Distanti tra loro circa quattro ore e un quarto di treno ad alta velocità, fino a pochi anni fa Vienna e Innsbruck, come l’Austria tutta a dir il vero, non brillavano certo per la qualità dell’offerta birraria. Le cause erano da ricercare nel forte legame della scena brassicola e del pubblico con la tradizione bavarese, nell’assenza di pub con una selezione allo stesso livello di quella rinvenibile in altre città europee, nell’abitudine di organizzare specie nei mesi estivi eventi gastronomici dove la birra svolge un ruolo per lo più ancillare, e nella dimensione comunque esigua e strettamente local dei birrifici artigianali. Tuttavia, negli ultimissimi anni, qualcosa si è mosso, eccome. In primo luogo la presenza di birrifici artigianali non necessariamente legati alla tradizione di stampo bavarese, che anzi oserei dire esulano volutamente da tale tradizione, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo Bierol, Bevog e Alefried; in secondo luogo la nascita di pub e la presenza di publican, soprattutto non austriaci, che valorizzino tali birrifici, ma con il quid pluris di un’attività di ricerca e selezione più attenta alla dinamiche delle scena internazionale, incluse referenze di birrifici in hype. A mio avviso, ad oggi, due sono i pub con le predette caratteristiche, il Tribaun di Innsbruck e l’Ammutson di Vienna.