Durante il passato weekend, mentre in Italia si chiudeva l’ottava edizione della Settimana della Birra Artigianale, in Spagna venivano resi noti i risultati del Barcelona Beer Challenge, concorso internazionale relativamente giovane ma già piuttosto accreditato nell’ambiente. E le notizie per il nostro movimento birrario sono decisamente positive, dato che i birrifici artigianali italiani sono riusciti a ottenere un bottino di assoluto valore: 10 ori, 7 argenti e 12 bronzi (più un oro e un bronzo per il Birrificio del Ducato), per un totale di 29 medaglie che rappresentano il miglior risultato di sempre in terra catalana. Ma soprattutto bisogna salutare la vittoria generale del Birrificio di Cagliari, che è riuscito nell’impresa di conquistare il premio Best Brewery con un totale di 22 punti, raggiunti grazie a cinque podi complessivi (quattro primi posti e un terzo posto). Insomma, dopo un periodo un po’ in sordina, l’Italia torna a macinare nei contest internazionali.
Come accennato l’exploit del Birrificio di Cagliari, che nel medagliere ha preceduto gli spagnoli Brew & Roll e Nomada, è il frutto di quattro ori in altrettante categorie. Le birre insignite col metallo più pregiato sono state la Tuvixeddu tra le Bitter (già oro lo scorso anno), la Figu Morisca tra le birre alla frutta e con spezie, la Biddanoa tra le Helles e la Mutta Affumiada tra le birre affumicate. A queste si è aggiunta la Sant’Elia, bronzo tra le Dubbel. Cinque piazzamenti totali dunque per l’azienda sarda, che certificano l’ottimo lavoro compiuto in questi anni da Marco Secchi e tutto il suo staff e che confermano la crescita di una regione che sta compiendo passi da gigante anno dopo anno.
Un’altra performance degna di attenzione è senza dubbio quella del birrificio Bionoc’, giunto settimo nella classifica generale e premiato con un oro, un argento e due bronzi. Ciò che però salta all’occhio è il completo dominio espresso nella categoria delle Wild Specialty Beer, dove il produttore trentino ha monopolizzato il podio occupando tutte le posizioni disponibili: l’oro è andato alla Impombera, l’argento alla Maraska e il bronzo all’Albicoppe. Se siete lettori attenti, saprete che queste tre birre appartengono alla linea Asso di Coppe, che Bionoc’ ha lanciato recentemente grazie alla collaborazione con Nicola Coppe: direi che l’intervista che ci ha rilasciato lo scorso gennaio è stata di buon auspicio. Il quarto piazzamento del birrificio è invece arrivato con la Staion nella categoria delle Saison.
Birrificio di Cagliari e Bionoc’ non sono gli unici produttori italiani capaci di conquistare più di una medaglia. Il toscano Bruton ha portato a casa un oro (Abiura tra le Saison) e un bronzo (Bruton tra le Golden Ale), il piemontese Birrificio della Granda due argenti (Sirena tra le Specialty IPA e Passionale tra le Witbier) e un bronzo (Essenziale tra le Cream Ale), il laziale Birra Losa un argento (Jolly Strong Ale tra le Belgian Golden Strong Ale) e un bronzo (D’Dog Imperial Stout tra le Herb and Vegetable). Gli altri ori italiani sono invece andati alla Barrosa di Birra Scialandrone (German Pils), alla So’ Biologa di Birrificio del Vulture (American Stout), alla Collesi Rossa di Tenute Collesi (Dubbel) e alla Bear Away di Eastside (APA, già oro lo scorso anno).
Oltre al riconoscimento ottenuto dal Birrificio di Cagliari, il Barcelona Beer Challenge assegna un altro premio generale, cioè quello di Best Rookie Brewery (miglior birrificio debuttante). Ad aggiudicarselo è stato il catalano Wylie Brewery in virtù di un oro e un bronzo. Da notare che nel 2017 questo trofeo “minore” andò a Brew & Roll, che quest’anno, come abbiamo visto, si è piazzato secondo nella classifica generale.
Complimenti allora al Birrificio di Cagliari e a tutti gli altri birrifici italiani premiati – non li ho citati tutti per puri motivi di spazio. Tutti i risultati del Barcelona Beer Challenge sono disponibili sul sito del concorso, dove è possibile consultarli avvalendosi di comodi filtri. L’appuntamento è al prossimo anno, quando è lecito sperare che le medaglie per i nostri produttori siano ancora di più.
Ciao,
ti segnalo solo un piccolo refuso su Bionoc’.
La loro saison si chiama Staion, non Station.
Sì grazie correggo