Dopo la pausa degli ultimi giorni torno ad aggiornare il blog e lo faccio ripartendo dal mio recente viaggio in Belgio. Tranquilli, dello Zythos Bierfestival ho scritto diffusamente e non tornerò sull’argomento (almeno per ora), tuttavia ho ancora qualche parola da spendere sulla città di Lovanio, che lo scorso fine settimana ho avuto modo di conoscere abbastanza dettagliatamente. Oltre ad aver soggiornato lì, infatti, ho potuto sfruttare il ricco programma che mi aveva preparato l’Ente del Turismo delle Fiandre (che ringrazio sentitamente): una serie di appuntamenti interessantissimi, per mezzo dei quali ho potuto tuffarmi nell’anima birraria del luogo. Lovanio è infatti denominata “city of beer” per il suo stretto legame con la bevanda di Cerere, che ne ha caratterizzato l’evoluzione nei secoli. Oggi è la sede mondiale del più grande gruppo industriale del settore (AB Inbev), ma vanta anche quello definito come “il più lungo bar del mondo”. Insomma, di aspetti birrari ve ne sono a bizzeffe…
Da un punto di vista turistico Lovanio si presenta come una classica città delle Fiandre, sebbene la sua natura universitaria le regali un’aura assai dinamica. Esteticamente offre luoghi di grande fascino, tra cui spicca Grote Markt (la piazza principale): qui è possibile ammirare la Collegiata di San Pietro e soprattutto lo spettacolare Municipio, capolavoro dello stile gotico brabantino. L’altra piazza di riferimento è Oude Markt, simbolo della vita mondana di Lovanio: tutto il perimetro è puntellato dai tavolini dei pub che sorgono in loco, formando in questo modo quel “bar più lungo del mondo” a cui ho accennato poco sopra. Di solito gli studenti universitari si ritrovano in questa piazza e la qualità dei rispettivi locali ne è una diretta conseguenza, tuttavia – come vedremo – è possibile trovare qualcosa di interessante anche per noi appassionati.
Consuetudini giovanili a parte, da un punto di vista birrario su Lovanio incombe continuamente la presenza industriale di Stella Artois. E non potrebbe essere altrimenti: il marchio è cresciuto nei decenni in modo clamoroso, proponendosi come vero traino a quella serie di acquisizioni nazionali e internazionali che hanno generato il gigante AB Inbev. L’impressione – difficile da smentire – è che per la città di Lovanio Stella Artois abbia la stessa importanza di Pilsner Urquell per Plzen: una presenza costante, commercialmente e psicologicamente. Nonché a livello olfattivo: gli impianti si trovano vicino alla stazione, proprio a ridosso del centro, così è inevitabile sentire i profumi delle cotte in corso mentre si passeggia per le vie della città. La prima volta sarà una vera e propria epifania!
Comunque il legame di Lovanio con la birra non si riduce solo alla presenza dei locali di Oude Markt o al peso di un marchio come Stella Artois. Bisogna invece guardare indietro nel tempo per capire la propensione del luogo nei confronti della bevanda: in passato erano attivi quasi una cinquantina di birrifici cittadini, che poi sono rapidamente scomparsi in tempi più recenti. Il paradosso è che oggi a Lovanio è attivo un solo microbirrificio, che è anche brewpub: si tratta del Domus, situato proprio a due passi da Grote Markt (Tiensestraat 8). Considerando che questo produttore ha aperto i battenti nel 1985, possiamo dire che il glorioso passato birrario di Lovanio è andato completamente perso. La concomitante presenza di Stella Artois non mi sembra una semplice coincidenza…
Se siete in città una visita al Domus è dunque d’obbligo, anche perché non ci sono altri birrifici 🙂 . L’impianto di produzione è situato proprio accanto al locale, in uno spazio non propriamente comodo per le operazioni di brassaggio. Un volta pronta, la birra è direttamente spedita alle spine del locale tramite dei tubi, ben visibili all’entrata. Per questa ragione se volete assaggiare le produzioni del Domus dovete necessariamente recarvi al brewpub, poiché non è previsto alcun tipo di confezionamento (in bottiglia o in fusto) – l’unica eccezione è stata fatta per lo Zythos, dove il Domus era presente con alcuni fusti di una versione speciale delle loro birre.
