L’acido acetico è uno dei maggiori spauracchi per chi produce un certo tipo di birra. In determinate condizioni i batteri acetici possono proliferare velocemente e compromettere totalmente una cotta nel giro di poche settimane, trasformando la birra in una sorta di aceto di malto. Chiaramente il processo non è limitato solo alla nostra bevanda ma riguarda tutti i fermentati alcolici (vino, sidro, idromele, ecc.), tanto che il meccanismo non solo è conosciuto dall’uomo da tempo immemore, ma è anche utilizzato in maniera controllata per ottenere uno dei condimenti più diffusi al mondo: l’aceto, per l’appunto. Possiamo così definire quello tra birra e aceto un rapporto ambivalente, che non ha solo ripercussioni negative. L’effetto del metabolismo dei batteri acetici è infatti sfruttato per ottenere aceto di birra, ma addirittura lo stesso aceto fatto e finito o alcuni suoi elementi produttivi sono impiegati per realizzare birre originali e uniche.
Nuove birre da Eastside, Porta Bruciata, Babylon, Bellazzi + Birrivico e The Wall
Nella scorsa panoramica sulle nuove birre italiane ci eravamo lasciati chiedendoci se l’abbassamento delle temperature avrebbe coinciso con la riapparizione delle Imperial Stout, che avevano dominato la seconda parte del 2020. La risposta ci arriva subito dal birrificio Eastside, che la scorsa settimana ha annunciato tre nuove birre appartenenti proprio allo stile di origine britannica, realizzate partendo da una base identica ma poi caratterizzate in maniera diversa. La Wasted Years Gold Label (11%) si caratterizza per un’aromatizzazione di whisky e prevede l’aggiunta di caffè Rio Bhrillante della torrefazione Faro di Roma, vaniglia del Madagascar e cannella; la Wasted Years Silver Label (11%) è aromatizzata al rum e speziata con cocco e vaniglia del Madagascar; la Wasted Years Bronze Label (11%) è infine aromatizza al brandy e speziata con cacao e vaniglia del Madagascar. Le tre birre saranno presentate in anteprima il 22 ottobre in quattro locali italiani opportunamente selezionati.
Conclusi gli assaggi dell’IGA Beer Challenge: il resoconto completo
Come largamente anticipato negli scorsi giorni, sabato scorso si sono tenuti gli assaggi della prima edizione dell’IGA Beer Challenge, il concorso internazionale dedicato alle Italian Grape Ale e organizzato, tra gli altri, da Cronache di Birra. Mentre scrivo queste righe sono sul treno che mi riporterà a Roma, dopo alcuni giorni passati a Torino per lavorare alla preparazione e allo svolgimento degli assaggi e al programma di attività extra previste per i giudici. Il concorso è andato molto bene, ma per evitare toni autocelebrativi dirò solo che siamo estremamente soddisfatti di come si sono svolte le cose. Organizzare un’iniziativa del genere non è affatto facile e la sua riuscita è impossibile senza il supporto di tutti gli attori coinvolti. In questo resoconto ripercorrerò gli ultimi giorni, che non sono altro che il compimento di un lavoro durato mesi e cominciato addirittura durante il lockdown del 2020.
Altri eventi in questi giorni: Festa delle birre di Eataly, Beeriver e Grande Belgio!
Degli eventi nel fine settimana alle porte abbiamo già parlato venerdì scorso, segnalando alcune iniziative molto interessanti. Oggi però possiamo integrare quell’elenco con altri tre appuntamenti, che restituiscono un programma molto ricco, con nostra grande soddisfazione. Ieri è cominciata a Roma l’edizione 2021 della Festa delle birre artigianali di Eataly, che si svolgerà all’aperto negli ampi spazi del parcheggio adiacente alla struttura dell’ex Air Terminal Ostiense. Oggi invece partono altri due eventi: a Pisa andrà in scena la decima edizione di Beeriver, ospitata negli affascinanti spazi della Stazione Leopolda, mentre a Cantù (CO) si terrà Grande Belgio!, iniziativa dedicata alle birre della cultura brassicola belga. Buone bevute a tutti e buon weekend!
Oltre 120 Italian Grape Ale per il debutto del concorso IGA Beer Challenge
Mentre scrivo queste righe mi trovo su un treno dell’alta velocità diretto a Torino, dove sabato 9 ottobre si terranno gli assaggi per l’IGA Beer Challenge. Ormai ci siamo: dopo mesi di lavoro e preparazione manca davvero poco al momento più importante e delicato del nostro concorso dedicato alle Italian Grape Ale. Per chi avesse perso le puntate precedenti, ricordo che questa iniziativa rientra nel progetto di promozione del primo stile birrario italiano, ideato da Cronache di Birra insieme a My Personal Beer Corner, Food Around, Atlante dei Birrifici Italiani e altri soggetti del settore, con la partecipazione di Vini Buoni d’Italia. Il concorso ha carattere internazionale: possono partecipare le Italian Grape Ale di tutto il mondo, purché prodotte da birrifici indipendenti. A poche ore dagli assaggi che decreteranno le migliori IGA del contest, è giunto il momento di presentare qualche dato aggiornato come avvicinamento alla giornata di sabato.
