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Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...

Birrificio dell’hinterland milanese cede intera attività o vende impianto produttivo

Si propone in vendita brewpub nell’hinterland milanese, avviato nel...
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Cresce la birra nei ristoranti: consumatori sempre più curiosi e consapevoli

Prima o poi dovremo iniziare a chiederci quanto la rivoluzione della birra artigianale abbia cambiato le nostre abitudini. Non intendo quelle di noi appassionati, che ovviamente programmiamo gran parte della giornata intorno alla nostra bevanda, ma quelle della gente comune che rappresenta una massa indistinta troppo spesso trascurata. A quanto pare uno degli effetti più importanti si sta verificando nel mondo della ristorazione, dove la birra è in continua ascesa nelle considerazioni dei clienti: è quanto emerge da una recente ricerca realizzata da Fondazione Birra Moretti in collaborazione con Aspi (Associazione della Sommelier Professionale Italiana) e Noi di Sala (associazione dei professionisti di sala e cantina). Non è il primo studio promosso dalla grande industria che analizza il rapporto tra gli italiani al ristorante e la birra, ma per una volta a essere stati intervistati sono coloro che si trovano dall’altra parte della barricata: camerieri, sommelier e maître.

Prossimi eventi: quattro iniziative a tema natalizio e i 10 anni di Maiella

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Com’è giusto che sia è ancora il Natale a dominare la consueta panoramica del venerdì sui prossimi eventi birrari. Oggi sono in partenza due iniziative molto interessanti: la sesta edizione di Le Bae de Nadae e la seconda di Birrette di Natale. La prima è una rassegna di kerstbier italiane che vedrà coinvolti una decina di birrifici e una trentina di locali italiani, distribuiti su tutto il territorio nazionale; la seconda è una classica manifestazione birraria, ma in chiave natalizia, che si terrà in provincia di Verona. Poi da lunedì partirà la Festa delle Birre di Natale di Eataly Roma, che durerà una settimana e proporrà diversi appuntamenti collaterali, mentre è già in corso da alcuni giorni l’iniziativa Kerst Over the Tap del Mosaik di Catania che andrà avanti per tutto il periodo natalizio. L’ultima segnalazione prescinde dalle festività e riguarda il party per il decimo anniversario del Birrificio Maiella, in programma sabato 22 dicembre. Buon weekend a tutti!

Cultura birraria e geografia: regioni reali o immaginarie legate alla birra

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Ammettiamolo: se non fosse stato per la birra, non avremmo mai acquisito alcune nozioni relative ad altri settori. Ad esempio rimango sempre affascinato dalle conoscenze geografiche che mi ha regalato la nostra bevanda: esistono città o regioni che non avrei mai conosciuto (figuriamoci visitato!), se non avessi approfondito la storia della birra e il suo legame con alcune culture locali. Oggi chiunque apprezzi le fermentazioni spontanee avrà sicuramente sentito nominare il Pajottenland; dubito però che lo conosca chi non condivide la stessa passione. In quanto beer lover sentiamo spesso parlare di Franconia, di New England o di Cascadia, ma poco sappiamo sulle reali caratteristiche di queste regioni. Alcune esistono da un punto di vista amministrativo, altre sono solo immaginarie. Alcune si estendono per centinaia di chilometri, altre sono circoscritte a un territorio molto ristretto. Ecco allora cinque profili di altrettante regioni famose per la birra, ma che difficilmente troviamo sui libri di geografia.

Nuovi birrifici: Trip in Barrique, Low Land, Forum Iulii e Basei

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Come stiamo ormai raccontando da alcuni mesi, quella delle cantine brassicole è una tendenza in lenta ma costante ascesa in Italia, così come nel resto del mondo. Non deve sorprendere se dunque l’aggiornamento di oggi sulle nuove realtà produttive comincia proprio con un progetto di siffatta natura, che risponde al nome di Trip in Barrique e che nasce dalla collaborazione tra il birrificio De Alchemia e la beer firm Maltonauta, entrambi operanti nella provincia di Cosenza. Questa soluzione “simbiotica” è inedita per il panorama nazionale e molto interessante: permetterà alle due aziende di condividere la stessa barricaia e di scambiare idee, restando tuttavia sostanzialmente indipendenti.

Da LG la macchina per la produzione di birra in capsule

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Come riportato sul sito dell’Ansa, il gigante dell’elettronica LG sta per lanciare sul mercato un apparecchio capace di produrre birra premendo un pulsante, analogamente a quanto accade con le macchinette domestiche per il caffè in capsula. Sarà ufficialmente presentato a inizio gennaio a Las Vegas, nell’ambito del Consumer Electronics Show.

Le “capsule” disponibili corrispondono ai cinque stili birrari diversi (American IPA, APA, Stout, Pils e Blanche) che si otterranno alla fine del relativo processo produttivo, della durata di un paio di settimane. Ogni capsula contiene infatti malto, lievito, olio di luppolo e aromi. La ciliegina sulla torta è il sistema auto pulente del macchinario, funzionante con sola acqua calda. Non è il primo prodotto del genere ad affacciarsi sul mercato, ma è interessante rilevare che questa volta a lanciarlo sarà un’azienda come LG.

