Negli ultimi mesi, molti gestori di locali hanno notato un cambiamento nelle abitudini dei clienti: un calo nei consumi di bevande alcoliche, spesso accompagnato da timori eccessivi sulle nuove regole del codice della strada. La legge 177, entrata in vigore a novembre 2024, ha infatti generato una vera e propria ondata di disinformazione, amplificata dai social e da una narrazione allarmistica. Il risultato? Molti consumatori stanno modificando il proprio approccio al bere senza una reale necessità , complicando il lavoro di pub e birrifici in un periodo non certo facile per la birra artigianale in Italia. Ma con il nuovo codice della strada è davvero cambiato qualcosa di sostanziale? La realtà è ben diversa da quella che in tanti credono, perciò vale la pena fare chiarezza su cosa prevede davvero la normativa fortemente voluta dal ministro Salvini.
Come sono cambiati i tassi alcolemici associati alla guida?
Non sono cambiati. La legge promulgata recentemente prevede infatti gli stessi limiti del passato. In generale la guida è consentita con un tasso alcolemico inferiore o uguale a 0,5 grammi di alcol per litro, limite oltre il quale scattano le sanzioni. Le sanzioni sono diverse in base al livello di alcol nel sangue, con tre scaglioni previsti quando si superano le soglie di 0,5, 0,8 e 1,5 grammi per litro. Le stesse soglie che – ripetiamolo – erano previste anche in passato.
Come sono cambiate le sanzioni per guida in stato di ebbrezza?
Anche in questo caso non sono cambiate. Può sembrare assurdo, ma è così. Le sanzioni previste dalla legge 177/2024 sono esattamente le stesse di prima, e cioè:
- Tasso alcolemico superiore a 0,5 grammi di alcol per litro di sangue: multa da 543 a 2.170 euro (più la sospensione della patente da tre a sei mesi).
- Tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 grammi per litro: multa da 800 a 3.200 euro, più l’arresto fino a sei mesi (in questo caso la sospensione della patente va da sei mesi a un anno);
- Tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro: multa da 1.500 a 6.000 euro, più l’arresto da sei mesi a un anno (a cui si aggiunge la sospensione della patente da uno a due anni).
Anche qui giova ripeterlo: queste sanzioni non rappresentano una novità , essendo le stesse di prima.
Cos’è cambiato allora per la guida in stato di ebbrezza?
Ci sono delle novità , che però riguardano elementi secondari. La legge 177/2024 prevede che venga applicato un codice sulla patente di chi viene trovato alla guida con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi/litro. Il codice impone l’obbligo di non assumere alcol prima di guidare (perciò anche sotto lo 0,5) o di installare sulla vettura un dispositivo “alcolock”. L’obbligo dura due anni o tre se il tasso alcolemico rilevato era superiore a 1,5 grammi/litro. Durante questo periodo le sanzioni viste precedentemente sono aumentate di un terzo a ogni nuova violazione.
Una legge che non impone un cambio nelle abitudini di consumo
Da quanto riportato non esiste dunque alcun motivo per cambiare le proprie abitudini di consumo. Limiti alcolemici e sanzioni non hanno subito modifiche, quindi non ha senso modificare il proprio approccio alle bevande alcoliche come risposta all’entrata in vigore del nuovo codice della strada. Il dibattito collettivo che ha accompagnato la legge 177/2024 ha creato un panico immotivato nei confronti del consumo di alcol, fino ad alimentare una psicosi collettiva con ripercussioni sull’attività di pub e birrifici. Tutto ciò è decisamente assurdo.
Appurato questo aspetto, è però importante sottolineare quanto sia importante evitare di guidare quando si bevono alcolici. Cercate sempre alternative: trasporto pubblico dove possibile, guidatori designati, taxi o Uber. È fondamentale essere coscienziosi per l’incolumità propria e degli altri, anche quando questo implica un cambio nelle abitudini di consumo. Ma se avete cominciato a modificarle dopo l’entrata in vigore del nuovo codice della strada, beh non ha molto senso.
Quanta birra si può bere prima di guidare?
Come forse saprete, non esiste una risposta univoca perché le variabili che entrano in gioco sono diverse. Alcune sono associate con il consumatore: la quantità di birra assimilabile per non superare lo 0,5 grammi/litro dipende dal genere (maschio o femmina), dal peso corporeo e dal cibo consumato in precedenza (stomaco vuoto o pieno). Altre variabili sono associate alla bevanda: chiaramente esistono birre con gradazioni alcoliche molto diverse, da quelle rientranti nella categoria delle low-alcohol fino a quelle con gradazioni elevate o elavatissime. Esiste poi un “tempo di latenza”, per cui la situazione cambia radicalmente se ci si mette alla guida subito dopo aver bevuto o dopo mezz’ora dall’ultima birra.
L’Istituto superiore di sanità pubblica una tabella (qui in formato pdf) che permette di conoscere con una certa precisione il proprio livello di alcolemia, che tuttavia è molto indicativo. Ne riportiamo alcuni esempi:
- Un uomo di 80 kg a stomaco vuoto può permettersi due birre “normali” (5% alc.) da 33 cl ciascuna.
- Una donna di 55 kg a stomaco pieno non può bere più di una birra “speciale” (8% alc.) da 33 cl.
- Un uomo di 75 kg a stomaco pieno può (in teoria) bere anche cinque birre leggere (3,5%) da 33 cl.
Conclusioni
Alla luce dei fatti, la legge 177/2024 non introduce restrizioni più severe per chi consuma responsabilmente. I limiti alcolemici sono gli stessi di prima e le sanzioni non sono cambiate, a meno di recidiva. Ciò che serve, dunque, non è un’ansia immotivata, ma un’informazione corretta e un atteggiamento responsabile. Per chi beve, il consiglio resta sempre lo stesso: conoscere i propri limiti, evitare di mettersi alla guida se si è incerti e scegliere alternative sicure per gli spostamenti. Ma cambiare le proprie abitudini sulla base di falsi miti non ha alcun senso.