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Birrificio della Sardegna vende impianto completo con sala cotte da 5 hl

Birrificio Le Springo situato in Sardegna vende impianto completo...

Il Birrificio Otus cerca un birraio per affiancare l’head brewer e il team di produzione

Il Birrificio Otus (provincia di Bergamo) cerca un birraio...

Il birrificio Pintalpina vende un chiller da 4.5 kW, usato in ottime condizioni

Il birrificio Pintalpina vende un refrigeratore industriale in acciaio...
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Birradamare vende mulino, tank e altre attrezzature

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Il Birrificio Birradamare srl sito in Via Falzarego 8, Fiumicino (Roma) vende attrezzatura usata:

  • Mulino Engl D97525
  • Duotank orizzontale 10hl
  • Duotank orizzontale 2,5hl
  • Skid per filtri PALL con 2 campane da cartuccia singola (consigliata per acqua)
  • Fusti acciaio 30L – n 80
  • Dosatore per rifermentazione
  • Impianstistica varia per spillatura
  • Campane filtranti Filtrox per Filtrodisk – n 2 con dischi filtranti annessi
  • 6 bombole CO2
  • campana filtrante PALL con 5 posizioni
  • campana filtrante PALL con 3 posizioni

Per informazioni e prezzi: Andrea + 39 066582021

A Vienna e Innsbruck due nuove mete per il beer geek europeo

Distanti tra loro circa quattro ore e un quarto di treno ad alta velocità, fino a pochi anni fa Vienna e Innsbruck, come l’Austria tutta a dir il vero, non brillavano certo per la qualità dell’offerta  birraria. Le cause erano da ricercare nel forte legame della scena brassicola e del pubblico con la tradizione bavarese, nell’assenza di pub con una selezione allo stesso livello di quella rinvenibile in altre città europee, nell’abitudine di organizzare specie nei mesi estivi eventi gastronomici dove la birra svolge un ruolo per lo più ancillare, e nella dimensione comunque esigua e strettamente local dei birrifici artigianali. Tuttavia, negli ultimissimi anni, qualcosa si è mosso, eccome. In primo luogo la presenza di birrifici artigianali non necessariamente legati alla tradizione di stampo bavarese, che anzi oserei dire esulano volutamente da tale tradizione, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo Bierol, Bevog e Alefried; in secondo luogo la nascita di pub e la presenza di publican, soprattutto non austriaci, che valorizzino tali birrifici, ma con il quid pluris di un’attività di ricerca e selezione più attenta alla dinamiche delle scena internazionale, incluse referenze di birrifici in hype. A mio avviso, ad oggi, due sono i pub con le predette caratteristiche, il Tribaun di Innsbruck e l’Ammutson di Vienna.

Nuove birre da Alder, Barley, Eastside, Opperbacco e Birranova

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Tra i tanti eventi degni di nota degli ultimi giorni va sicuramente segnalata l’inaugurazione del birrificio Alder (pagina Facebook) a Seregno (MB), la nuova avventura di Marco Valeriani. Dopo le quattro creazioni di debutto, presenti alla prima di sabato scorso, è già tempo di una novità: venerdì 18 sarà infatti presentata la Yamada (5,5%) un’American Pale Ale prodotta con malti tedeschi e inglesi e luppoli appartenenti alle varietà Mosaic, Citra e Nelson Sauvin. Da segnalare che la base fermentescibile prevede anche una percentuale di avena. Come detto la Yamada si aggiunge alle quattro sorelle maggiori: Lewis (4,8%), una Keller Pils piuttosto in stile, Rockfield (6,8%), un’American IPA con luppoli Citra e Mosaic, Deltacolt (5,9%), una Milk Stout realizzata con lattosio e fiocchi di avena, e Gretna (5,3%), anch’essa un’American Pale Ale ma con luppoli Citra e Simcoe. Il progetto di Valeriani sembra partito col vento in poppa e chiaramente le aspettative sono molto alte per uno dei migliori birrai che può vantare la nostra nazione.