Come il crowdfunding ha aiutato a preservare la scena birraria di Bruxelles
Nel corso della pandemia di Covid i locali di Bruxelles, come quelli di tutto il mondo, si sono trovati di fronte a chiusure prolungate, orari limitati e a un conseguente taglio netto del proprio giro di affari. A febbraio sui social network hanno cominciato ad apparire annunci della piattaforma growfunding.be dedicati alla campagna “Zuur”. Lo slogan era d’effetto (“una birra acida per un periodo amaro”) e l’obiettivo era chiaro: dare la possibilità ai consumatori di supportare il proprio locale preferito in un periodo di estrema difficoltà, sostenendo l’economia locale. Come raccontato su queste pagine a fine aprile, diversi locali si erano attrezzati per fornire ai propri clienti un servizio d’asporto, ma la maggior parte si ritrovò, per varie ragioni, impossibilitata a farlo. A distanza di mesi appare evidente come la campagna di growfunding.be sia stata fondamentale non solo per contribuire a preservare molte attività della capitale, ma addirittura per fornire nuovo impulso ad altri settori e rilanciare progetti messi da parte.
Nuove tap room e locali a marchio in Liguria, Toscana e Lombardia
Passato almeno temporaneamente il momento più aspro della pandemia (e delle relative restrizioni), in molti sono tornati a lavorare sui progetti che avevano dovuto interrompere improvvisamente a inizio 2020. Tra questi ci sono quelli dei birrifici italiani, che si traducono in particolare nell’apertura di tap room e locali a marchio. Uno dei più importanti trend degli ultimi anni di birra artigianale è dunque ripartito, magari non ancora col ritmo mostrato in passato, ma comunque con sufficiente forza da portare un’ulteriore ventata di ottimismo nell’ambiente. Nella panoramica di oggi dedicata alle nuove realtà andiamo allora a dare un’occhiata alle nuove realtà inaugurate negli ultimi mesi in Italia dai birrifici Kamun, Boia Brewing, Chianti Brew Fighters e Bedreamer.
Prossimi eventi: Tripel B Fest, BeerCatania, Tipopils Day e Fatt Na Beer
Oggi comincia il mese di ottobre e potremmo pensare che tra il cambio di stagione e le difficoltà organizzative legate al Covid, il calendario degli appuntamenti birrari sia destinato a svuotarsi. E invece gli eventi degni di nota non mancheranno anche nei prossimi giorni: un segnale importante, che ci lascia piuttosto ottimisti per le prossime settimane – pur facendo i soliti, ormai immancabili scongiuri. Oggi comincia a Catania l’edizione 2021 di BeerCatania, con un corposo elenco di birre disponibili da birrifici italiani e stranieri. La settimana successiva sarà poi ricca di iniziative: giovedì si terrà il Tipopils Day in tutta Italia (e non solo Italia) e soprattutto comincerà l’attesissimo Tripel B Fest di Torino, completamente dedicato alla birra artigianale belga (quattordici birrifici locali, tutti molto interessanti). Sarà “monografica” anche l’impostazione di Fatt Na Beer, in programma in quel weekend, con soli birrifici della Basilicata. Di carne al fuoco (o birra nei fusti se preferite) ce n’è in quantità, dunque buone bevute!
Nel Regno Unito la birra in cask arranca nonostante le riaperture
Quando qualche mese fa cominciarono a rendersi disponibili i vaccini contro il Covid, il Regno Unito si distinse subito per una campagna vaccinale rapida ed efficace. Il risultato fu così incoraggiante che a metà aprile riaprirono i pub, alimentando un entusiasmo che si tramutò in posti esauriti e file fuori dai locali. Nonostante la reazione positiva dei cittadini, molti osservatori invocarono prudenza, spiegando che i consumi non sarebbero tornati alla normalità prima di tre anni. I pub infatti avevano sì rialzato le saracinesche, ma erano ancora frenati dalle restrizioni, e la pandemia aveva comunque prodotto effetti pesanti su tutto il settore. In particolare sul segmento delle Real Ale, strettamente legato al consumo nei locali e particolarmente esposto alle fluttuazioni del mercato. Così oggi, a distanza di mesi dalle riaperture di metà aprile, scopriamo che per le Cask Ale – cioè le classiche birre britanniche servite a pompa – la ripartenza non ha impedito di registrare numeri molto preoccupanti.