altre realtà d’Europa. Basti pensare che il birrificio più importante di Berlino… non è un birrificio! O meglio lo era nell’ottocento, prima che interrompesse la propria produzione: la creatività dei berlinesi l’ha oggi trasformato nel Kulturbrauerei, un centro che ospita web agency, uffici, attività commerciali e discoteche, una delle mete preferite della gioventù del posto.

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Lindenbrau

Impossibile tuttavia non concedersi qualche birretta in un paese che comunque ha fatto la storia di questa bevanda. Nei pressi di Alexander Platz si trova Brauhaus Mitte, un grande locale che produce stili classici tedeschi, tra cui una piacevole weizen. Sempre nei dintorni, sotto la ferrovia della S-Bahn, è situato il Lemke, che esteticamente è quello che ci è piaciuto di più; la produzione segue i soliti stili tedeschi, sebbene qui si cerchi qualcosa di diverso: una ale in stile anglosassone (non l’ho provata, ma da ciò che ho letto sarebbe da sconsigliare) e la birra “base” del locale, l’Original, una sorta di dunkel che forse non ha molto senso di per sè, ma è piuttosto gradevole. Nell’impressionante Sony Center si trova invece il Lindenbrau, completamente dedicato alle birre di frumento, che tuttavia non abbiamo apprezzato particolarmente.

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Con Berlino la nostra vacanza si è conclusa: saliti in macchina siamo partiti alla volta di Roma, che, per una scelta puramente masochistica, abbiamo raggiunto senza tappe intermedie 😉 .

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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9 Commenti

  1. oltre , a birra, bici , mangiare, parchi cosa altro ? visto che ci andrò prestocosa ti ha colpito? ci ritorneresti? grazie stefano

  2. @stefano
    Beh se rileggi le prime righe in cui descrivo Berlino, troverai molte risposte alle tue domande. Ci ritornerei subitissimo, senza dubbio alcuno. Ciò che mi ha colpito di più è l’unicità di questa città: abituato alle capitali europee, sono inizialmente rimasto spiazzato. Per dirti, Alexander Platz non è minimamente paragonabile, che so, a piazza Navona o a Piccadilly Circus o a Staroměstské náměstí, tanto per citare tre esempi diversi tra loro. Ti spiazza per immensità di spazi e per non accogliere apparentemente nulla di interessante: sei lì, tra strade larghissime, palazzoni anonimi, spazi infiniti e ti chiedi dove sia l’attrazione… ma poi capisci che l’attrazione è proprio in tutto questo! Così appena ti abitui alla città, te ne innamori. Berlino sembra nata dalla mente di qualche scrittore visionario, presenta delle dinamiche uniche, createsi dal suo tribolato recente passato. E’ una città giovanissima, dinamica, in continuo fermento sociale e intellettuale. Insomma se ne potrebbe parlare per giorni… visitala e mi saprai dire!

  3. Avete dimenticato la Luisenbrau (Luisenplatz 1. Berlin, 10585). Attaccata allo Schloss Charlottemburg, propone una birra non filtrata da urlo… E ricordarsi di mettere il bierdeckel (sottobicchiere) sul proprio boccale quando non se ne può più, altrimenti te ne arriva subito un’altra…

  4. @Alessandro
    Sì giusta segnalazione, ma ora il Luisenbrau non esiste più, o meglio al suo posto ha aperto la succursale del Lemke… le birre sono le stesse di quello vicino la S-Bahn

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