3 Fonteinen: investimento da 25 milioni di euro per il suo ampliamento

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Venerdì scorso è apparsa su The Brussels Times una notizia destinata a stravolgere il mondo del Lambic per come lo abbiamo conosciuto fino a oggi. Secondo l’articolo, infatti, il birrificio 3 Fonteinen è pronto a lanciarsi in un mega investimento di 25 milioni di euro per ampliare la sua sede di Lot, in pieno Pajottenland. Parliamo chiaramente di un’operazione di grandissimo impatto per un microcosmo – quello dei produttori di fermentazioni spontanee – che in molti casi comprende aziende a conduzione familiare, nel senso più restrittivo del termine. La novità è destinata a modificare i connotati di un’azienda apprezzatissima dagli appassionati di tutto il mondo, che nel giro di pochissimi anni ha cambiato pelle almeno un paio di volte. Insomma sono ormai lontani i tempi in cui 3 Fonteinen rischiò di chiudere i battenti – ma poi fu veramente così? – a causa della perdita di 100.000 bottiglie per un termostato difettoso. Era il 2009 e sono passati dieci anni, ma per come è cambiato questo marchio nel frattempo pare che ne siano trascorsi un centinaio.

Addio al pioniere Giovanni Turbacci: ci lascia il birraio italiano più anziano in attività

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Come probabilmente ormai saprete, ieri mattina ci ha lasciato Giovanni Turbacci, uno dei pionieri della birra artigianale italiana. Giovanni aveva 74 anni compiuti a gennaio ed era il birraio italiano più anziano ancora in attività. Ha praticamente continuato a produrre birra fino all’ultimo, rinnovando una tradizione che andava avanti dal 1995, quando aprì all’interno del Palaghiaccio di Mentana (RM) il suo Birrificio Turbacci. Fate attenzione alla data, perché antecedente a quel 1996 che oggi viene unanimemente considerato l’anno di nascita della birra artigianale in Italia. Questo significa che Giovanni inaugurò il suo birrificio prima di mostri sacri come Baladin, Lambrate e Birrificio Italiano: un dettaglio che restituisce le sue doti quasi visionarie e che acquista un valore ulteriore se pensiamo che l’avventura del Birrificio Turbacci partì in un territorio non certo avvezzo al consumo di birra – insomma, per diverse ragioni aprire nel Nord Italia all’epoca era un po’ più semplice.

Prossimi eventi: Genova Beer Festival, Mastio 2.0, Solo Latta e altri

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Il periodo dell’anno che segue le vacanze estive è sempre piuttosto impegnativo in termini di eventi birrari. La fase calda è passata, ma per fortuna gli appuntamenti degni di nota continueranno ancora nelle prossime settimane, fino all’ulteriore impennata in concomitanza con le festività natalizie. Ma non corriamo troppo con la mente e soffermiamoci al weekend alle porte e al resto del mese di ottobre, perché le iniziative da inserire in agenda non mancheranno. Ieri a Milano è cominciata l’edizione autunnale del Lombardia Beer Fest, mentre domani si terrà a Colmurano (MC) la festa d’inaugurazione del nuovo birrificio Il Mastio e a Monza la prima edizione di Solo Latta, con sole birre in lattina. Il fine settimana successivo toccherà invece all’atteso Genova Beer Festival, ma se siete appassionati di produzione casalinga l’evento da segnare in rosso è quello di domenica 27 ottobre, quando MoBI inviterà tutti a una “megacotta” collettiva per celebrare la sua Giornata Nazionale dell’Homebrewing. Buone bevute!

