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Viaggio a Vienna: ecco dove e cosa ho bevuto

Märzen e Bock al 7 Stern

Eccomi di ritorno dalla mia mini vacanza a Vienna. La città è molto bella, elegante, facile da girare sia a piedi che con l’ottimo trasporto pubblico. Non è una di quelle capitali europee che mi hanno fatto innamorare (Londra, Praga, Berlino per fare dei nomi), ma è assolutamente una tappa da visitare, soprattutto d’inverno, quando le rigide temperature fanno apprezzare i tanti aspetti interessanti della città e dei suoi abitanti.

Per quanto riguarda il mangiare è una sicurezza, non solo per i dolci che l’hanno resa celebre, ma anche per una cucina attenta alle varie influenze straniere. A livello di bevande, mi sono ritrovato spesso a passeggiare per gli immancabili mercatini di Natale stringendo tra le mani le tazze di caldo Wiener Punsch, che in questo periodo è il drink per eccellenza. Ma ovviamente la birra non è mancata, grazie anche a un’offerta di tutto rispetto.

Dopo un po’ di tempo passato a documentarmi in Rete, ho seguito le tappe indicatemi da Andrea sul forum di MoBI. La scena birraria viennese è molto particolare, perché ha ovvie influenze di provenienza tedesca, ma senza i vincoli imposti in Germania dalla Reinheitsgebot, l’editto della purezza. Ciò permette ai birrai di ampliare i propri confini e di proporre birre brassate con ingredienti inusuali, o comunque di guardare anche ad altre culture brassicole internazionali.

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La prima tappa è stata il 7 Stern Bräu, situato in Siebensterngasse 19, appena fuori dal centro. E’ uno spettacolare brewpub, con un impianto a vista circondato da un immenso bancone a ferro di cavallo. La sala principale è davvero ampia, piena di clienti che affollano tanto il bancone quanti i tavoli disposti sul perimetro. Inoltre sono presenti altre piccole sale con tavoli di legno, che permettono al locale di accogliere un numero elevato di avventori.

La Hanf Bier, quale sarà l'ingrediente principale?
La Hanf Bier, quale sarà l’ingrediente principale?

L’offerta birraria è incentrata sulle basse fermantazioni di ispirazione tedesca, con interessanti rivisitazioni. Il nostro inizio è stato caratterizzato da produzioni standard: una Märzen maltata e godibile e una Bock di Natale, in generale piacevole anche se un po’ troppo sbilanciata sull’alcol. Successivamente siamo passati a birre molto più particolari: una Rauchbier e una Lager alla canapa.

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La Rauch è davvero ottima, la migliore birra assaggiata al 7 Stern: ha naso e aromi da Schwartz, con nette note di caffè e cioccolato accompagnate da un affumicato molto lieve; in bocca si lascia bere con grande facilità e l’affumicato rimane sottotraccia, prima di emergere con maggiore decisione nel lungo finale. Una Rauch diversa dal solito e davvero intrigante.

La Hanf Bier alla canapa è un esperimento molto più apprezzabile di quello che pensavo. Al naso l’ingrediente principale si manifesta con un sentore vegetale vago e indistinto, che si fonde ai toni maltati; in bocca la canapa diventa più evidente, fino a marcare il retrogusto in modo inaspettatamente piacevole. E’ una birra lontana dalla perfezione, non propriamente armonica, ma da provare.

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Bianca apprezza la Pils del 1516 Brewing
Bianca apprezza la Pils del 1516 Brewing

Grandi aspettative riponevo poi nel 1516 Brewing (Schwarzenbergstraße 2), brewpub con impianto a vista situato a due passi dall’Opera. E’ un locale in stile moderno, con una clientela molto giovane, che solitamente segue gli eventi sportivi trasmessi dai tanti schermi tv sorseggiando le birre della casa. L’offerta è particolarissima per una città come Vienna, basti pensare che il prodotto più conosciuto è una IPA, la Victory Hop Devil. Niente di trascendentale, ma è comunque una India Pale Ale molto gradevole, con una marcata luppolatura che, in un paese come l’Austria, fa sempre il suo effetto. Peccato per una carbonazione eccessiva (riscontrata anche in altre birre, non solo del 1516 Brewing), dovuta probabilmente a un servizio poco attento.

Anche la Pils della casa è ottima, forse anche migliore della IPA, e anche in questo caso il finale è splendidamente luppolato. L’ottimo livello generale è stato confermato anche dalla Quinoa Weisse, una birra di frumento realizzata con l’omonima pianta. Si tratta di una Weisse splendida, ottimamente profumata e piacevolissima da bere. Peccato che anche in questo caso l’eccessiva carbonazione sviliva leggermente il risultato finale.

Märzen e Helles al Wieden Bräu
Märzen e Helles al Wieden Bräu

Ultima tappa che ci siamo concessi è stata al Wieden Bräu (Waaggasse 5), il locale più tradizionale tra tutti quelli da noi visitati. E’ una birreria in stile tedesco, elemento confermato anche da una gamma di birre classiche. Frequentato sin dal primo pomeriggio da una clientela piuttosto varia (non mancavano famiglie con bambini al seguito), il Wieden Brau è un luogo caldo e tranquillo, in cui accompagnare le birre con piatti di buon livello.

Abbiamo provato una Märzen e una Helles, entrambe ben fatte, pulite, profumate e anche con un certo carattere. La birra a rotazione disponibile era invece una Bock, che paradossalmente è apparsa più anonima delle altre due, pur risultando comunque un prodotto senza difetti. In tutti i casi nota stonata era l’eccessiva gasatura, peccato. Affascinante invece l’impianto situato in uno dei corridoi del locale.

La scena birraria viennese appare quindi molto varia, capace di alternare produzioni di stampo prattamente tedesco con Ale di ispirazione completamente diverso, fino alla rivisitazione di classiche basse fermentazione grazie all’impiego di ingredienti particolari. Il risultato è un panorama dalle diverse sfaccettature, sicuramente interessante per tutti gli appassionati.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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4 Commenti

  1. viaggio fantastico come le squisite birre del 7 Stern e la gentilezza del personale con ottima cucina da non perdere per chi va a Vienna.

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