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Arrivano gli Italian Beer Awards, i primi riconoscimenti “popolari” della birra italiana

Logo-quadratoDopo le festività natalizie, eccoci di nuovo ai posti di combattimento. Il blog da oggi riprende coi i suoi aggiornamenti quotidiani e lo fa annunciando un’importante novità: gli Italian Beer Awards. Che cosa sono? Molto semplice: si tratta dei primi riconoscimenti “popolari” della birra italiana, un’iniziativa di Cronache di Birra che vuole premiare i migliori protagonisti della scena birraria nazionale. Quindi parliamo di birrifici, ma non solo, poiché le categorie di questa prima edizione prevedono anche altre tipologie. L’aspetto più importante è che la definizione finale dei vincitori dipenderà da una votazione popolare: saranno infatti i consumatori e gli appassionati a decretare gli esiti di questo contest inedito. Ma vediamo nel dettaglio come funzionerà il tutto…

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Innanzitutto gli Italian Beer Awards nascono da una doppia volontà: da una parte offrire risalto ai migliori professionisti del settore, dall’altra coinvolgere direttamente coloro che la birra la bevono ogni giorno. Tutti sappiamo che operare in un mercato come quello della birra di qualità non è facile: occorrono devozione, abilità imprenditoriali, competenza e un amore viscerale per il prodotto e la sua cultura. D’altro canto l’intero movimento non esisterebbe senza la presenza attiva di consumatori e appassionati: è quindi giusto che siano questi ultimi a decidere gli esiti degli Italian Beer Awards, permettendo loro di scegliere il migliore protagonista per ciascuna tipologia in un elenco stilato da alcuni esperti italiani di birra.

A questo punto avrete probabilmente capito che il meccanismo del concorso seguirà due fasi successive, che servono prima a delineare le “nomination” del concorso, quindi a determinare i vincitori finali. Nella prima fase un panel di esperti è chiamato a votare i migliori operatori per ciascuna tipologia, dall’insieme dei quali saranno definiti i candidati degli Italian Beer Awards. Nella seconda fase ogni utente potrà votare direttamente sul sito il migliore rappresentante di ogni elenco: la somma dei voti indicherà il vincitore di ogni categoria.

Chiariamo il concetto facendo riferimento alla categoria del migliore birrificio dell’anno:

  1. Nella prima fase ogni esperto è chiamato a stilare una personale classifica dei migliori birrifici dell’anno, tra tutti quelli operanti in Italia da almeno dodici mesi. La somma delle varie classifiche determinerà una lista di 10 birrifici finalisti.
  2. Nella seconda fase ogni utente potrà accedere al sito col suo profilo Facebook e votare il suo birrificio preferito per l’anno appena concluso tra i 10 finalisti precedentemente individuati.

Ma quali sono le categorie previste quest’anno? Essendo un’edizione zero, non ho voluto strafare in questo senso, considerandone “solo” cinque:

  • Miglior birrificio
  • Miglior brewpub
  • Migliore beer firm
  • Miglior pub/birreria
  • Miglior beershop

Quindi fondamentalmente i premi si divideranno tra chi la birra la produce e chi la vende al pubblico. Ho ritenuto importante distinguere le beer firm dai produttori con impianto di proprietà e aggiungere una voce brewpub per dare risalto a una fattispecie troppo spesso ignorata in Italia – cosa che altrove accade di rado. Impossibile non inserire un premio per il migliore pub/birreria d’Italia, che ho ritenuto essenzialmente diversi dai beershop, tipologia in costante crescita negli ultimi anni.

Per quanto riguarda gli esperti, ho cercato di stilare un elenco che fosse di primissimo livello e che escludesse coloro che sono direttamente legati a birrifici, pub o ad altri soggetti appartenenti alle tipologie previste dal contest. Al momento i nomi coinvolti nell’iniziativa sono i seguenti (in ordine alfabetico per cognome): Alessandra Agrestini, Flavio Boero, Massimo Bombino, Andrea Camaschella, Simone Cantoni, Norberto Capriata, Luca Celoria, Lorenzo Cristofaro, Lorenzo “Kuaska” Dabove, Alfonso Del Forno, Manila Benedetto, Massimo Faraggi, Luca “Giacu” Giaccone, Fulvio Giublena, Alberto Laschi, Maurizio Maestrelli, Tony Manzi, Giorgio Marconi, Margherita Mattei, Francesca Morbidelli, Eric Novielli, Eugenio Pellicciari, Stefania Pompele, Sergio Riccardi, Angelo Ruggiero, Eugenio Signoroni, Davide Salsi e Marco Tripisciano. L’ho già fatto personalmente, ma ci tengo ancora una volta a ringraziarli per la loro disponibilità.

