Come forse avrete letto, sabato scorso sono stato in provincia di Ascoli Piceno per l’inaugurazione del brewpub di Babylon, giovane birrificio partito decisamente col piede giusto. Ho avuto il piacere di condurre una degustazione di tre birre della casa, che d’accordo con Adriano Giulioni, uno dei soci, abbiamo impostato ripercorrendo la storia del movimento birrario italiano. Quando si compie un excursus del genere secondo me è opportuno individuare un momento, successivo a una lunga fase “pionieristica”, che coincide con l’ascesa di Roma come punto di riferimento per l’ambiente. Lo sviluppo birrario della Capitale richiese diverso tempo, ma fu accelerato da due fenomeni quasi simultanei: la moltiplicazione dei beershop e la popolarità delle birre extra luppolate, capaci entrambi di attirare un pubblico molto giovane. Noi bevitori con qualche anno in più sulle spalle abbiamo sempre guardato a quel pubblico, e alle mode che lo hanno caratterizzato, con un misto di supponenza e diffidenza, solo in parte giustificate. Anzi – ammettiamolo pure – probabilmente è il caso di rivalutare totalmente quel fenomeno.