Curiosamente per il Belgio, le birre standard del Domus sono a bassa fermentazione. La Com Domus è una Pils piuttosto gradevole, con il luppolo Saaz abbastanza in primo piano: non sarà un capolavoro di eleganza come la Redor Pils di Dupont, ma si lascia bere bene. Meno convincente ho trovato la Nostra Domus, una Dunkel poco armonica e fuori dai canoni classici. Quando sono passato era anche disponibile una delle stagionali, la Quattuor: una sorta di Golden Ale prodotta con quattro diversi cereali, tutto sommato gradevole. Allo Zythos era presente una versione della Quattuor con dry hopping di Simcoe: più amara e con aromi di luppolo più decisi. Al Domus ho anche cenato: segnalo la presenza di un menu alla birra, di cui protagonista indiscussa è un’immancabile Carbonade alla Nostra Domus.
Se il numero di birrifici di Lovanio si riduce a uno, lo stesso non si può dire per pub e birrerie. Tra questi ce ne sono alcuni che meritano sicuramente una visita, tra cui il più interessante è senza dubbio il De Fiere Margriet, in Margarethaplein 11. Si tratta di un pub piccolo ma accogliente, frequentato sia da locals che da appassionati e che vanta una carta con più di 300 birre. Sia chiaro, non troverete chicche particolari o bottiglie vintage, tuttavia l’ampia offerta vi soddisferà sicuramente: io ho ordinato una Vichtenaar, che ha attirato la curiosità di alcuni avventori 😉 . In più metteteci che l’atmosfera che si respira è calda e verace e avrete un indirizzo da non perdere se siete a Lovanio. Non aspettatevi però di mangiare, la cucina non è prevista.
Un altro locale che ho apprezzato nonostante la mia veloce sosta è stato il De Metafoor, situato in Parijsstraat 34 (dietro Oude Markt). Qui gli spazi sono un po’ più ampi e la clientela necessariamente più giovanile. Non ho chiesto la carta delle birre, ma il frigorifero dietro il bancone era sicuramente ben fornito, con alcune produzioni acide a valorizzare l’offerta. Mi sono seduto al bancone e ho assaggiato la Nivoo Bruin, disponibile in anteprima mondiale tra gli eventi dell’Extra Muros di Lovanio – il fuori festival dello Zythos. La birra non mi ha entusiasmato, ma ha rappresentato un buon pretesto per provare anche questo indirizzo.
Terzo e ultimo pub che ho visitato è stato il De Weerelt, che affaccia proprio su Oude Markt. È un pub piccolo e che si sviluppa in lunghezza, dove la clientela è costituita quasi esclusivamente da giovani e universitari. Ci sono stato due volte: la prima venerdì pomeriggio, dove ho assaggiato un’inutile Jacob Dubbel Espresso (sempre nell’ambito dell’Extra Muros), la seconda sabato sera con Scauca e compagnia, di ritorno dallo Zythos. Dando un’occhiata in giro direi che il De Weerelt è uno dei pochi pub di Oude Markt con un’offerta per noi interessante, tra cui Rodenbach alla spina al clamoroso prezzo di 2,20 euro a bicchiere 🙂 .
In definitiva Lovanio non rappresenta certo una città birrariamente imperdibile, come Bruxelles, Bruges, Gent o Anversa. Tuttavia può rappresentare un’ottima alternativa alle classiche mete da appassionati, soprattutto se cercate ambienti più giovanili e dinamici. Delle bellezze estetiche del luogo ho detto abbastanza, quindi da quel punto di vista andrete sul sicuro. Aggiungeteci che dei grandi centri del Belgio, è forse quello che vanta un legame più stretto con la birra, sia per la sua storia, sia per le abitudini dei (giovani) residenti. A me è piaciuta davvero molto.