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Cercasi birrificio artigianale in Veneto

Sono alla ricerca di un birrificio artigianale in Veneto...

Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...
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Birrificio artigianale vende impianto completo con sala cotte da 300 litri

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Birrificio artigianale vende impianto completo con sala cottura da 300 litri marca Spadoni.

L’impianto è cosi composto:

  • Sala cottura MBS 300/E ( 2 tini con generatore elettrico a circolazione di olio diatermico) entrambi i tini riscaldati e possibile effettuare la doppia cotta nella stessa giornata (ossia 600 lt.)
  • 3 Unitak serbatoi di fermentazione e maturazione refrigerati capacità totale pari a 750lt.
  • 1 serbatoio di accumulo acqua calda da 500lt. compreso di autoclave e con pompa centrifuga.
  • 1 serbatoio di accumulo acqua fredda da 500lt. compreso di autoclave e con pompa centrifuga.
  • Gruppo frigorifero Tae evo tech 031 4000 tr/h
  • Mulino 200kg/ora Roppi 600
  • Pompa carellata inox 1.1 kw aisi 304
  • Riempitrice a 6 becchi
  • Tappatrice da banco pneumatica tappi corona 26/29
  • Etichettatrice semi automatica
  • Cella frigo
  • Contalitri fiscale krohne optiflux 6300
  • Scambiatore di calore
  • Gruppo di ossigenazione mosto include gruppo filtro assoluto, flussimetro aria, candela sinterizzata.
  • Quadro elettrico generale di comando, controllo, e distribuzione. L’apparato e controllato e comandato attraverso un plc siemens con interfaccia touch screen e software di gestione personalizzabile.

Prezzo 70.000 euro +IVA

Per informazioni potete scrivere all’indirizzo [email protected] o contattare il numero 3451556796 (Fabio).

Il meglio dell’inizio della Italy Beer Week e altri eventi: Birre dal Basso e Roma Craft Fest

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L’articolo di oggi va online a poco più di un’ora dall’inizio del Ballo delle Debuttanti, il pre-opening party della Italy Beer Week che anche quest’anno si terrà nell’affascinante cornice di Mercato Centrale a Roma. Dell’iniziativa dedicata alle 13 nuove birre italiane abbiamo scritto di recente, quindi oggi ci concentriamo su alcune delle iniziative che da lunedì animeranno la quindicesima edizione della Italy Beer Week. Ma per evitare di essere troppo autoreferenziali, oggi citiamo altri due festival con la birra artigianale protagonista, in maniera totale o parziale. Curiosamente si terranno entrambi a Roma, proprio in concomitanza con la Italy Beer Week: presso l’Acrobax si svolgerà la sesta edizione di Birre dal Basso, mentre al Forte Trionfale esordirà il nuovissimo Roma Craft Fest con tanti produttori artigianali compresi quattro birrifici di Roma e dintorni. Ci vediamo da Mercato Centrale!

Il Birrificio Trunasse vende sala cottura da 320 litri e attrezzature varie

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Causa passaggio a configurazione superiore, il Birrificio Trunasse di Centallo (CN) vende sala cottura, imbottigliatrici e altre attrezzature.

Dettagli impianto di produzione:

  • Marca: Eco Brew Tech
  • Anno di costruzione: 2002 (acquistato nel 2009)
  • Tipologia: Impianto a due tini
  • Capacità: 320L nominali, produzione effettiva di circa 270L a 10-13 Plato
  • Caldaia a vapore: Marca Thermindus

Altre attrezzature disponibili:

  • Scambiatore di calore Pacelli a 32 piastre
  • N2 Serbati di miscelazione per priming (10hl e 24hl)
  • Sistema di refrigerazione per gestione di 6 tank
  • Pompa Liverani carrellata
  • Imbottigliatrice isobarica lineare 4 becchi (Barida)
  • Imbottigliatrice semiautomatica a gravità 6 becchi
  • Etichettatrice semiautomatica per singola bottiglia
  • Tappatrice pneumatica

Attrezzature in buone condizioni.
Possibilità di vendita in blocco o separata.

Per info, foto e dettagli, contattami in privato.

LERDA PAOLO
Brewmaster of BIRRIFICIO TRUNASSE
+39 328 2730671

Gli acquisti di birra aumentano del 2%: e ora come la mettiamo?

