L’ambiente della birra artigianale italiana sta vivendo un momento di disorientamento, causato da una generalizzata percezione di difficoltà. L’aumento dei costi, la fine della fase modaiola e alcune chiusure illustri hanno esasperato il malumore degli operatori, creando un circolo vizioso che sta fiaccando il morale del settore ben oltre il dovuto. Se è vero che questa situazione è alimentata da un certo passaparola superficiale e da suggestioni fuorvianti, è anche vero che di recente il mercato della birra ha fornito dati tutt’altro che confortanti: nel 2023 il calo è stato evidente, con un -5% che ha colpito tutte le principali voci statistiche. In mezzo a questa sensazione di malessere, negli scorsi giorni è arrivato un altro dato che va in direzione completamente opposta e che ci obbliga a ripensare il periodo attuale.
La rilevazione arriva da Coldiretti e Consorzio Birra Italiana e parla di un lieve ma importante aumento degli acquisti di birra nei primi nove mesi del 2024, pari al 2%. La conclusione arriva da un’analisi sui dati Ismea e si riferisce in particolare ai volumi di birra venduta. Si tratta di una tendenza positiva che inverte la rotta del 2023, quando, come spiegato, i consumi erano scesi in maniera evidente (-5,85%). In realtà già alla fine di quell’anno avevamo assistito a un rallentamento del fenomeno, tanto che il dato finale risultò meno drammatico di quello rilevato dopo due quadrimestri (-6,6%). Mettendo insieme i pezzi, insomma, appare chiaro che negli ultimi mesi del 2023 è cominciata una ripresa per il mercato, che si è confermata nel corso del 2024.
L’analisi di Coldiretti e Consorzio Birra Italiana si ferma però ai primi nove mesi dell’anno, escludendo l’ultimo trimestre del 2024 caratterizzato dall’approvazione del nuovo codice della strada. Quella novità, pur non introducendo modifiche sostanziali allo status quo, sembra aver influenzato negativamente il consumo di bevande alcoliche. Sarà dunque interessante verificare il dato complessivo del 2024 e comparare l’analisi di Coldiretti e Consorzio Birra Italiana con l’Annual Report di Assobirra, destinato a essere pubblicato nei prossimi mesi.
In occasione dell’annuncio dell’analisi, avvenuto durante un incontro a Gualdo Cattaneo (PG) con esponenti istituzionali e del settore, sono stati resi noti altri dati interessanti. Nulla di nuovo, sia chiaro, ma comunque importanti da ribadire perché fotografano il comparto della birra artigianale basandosi sui numeri – aspetto sempre molto raro nel nostro settore. Il segmento artigianale italiano, dunque, produce complessivamente quasi mezzo milione di ettolitri birra, di cui circa 3 milioni di litri destinati all’export, per un valore di oltre 430 milioni di euro sul mercato del fuori casa, garantendo 92.000 posti di lavoro tra addetti diretti e indiretti.
L’aumento degli acquisti di birra è un dato confortante, ma va preso con le giuste cautele. Così come abbiamo esortato a non sopravvalutare le chiusure degli ultimi mesi, allo stesso modo ora mettiamo in guardia dai facili entusiasmi. Ma se c’è qualcosa che questo +2% ci dice è che è fondamentale mantenere sempre un certo equilibrio, analizzando tutte le sfaccettature di un fenomeno e affidandosi principalmente ai numeri, quando disponibili. Gli stessi numeri che speriamo siano confermati dalle rilevazioni del prossimo futuro.