Nuove birre da Rurale, Argo, PLB, Crak, Turbacci e Gilda dei Nani Birrai

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Le birre collaborative sono una costante delle nostre panoramiche sulle novità dei birrifici italiani. Quasi sempre riguardano due produttori che uniscono le loro forze per creare qualcosa di inedito, ma talvolta l’iniziativa può coinvolgere molti altri attori, non necessariamente birrifici. È il caso della Big Boy (8,2%) annunciata qualche giorno fa dal brianzolo Rurale e realizzata con il supporto di 6 locali: Beer Counter, Beer Show, Beerstrò, Old Distillery e i due The Kitchen di Galliate e Casorezzo. La birra è definita una Double Rye IPA, quindi una versione più muscolare delle classiche India Pale Ale di ispirazione americana, che prevede una percentuale di segale a integrare il classico malto d’orzo. Non è una collaborazione completamente inedita: la scorsa primavera un sodalizio tra Rurale e gli stessi pub (a esclusione di Old Distillery) aveva dato vita alla Rye Gang, sorella maggiore della Big Boy. L’evento di presentazione si è tenuto venerdì scorso, quindi la birra dovrebbe essere ancora disponibile proprio in questi giorni.

Non solo Belgio: alcune birre natalizie dal resto del mondo

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La Stille Nacht “è” il Natale, d’accordo. In questi giorni abbondano le foto che ritraggono la mitica birra natalizia di De Dolle e pure sul canale Instagram di Cronache di Birra non ci siamo tirati indietro, dedicando due post ad altrettanti versioni della kerstbier fiamminga (rispettivamente annata 2018 e 2017). Va bene che la Stille Nacht rappresenta un prodotto unico nel suo genere e forse la massima espressione del genio birrario di Kris Herteleer, ma sarebbe sbagliato ricondurre la sconfinata proposta di birre nate per la festività alla celebre creazione dei “birrai pazzi”. Anzi, può essere utile allargare la panoramica oltre il Belgio, nazione che spesso è considerata l’unico riferimento per le produzioni di Natale. Esistono infatti molte Christmas Ale che prescindono dalla cultura birraria belga ma che meritano comunque attenzione. Oggi ne segnaliamo alcune, tratte da diverse culture brassicole.

Uno studio spagnolo rivela che la birra è un potente antirughe

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Ancora buone notizie per i consumatori di birra. Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato sullo spagnolo Publimetro, la nostra cara bevanda rappresenterebbe un potente antirughe, persino più efficace delle creme realizzate appositamente. Secondo lo studio, condotto dall’Università di Valencia, il merito sarebbe da imputare ai numerosi antiossidanti in grado di ridurre il numero di radicali liberi presenti nel nostro organismo e responsabili dell’invecchiamento.

La birra infatti contiene più di 200 componenti, tra i quali vitamina B (B1, B2, B12), acido folico e polifenoli, gruppo di antiossidanti naturali che solitamente sono presenti anche nella frutta e nella verdura. Se vi siete sempre chiesto perché chi beve birra è sempre più bello – tipo il sottoscritto – oggi conoscete la risposta.

Prossimi eventi (natalizi): Birrathon, A Beer Carol e le iniziative di Turbacci ed Elav

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Siamo arrivati nel momento nell’anno in cui – ahimè – tutto gira intorno al Natale, compresi gli eventi birrari che per fortuna sono la parte più piacevole delle festività. Ecco dunque che a dominare la panoramica sui prossimi eventi birrari ci sono tante iniziative a tema proposte da locali e birrifici italiani, a partire da quello che comincia oggi: fino a domenica Il Punto di Bologna proporrà la sua selezione di kerstbier alla spina all’interno dell’iniziativa A Beer Carol. Sempre domenica, nei dintorni di Roma, si terrà l’edizione 2018 del Turbacci Xmas Fest, organizzato da uno dei produttori italiani con maggiore anzianità alle spalle. Poi dando uno sguardo ai giorni successivi, incontriamo l’Elav Yule Fest del birrificio Elav e l’immancabile Birrathon del Mad for Beer di Roma, una maratona di 60 ore consecutive in cui bere birra significherà offrire il proprio contributo a uno scopo benefico. Buon fine settimana a tutti!

Il birrificio Gambolò costretto da Heineken a cancellare le sue birre Gasoline

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Il birrificio Gambolò è una piccola realtà della provincia di Pavia, fondato nel 2012 dal birraio Simone Ghiro dopo esperienze professionali presso Menaresta e Carrobiolo. Una delle prime birre realizzate fu la Gasoline, versione professionale di una ricetta sperimentata negli anni di homebrewing con cui Simone era solito accompagnare le grigliate con gli amici. Il nome è infatti un omaggio al combustibile usato dai fuochisti durante i barbecue, e dunque a quelle situazioni piacevoli passate in compagnia che la birra voleva ricreare. Così la Gasoline divenne la flagship beer di Gambolò e fu presto affiancata da una versione più robusta, battezzata Gasoline Super. Ora però è proprio il nome delle due creazioni ad aver messo nei guai l’azienda lombarda, poiché negli scorsi giorni Simone ha ricevuto una raccomandata di uno studio legale di Milano, in nome e per conto di Heineken. Indovinate un po’? Siamo al cospetto dell’ennesima vicenda legata al copyright.

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