Mentre ieri brindavamo alla vigilia della Settimana della Birra Artigianale, a Barcellona venivano svelati i risultati del Barcelona Beer Challenge, concorso birrario alla sua prima edizione. L’iniziativa è a carattere internazionale e permette quindi l’iscrizione di birre da tutto il mondo, tra cui l’Italia. E proprio i nostri birrifici si sono distinti con merito, ottenendo un bottino di riconoscimenti di tutto rispetto. Il funzionamento del contest è simile a quello di altri analoghi: le birre sono divise in categorie – sulla definizione delle quali tornerò più avanti – e per ogni categoria viene stilato un podio; poi il birrificio che ottiene più medaglie viene incoronato migliore della manifestazione.
Dicevamo delle categorie. Quest’anno il Barcelona Beer Challenge ne ha previste 47, la definizione delle quali mi ha personalmente lasciato un po’ spiazzato. A differenza di altri concorsi simili, qui non sempre (o quasi mai) le “famiglie” di birra si associano a specifici stili birrari. Cito qualche nome come esempio: “Standard American Beer”, “Pale Bitter European Beer”, “Pale Commonwealth Beer”, “Irish Beer”, “European Sour Ale”, “Winter Seasonal Beer”. Ci sono poi le “Wood Aged Beer” e le “Specialty Wood Aged Beer”, così come le “Fruit and Spice Beer” e le “Spice, Herb or Vegetable Beer”. In realtà si incontrano anche denominazioni più classiche come Saison o American IPA, ma è curioso trovare accanto a nomi tradizionali delle perifrasi dal significato non sempre immediato.
Categorie a parte, andiamo a riassumere le medaglie italiane. Ottima la prestazione di Doppio Malto, che si conferma un birrificio da competizione: due ori rispettivamente con la Oak Pils e la Little Bells e un argento con la Bitterland. Il Birrificio del Doge ha piazzato un argento con la Vienna – proprio dietro la Oak Pils, categoria Amber Bitter European Beer – e un bronzo con la Weizen Bock. Due ori anche per Elav, con la Punks do it Bitter e con la Indie Ale.
Altri due ori sono quelli del Piccolo Birrificio Clandestino con la Trepponti (Belgian Ale) e di Birra Scialandrone con la Bagonki (Saison), mentre Brew Bay ha portato a casa un argento con la Doxi (Belgian Dark Strong Ale) e un bronzo con la Q-Nata (Strong Belgian Ale). Infine piazzamenti anche per P3 Brewing con la Speed (argento nelle Pale Commonwealth Beer), Ofelia con la Amitabh (argento nelle English IPA) e Luckybrews con l’Apollo (bronzo nelle Pale Commonwealth Beer). Congratulazioni a tutti loro.
Nel resto delle categorie si incontra naturalmente molta Spagna, ma anche Quebec, Scandinavia, Olanda, Regno Unito e Belgio. Spulciando tutti i risultati l’impressione è che, a parte qualche eccezione, il concorso abbia raccolto soprattutto l’interesse di birrifici e nazioni emergenti nel panorama brassicolo internazionale. È confortante notare come anche in casi come questi la nostra nazione è in grado di ottenere riconoscimenti importanti.
Per la cronaca il premio di miglior birrificio assoluto è andato allo spagnolo Companyia Cervesera del Montseny, capace di portare a casa 3 ori e 2 argenti quasi tutti ottenuti in categorie che comprendevano birre abbastanza complesse (Russian Imperial Stout, speziate, affinate in legno). Conoscete questo produttore?
c’è anche Scialandrone del buon Graziano, oro nelle Saison…. ma chissà perchè nella pagina dei risultati è finito in Belgio! Forse era troppo “autentica” come saison? Ok è un beerfirm ma le birre le fanno sempre in terra sarda (Horo se non sbaglio)
Grazie Max, integro
Confermo tutto. Grazie Max per la puntualizzazione. Ho già provveduto a segnalare l’errore all’organizzazione del contest catalano. Se proprio devo, volevo sottolineare che non sono italiano ma Sardo….. 😉
Un saluto a tutti.
Graki
😀