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Il bello della birra è che, a differenza di altre bevande (tipo il vino), è molto informale. Ciò garantisce ai birrifici ampi margini di movimento quando si tratta di lanciare un nuovo prodotto, sia in termini di ricetta che di comunicazione. Una delle mosse più redditizie consiste nel cavalcare l’attualità, concentrandosi su temi verso i quali è temporaneamente rivolta tutta l’attenzione dell’opinione pubblica. Pensiamo alle birre uscite in concomitanza con l’elezione del papa, con le nozze reali, con determinati successi sportivi oppure con grandi fenomeni naturali: tutte trovate dalla spiccata impostazione commerciale, che spesso garantiscono visibilità a breve termine. Chiaramente uno dei soggetti più inflazionati è la politica internazionale, sulla quale molte volte si concentrano le prime pagine dei giornali. Una scelta assai rischiosa in termini di comunicazione, ma che può rivelarsi decisamente fruttuosa. A patto però di essere tempestivi e ficcanti.
Nella panoramica di oggi sui nuovi eventi birrari andiamo a integrare gli appuntamenti previsti la seconda metà di luglio, oltre a quelli già evidenziati in passato. Partiamo dal fine settimana alle porte, perché domani a Milano andrà in scena la prima edizione del Gorla Beer Festival del pub John Barleycorn, mentre domenica si terranno altre due iniziative: Americans al Golden Pot di Guidonia (RM), con un evento completamente dedicato alle lattine (e all’american bbq), e Birre al Borgo a Rionero del Vulture (PZ), con quattro birrifici locali. Poi il weekend successivo si terrà la terza edizione di Burp! a Oleggio (NO) e l’ormai storico Porck’n’Beer del birrificio Montegioco, nell’omonimo comune in provincia di Alessandria. E non pensate che gli appuntamenti di luglio si fermino qui, ma per ulteriori aggiornamenti ci risentiamo venerdì prossimo. Buone bevute a tutti!
Girare il mondo per amore della birra è un’attività non necessariamente collegata a una stagione specifica, ma è normale che proprio in questo periodo ci si abbandoni più facilmente ai progetti di viaggio. Esiste qualcosa di più entusiasmante che programmare un itinerario dedicato alla nostra bevanda, studiare le tappe da visitare di giorno in giorno e poi vivere effettivamente quelle esperienze, così profondamente cariche di cultura birraria? Effettivamente viaggiare per la birra è un’opportunità straordinaria e l’unico modo per capire realmente alcune realtà locali, sia che abbiamo uno stretto legame con le tradizioni brassicole internazionali, sia che appartengano a scene emergenti o comunque di più recente ascesa. Così il pezzo di oggi è da leggere come un supporto alla vostra pianificazione estiva: un elenco di diverse definizioni birrarie, divise in base a tre diversi temi di viaggio.
Come qualche giorno fa ha raccontato l’Annual Report di Assobirra, il 2017 è stato un anno strabiliante per la birra in Italia. I consumi pro capite hanno segnato un nuovo record storico, così come accaduto per altri importanti dati di mercato, in particolare la produzione e l’export. A fare da traino a tutto il settore è stato il segmento delle birre speciali, cresciuto del 19% rispetto al 2016 e capace di rappresentare quasi il 10% del mercato: cifre impressionanti se pensiamo che sei anni fa non raggiungeva il 5%. Proprio su questa eterogenea tipologia di prodotti si è recentemente concentrato una ricerca di Doxa per Osservatorio Birra, finalizzata a indagare il rapporto tra i consumatori e le produzioni non assimilabili ai marchi “standard”. Sono emerse indicazioni molto interessanti, in grado di suscitare più di qualche riflessione.
Cosa sta succedendo alla birra craft anglosassone? È una domanda che molti osservatori si staranno ponendo in questi giorni, a causa delle frequenti notizie riguardanti accordi tra birrifici artigianali e multinazionali del settore. La risposta più immediata è che non sta accadendo nulla di diverso da ciò a cui ormai siamo abituati: in tutto il mondo, Italia compresa, è in atto una chiara strategia da parte dell’industria, che sta invadendo il segmento craft grazie ad acquisizioni, prodotti ambigui e altre manovre di contorno. Tuttavia quella britannica è una scena decisamente importante, probabilmente senza paragoni a livello europeo e l’unica in grado di competere in hype con i birrifici americani, almeno nel suo complesso.
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Ci sono birre collaborative destinate a diventare pietre miliari e altre che vengono dimenticate nell’arco di una settimana. A inizio 2018 una certo interesse si sviluppò intorno alla Red Shadow, nata dall’incontro tra i birrifici Crak e Hammer. Oggi i due produttori del nord Italia ci riprovano con la Suya Garden (5,3%), una Pale Ale riccamente luppolata – immancabile l’ormai inflazionato double dry hopping – con varietà Mosaic, Citra, Simcoe e Vic Secret. Il lievito utilizzato è ancora una volta il Vermont, mentre il mix di malti è ottenuto con Golden Promise, Cara e avena. A differenza della Red Shadow, questa birra sarà realizzata nell’impianto di Hammer: è lì che sarà presentata sabato 21 luglio, prima di renderla disponibile alla spina e in bottiglia.
Pensavate che con l’aumentare delle temperature i festival birrari diminuissero, e invece è tutto il contrario. Preparate dunque le vostre agende perché le iniziative da segnalare nei prossimi giorni sono davvero tantissime. Oggi in provincia di Modena comincia l’edizione 2018 di Spinalamberto, mentre il weekend successivo, a pochi chilometri di distanza, andrà in scena la quinta edizione di Wild Hopfest, la festa del luppolo autoctono di Marano sul Panaro. Tra i due appuntamenti c’è da segnalare Largo Castello, l’evento di celebrazione dell’Historia di Puglianello (BN). Sempre nel weekend di metà luglio troviamo La Bira te Fascia, dedicato alla birra di montagna, e la sesta edizione di Birrajò. Infine nel fine settimana successivo occorre segnalare la seconda edizione di Vulcano di Birra, in scena a due passi dal Monte Amiata. Buone bevute a tutti!
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