Non so se lo ricordate, ma un anno fa di questi tempi proposi una sorta di giochino: indovinare gli eventi che avrebbero caratterizzato il 2010 della birra in Italia. In quell’occasione indossammo le vesti di novelli Nostradamus per pronosticare il futuro dell’ambiente birrario in riferimento a specifici argomenti. Dopo un anno è tempo di fare un bilancio e verificare chi è stato il profeta più preciso tra noi. Per le previsioni del 2011 vi do invece appuntamento all’articolo di domani: avrete quindi un giorno per pensarci… tenete segreti i vostri pensieri per almeno altre 24 ore!
I trend della birra artigianale in Italia
Lo scorso anno proposi due tendenze emergenti che si sarebbero consolidate nei mesi: l’impiego dell’uva e dei suoi derivati e le collaborazioni tra birrifici. Beh devo ammettere di essere stato piuttosto bravo 🙂 . Il primo trend è cresciuto notevolmente, tanto che recentemente sono stati scritti articoli sull’argomento e organizzate serate a tema. Per quanto riguarda il moltiplicarsi di collaboration brew, basta dare un’occhiata al post di ieri, dove compaiono con frequenza ragguardevole tra le produzioni italiane.
Alle due “mode” sopra citate bisogna aggiungere quella già stabilizzatasi delle maturazioni in legno, che tuttavia nel 2010 si è sviluppata ulteriormente. Merito dunque alla previsione di Carletto (che aveva citato anche lo stile “uva e derivati”). Piuttosto azzeccate anche le profezie di chi aveva parlato di ingredienti autoprodotti. In tal senso è a dir poco inquietante la precisione del commento di Velleitario, che aveva pronosticato:
avremo aziende agricole/agrituristiche come brewpub che si produrranno l’orzo per fare la birra
Con la nuova definizione legislativa di birra come prodotto agricolo – entrata in vigore lo scorso settembre – mai come ora questa affermazione appare corretta. Anche se io l’avrei inserita tra gli eventi più clamorosi (“sfera di cristallo”).
Le conferme internazionali
Qui bisogna ammettere che abbiamo tutti fallito, poiché nessuno ha citato il birrificio Grado Plato, che invece si è portato a casa la medaglia di platino al Mondial de la Bière con la sua Chocarrubica. Ancora un plauso a Carletto, l’unico a citare il Birrificio del Ducato, capace nel 2010 di aggiudicarsi ben 14 medaglie tra concorsi nazionali e internazionali. Meritevole di menzione anche il grande Lallo, unico ad avere parlato del Doppio Malto (buona performance allo European Beer Star). Nessuno ha invece pronosticato l’ottimo anno del Birrificio Italiano, altro produttore in grado di fare incetta di riconoscimenti internazionali. Sulle conferme del sardo Barley (vincitore del CIBA e del concorso Birraio dell’anno) bisogna invece segnalare la mia previsione e quella di Velleitario.
Le sorprese
Con questa sezione Carletto si conferma il Nostradamus di Cronache di Birra, essendo stato l’unico a puntare su Loverbeer come neobirrificio emergente. La vittoria della Madamin a Artebirra Pasturana e le successive conferme hanno subito lanciato la creatura di Valter Loverier nell’Olimpo dei produttori nazionali, premiando la sua grande passione. Personalmente avevo pronosticato Toccalmatto e Pausa Cafè, due birrifici che sono cresciuti molto (il primo soprattutto), ma che ancora non hanno raccolto riconoscimenti di un certo spessore. Magari sarà per il 2011…
La sfera di cristallo
Per concludere, avevo chiesto di lanciarvi in previsioni clamorose e azzardate, una sorta di gioco nel gioco. Personalmente avevo citato l’acquisizione di un microbirrificio da parte della grande industria e il crollo di Brewdog, andando completamente fuori bersaglio (o magari ho solo anticipato troppo i tempi, chi lo sa 😛 ).
