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Cercasi birrificio artigianale in Veneto

Sono alla ricerca di un birrificio artigianale in Veneto...

Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...
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Vendesi impianto produttivo da 600 litri + macchinari

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Attenzione: l’annuncio non è più valido.

Vendesi impianto della TAS di Ceresole D’Alba consegnato nel maggio 2014 per produzione di cotta da lt. 600 composta da:

  • sala cottura
  • n° 2 fermentatori da lt. 1200 utili
  • n° 1 fermentatore da lt 1800 utili della BBC inox
  • chiller acqua gelata per raffreddamento fermentatori
  • caldaia a vapore da 35,000 kilo kalorie per riscaldamento impianto” velocità 30 al minuto”
  • Imbottigliatrice e infustatrice – tappatrice – piccolo compressore – pompa carellata.
  • Tubi per travasi prodotti – mulino per macina dei malti – cip per sanificazioni.
  • Altri componenti per quanto concerne la produzione di birra come pallet in materiale plastico – idropulitrice – misuratore PH,e altro ( tutto quello che concerne la produzione)

Cessazione dell’attività per problemi di salute.
€ 85,000.OO più IVA

Per contatti e maggiori informazioni chiamare il numero 338-3761071.

Nuove birre da Eremo, Crak, Vento Forte, I Peuceti e Mezzavia

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Oggi è l’ultimo giorno di Beer Attraction e come sempre la fiera riminese ha rappresentato per molti birrifici l’occasione per presentare birre inedite, se non addirittura nuove linee parallele. È il caso ad esempio di Birra dell’Eremo (sito web), che nel suo stand proponeva in bella mostra le prime tre creazioni della Non-conventional Yeasts Series, accomunate dall’uso di lieviti non convenzionali. Se seguite il birrificio umbro, ricorderete che lanciò qualcosa di simile un paio di anni fa: il concetto è in effetti lo stesso – utilizzare cioè lieviti non ortodossi alternativi al Saccharomyces – ma questa volta è declinato in prodotti meno “didattici” e più improntati al mercato. Il progetto è molto interessante e si avvale della collaborazione con la Dott.ssa Laura Canonico dell’Università Politecnica delle Marche, grazie alla quale sono stati isolati tre ceppi particolarmente adatti alla produzione brassicola.

Birra dell’anno 2019: risultati e commenti

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Dopo la lunga trasferta riminese per Birra dell’anno e Beer Attraction è ora giunto il momento di analizzare i risultati del concorso organizzato da Unionbirrai. È superfluo ricordare che il contest rappresenta la più importante iniziativa di questo genere a livello nazionale, considerazione che è ovviamente suffragata da numeri a dir poco incredibili: quasi 2.000 birre iscritte, provenienti da 327 birrifici artigianali italiani e valutate nell’arco di due giorni da un centinaio di esperti italiani e internazionali (compreso il sottoscritto). Alle spalle una macchina organizzativa gigantesca e praticamente impeccabile, che ancora una volta ha realizzato un evento memorabile. Come probabilmente saprete, alla fine l’ha spuntata il birrificio Mukkeller: il produttore marchigiano ha portato a casa un meritatissimo premio assoluto, ottenuto sommando i punti dei piazzamenti conquistati nelle varie categorie. Un trionfo importante, che merita qualche riflessione così come gli altri risultati emersi dal concorso.

Genova per noi: specialità culinarie liguri abbinate a birra artigianale locale

Città dalla storia antica nobile e attraente, di cui tanto dice il soprannome la Superba, e da una più recente fatta di emigrazione, di fabbriche e di accadimenti dolorosi, la cui peculiarità fondante è stata e resta l’essere porto. Elemento di scambio e assimilazione – non a caso, da qui si diffuse il calcio in Italia, grazie alle navi inglesi e ai movimenti operai – che ne fa una città meticcia e carica di influenze esterne, tanto che chi non ci abita se lo domanda spesso cosa sia Genova. Vanta un fascino decadente (che la accomuna parzialmente a Napoli e Palermo) e si caratterizza per quell’aria affrancata che forse giova all’arte e all’intelletto, se consideriamo quanti artisti e pensatori qui hanno avuto i natali.

Muttnik acquista il 33% di Birra Opera e diventa birrificio a tutti gli effetti

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Solitamente il meccanismo con il quale una beer firm si trasforma in birrificio è a grandi linee molto semplice: acquista un impianto di produzione, riceve un codice accisa e comincia a produrre in proprio invece di affidarsi a un’azienda esterna. Quello di Muttnik, marchio nato a ottobre 2016, è invece un percorso molto diverso, perché passa attraverso un’acquisizione: è infatti notizia di queste ore che la beer firm lombarda ha rilevato il 33% del birrificio Opera di Pavia. Un rapporto nato da lontano, poiché non solo Opera era il birrificio che utilizzava Muttnik per produrre le sue birre, ma anche perché il fondatore della beer firm, Lorenzo “Biffero” Beghelli, negli ultimi tempi era stato ingaggiato come birraio proprio da Opera – era perciò sia cliente che dipendente del birrificio.