L’ambiente della birra artigianale italiana sta vivendo un momento di disorientamento, causato da una generalizzata percezione di difficoltà. L’aumento dei costi, la fine della fase modaiola e alcune chiusure illustri hanno esasperato il malumore degli operatori, creando un circolo vizioso che sta fiaccando il morale del settore ben oltre il dovuto. Se è vero che questa situazione è alimentata da un certo passaparola superficiale e da suggestioni fuorvianti, è anche vero che di recente il mercato della birra ha fornito dati tutt’altro che confortanti: nel 2023 il calo è stato evidente, con un -5% che ha colpito tutte le principali voci statistiche. In mezzo a questa sensazione di malessere, negli scorsi giorni è arrivato un altro dato che va in direzione completamente opposta e che ci obbliga a ripensare il periodo attuale.

Radical Brewery (Lucca) si propone per la produzione di birra conto terzi

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Il birrificio Radical Brewery (Lucca, Toscana) si propone sul mercato per la produzione di birra in conto terzi.

Possiamo offrire un servizio di alta qualità grazie all’esperienza maturata negli anni e all’importante investimento effettuato nelle attrezzature del birrificio.

Abbiamo esperienza diretta nella produzione di basse fermentazioni in stile tedesco, luppolate di stampo europeo o americano, birre di stampo inglese classico e contemporaneo, birre di stampo belga, birre sour. Vantiamo un’importante esperienza nell’ambito della produzione di birre senza glutine di alta qualità. Ad oggi produciamo stabilmente dieci birre senza glutine a nostro marchio e tre birre senza glutine a marchio di terzi.

La nostra attrezzatura si compone di:

  • Impianto osmosi per il trattamento dell’acqua di processo.
  • Impianto di produzione Toscana Inox a tre trini a vapore da 16hl.
  • Fermentatori isobarici da singola e doppia cotta.
  • Hopdoser per luppolature. Permette di saturare il pellet con CO2, così da garantire pickup di ossigeno molto basso.
  • Coppia di filtri a campana a 3 cartucce filtranti in polipropilene da 30”.
  • Imbottigliatrice isobarica Cime Careddu a 8 becchi con capacità di 1500 b/h da 0,33. L’imbottigliatrice ha un doppio ciclo di prevacuazione aria e saturazione con CO2 realizzato prima del riempimento della bottiglia, garantendo un pickup di ossigeno molto basso. Etichettatura con etichette avvolgenti. Possibilità di confezionare bottiglie standard da 0,33 e 0,50.
  • Lattinatrice Emma a 3 becchi isobarica, con capacità oraria di produzione compresa tra 900 e 1350 pz/h. La macchina satura le lattine di CO2 prima del riempimento e utilizza insufflagli di CO2 tra il riempimento e l’aggraffatura, garantendo un pickup di ossigeno molto basso. Possibilità di confezionare lattine sleek e standard da 0,33. Etichettatura con etichette avvolgenti. Su richiesta valutiamo altri formati presenti sul mercato.
  • Ossimetro professionale per il controllo del contenuto di ossigeno della birra durante il processo produttivo, con focus particolare per il confezionamento. I dati di ogni produzione saranno condivisi con il cliente per garantire la massima trasparenza.
  • Inscatolamento in cartoni da 12 pz o da diverso numero su richiesta.
  • Infustamento della birra in fusti monouso.
  • Possibilità di stoccare la birra nella cella frigo interna del birrificio (50 m2) oppure in magazzino refrigerato esterno.

Offriamo la nostra massima disponibilità per costruire assieme a voi una ricetta che vi soddisfi e offrirvi un preventivo con un prezzo competitivo, garantendo la più alta qualità possibile del prodotto finale.

Responsabile commerciale: [email protected]
Responsabile produzione: [email protected]

Il futuro delle Lager artigianali americane: innovazione e nuove tendenze

Le Lager compongono la famiglia di birre più diffuso al mondo. Il loro successo risiede in un profilo generalmente accessibile e rinfrescante, capace di conquistare consumatori di ogni età. Originarie della Baviera del XV secolo, le Lager si sono sviluppate con l’introduzione del Reinheitsgebot, la Legge della Purezza della Birra del 1516, che imponeva l’uso di soli tre ingredienti: orzo, luppolo e acqua. Con il tempo si aggiunse il lievito e nel 1842 nacque la prima Pilsner a Plzen, in Repubblica Ceca. Oggi le Lager coprono il 90% della birra consumata nel mondo e spesso rappresentano la porta d’ingresso per i giovani al mondo della birra. Recentemente stanno guadagnando popolarità anche tra i consumatori di lunga data che desiderano ridurre l’apporto alcolico senza rinunciare alla qualità.