Secondo me i due eventi clamorosi più importanti del 2010 sono stati la definizione di birra come prodotto agricolo (che apre interessanti prospettive) e soprattutto l’annuncio di una nuova associazione di birrifici. Relativamente a quest’ultimo avvenimento, direi che diversi lettori ci sono andati vicino, parlando di futuri “scazzi” tra i protagonisti del movimento.
Segnalo anche la previsione di Lelio, che aveva pronosticato la diffusione di microbirrifici in franchising: una tendenza ancora debole, ma che ho documentato in un articolo dello scorso maggio.
Bilancio finito, rinnovo i complimenti a Carletto per l’ottima prestazione. E’ da un po’ che non scrive su Cronache, ma lo aspetto domani, quando vi chiederò di lanciarvi nei pronostici per il 2011. Se avete osservazioni da aggiungere, c’è lo spazio commenti qui sotto 😉 .
io spero che quest’anno ci saranno un pò più di “festival” in stile educativo, magari la conferma per il sesto anno del Festival di Castellalto!(vero Andrea!? 😛 )
spero in un’altra trasferta al VillaggioDellaBirra(questa volta senza le persone che mi filmano mentre ubriaco canto con il gruppo che allietava i bevitori), l’ormai irrnunciabile febbraio a rimini (grandi sbornie!) e che la settimana della birra artgianale sia un punto di inizio di un maxi festival in italia che durerà per molto ma molto tempo!
CHEERS!
io avevo anche pronosticato i miei amici del lariano che qualcosa a rimini hanno portato a casa! ho cannato su lambrate credevo che diventasse il birrificio del anno! avevo visto un grande ritorno del bidu’ la lampogna e’ stato un successo! chi e’ stato nel ombra x modo di dire e’ l’imperatore di piozzo…..comunque sono stato dopo un anno anno al doppio malto sono sincero come ho fatto ad apprezzare la birra allo zenzero lo scorso anno?? ricordo prima ero stato al birrificio italiano e quella domenica andava giu’ tutto poi il como aveva vinto a lecco…ora ricordo…auguri di buon anno birroso a tutti
ciao andrea!!
come si sul dire:”mazza che culo!!!!” ahahahah
hai ragione scrivo poco x questioni di tempo e del fatto che nn mi sento un per niente un esperto…meglio scrivere poco e nn dire castronerie…
cmq grazie dei complimenti e spero di tornare presto a roma per bere un paio di birre assieme!!!
Solo per “precisione”…..visto che si parla di non aver raggiunto riconoscimenti di un certo spessore……..
– 2 Medaglie d’Oro (Sibilla e Surfing Hop) ed una di Bronzo (Fumè du Sanglier) all’International Beer Challenge di Londra ;
– Primo e Secondo Posto (Surfing Hop e Grooving Hop) nella Categoria Ales al Campionato Birre Artigianali Nov 2009 ;
– Primo Posto a Birra dell’Anno 2010 (Surfing Hop) nella Categoria “Birre ad Alta Fermentazione Magggiori di 16 Plato ed altri 4 piazzamenti;
– Inserimento della Surfing Hop (con menzione della Skizoid) nella classifica delle 99 Birre Imperdibili a Livello Mondiale edita da “All About Beer” (la rivista birrraria più letta negli USA) nel numero di Settembre 2010 (le uniche due birre italiane menzionate erano Xiaoyu di Baladin e Surfing Hop di Toccalmatto) ….
Va bene Pasturana…..però a livello birrario c’è anche dell’altro….
Il primo a non dare troppa importanza ai concorsi sono io…..però …un pò più di apertura mentale o di informazione magari fà bene….o no?