Ok, ma ora cosa succede? Come potete vedere sul sito dell’iniziativa, oggi sono partite le votazioni da parte degli esperti, che sono già all’opera. Nei prossimi giorni saranno quindi definite le nomination per ogni categoria e a quel punto entrerete in gioco voi: vi basterà possedere un account Facebook per collegarvi ed esprimere le vostre preferenze. Successivamente saranno svelati i vincitori.

Per tutte le novità vi consiglio di seguire gli aggiornamenti sulla pagina Facebook e tramite l’account Twitter degli Italian Beer Awards. Chiaramente anche su Cronache di Birra seguiremo l’evolversi dell’iniziativa di volta in volta.

Insomma, preparate le vostre schede elettorali 😉 e nel frattempo se volete lasciare consigli o commenti, lo spazio qui sotto è fatto apposta per quello 🙂 .

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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22 Commenti

  1. Bravo Andrea, bellissima iniziativa!! Non vedo l’ora di partecipare alla cerimonia di premiazione che, immagino, la tua mente fertile starà già partorendo 😉

  2. Spero che nelle nominations dei migliori pub/birrerie ci sia il mio locale preferito qui in maremma! La birroteca castiglionese! Spero ci sia il birrificio Amiata tra i birrifici e il Piccolo Birrificio Clandestino tra i brew-pub! Ciao!

  3. Bella iniziativa. Mi piace l’idea di dividere birri / brewpub / beer firm.
    Però mi chiedo se sia abbastanza. Mi spiego. Ormai abbiamo passato i 600 produttori… Con una lista di soli 10 birrifici, non c’è il reale rischio che vengano candidati sempre i soliti “grandi” noti? Alla fine temo che diventerà solo un premio in più, che si andrà ad accumulare a tutti gli altri già esistenti.

    Un premio per le novità e i migliori esordienti (le aperture negli ultimi 3 anni sono state circa 300) poteva essere un’idea interessante e fortemente legata alla velocità di crescita del movimento. E’ ovvio che i nuovi arrivati non possono competere con mostri sacri come extraomnes, ducato, montegioco e compagnia bella. Sarebbe stato un premio utile per far conoscere realtà più piccole ma di gran qualità.
    In quest’ottica, il premio più interessante potrebbe essere quello delle beer firm, che sono quasi tutte piuttosto recenti. Anche il premio per la miglior birreria sarà sicuramente molto divertente.

    Invece non riesco a immaginare su quali basi si possa votare il miglior beer shop 🙂 …prezzi più bassi? la più ampia scelta? cordialità/competenza?
    Bisogna anche considerare che i beershop non sono tutti uguali. Alcuni fanno anche mescita, altri no, altri ancora si specializzano anche sulla vendita di materiale homebrewing e oggettistica. Alcuni sono molto simili a veri e propri negozi, altri più simili a piccole birrerie. Mi sembra un premio un pò tirato, dove alla fine conterà molto il nome.

    • Grazie Matteo, e grazie per le giuste considerazioni. Considera che questa edizione sarà un’edizione “zero”, dove testare tante cose. L’idea a tendere è quella di ampliare le categorie e tra le varie possibilità avevo pensato proprio a qualcosa per i “giovani”: se mi leggi sai quanta attenzione ripongo sulle nuove aperture. Non condivido molto l’idea che hai sui beershop, perché ti assicuro che c’è grande differenza da fattispecie a fattispecie, senza dover entrare così nel dettaglio delle caratteristiche come hai ipotizzato tu (immagina se lo stesso criterio fosse usato per i pub).
      Alla fine della fiera tirerò le somme di questa prima edizione e valuterò tutto 🙂

      • Il problema principale a mio modo di vedere sarà quello del “campanilismo”. Non tutti hanno la fortuna di poter visitare i brewpub in giro per l’Italia (stessa cosa dicasi per i beershop ed i pub), quindi probabilmente in una lista di dieci nomi candidati uno voterà l’unico che conosce. Non che questo sia chissà quale danno, non penso si vincano soldi per il premio, oder?

      • Ti faccio i migliori auguri e spero che l’idea funzioni, perchè nel complesso è piuttosto interessante. Nel frattempo aspetto impaziente di votare. Sarà un piacere. 😉

  4. Comunque apprezzo moltissimo l’idea di non premiare direttamente la “birra” ma ciò che ci gira intorno.
    Di premi alla birra ce ne sono già fin troppi.

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