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Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....
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Il birrificio Brew Gruff vende due fermentatori unitank da 5 hl

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Il birrificio Brew Gruff vende due fermentatori unitank da 5 HL, marca Easybrau.

Vengono forniti con gorgogliatori, sonda e controller per temperatura. Attacchi DN40. I due tank hanno la valvola di sicurezza certificata PED. Anno di acquisto 2016.

Per ulteriori informazioni contattare [email protected].

Prossimi eventi: Birre sotto l’albero, Medibex, A Beer Carol e Birre di Natale

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Come facilmente immaginabile, la panoramica di oggi sui prossimi eventi birrari è ricca di iniziative dedicate al Natale e alle birre prodotte per le festività. Due si terranno a Roma: oltre allo storico e irrinunciabile Birre sotto l’albero, quest’anno debutterà l’evento Birre di Natale di Snodo Mandrione, con 13 birrifici. Già ieri invece è partita a Bologna l’edizione 2023 di A Beer Carol, la consueta rassegna di Kerstbier de Il Punto, che proseguirà fino a domenica. Ma non c’è solo Natale nella carrellata di oggi, perché a metà mese debutterà a Bari la prima edizione di Medibex, manifestazione dedicata alla scena brassicola del Mediterraneo, con 14 produttori e un ricchissimo programma di appuntamenti. Buone bevute a tutti!

In Toscana il progetto Bircacio: dagli scarti della birra nasce un pecorino sostenibile

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Nella suggestiva cittadina di Massa Marittima (GR) si sta attuando un progetto innovativo che potrebbe rivoluzionare la produzione casearia locale oltre a quella brassicola. L’approccio visionario del progetto Bircacio sta attirando l’attenzione dei settori coinvolti, proponendo una soluzione sorprendente e sostenibile nella gestione degli scarti della birra. Il progetto Bircacio , nasce grazie a GAL F.A.R. Maremma, con il supporto della Misura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie” PSR 2014-2020 della Regione Toscana, e sta delineando un nuovo percorso nel campo dell’economia circolare. La sua missione è ambiziosa: valorizzare gli scarti della produzione di birra per creare un formaggio innovativo, avviando così un ciclo virtuoso e sostenibile.

Birra di Fiemme vende una sala cottura da 25 hl e un mulino

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Il birrificio Birra di Fiemme vende una sala cottura da 2.500 litri utili, composta dai seguenti tini: mash, filtro, bollitore, whirpool; con tino acqua calda da 5.000 litri e scambiadotore di calore raffreddamento mosto a due stadi, acqua calda e glicole.

Tenuta bene, funzionante, da riprendere qualche saldatura.

Mulino per macinare il malto da 600 kg/ora

Anno 2010, possibilità di visionare e provare qui con noi

Prezzo 80.000 euro.

Chi fosse interessato può fare riferimento ai seguenti contatti:
cell. +39 338 879 4727
cell 2. +39 379 211 8135
email: [email protected]

Nuovi libri: La grammatica della birra, Beerfly e Il birraio di Modena, tre

Negli articoli di Cronache di Birra in cui passiamo in rassegna le novità editoriali, spesso ci concentriamo su guide e manuali, tralasciando quei libri di narrativa a tema con un approccio più leggero. È in realtà una scelta forzata, perché di pubblicazioni simili ne esistono poche in Italia, nonostante la birra e i suoi luoghi per eccellenza rappresentino un valido pretesto per raccontare storie appassionanti. Lo dimostrano due delle tre opere che presentiamo oggi: una raccolta di “aneddoti da bancone” e una vicenda di fantasia ma ambientato in un contesto storico reale e ben definito. Ma proprio perché è l’approccio didattico a dominare il settore editoriale della birra, anche nella carrellata di oggi non può mancare un manuale sull’argomento, tanto più se l’autore è una firma autorevole come Maurizio Maestrelli. Buone letture!

Nuove birre da Shire, Hammer, Vetra, Birrificio Abruzzese, Antikorpo e Dank

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Molte delle birre natalizie che trovate disponibili in questi giorni si caratterizzano per lunghe maturazioni, che durano mesi interi. Così l’aspetto curioso, spesso ignorato dai neofiti, è che queste produzioni per le festività in realtà sono state brassate in piena estate (o giù di lì), per essere pronte ora. Ad esempio la cotta della How Fortunate The Man With None (11%), ultima nata in casa Shire Brewing (sito web), si è tenuta lo scorso agosto e rappresenta la prima Imperial Stout del giovane birrificio laziale. E non è un’Imperial Stout qualunque, perché prevede l’aggiunta di sciroppo d’acero a fine bollitura e baccelli di vaniglia Bourbon del Madagascar in maturazione, entrambi di elevata qualità. Il grist è costituito da malto Pils, integrato da avena maltata, Crystal T50, Pale Chocolate, Chocolate, Crystal DRC e Roasted; la luppolatura invece è stata affidata al semplice Magnum. È ovviamente una birra ricca, avvolgente, densa, con una componente zuccherina non indifferente ma ben bilanciata dal contrappunto dei malti scuri. Nonostante l’alta gradazione alcolica, risulta relativamente facile da bere grazie alla chiusura asciutta e secca. Una creazione di grande spessore con cui i ragazzi di Shire vogliono brindare al Natale e a un anno ricco di soddisfazioni.