Birrificio ligure vende impianto di produzione completo con sala cotte da 5 hl

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Birrificio ligure vende impianto di produzione da 500 litri, fermentatori, riempitrice per bottiglie longneck e lattine. L’attrezzatura è situata a La Spezia ed è del 2016, salvo dove scritto diversamente:

  • Kit Impianto birra Junior 500, Polsinelli
    • 1 Pentola di ammostamento da 500 litri
    • 1 Pentola di boil da 500 litri + Filtro HALO
    • 1 Pentola di sparge da 300 litri
    • 3 strutture inox di supporto per pentole
    • 2 fornelloni radiali inox (26 Kw)
    • 1 fornellone radiale inox (35 Kw)
  • 4 Fermentatori, non isobarici, fondo conico 30° refrigerato 500 litri con valvola motorizzata, Polsinelli
  • 1 Fermentatore, non isobarico, fondo conico 30° non refrigerato 550 litri, Polsinelli anno 2022
  • 1 Quadro elettrico a 5 posizioni
  • 1 Refrigeratore GRA 3000 Compact
  • 1 Scambiatore di calore maxi 80 a 22 piastre inox, smontabili e sanificabili
  • 1 Elettropompa ep mini b per sparge e travasi, con inverter per regolazione flusso
  • 1 Elettropompa ep midex 30 b per whirlpool e travasi
  • 1 Elettropompa per birra Novax 20 BEER LOW
  • 1 Filtro a squadra AISI304 DN 50 rete, filtrante AISI316 0.5 mm
  • 1 Mulino 1,1 HP Engl Derby 220V + Supporto per Mulino Engl Derby
  • 1 Riempitrice daniCanFiller Model 2 MF “33 cl bottiglie longneck & lattine” anno 2022

Per maggiori informazioni è possibile contattarmi al numero 342 5279345 oppure scrivere all’indirizzo [email protected].

Nuove birre da Wild Raccoon, Antikorpo, Birranova, Lucky Brews, Dank Brewing e White Dog

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Parlando di nuove birre, l’appuntamento da cerchiare in rosso sul calendario è quello con il Ballo delle Debuttanti, l’evento con cui tradizionalmente ci avviciniamo all’inizio della Italy Beer Week. Delle 13 creazioni che da venerdì 14 a domenica 16 marzo troverete presso il Mercato Centrale di Roma abbiamo scritto la scorsa settimana, perciò oggi ci dedichiamo ad altre produzione affacciatesi per la prima volta sul mercato nelle scorse settimane. In termini di produzioni inedite siamo già ampiamente oltre quelle censite nello stesso periodo dello scorso anno: se questo dato valesse come cartina di tornasole per il settore – e non è escluso che possa essere considerato tale – la situazione poi non sarebbe così nera come molti la dipingono.

Birrificio vende impianto di maltazione da 500 kg di orzo per ciclo

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Vendesi impianto di maltazione Braumaster Power-Malz del 2015 da 500 kg di orzo per ciclo, composto da tino di macerazione, tino di germinazione, tino d’essiccazione, tino d’accumulo di acqua gelida con chiller, pannelli di controllo, pompe di servizio varie, scambiatore di calore con bruciatore esterno. Capacità di produzione mensile: 2500-3500 kg di orzo (circa 2000-2800 kg di malto finito).

L’impianto è stato acquistato usato nel 2021 (due cicli all’attivo), è stato posizionato e testato dal produttore presso la nostra sede ma non è mai entrato in produzione. Sostanzialmente pari al nuovo.

L’impianto è suddiviso in tini dedicati per ogni fase di produzione malto.

Il tino di macerazione è dotato di un fondo piatto su cui si trovano degli ugelli d’aria per poter ricircolare e areare il cereale durante l’imbibizione.

Il germinatoio è dotato di un fondo filtrante (piastre d’acciaio tagliate al laser) con un aspo centrale per mantenere in lento movimento il cereale. È inoltre dotato di un sistema di raƯreddamento del cereale durante la fase di germinazione tramite l’aspersione di acqua gelida (prelevata dal tino d’accumulo dedicato).

