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Cronache di Birra diventa una beer firm: vi presento la Cronache di Brewing Co.

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Attenzione: l’articolo che segue è un pesce d’aprile!

Come forse ricorderete, poco più di un anno fa festeggiai il quinto anniversario del blog con una birra celebrativa, che di fatto segnò il mio debutto (sebbene come semplice “committente”) nel mondo della produzione brassicola. All’epoca annunciai che quello sarebbe rimasto un caso isolato, ma il bello delle affermazioni è che sono fatte per essere smentite. Ed ecco allora che oggi, non senza una certa emozione, vi annuncio che Cronache di Birra diventa un marchio birrario, una beer firm per l’esattezza. Il nome che ho scelto è Cronache di Brewing Co. e il progetto si pone l’ambizioso obiettivo di rivoluzionare completamente il concetto di birra artigianale in Italia. Come? Con delle idee innovative, che scoprirete continuando a leggere…

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La prima deflagrante peculiarità è a livello estetico. Sono partito dal presupposto che in un pub vediamo decine di bicchieri pieni di birra, ma quasi mai possiamo capire quale prodotto nello specifico contengono. In altre parole la riconoscibilità di una birra è legata alla sua bottiglia o alla relativa clip applicata alla spina, ma nel momento in cui finisce nel bicchiere acquista una sorta di anonimato, dalla quale non può più affrancarsi. Pensate invece quale forza avrebbe un brand se fosse in grado di rendere riconoscibile la sua birra anche durante il consumo. È proprio riflettendo su questo aspetto che ho deciso di rendere le birre della Cronache di Brewing Co. esteticamente distinguibili da tutte le altre. In che modo? Con i colori: come vedremo più avanti, alcune birre saranno azzurre, altre rosso sangue, altre ancora arancioni. Un’idea rivoluzionaria, che sarà ottenuta non attraverso coloranti – sia mai! – ma mediante l’impiego di ingredienti molto speciali.

La seconda peculiarità della beer firm è quella di ispirarsi esplicitamente alle serie televisive più famose, permettendo così di avvicinare il concetto di birra alla controcultura popolare dei nostri giorni. Questo abbinamento è utile non solo per scrollarsi di dosso quella serietà che tante birre artigianali italiane ormai hanno acquisito, ma anche per avvicinare un pubblico nuovo e più ampio nei confronti di prodotti che sono ancora percepiti come di nicchia. L’associazione con le serie tv si concretizza nell’impiego di materie prime “a tema”, che suggellano questo inedito incontro. Per celebrare i luoghi chiave in cui le serie televisive oggi prosperano, le ricette di tutte le birre saranno a breve pubblicate su Emule e sul web in formato torrent. Tuttavia non sarà facile scovarle: dovrete dimostrarvi degli ottimi segugi!

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Ma passiamo a parlare delle birre, che in questa prima fase sono tre. Visto la particolarità delle loro ricette, non sono riconducibili a stili precisi, al punto che ho preferito proprio non citarli. Almeno all’inizio saranno tutte birre ad alta fermentazione.

HeisenbergCronache di Brewing 1×01
Heisenberg
La Heisenberg è chiaramente dedicata a una delle serie di maggior successo degli ultimi anni, che ha conquistato un numero impressionante di telespettatori in tutto il mondo. Chiaramente sto parlando di Breaking Bad, prodotto televisivo di qualità eccelsa. Come forse qualcuno di voi avrà capito, la birra ha un distintivo colore azzurro, ottenuto mediante l’impiego di un’alga marina giapponese. Inoltre in bollitura sono stati aggiunti arbusti di Ephedra, una pianta che contiene efedrina, dalla quale a sua volta viene sintetizzata la metanfetamina.

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A livello organolettico è una birra complessa ma facilissima da bere, con un bel tocco rinfrescante. L’amaro finale è dato non solo dal luppolo (solo varietà americane), ma anche dall’Ephedra, che si caratterizza per un carattere amaricante e rustico. Il contenuto alcolico non è particolarmente elevato (5,4%).

Canis-DirusCronache di Brewing 1×02
Canis Dirus

Se siete appassionati del Trono di Spade, avrete già capito che questa birra omaggia proprio la serie in questione. In particolare è stata battezzata con lo stesso nome latino dei meta-lupi, che si ispirerebbero a un mammifero carnivoro realmente esistito, ma ormai estinto – il Canis Dirus, per l’appunto. Questi animali abitano le foreste della regione del Nord, una zona selvaggia, impervia e sconvolta da continue violenze. In tali luoghi il sangue scorre a fiumi e allora ho voluto caricare questa birra di un colore rosso acceso, ottenuto mediante l’impiego massiccio di lamponi e altri frutti di bosco. Chiaramente questi frutti richiamano gli ambienti del Nord, ma per amplificare la connessione ho anche previsto l’aggiunta di strobili di conifere in bollitura.