Mah sai Bruno ai piazzamenti nei concorsi con 10.000 categorie do il giusto peso, altrimenti oltre a Toccalmatto avrei dovuto citare altre decine di birrifici. Diverso è il discorso per “birrifici dell’anno”, “medaglie di platino” e compagnia, nelle quali Toccalmatto non compare. Insomma, siete ancora giovani e di strada ne avete fatta già molta, ma per le consacrazioni internazionali bisogna ancora aspettare… non c’è fretta.
Ti ringrazio per l’apertura mentale e di informazione (qualsiasi cosa significhi) che non mi riconosci. Cercherò di migliorare per il bene comune.
Caro Andrea sono punti di vista…..abbastanza distanti…..
se per te non sono riconoscimenti di un certo spessore…..
Comunque hai ragione …non c’è fretta…..e poi basta con questi Birrai rompiballe…
No nessun punto di vista, solo dati oggettivi, per i quali – ripeto – avrei dovuto citare altre decine di birrifici (penso a Turbacci o a Vecchia Orsa, per dirne un paio al volo)
Nelle tue parole leggo un po’ di irrequietezza verso il sottoscritto, e sinceramente non ne capisco la ragione.
Andrea…nessun problema….non voglio polemizzare inutilmente…..
Del resto non l’ha detto nessuno che dobbiamo pensarla allo stesso modo….anzi…..
Ed è anche normale che qualcuno possa avere delle simpatie …..o delle preferenze personali…..
Quello che non mi piace è che si dica ……di non aver raggiunto riconoscimenti di un certo spessore……perchè questo non corrisponde alla realtà (visto che parli di dati oggettivi). Fortunatamente i birrifici italiani stanno avendo un buon riscontro internazionale con vittorie e piazzamenti in alcuni tra i più importanti concorsi internazionali e questo fà bene a tutto il movimento (Ducato,Birrificio Italiano,Grado Plato, Doppio Malto, Toccalmatto….)…
Non credo sia giusto svilire alcuni tra questi concorsi (..ai piazzamenti nei concorsi con 10.000 categorie do il giusto peso ???….) come fai te…..bisogna uscire dalle “parrocchiette italiche” e dalle amicizie/simpatie personali….e valutare i concorsi in funzione dell’importanza e del riscontro a livello internazionale….altrimenti non usciremo mai dal nostro proverbiale provincialismo…
Noi dobbiamo ancora iniziare ad esportare (per scelta tecnico/commerciale) ma Ti posso assicurare che abbiamo un grado di interesse incredibile da parte di importatori di tutto il mondo e questo è dovuto anche alle medaglie d’oro vinte all’International Beer Challenge di Londra……La stessa visibilità non la dà certamente nè un Pasturana (assolutamente nulla dal punto di vista commerciale) nè una Birra dell’Anno (ben più importante della precedente) ….
Poi a parte i vari concorsi (ripeto quelli seri sono importanti a livello commerciale…gli altri non contano nulla) io sono ancora più contento di avere i miei prodotti presso alcuni tra i migliori Pub o Beershops al mondo (Macche .., Moeder Lambic, Cardinal, Bierkoning, Mi-Orge Mi-Houblon, Alvinne Beer Shop, De Moelen Beer Shop..etc…) e di avere un grande riscontro dagli appassionati internazionali….
Questo lo dico non per fare lo “sborone” …non me ne frega nulla…ma perchè non condivido questo atteggiamento tutto italiano nel fare sempre delle valutazioni non propriamente “neutrali” o “professionalmente corrette” , ma che sono sempre influenzate da amicizie/simpatie/interessi personali ….(vedi anche la polemica nata su Ratebeer per l’uso che si fà in Italia dei ratings dei locali o delle birre…)….e questo riguarda assolutamente tutti quelli che attualmente operano in questo “piccolissimo” mondo della Birra Artigianale italiana……
La nostra sfida per il 2011 è quella di contribuire a far crescere questo piccolo mondo sia dal punto di vista della cultura/professionalità che (conseguentemente) dei volumi della buona birra artigiana fatta con passione e creatività ….