A questo punto è naturale domandarsi se esistono margini affinché Muttnik acquisti il resto delle quote di Opera. A ogni modo si apre per il marchio lombardo una nuova fase della sua avventura, grazie alla quale potrà far conoscere le sue ottime birre a un pubblico più ampio e ampliare la propria offerta.

Come l’homebrewing può cambiarti la vita

Da quando ho iniziato a fare birra in casa, circa 7 anni fa, ho sempre seguito con estremo interesse il blog di The Mad Fermentationist. Michael Tonsmeire, homebrewer americano, creò questo blog per raccontare le sue prime esperienze con le fermentazioni casalinghe. Oggi Tonsmeire è diventato fondatore e birraio del birrificio Sapwood Cellar (sito web). Per mancanza di tempo non aggiorna più il blog con la costanza di una volta, ma negli ultimi giorni ha pubblicato una interessante riflessione sullo stato dell’homebrewing in America. Nell’introduzione del post, prima di addentrarsi nell’analisi di dati e trend, Tonsmeire racconta come l’homebrewing abbia cambiato la sua vita – in meglio – stimolando curiosità e interessi che non ricordava o non sapeva nemmeno di avere. Incuriosito da questa riflessione, mi sono chiesto anche io cosa l’homebrewing avesse fatto per me in questi sette anni. Non poco, direi.

Destinazione Rimini: in arrivo gli impegni per Birra dell’anno e Beer Attraction

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Mentre leggerete questo articolo io probabilmente avrò raggiunto Rimini, dove resterò fino a domenica pomeriggio. Come ogni anno la lunga trasferta romagnola è giustificata dalla compresenza di due eventi strettamente collegati tra loro: Birra dell’anno e Beer Attraction. Le due iniziative non hanno certo bisogno di presentazioni, ma a vantaggio dei neofiti ricordo che la prima è il più importante concorso sulla birra artigianale italiana, ideato e organizzato da Unionbirrai; la seconda è invece lo storico salone B2B e B2C dedicato al settore birrario, che si avvale della presenza di decine di birrifici e altri operatori del settore. Io parteciperò a entrambi: in qualità di giurato a Birra dell’anno e come “visitatore interessato” a Beer Attraction, dividendo equamente i miei giorni tra i due appuntamenti. Inoltre i risultati del concorso di Unionbirrai saranno svelati proprio durante la fiera riminese e in particolare sabato pomeriggio, quando si terrà l’attesissima cerimonia di premiazione.

Le migliori birre artigianali: quali caratteristiche contano davvero?

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Le classifiche sono l’arma più usata dai blog di tutto il mondo, anche nel nostro settore. Basta fare una veloce ricerca sul web per essere inondati da graduatorie di tutti i tipi: ci sono quelle relative alle migliori birre italiane, quelle dedicate alle più buone IPA del pianeta, quelle incentrate su specifiche nazioni e altre ancora. A dispetto della loro resa sicura in termini di visibilità, su Cronache di Birra ho sempre evitato di scrivere contenuti del genere, perché i giudizi sono sostanzialmente soggettivi e perché il mercato (così come il gusto) cambia troppo velocemente per essere fotografato secondo un criterio strettamente qualitativo. Ma se proprio vogliamo parlare delle migliori birre artigianali, allora possiamo ragionare intorno alle caratteristiche che devono possedere per essere definite tali. Invece di sciorinare una lista più o meno affidabile (e spontanea) di etichette italiane e straniere, ecco un elenco delle peculiarità che una buona birra deve possedere. Sempre secondo il mio personale punto di vista.

Nuove birre da Brewfist, Lieviteria + Nix, Klanbarrique e altri

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Cominciamo la settimana con una ghiotta panoramica sulle birre italiane inedite, molte delle quali saranno disponibili durante Beer Attraction, la storica fiera riminese in programma a partire dal weekend. Solitamente appuntamenti del genere sono l’occasione per presentare birre sperimentali o gamme parallele, invece Brewfist (sito web) ne approfitterà per lanciare ufficialmente una nuova Pils, che fa dell’apparente semplicità la sua cifra stilistica. La Nina (5,2%) è quindi pensata per essere bevuta “a litri”: realizzata con solo malto Pilsner e luppolo Aurora (varietà originaria della Slovenia), si caratterizza per un amaro moderato e persistente e aromi di miele, erba appena tagliata e crosta di pane. Da notare in etichetta la presenza del bollino Indipendente Artigianale di Unionbirrai, che molti birrifici stanno cominciando ad adottare e che verosimilmente incontreremo spesso nei prossimi mesi.

Birra Gaia cerca un tecnico birraio

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Birrificio e brewpub Birra Gaia di Carate Brianza (MB), cerca tecnico birraio a scopo di assunzione.

E’ richiesta sufficiente esperienza per gestire in autonomia tutte le fasi di produzione.

Per maggiori informazioni [email protected] o 345/2369482 Giuseppe.

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