La Canis Dirus non poteva non essere una birra forte e muscolare (8,9% alc.), con un finale amaro deciso e prorompente, quasi violento. Naturalmente il carattere fruttato è piuttosto evidente, ma ben bilanciato da note resinose e speziate. Il contenuto alcolico è in grado di scaldare “quando arriverà l’inverno”, ma la birra risulta estremamente bevibile grazie a un piccolo tocco acidulo, dato dai lamponi.

Falling-ManCronache di Brewing 1×03
Falling Man

La terza birra a firma Cronache di Brewing Co. è ispirata a Mad Men, serie forse meno conosciuta delle precedenti due, ma di fattura parimenti eccelsa. La storia racconta le vicende dei pubblicitari americani degli anni ’60 e in particolare di un certo Don Draper. Le bevande alcoliche sono un leit motiv della serie e quindi per la ricetta della birra ho deciso di omaggiare il cocktail preferito del protagonista: l’Old Fashioned. Con quest’ultimo condivide non solo il colore (un arancione brillante), ma anche gran parte degli ingredienti che servono per realizzarlo. La Falling Man quindi è brassata con l’aggiunta di foglie di Angostura trifoliata, chiodi di garofano, radice di genziana, cardamomo, china e bucce di arancia amara. Inoltre matura per sei mesi in botti di Bourbon prima di essere finalmente imbottigliata.

Chiaramente è una birra diversa dal solito, ma assolutamente intrigante. Il passaggio in legno le conferisce una profondità aromatica sconvolgente, sebbene il carattere del whisky tenda a rimanere delicato e mai invadente. Il mix di ingredienti contribuisce a un profilo decisamente speziato e a un gusto fresco e originale. È un prodotto unico e di gran classe, adatto tanto all’aperitivo quanto a un consumo a tutto pasto.

Tutte le birre sono disponibili in fusti e in bottiglia, in quest’ultimo caso nei formati da 33 cl e da 50 cl. Se vi state chiedendo quando saranno disponibili, beh sappiate che già lo sono. Mi sto organizzando per la distribuzione sul territorio nazionale, ma nel frattempo sono già acquistabili on-line. Per il momento infatti le trovate su Astral Beers e su la Cantina della Birra, mentre più avanti vi avviserò quando raggiungeranno anche i pub e i beershop di tutta Italia.

Buone bevute! Fatemi sapere cosa ne pensate del progetto e delle birre, io nel frattempo vado a studiare le prossime ricette…

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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50 Commenti

  1. bello il tocco dei beershop alla fine, dà quella credibilità per tenere a galla quest’improbabile pescione 😀

  2. Con l’ephedra?! si magari!!! (Dillo che ci stai pensa… ;D) ..Se vuoi un po di derivati dell’efedra usa tachifludec! w i metalupi!

  3. Bravo, veramente una bella idea. Peccato che l’hai rubata a me. Sono stato il primo a pensare ad una birra rosso sangue in onore al Trono di Spade. Solo non capisco come hai fatto a saperlo visto che il brevetto l’ho depositato 2 giorni fa e gli studi organolettici non sono ancora terminati!!!

    • Sì certo, ecco che arrivano i primi avvoltoi che cercano di fregarti l’idea della vita. Per tua sfortuna ho registrato brevetti e marchi tre mesi fa. Per il resto ci vediamo in tribunale

      • La Kelpie di Williams Bros. ci insegna che le alghe si possono usare per fare birra. P.s. il risultato degli scozzesi non mi ha entusiasmato, spero che tu abbia fatto di meglio. Cmq una bevuta di prova non si nega mai ^_^

  4. La cosa piú incredibile non è il colore.
    Ma come cavolo hai fatto a ottenere i permessi dai detentori dei diritti per marchiare cosí le birre?
    Come fai a tenere un prezzo concorrenziale con quello che avrai sborsato per i diritti?

    • In realtà col mio avvocato abbiamo trovato degli escamotage molto semplici. Se ci fai caso in etichetta non c’è alcun richiamo esplicito alla serie di riferimento. Nomi delle birre compresi

  5. Mi aspetto la “Sheldon” ispirata da “the big bang theory” chiaramente un’imperial stout dedicata ai beer geek!

  6. Andrea, sono anni che ci freghi al primo d’aprile… Non ci crede piu’ nessuno alle tue C….ate…. 😉

    Pero’ come ogni anno complimenti per la fantasia…..

  7. chiaramente dovranno arrivare anche la John Locke stout e la Walter Bishop tripel per avere una gamma valida…… 😀 😀

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