Bisogna guardare avanti……e crescere… in tutti i sensi…..
Ah ok ora è un po’ più chiaro, dai per scontato che le mie opinioni dipendano da pregiudizi basati sulle amicizie/simpatie/interessi personali (oddio quanti interessi…)
Peccato che con te io abbia un rapporto che ho solo con pochi altri produttori, quindi se parliamo di simpatie, direi che rientri tranquillamente nelle mie.
Purtroppo con me caschi male, perché io non amo giudicare in base agli schieramenti. Anzi non me ne frega niente e li trovo assolutamente svilenti, per tutti coloro che ragionano in quel modo. Vai tranquillo che ogni mio giudizio dipende da analisi personali, magari più o meno corrette, ma mai influenzate da elementi esterni.
Vado a stapparmi una Menabrea va, che da anni vince il concorso birrario internazionale con più visibilità in assoluto.
Se posso fare anche io una previsione pronostico come birrificio più simpatico del 2011 Toccalmatto.
Grazie Schigi….Ti aspettavo….sai ho un caratteraccio…..non sarai mica geloso di perdere lo scettro???
Comunque Andrea …non ce l’avevo con te….
Ho cercato di spiegare l’importanza “commerciale” di quei concorsi così non importanti per te ….e ti ho detto che personalmente sono più contento del buon giudizio dei migliori publicans al mondo o degli appassionati internazionali che di quei premi….
Però in una scala di importanza quei concorsi sono tra i primi al mondo …e gli Italiani non se li fila nessuno….
Intanto Menabrea (bontà loro) grazie a quei premi è passata da 50.000 Hl Anno del 2000 a 130.000 Hl x anno del 2009…….
Dovremo far crescere il Movimento ed evitare di guardarsi edonisticamente solo allo specchio per continuare a dire quanto siamo bravi e quanto siamo belli……intanto il mondo và avanti….
Go ahead !!!!!!!
@Catalizzatore
temo tu confonda “l’importanza commerciale” con “l’importanza punto e basta”. ho come il vago sospetto che Andrea di quanto faccia vendere un concorso gli importi una cippa, e forse anche molti suoi lettori, e che Andrea cercasse di evidenziare a suo giudizio i concorsi più autorevoli. per me è stato anche troppo generoso perché io ad esempio considero solo i concorsi nazionali interessanti e (su alcuni stili) la WBC, ma io sono tranciante… forse dovrei approfondire lo Europea Beer Star ma la mia voglia di seguire i concorsi è inversamente proporzionale al loro numero, e il numero aumenta…
in tutta franchezza trovo questa frase agghiacciante:
“Poi a parte i vari concorsi (ripeto quelli seri sono importanti a livello commerciale…gli altri non contano nulla)”
a me pare una considerazione che sta agli antipodi della filosofia artigianale e di qualità
per me i concorsi seri sono quelli organizzati al meglio, con giudici competenti, con un ampia e autorevole platea di concorrenti. il successo commerciale è solo una conseguenza, e che arrivi o meno non ha a che fare con la qualità del concorso. anche perché organizzare un concorso “pilotato” organizzato da qualche cricca di produttori-distributori con l’appoggio dei media che contano non ci vuole molto… se quelli per te sarebbero concorsi importanti…
Per me il concorso più importante resta Pasturana…
Ciao Stefano……se vuoi faccio rispondere Allo 🙂
Stiamo dicendo più o meno la stessa cosa…….I Concorsi e le Medaglie hanno una grande valenza commerciale (sopratutto all’estero valgono molto)!!!!!! Però questo serve a chiunque per aumentare le schifose vendite e per mantenersi ……
E’ un dato di fatto …..