Italian Grape Ale ed etichette contestate: due sentenze a favore dei birrifici

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Chi bazzica il mondo della birra artigianale sa bene quanto kafkiana può rivelarsi la burocrazia italiana. Anche solo aprire un birrificio può significare infilarsi in un ginepraio senza fine, ma la situazione diventa particolarmente surreale quando ci si avventura ai limiti della sperimentazione, dove non arrivano le contorte e obsolete regole che disciplinano il settore. Un caso particolarmente indicativo è rappresentato dalle Italian Grape Ale, birre prodotte con mosto d’uva, che soffrono di questo problema perché si muovono in un territorio a cavallo tra due mondi e, dunque, non ben regolamentato. Il risultato è che i birrifici sono spesso penalizzati da interpretazioni cervellotiche e accusatrici degli enti di controllo, che sfruttano qualsiasi cavillo per creare problemi – in genere senza malafede, non comprendendo semplicemente il prodotto che hanno di fronte. Per fortuna ora alcuni di questi limiti potrebbero essere superati.

La birra è inclusiva (ma sono altri i dati interessanti dell’osservatorio di Assobirra)

Nel 2020 Assobirra lanciò il Centro Informazione Birra (CIB), un osservatorio permanente sul settore brassicolo finalizzato ad analizzare l’andamento del mercato con report a cadenza regolare. È un’iniziativa che ricorda da vicino quella dell’Osservatorio Birra di Birra Moretti (cioè Heineken, cioè ancora Assobirra), che ha scopi molto simili. In entrambi i casi a ogni report si accompagna un comunicato stampa dai toni tendenzialmente trionfalistici (o comunque propizi), che poi viene ripreso dalle maggiori testate generaliste. Come abbiamo visto in passato, spesso queste analisi si concentrano sugli aspetti favorevoli tralasciando quelli negativi e hanno l’effetto di presentare il settore in maniera positiva all’opinione pubblica, tanto in termini di indicatori di mercato quanto di aspettative sociali. Così spesso i dati davvero interessanti si trovano tra le pieghe dei report, dove i dettagli aggiungono qualcosa in più alla narrazione da comunicato stampa – se non discostandosi addirittura da quest’ultima. È una regola che possiamo estendere anche alla terza edizione del 2023 del Centro Informazione Birra, pubblicata qualche giorno fa.

Discreta Italia allo European Beer Star: 30 medaglie tra cui 8 ori

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Nella giornata di ieri si è tenuta a Norimberga, nel corso della fiera BrauBeviale, la cerimonia di premiazione dello European Beer Star, prestigioso concorso birrario internazionale. Per i birrifici italiani è stata un’edizione in chiaroscuro: in termini assoluti il bottino è stato ottimo, con 30 medaglie divise tra 8 ori, 12 argenti e 10 bronzi; relativamente all’anno scorso invece i numeri sono in leggero calo. Nel 2022 infatti i riconoscimenti totali furono 35 con 10 ori, dunque si tratta di una piccola flessione per una prestazione che comunque è migliore a quella del 2021 (32 medaglie ma solo 4 ori). Un po’ di variabilità tra un’edizione e l’altra è preventivabile, perciò tutto sommato possiamo essere moderatamente soddisfatti di questa spedizione italiana allo European Beer Star.

Tre paranoie (del tutto evitabili) degli homebrewer

Le paranoie degli homebrewer sono molteplici, potremmo parlarne per ore. Io stesso ne ho ancora molte, difficili da sradicare. Con il tempo, però, alcune sono riuscito a farmele passare, almeno in parte. Ne ha beneficiato il mio approccio alla produzione, ma anche lo stato d’animo con cui vivo la giornata di cotta e il periodo di fermentazione, che in passato sono stati piuttosto agitati. Relax, don’t worry, have a homebrew, diceva qualcuno. Te pare facile. Vediamo tre paranoie molto diffuse che sono riuscito a farmi passare, e che auguro anche a voi di superare presto (se non lo avete già fatto).

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