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Il Birrificio Italiano vende fusti Polikeg da 30 litri

Il Birrificio Italiano, con sede a Limido Comasco (CO),...

Birra Carrù vende una riempitrice monoblocco a caduta per birra o vino

Per passaggio ad altra linea, Birra Carrù vende Monoblocco...

Il birrificio Isola vende etichettatrice, filtri e altre attrezzature

Il birrificio Isola vende etichettatrice, filtri e altre attrezzature....
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Prima del Natale le altre novità dai birrifici italiani

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Bisogna ammettere che quest’anno le festività natalizie hanno reso i birrifici italiani particolarmente attivi, al punto che a distanza di una decina di giorni dall’ultimo post dobbiamo già annunciare una marea di nuove birre. Chiaramente il periodo in corso la fa da padrone, come ad esempio risulta evidente nell’ultima nata in casa Menaresta: si tratta della Verguenza Xmas, versione natalizia della fortunata “serie” delle Verguenza. La ricetta di partenza è quella della Verguenza standard (perciò rimaniamo nel campo delle Double IPA), a cui tuttavia sono state impresse alcune sostanziali modifiche. Il risultato è una birra alcolica (8%) e amara (90 IBU): in pratica una Winter Warmer molto sui generis.

I 5 peggiori regali natalizi per un appassionato di birra

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Come diceva il famoso spot panettoniano, “il Natale quando arriva arriva”. E a due settimane esatte dal 25 dicembre non possiamo più fare finta di niente: il periodo che anticipa le feste è ormai ufficialmente tra noi, che ci piaccia o meno. Come ogni anno ci ritroviamo immersi nel famigerato spirito natalizio: le strade sono improvvisamente illuminate da tristissime luminarie, i tempi di spostamento si dilatano causa traffico congestionato, la gente in giro è più stressata del solito. Ma se ritenete che tutto questo sia male, non avete ancora pensato all’aspetto più devastante: i regali di Natale. Farli è sicuramente un supplizio, ma riceverli spesso è anche peggio: quante paresi rischiate per simulare sorrisi di fronte a doni improbabili! Il post di oggi è proprio dedicato ai 5 peggiori regali che può ricevere un appassionato di birra, sperando che qualche parente o amico poco esperto lo legga ed eviti di provocare inutili amarezze.

Edoardo Meloni vince Brassare Romano. Il resoconto dell’ultima tappa

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Edoardo festeggia la sua vittoria con un bel brindisi

Se mi seguite su Twitter, probabilmente ricorderete che la scorsa settimana ho vestito i panni di giudice nell’ultima e decisiva tappa del concorso di homebrewing Brassare Romano. A causa però delle notizie provenienti da Eataly e del tradizionale post sugli eventi birrari, non ho avuto ancora modo di raccontarvi come sono andate le cose. Poco male, rimedio oggi, cominciando subito con il nome del vincitore assoluto: si tratta di Edoardo Meloni, che alla fine ha avuto la meglio nel testa a testa col duo Claudio Neri – Simone Sarrecchia. Il concorso ideato da Andrea Romani aka Barone Birra, infatti, si è prolungato per tutto l’anno solare, con quattro tappe a tema: l’ultima – quella di mercoledì scorso – era incentrata sulla tipologia delle birre di Natale.

Il birrificio 26 Nero vende il suo impianto da 1 hl

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Il Birrificio 26 Nero vende un impianto di produzione marca Marican comprensivo di: sala cottura (100 litri a cotta), fermentatori, mulino, pompa carrellata, impianto manuale per imbottigliamento. Il prezzo è fissato a € 12.500, mentre è possibile vedere l’impianto in funzione presso la sede dell’azienda.

Gioite fratelli, dicembre ci regala altri eventi birrari

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Prima del fine settimana mettiamo da parte i dispiaceri e le polemiche e torniamo a dare un’occhiata ai prossimi eventi birrari. Sebbene i più importanti siano già stati snocciolati in precedenti post analoghi, oggi possiamo tornare comunque sul discorso visto che dicembre registra sempre un’impennata di iniziative. Indovinate un po’ il motivo 🙂 . Partiamo allora con l’Hibernation Craft Beer Festival del Red Bear di Marghera (VE) che da giovedì 13 a domenica 16 dicembre ospiterà tante birre alla spina con la presenza di Mauro Salaorni (birraio dello Scaligero). La selezione non è ampia, ma molto particolare: ci saranno due chicche di Scaligero (una Sour Old Ale con doppio passaggio in legno e una Berliner Weisse), una Gouden Carolus Xmas del 2008, la collaborazione tra Scaligero e Red Bear (il nome è Hop Biopsy) e altro ancora. Dettagli sulla pagina Facebook dell’evento.