C’è chi punta molto sui concorsi e chi no…
Sulla validità obiettiva dei concorsi stenderei molti veli pietosi …in particolare quelli italici sia per dilettantismo cronico (come mi disse l’anno passato il grande Randy Mosher a Rimini….) che per “influenze ambientali”…addirittura anche a livello di concorsi da Homebrewers si adottano dei pesi molto diversi a seconda se si parla di amici o no….(una birra del mio amico Marco Valeriani fatta da Menaresta nasce proprio da una esperienza negativa fatta in uno di questi concorsi….la birra si chiama Verguenza…)…
Poi …ripeto ancora una volta …..io non sono uno che ama i concorsi……a me piace il riconoscimento che viene dagli addetti ai lavori e dagli appassionati…..noi non facciamo birre ruffiane e/o birre da concorso….anzi molto spesso produciamo dei prodotti ben oltre i confini degli stili canonici…..ed oltre ogni equilibrio…..quindi non da concorso…..
Sull’autorevolezza o meno data da Andrea è giustamente una sua opinione personale che vale esattamente quanto la mia….ma oggettivamente non ci sono confronti…..è come confrontare un Oscar con la mostra dei Cinefili di Canicattì…..
mi sbaglierò ma, concorsi (che odio anche per le ragioni qui sopra esposte) a parte, se si dovesse giudicare l’interesse degli appassionati (beer shop, locali, forum; anche internazionali) il premio “scaffale dell’anno” lo vincerebbe proprio toccalmatto.
tralasciando le ormai collaudate macchine da guerra mi sembra il birrificio che più ha segnato il 2010
“Sulla validità obiettiva dei concorsi stenderei molti veli pietosi …in particolare quelli italici sia per dilettantismo cronico (come mi disse l’anno passato il grande Randy Mosher a Rimini….) che per “influenze ambientali”…addirittura anche a livello di concorsi da Homebrewers si adottano dei pesi molto diversi a seconda se si parla di amici o no….(una birra del mio amico Marco Valeriani fatta da Menaresta nasce proprio da una esperienza negativa fatta in uno di questi concorsi….la birra si chiama Verguenza…)…”
O non sai di cosa parli ( e mi sto convincendo di questo, forse è veramente il caso che lasci la tastiera ad Allo e vai a spurgare un po’ i lieviti…)o se fai accuse così gravi dovresti circostanziarle un pochino di più.( a parte l’accenno sulla Verguenza 28)
Sei a conoscenza di favoritismi?In quali concorsi?Da parte di chi?
Sennò sono veramente discorsi da irresponsabili.
dì ad Allo che mi sto perfezionando nel Kiri-otishi…
sui concorsi italici vorrei che chiarissi perché parli sia di dilettantismo cronico che di influenze ambientali. sul dilettantismo non comprendo se tu ce l’abbia coi giudici, con l’organizzazione o con entrambi. sui giudici, parti dal presupposto che tutti possono sbagliare (e sbagliano, oh se sbagliano… e se ti senti in grado, ti consiglio di provare a fare una volta il giudice di qualche competizione hb…) e che giudici diversi hanno sensibilità diverse e anche estrazioni culturali diverse. per questo esistono i panel… io posso parlare di una sola esperienza vissuta in prima persona, Birra dell’Anno 2007. alla mia giuria, se c’era un giudice non all’altezza, quello potevo essere io (mi scelsero come secondo migliore corsista della prima edizione del corso II livello UB e da qualche parte bisogna pur entrare nella mischia…). ricordo Joris Pattyn, Carl Kins, Theo Flissenbaalje, Lodewijk Swinkels, tutta gente non di primo pelo e non certo dei fresconi. e mi pare l’altra giuria fosse di pari livello. se parli di problemi organizzativi, quelli dello scorsa anno a Rimini mi pare siano conclamati e non posso darti torto, ma ti assicuro che nel 2007 sotto la regia Kuaska-Bertinotti-Faraggi-Canegallo & c. non ci fu la benché minima lamentela. però in nessun, ripeto nessun concorso pro o hb al quale ho partecipato, ho mai, ripeto mai, visto una qualsiasi forma di inciucio o favoritismo. Marco Valeriani è anche amico mio, non conosco la storia di cui parli, e ti pregherei di chiarire….
