Ritrovarsi catapultati improvvisamente in una realtà inedita permette di guardare le cose in modo diverso. È ciò che è successo a tutti noi con l’avvento della pandemia, che ha stravolto ogni aspetto delle nostre vite. Inclusa la birra artigianale, che non solo fa parte della nostra quotidianità, ma rappresenta un settore produttivo sempre più importante nel panorama nazionale. Il blocco che ha coinvolto locali, distributori e birrifici ha arrecato danni importanti a diverse aziende, ma ha anche permesso di analizzare il mercato in maniera differente rispetto al passato. A bocce ferme le valutazioni diventano più lucide e riescono a spingersi oltre l’orizzonte limitato che la routine ci impone, a causa delle sue dinamiche consolidate che tendiamo a percepire come assiomi inviolabili. E nelle tante considerazioni che si sono rincorse negli ultimi mesi, c’è un concetto forte che probabilmente influenzerà le scelte dei prossimi anni: la birra artigianale italiana deve uscire dalla nicchia degli appassionati e provare davvero – per la prima volta – ad abbracciare un pubblico più ampio.
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