L’essiccatoio è dotato di un aspo centrale per il lento rimescolamento del cereale, di un letto filtrante (piastre d’acciaio tagliate al laser) e dei condotti di entrata ed uscita dell’aria. Nei condotti di entrata dell’aria calda si trovano degli ugelli per insufflare acqua per poter realizzare malti caramellati. Sul circuito di uscita dell’aria dal tino di essicazione è presente una valvola per poter riciclare l’aria calda nelle fasi finali di essiccazione in maniera da risparmiare energia.

All’esterno è presente uno scambiatore di calore tubo in tubo per il riscaldamento dell’aria dedicata all’essicazione, tramite un bruciatore a gas. L’aria è convogliata verso l’essiccatore tramite due ventilatori industriali. Nota bene: non vi è contatto diretto tra i fumi di scarico del bruciatore e l’aria in entrata verso l’essiccatore.

L’impianto è dotato di una serie di pompe per la movimentazione del cereale misto ad acqua.

Il controllo delle temperature e delle umidità nelle varie fasi avviene tramite il pannello di controllo dedicato, così come la gestione delle relative tempistiche.

Sul tino di germinazione è stato sostituito l’aspo centrale per poter gestire in maniera adeguata i carichi di orzo a piena capacità produttiva. Questa implementazione ha migliorato sensibilmente le capacità produttive e germinative dell’impianto.

Prezzo: 27.500 € trattabili.

Chi fosse interessato può inviare una mail all’indirizzo [email protected] o contattare il numero 347 344 0304 (Gabriele)

I 10 anni di blackout della birra artigianale negli USA: cosa ci dicono del momento italiano?

La birra artigianale in Italia sta vivendo un momento molto complicato, con un deciso rallentamento derivante da ragioni disparate. La situazione ha causato diverse chiusure, alcune eccellenti, e ha fiaccato il morale del settore oltre quanto suggerirebbe la logica. Appurato che la fase di ascesa della birra artigianale è ormai conclusa, ora è il momento di comprendere le sfide che impone il futuro e individuare possibili strategie di ripresa. Un aiuto arriva dagli Stati Uniti, dove il successo della craft beer è stato meno lineare di quanto si pensi. Al contrario, alla fine degli anni ’90 cominciò un lungo periodo di stagnazione che sembrò decretare la fine del fenomeno, prima della nuova ripartenza. Bisognò attendere il 2009 perché i numeri tornassero a crescere, segnando l’inizio di quella strepitosa cavalcata che abbiamo conosciuto in anni recenti.

Il decennio di stagnazione della birra craft negli USA

Del decennio di stallo della birra artigianale negli Stati Uniti scrivemmo nel 2014, in un periodo di grande crescita per il nostro comparto. I dati italiani erano entusiasmanti e proprio quell’entusiasmo spinse molti analisti a chiedersi se non ci fosse il rischio di un’implosione del settore. La stessa che aveva caratterizzato la scena americana tra il 1999 e il 2008: dieci anni in cui il numero totale dei birrifici attivi aumentò di appena dieci unità, passando da 1.564 a 1.574 (fonte Brewers Association). Una lunghissima parentesi, dunque, peraltro inframmezzata da molte annate con un bilancio negativo tra aperture e chiusure.

La fase di stagnazione arrivò dopo un momento molto positivo, che coincise con la comparsa delle prima birre craft sul mercato americano. Eravamo a metà degli anni ’80 e da quel momento il numero dei birrifici aumentò gradualmente, con una crescita di oltre il 1000%. Poi, come detto, l’ascesa di bloccò per un decennio, prima di ripartire in maniera ancora più decisa: era cominciata la seconda ondata di microbirrifici, quella che negli anni ’10 ha rappresentato un fenomeno senza precedenti, favorendo il clamoroso sviluppo della scena brassicola statunitense.