oggettivamente non ci sono confronti. parliamone. se devo vedere i risultati, penso che abbia ragione Schigi quando dice che Pasturana è il migliore di tutti i concorsi. se guardo i risultati del primo Mondial de la Biere europeo ad esempio… guarda, io ho scritto della birra che vinse il platino casualmente 5 min prima che riportassero sul web la vittoria. non ne parlai in maniera entusiastica… e non la cito ora che sembra ce l’abbia con chi la produce, mentre sono amici e fanno ottimi prodotti. la cosa che mi ha consolato è che uno alla volta, nei mesi successivi, ho letto su quella birra commenti identici al mio nonostante il premio intergalattico ricevuto… non dico quello sia un concorso di pagliacci, ma per me hanno preso quantomeno una grossa cantonata, nonostante sia un concorso che fa vendere, e parecchio. e dopo aver letto la lista dei partecipanti, che non ha una grossa copertura, non lo seguo più di tanto. per capirci: son contento che tanti birrifici italiani vincano e grazie a quello vendano più birre, ma non mi basta per stracciarmi le vesti e concepire quei concorsi come punti di riferimento
vatti a vedere il GABF: nonostante la follia del numero di categorie, quello è un concorso fatto bene. copertura completa del mondo USA, ottime giurie. bingo. qua in Europa, che siamo furbi, abbiamo già 3 o 4 differenti concorsi internazionali. morale: meglio seguire i concorsi nazionali, che sono unici, e che hanno uno spirito competitivo a mio modo di vedere più interessante ed una copertura di birre più omogenea e più capillare
Io odio i concorsi nazionali ed in particolare Schigi !!! Non parteciperò più ad un concorso nazionale…..e non parlerò più a Schigi…..
Bruno, non mi pare una gran risposta ai chiarimenti che ti sono stati richiesti…
SR e Schigi….Code di paglia ???
L’unica risposta che posso dare è per Schigi…da noi i lieviti non si spurgano….trasferiamo sempre dopo la fine della prima fermentazione 🙂
Per SR …francamente non ho capito un gran che……di quello che hai scritto….
ti candidi a catalizzare il nuovo sindacato dei birrai italiani ed alla prima richiesta di chiarimenti su una tua sparata pensi di cavartela con un paio di ribattute sagaci? (?!?) pensi di portare avanti in questo modo la discussione anche al tavolo governativo sulle accise?
@Bruno
a me pare che capisci solo quello che fa comodo a te
per fortuna esiste il copia e incolla
“sui concorsi italici vorrei che chiarissi perché parli sia di dilettantismo cronico che di influenze ambientali”
“Sei a conoscenza di favoritismi?In quali concorsi?Da parte di chi?”
C’è un tavolo governativo sulle accise ?? Da quando ?
Per la qualità dei concorsetti nazionali ….no comment…..si commentano da soli….
I soliti quattro gatti (e non parlo di parenti di Allo) che si autobeano e si autoincensano…..
Dilettantismo: perchè molti grandi degustatori italici ancora non mi sanno distinguere un Diacetile da un DMS….(ho visto con i miei occhi), per non parlare come vengono gestiti i prodotti in condizioni ambientali molto spesso impossibili,etc. etc. (la gestione approssimativa di certi “concorsi” è sotto gli occhi di tutti).
Condizioni Ambientali: ci sono dei casi ecclatanti..in cui sono stati favoriti amici e/o aumentati punteggi per motivi “politici”….ma siccome non voglio parlare di situazioni singole anche per rispetto verso colleghi che non c’entrano molto con quello che è successo…mi taccio (e poi mica è un processo..). E’ la solita italietta piccola piccola….