Eataly apre le porte a Peroni e ci spiega quanto è buona, pulita e giusta

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Nella giornata di ieri è stato pubblicato un comunicato stampa che in poco tempo ha creato un mezzo polverone: quello relativo all’accordo tra Eataly e Birra Peroni. Come riportato da Scatti di gusto (uno dei primi a rilanciare la notizia) l’intesa tra le due aziende permetterà al marchio birrario di entrare a far parte dell’ampia gamma delle “eccellenze” enogastronomiche presenti negli store di Oscar Farinetti. E basta questo per provare un netto senso di disagio: cosa cavolo c’entra una delle più anonime birre industriali con le eccellenze brassicole d’Italia? Assolutamente niente, verrebbe da pensare, eppure il comunicato non lascia spazio ai dubbi. La Peroni sarà amorevolmente accolta dagli scaffali degli Eataly italiani, mentre all’estero lo stesso trattamento spetterà alla Nastro Azzurro – che negli ultimi anni ha registrato una crescita impressionante nei mercati stranieri. Si tratta di una notizia che reputo quantomeno spiacevole, ma più per le dichiarazioni di contorno che per il suo contenuto. Ma andiamo con ordine…

I birrifici francesi affossati dalla nuova tassazione: +160%!

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Sebbene Cronache di Birra sia un blog incentrato sulla scena italiana, talvolta non disdegno un’occhiata allo stato delle superpotenze brassicole europee, come Germania, Regno Unito e Belgio. In realtà oggi facciamo visita a un nazione che non è legata storicamente alla birra, ma piuttosto al vino. Come avrete capito sto parlando della Francia, dove proprio ieri il parlamento ha approvato una nuova legge che probabilmente avrà pesantissime ripercussioni sul settore birrario: la tassazione sulla produzione brassicola è infatti aumentata in un colpo solo del 160%, sollevando l’ira degli addetti ai lavori. Si tratta di un provvedimento che rientra in una stangata contro tutte le bevande alcoliche, dalla quale però la birra ne esce con le ossa rotte. Mentre il vino, così come accade in Italia, è colpito solo in minima parte.

Qualificato e appassionato birraio cerca lavoro

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Riccardo è un appassionato amante della birra artigianale e homebrewer da 6 anni. Ha lavorato presso piccoli birrifici come il White Dog in Emilia Romagna e Iceni Brewery in Inghilterra per imparare il più possibile riguardo agli stili che ama e che produce ancora in casa per affinare la sua tecnica. Ha frequentato il corso in tecnologia della birrificazione britannica del Brewlab di Sunderland per aumentare la propria conoscenza scientifica dei processi birrai e aumentare la pratica.

Assaggi di… birrificio Reutberger

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Come ormai avrete notato, di tanto in tanto riporto su queste pagine i miei assaggi delle produzioni dei birrifici italiani. Oggi per la prima volta parlerò invece di un produttore tedesco che non conoscevo e che mi ha fatto scoprire Luca Eusebi de La Cantina della Birra, di cui l’azienda è importatrice in esclusiva. Si tratta del birrificio Reutberger, situato all’interno dell’Abbazia di Reutberg, non molto distante dalla cittadina bavarese di Sachsenkam. Il birrificio risale addirittura al 1677, quando le monache ottennero dal governo la concessione per iniziare la loro attività brassicola. Le birre prodotte in loco – che Luca mi ha gentilmente fatto pervenire – appartengono ovviamente agli stili della tradizione birraria tedesca. Se sapete di cosa sto parlando, continuate a leggere e troverete pane (liquido) per i vostri denti…

Il Natale, i Maya e le collaborazioni nelle nuove birre italiane

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Con l’approssimarsi delle festività invernali devo ammettere che le segnalazioni di nuove birre si sono moltiplicate un po’ ovunque. Iniziamo quindi la settimana dando un’occhiata alle novità dei birrifici italiani, molte delle quali saranno caratterizzate da due prossimi avvenimenti: il Natale – e fin qui siamo nel campo dell’ovvio – e la profezia di apocalisse dei Maya. Anche nel secondo caso però c’è poco da sorprendersi: tutto fa brodo marketing e rispetto al passato i produttori nostrani si lasciano scappare occasioni del genere molto difficilmente. Segno che anche da questo punto di vista l’ambiente ha raggiunto una certa maturità, sebbene i margini di crescita siano ancora molto ampi.

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