I motivi del decennio di stagnazione

Quali furono i motivi del decennio di stagnazione della birra artigianale negli Stati Uniti? La risposta non è semplice, anche perché non ci fu una sola causa a decretarla. Analizzando diverse fonti, possiamo formulare le seguenti ipotesi:

  • Saturazione del mercato e competizione
    Negli anni ’90 il mercato statunitense della birra artigianale raggiunse un punto di saturazione. Il numero di birrifici artigianali era cresciuto rapidamente negli anni precedenti, ma molti di essi non riuscivano a differenziarsi sufficientemente in termini di qualità od offerta. Ciò portò a una forte competizione interna, con molti birrifici che faticarono a mantenere un livello sostenibile di redditività.
  • Mancanza di distribuzione e visibilità
    I birrifici artigianali spesso non avevano accesso a canali di distribuzione ampi o efficienti. La grande distribuzione era dominata dai marchi industriali, che controllavano la maggior parte degli scaffali nei negozi e nei bar. Questo limitò la capacità dei birrifici artigianali di raggiungere un pubblico più ampio.
  • Qualità inconsistente
    La rapida espansione attirò nuovi produttori, alcuni dei quali con competenze limitate, causando una variabilità nella qualità delle birre offerte e una conseguente perdita di fiducia da parte dei consumatori.
  • Mancanza di educazione del consumatore
    Molti consumatori non erano ancora pienamente consapevoli delle peculiarità delle birre artigianali, limitando la domanda rispetto alle aspettative dei produttori.
  • Crisi economica e cambiamenti nei consumi
    Gli anni ’90 videro periodi di recessione economica che influenzarono i consumi. I bevitori tendevano a optare per opzioni più economiche, privilegiando le birre industriali rispetto a quelle artigianali, spesso più costose.

La ripresa di fine anni 2000

Gli ultimi anni 2000 cominciarono a mostrare una ripresa, che poi divenne una scalata impressionante nel decennio successivo. Da cosa fu causata la ripartenza? Anche in questo caso non è facile trovare una risposta, anche perché i motivi furono diversi. Ne possiamo abbozzare alcuni, comunque fondati sulle analisi del periodo.

  • Innovazione e diversificazione dei prodotti
    A partire dagli anni 2000, i birrifici artigianali iniziarono a innovare, introducendo nuovi stili e proponendo nuovi sapori. Le India Pale Ale (IPA) divennero un fenomeno di culto, attirando l’attenzione dei consumatori con il loro intenso profilo aromatico. Questa diversificazione contribuì a rilanciare l’interesse per la birra artigianale.
  • Cultura del consumo e consapevolezza
    Stabilendo un trend che poi sarebbe diventato decisivo in maniera trasversale, i consumatori iniziarono a cercare esperienze di consumo più autentiche e legate al territorio. La birra artigianale, con la sua enfasi sulla qualità e sulla tradizione locale, rispose perfettamente a questa domanda, fornendo il valore aggiunto di prodotti di nicchia.
  • Espansione della distribuzione e del marketing
    I birrifici artigianali migliorarono la loro presenza nei canali di distribuzione, sia attraverso accordi con catene di supermercati, sia attraverso la vendita diretta nei loro locali. Inoltre, l’uso strategico dei social media e degli eventi locali aumentò considerevolmente la visibilità del settore.
  • Supporto istituzionale e culturale
    Organizzazioni come la Brewers Association svolsero un ruolo cruciale nel promuovere il settore, fornendo risorse, formazione e advocacy e superando ostacoli di tipo burocratico.

Conclusioni

L’evoluzione della birra artigianale negli Stati Uniti dimostra che un fenomeno di successo non ha mai un’evoluzione costante nel lungo termine. Sebbene nell’arco di trent’anni abbia raggiunto numeri impressionanti, la crescita della craft beer è passata anche attraverso una fase di stabilizzazione e stagnazione, dalla quale il mercato è tuttavia uscito alla grande. Il decennio di stallo è stato in qualche modo fisiologico e probabilmente inevitabile per le dinamiche che si erano instaurate in precedenza.

Ora sembra che anche per la birra artigianale italiana sia cominciata una fase di stabilizzazione, che in realtà molti attendevano da anni. Ciò significa che probabilmente è “solo” un momento di transizione, in cui è necessario razionalizzare il settore e cercare una nuova configurazione interna. Nonostante i segnali negativi, non mancano realtà in crescita ed evoluzioni più che confortanti. In altre parole, è difficile credere di essere giunti al tramonto della birra artigianale, anche perché non stiamo parlando di una bevanda costruita a tavolino e promossa esclusivamente dalla moda del momento.

Ripercorrendo i motivi che portarono al decennio di stagnazione della birra artigianale negli USA e gli aspetti che ne decretarono il rilancio a fine anni 2000, possiamo trarre molte indicazioni sull’attuale fase del comparto nazionale. Difficile dire se ci sia ancora spazio per una ripartenza come quella americana, ma si può lavorare affinché un eventuale periodo di stallo duri molto meno di un decennio.

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