Al momento l’unico concorso serio è Birra dell’Anno (anche perchè ci sono molti giudici internazionali), pur con tutti i miglioramenti ancora da apportare!
Oltretutto si ha anche il coraggio di criticare la scelta di Flavio Boero come presidente di giuria del prossimo “Birra dell’anno 2011”. Forse con Kuaska (pur con approcci alla degustazione profondamente diversi) Flavio è l’unico in Italia con i galloni per poter gestire un qualcosa ad alto livello e con una storia professionale seria……
Dico tutto questo perchè vorrei avere una maggiore professionalità nell’ambente.
Occorre formare i formatori…e far crescere la tecnica e la metodologia…..e non lo dico solo io .
L’anno passato il buon Randy Mosher (reduce da Birra dell’Anno 2010) mi parlò molto della differenza tra quello che aveva riscontrato a Rimini (scarsa professionalità ed un pò di italica approssimazione) e quello che si può riscontrare in USA anche nell’ultimo dei concorsi a livello di Homebrewers …..
Non mi interessa il passato ….(anche se serve conoscere la storia per evitare errori già compiuti) …mi interessa il futuro…..(se vuoi anche il gerundio…)…..
A parte che dovresti renderti conto che hai l’umorismo di una piastrella di gres porcellanato…evita di fare battute e freddure, un consiglio.
Parli di italietta ma hai tutte le caratteristiche del peggior esempio deteriore dell’itagliano medio.
Spari nel mucchio con accuse generiche e poi ti trinceri dietro un conigliesco “mi taccio”
Sei forte con i deboli e lecchi il culo ai potenti.
Accenni, fai allusioni addirittura sull’approccio degustativo di Kuaska ma non hai le palle per andare oltre.
Insomma, sembri una delle peggiori maschere di Alberto Sordi.
Dici che non te ne frega niente di premi e concorsi, ma ppena qualcuno non saltella ricordandoli al mondo subito ti brucia il culetto.
E da qui dovremmo ripartire?
Ma valà, ma valà..
Chiedo a tutti di moderare i toni, fatemi ‘sto regalo, grazie
Coda di Paglia grossa come una casa……
Che Kuaska e Boero abbiano una concezione/esperienza diversa della degustazione mi pare evidente….il primo di stampo “impressionista” come ama definirla e l’altro più tecnica….ma sono i migliori…..e allora?
Chi sarebbero i potenti?
I concorsi Internazionali sono più importanti e danno più ritorno degli Italiani ….e allora dove sta l’errore?
Che le nostre birre non sono da concorso non è vero???
Se avessi voluto fare l’italianuccio democristiano avrei fatto come molti che non osano alzare la testa….o meglio non fanno più polemiche perchè altrimenti non vendono la birra 🙂
Poi …addirittura Mobi con Unionbirrai……..ma va là….
Andrea hai ragione…..è iniziato come divertimento ma qui mi sà che rischia di andare a schifiu……..
Se avessi voluto fare l’italianuccio democristiano avrei fatto come molti che non osano alzare la testa….o meglio non fanno più polemiche perchè altrimenti non vendono la birra
Vedi che sei un mafiosetto?
Potrei pensare che ti riferisca a me (anche se le polemiche anche con chi mi vende la birra non mi mancano certo) o a chiunque altro.
E basta con ‘sti modi…se hai qualcosa da dire e dilla!
L’unico concorso serio in Italia è il CIBA di Polli……
Shigi …chi sono i potenti ???
Molto gentile!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
anche se non è di Polli ma è dell’ADB.
ps. ho visto che anche Unionbirrai si è deciso finalmente di mettere dei gruppi di stili (come nel nostro campionato) e non i gradi plato.
Bravo Boero
Vabbè ragazzi mi sono stancato di questo OT
Ogni altro commento sul (non) argomento sarà cancellato
Ok Andrea
Il 2010 sta finendo……buon 2011 a tutti…che è meglio……