Birra Napoli: Peroni scrive a Cronache di Birra per smentire e precisare

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Martedì scorso abbiamo pubblicato la notizia riguardante l’azione legale che il birrificio KBirr di di Giugliano Campania (BN) sarebbe pronto a intraprendere nei confronti di Birra Peroni, a causa della presunta pubblicità ingannevole che verrebbe veicolata tramite Birra Napoli. Ricordiamo che Birra Napoli è un marchio di proprietà di Peroni dal 1929 e che, dopo una lunga pausa, circa un anno fa è stato riesumato dell’azienda per diventare una nuova birra. Il problema – analogo ad altre situazioni, come quello che coinvolse in passato Heineken per Birra Messina – è che il legame tra la birra e la città di Napoli è alquanto labile, se non del tutto assente. Nell’articolo che abbiamo pubblicato martedì abbiamo ripreso le parole di Fabio Ditto di KBirr come riportate da Il Giornale. Qualche ora fa abbiamo ricevuto una lettera di smentita e precisazioni da parte di Birra Peroni sulla vicenda, che riportiamo integralmente.

I 5 stili più facili da produrre in casa

Dopo l’articolo dello scorso mese, non poteva certo mancare la controparte dedicata alle birre più semplici da produrre in casa. Ci muoviamo sempre in un campo minato: la scelta è abbastanza personale, per questo ho cercato di motivarla per spiegare bene il mio punto di vista. Chiaro che affermando che una tipologia sia semplice da produrre non intendo che chiunque possa brassare un esempio di stile perfetto al primo tentativo, né è mia intenzione sminuire homebrewer e birrai che hanno impiegato anni a trovare una quadra nelle loro ricette (come me). Detto ciò, esistono secondo me degli stili che perdonano maggiormente errori in ricetta o in produzione rispetto ad altri, anche solo per la variabilità concessa dalle linee guida dello stile all’interpretazione del birraio. Mi sono divertito poi a chiudere con una piccola provocazione, ma non anticipo nulla. Partiamo.

Il birrificio Kbirr porta Peroni in tribunale a causa di Birra Napoli

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Come forse ricorderete, poco meno di un anno fa fu presentato in pompa magna il brand Birra Napoli, inedita creazione a firma Peroni dedicata alla città partenopea. Il lancio avvenne nell’ambito di una solenne conferenza stampa, alla quale parteciparono numerosi giornalisti nonché il sindaco Luigi De Magistris, che accolse la novità con parole entusiastiche. Nonostante i toni trionfalistici, la notizia non fu accolta positivamente dal mondo della birra artigianale e furono diverse le voci che si sollevarono contro l’iniziativa di Peroni. Non tanto per quello che l’azienda rappresenta – inutile sottolineare che nel nostro settore l’industria è sempre vista con diffidenza – quanto piuttosto per aver scelto di legare il proprio prodotto a una città quando questo legame è assolutamente flebile, se non del tutto assente. Un problema che sollevammo anche su Cronache di Birra e che, a distanza di un anno, sembra lontano da una soluzione. Tanto che ora arriva la risposta dei birrifici campani.

Consumi in calo all’Oktoberfest 2019: normale fluttuazione o inizio della crisi?

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L’Oktoberfest è una manifestazione che non richiede particolari presentazioni, ma che su Cronache di Birra trova raramente spazio. Il motivo risiede nel successo stesso dell’iniziativa: una grande festa collettiva alla quale si partecipa principalmente per l’atmosfera e non certo per la qualità della birra. Quest’ultima infatti proviene da soli sei birrifici bavaresi tutti di stampo industriale – vuoi per le dimensioni, vuoi per l’effettiva proprietà – e negli anni ha subito diversi aggiustamenti (in negativo) per andare incontro ai gusti e alle aspettative dei visitatori. Così i prodotti che si possono bere all’Oktoberfest sono ormai una pallida imitazione delle vere Marzen, cioè le birre tradizionalmente legate alle celebrazioni autunnali della Baviera. La festa però rimane un’istituzione non solo per la Germania e in alcuni casi può rappresentare un’interessante cartina di tornasole per verificare la salute del mercato brassicolo locale. E – indovinate un po’ – l’edizione 2019 si è conclusa con un bilancio non certo positivo.

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