Dopo averci presentato la lista interminabile delle birre anglosassoni presenti al festival, il sito del Great British Beer Festival รจ stato aggiornato con l’elenco dei prodotti internazionali, tra i quali compare una notevole rappresentanza tricolore, rappresentata da alcuni dei migliori birrifici della Penisola. Purtroppo si tratterร quasi esclusivamente di birre in bottiglia, eccezion fatta per un paio di produzioni che andremo a scoprire piรน avanti.
Partiamo allora dai nostri produttori, rilegati nel “bar” riservato alle birre belghe e olandesi. In ordine rigorosamente alfabetico troviamo 32 via dei Birrai con la Oppale, Almond ’22 con la Torbata, Barley con la onnipresente BB10, Birra del Borgo con la My Antonia (prodotta in collaborazione con Dogfish Head), Birrificio Italiano con l’evergreen Tipopils, Lambrate con la Ligera, Troll con la Shangrila Fumรฉ, Ducato con la pluripremiata Verdi Imperial Stout, Grado Plato con la Strada San Felice, Il Chiostro con Nadir e Zenit, Maltus Faber con la Extra Brune, Montegioco con la Mummia, Orso Verde con la Back Door Bitter, Scarampola con la Champale, Svevo con la Claudette, Toccalmatto con la Fumรฉ de Sanglier, Torrechiara con la Divina e infine White Dog con la Boot Hill APA.
A questa lista giร di per sรจ straordinaria sono da aggiungere due birre del Revelation Cat, il birrificio di futura apertura alle porte di Roma. Oltre a farsi carico della spedizione di tutte le birre italiane a Londra, Alex Liberati presenterร dunque due produzioni della serie Woodwork – nello specifico Woodwork Acacia Barrel e Woodwork Series Reference – nate appositamente per mostrare l’effetto di diversi legni sulla maturazione da una stessa “base” di partenza. Come accennato tutte le birre saranno disponibili in bottiglia, eccezion fatta per la Mummia di Montegioco e la Boot Hill APA di White Dog, presenti regolarmente in cask.
A parte le birre italiane, il resto del mondo รจ rappresentato alla grande, con una sfilza di nomi davvero impressionante. Dal Belgio non mancheranno i birrifici piรน importanti, con la solita, eccezionale rappresentanza del mondo del Lambic: tra Cantillon, De Ranke, Drie Fonteinen, Girardin e altri, ogni appassionato delle acidone avrร pane (liquido) per i propri denti. Un’ampia selezione proverrร anche dalla vicina Olanda, nella quale non mancheranno i prodotti De Molen.
Spettacolare anche l’elenco delle birre dalla Germania, con alcuni nomi molto conosciuti ai piรน e un’affascinante “delegazione” di produzioni provenienti da Bamberga e dintorni: se non sbaglio sono presenti quasi tutti i birrifici della cittร della Franconia, a parte Klosterbrau e qualcun altro. Mi aspettavo di piรน invece dalla Repubblica Ceca, che sarร incarnata soltanto da Bernard e l’immancabile Budweiser Budvar.
Forse perรฒ il vero fiore all’occhiello del Bieres Sans Frontieres (la parte internazionale del GBBF) sarร il bar dedicato agli Stati Uniti, dove il numero di birrifici presenti รจ da assoluto stordimento. E’ presente davvero un’infinitร di nomi, molti dei quali poco conosciuti in Europa. Tra quelli piรน famosi anche da noi cito Brooklyn Brewery, Dogfish Head, Flying Dog, Great Divide, Left Hand, Rogue, Sierra Nevada, Stone. Vi assicuro perรฒ che i nomi sono ancora tanti.
E per finire non potevano mancare birrifici provenienti dal resto del mondo, come Irlanda, Danimarca (con Mikkeller), Australia, Polonia, Spagna, Finlandia, addirittura Giamaica e Sri Lanka e persino due birrifici dalla Bielorussia. Per la lista completa ovviamente vi basta consultare la sezione Foreign Beers del sito del GBBF.