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Il linguaggio della birra: intervista al Dottor Di Fant

Oggi utilizzerò il post leggero del venerdì per evadere da discorsi prettamente birrari e affrontare un argomento del tutto diverso, che si ricollega ai miei studi accademici. Da laureato in quella bistrattata disciplina che risponde al nome di Scienze della Comunicazione, mi hanno sempre incuriosito molto materie riguardanti la psicolinguistica o le teorie della comunicazione. Anche grazie alla popolarità raggiunta recentemente, in questo periodo mi affascinano le basi della comunicazione non verbale, in grado di spiegare  gli atteggiamenti delle persone in determinati contesti fuori da ciò che vogliono effettivamente esprimere. Pensando che questi dettami potessero essere applicati anche al mondo birrario, negli scorsi giorni ho avuto la fortuna di intervistare il Dottor Di Fant, uno dei maggiori esperti di linguaggio non verbale in Italia. Sarà lui a spiegarci come questa disciplina può tornarci utile anche all’interno di un pub.

Salve Dottore. Direi di cominciare questa intervista con una situazione in cui la comunicazione non verbale può tornare utile a un birraio o a un publican. Quando assaggia una birra, solitamente la gente tende a mentire, dichiarando di apprezzarla sebbene non sia di proprio gusto. Come può l’interlocutore capire se la risposta del bevitore è sincera, e quindi se la birra proposta è davvero considerata buona?

Non è semplicissimo capire se la persona davanti a noi, intenta a provare una birra per la prima volta, sta vivendo un’esperienza paradisiaca oppure sta dicendo una pietosa bugia per nascondere il suo ribrezzo. Esiste tuttavia un modo efficace per leggere il linguaggio del corpo del bevitore tipo. Il disgusto che possiamo provare per un cibo o una bevanda rientra in una delle sei emozioni universali dell’uomo ed è riconoscibile da alcuni elementi che portano all’occlusione dei principali canali di comunicazione del viso. Quando una persona non gradisce una birra sarà quindi possibile notare l’innalzamento del labbro superiore ad arricciare il naso e chiudere in parte le narici. Allo stesso modo gli zigomi si solleveranno per socchiudere gli occhi, quasi a voler nascondere l’immagine mentale della schifezza che sta bevendo.

Molto interessante e direi illuminante. Cambiando discorso, sarei propenso ad affermare che il linguaggio del corpo diventa protagonista quando il nostro organismo comincia ad assimilare alcol. Credo che per i nostri lettori possa essere interessante capire quali diversi aspetti differenziano la risposta di uomini e donne in tali situazioni. Cosa ci può dire al riguardo Dottore?

In effetti capita sempre più spesso che la birra artigianale sia la comune passione di uomini e donne, con quest’ultime non più relegate alla funzione di semplici osservatrici. Per mia esperienza direi che oggi invece le donne si sono elevate al ruolo di consumatrici regolari e grandi estimatrici della divina bevanda. Ma come cambia il nostro linguaggio del corpo dopo qualche birra? Nelle donne, di solito più aggraziate, si noterà un ondeggiamento maggiore nella zona delle spalle, a dischiudere la parte animale che viene spesso controllata nel vivere quotidiano. Questo fenomeno sarà inoltre legato a un’eccentuata mimica facciale e a risate con la bocca più o meno spalancata. Negli uomini, già più abituati a mostrare un potere animale, possiamo notare un effetto molto diverso: i movimenti diventano melliflui e i muscoli sembrano rilassarsi. Noteremo quindi una maggiore mobilità a livello della testa e del collo, oltre ovviamente a una tendenza a ridurre la distanza fisica tra loro e le donne presenti.

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In certe situazioni la comunicazione non verbale può essere molto utile, se non addirittura di importanza capitale. Penso a quelle situazioni in cui un nostro amico ha ingurgitato un numero eccessivo di birre e l’alcol sta prendendo il sopravvento. E’ quindi importante capire quando una persona si sta ubriacando troppo in fretta?

Beh sicuramente è importante. E’ utile dare qualche consiglio ai nostri lettori che debbano riaccompagnare a casa compagni di bevute più o meno scatenati. E’ infatti possibile letteralmente controllare a vista un amico che sta bevendo troppo. Bisogna sapere che gli effetti dell’alcol si fanno notare prima nella zona superiore del corpo e, man mano che il tasso alcolemico aumenta, l’instabilità generale si manifesta nella zona inferiore fino ad arrivare alle gambe. Proprio per evitare il tracollo fisico dello sventurato che abbia alzato un po’ troppo il gomito, è utile notare quando lo stesso manifesti un’eccessiva mobilità (e anche poco controllo) nella zona del tronco e del bacino, poiché il prossimo passo sarà probabilmente una rovinosa caduta a terra.

Grazie di questi preziosi consigli Dottore. Per concludere una domanda che esula dalla sua materia, ma con la quale mi piace chiudere questa intervista. So che è un grande estimatore di birra artigianale, perciò le chiedo: quali sono le sue birre preferite?

In passato sono rimasto folgorato dalla Fleur Noires, prodotta in collaborazione da Grassroots e Stillwater e purtroppo non più disponibile sul mercato. Una delle birre che apprezzo di più è la Dulle Teve di De Dolle, che solitamente consumo come alternativa all’LSD (ride ndr).  Per le bevute tranquille, prediligo l’inossidabile Tipopils del Birrificio Italiano.

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D’accordo, grazie mille Dottore per la sua disponibilità e spero che avremo modo in futuro di condividere una birra insieme.

Grazie a Cronache di Birra per lo spazio concessomi e brindiamo alla birra artigianale!

Vi ricordo che se l’argomento vi interessa potete seguire il Dottor Di Fant sul suo profilo Facebook e nelle numerose incursioni che lo vedono protagonista in televisione e in radio – qualcuno lo ricorderà protagonista in quel gioiello di tv postmoderna che è stato il programma Pupe e Secchioni. Se poi volete approfondire il discorso, vi consiglio il suo libro che è recentemente uscito nelle migliori librerie d’Italia: si chiama 101 cose da sapere sul linguaggio segreto del corpo ed è edito da Newton Compton.

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Inoltre se volete intervenire con le vostre domande, lo spazio commenti è lì per quello. Il Dottor Di Fant mi ha assicurato che interverrà per rispondere a tutti i lettori.

Infine, se siete attenti osservatori, avrete notato che il Dottor Di Fant è comparso in alcuni dei filmati prodotti per la passata Settimana della Birra Artigianale. Quali in particolare? Quelli qui sotto.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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6 Commenti

  1. Conosco una persona che quando assaggia una birra fa esattamente come descritto al punto uno. La gente pensa che stia per sputare mentre invece spesso gradisce quello che beve. La famosa eccezione?

    PS
    I video sono un colpo basso, ho già nostalgia canaglia.

    • Ciao Tyrser,
      come dici giustamente te, ci sono delle eccezioni; può anche essere che si alzi la parte relativa al labbro superiore per altri motivi tra cui:
      1) problemi con la schiuma…
      2) sta bevendo una birra molto luppolata o acida
      3) è un particolare vezzo della persona (tu la conosci meglio di me)
      4) a volte se si manifesta solo un elemento (quindi in questo caso non è associato alla chiusura degli occhi) può essere considerato un “falso” indizio e può essere causato da altri fattori.

      Spero di essere stato esaustivo in questa risposta semi-seria…

      Ciao e buona birra a tutti!! 😀

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