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Cercasi birrificio artigianale in Veneto

Sono alla ricerca di un birrificio artigianale in Veneto...

Vendesi Sala Cotte da 5 hL e attrezzatura specialistica

Birrificio vende sala cotte da 5 hL e attrezzature....

Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...
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Da Cronache di Birra il primo master online sull’abbinamento birra-cibo

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Iscriviti al master

Lo scorso giugno Cronache di Birra lanciò il suo primo corso di degustazione online: un’iniziativa nuova nel suo genere, suggerita anche dalle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria. Quella scommessa si rivelò vincente e fece registrare il tutto esaurito nel giro di poche ore, confermando che la fruizione da remoto è una modalità efficace anche in situazioni del genere. Ed è proprio sulla scorta di quel successo che oggi possiamo annunciare una novità senza precedenti per il movimento italiano: il primo master online sull’abbinamento birra-cibo, ideato in collaborazione con l’amico Roberto Muzi. Si tratta di un percorso didattico strutturato in 5 lezioni, finalizzato ad approfondire una disciplina dai risvolti straordinari, ma che nel nostro paese è spesso colpevolmente trascurata. Durante ogni appuntamento i partecipanti potranno degustare birre artigianali di primissimo livello e abbinarle a grandi eccellenze alimentari, lasciandosi guidare nell’assaggio da esperti di birra, profondi conoscitori del mondo alimentare e chef stellati. Il tutto rimanendo comodamente davanti al pc di casa.

Nuove birre (molte natalizie) da Eremo, Rurale, Via Priula, Liquida, Losa e Noiz

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Eccoci qui: anche quest’anno siamo giunti in quel periodo in cui le nostre panoramiche sulle nuove birre italiane si riempiono di produzioni pensate appositamente per il Natale. Oggi iniziamo dunque con la Call me Claus (10,5%) di Birra dell’Eremo (sito web), una delle creazioni italiane con l’etichetta più natalizia di sempre. Dietro l’apparenza innocente si nasconde una Quadrupel potente e avvolgente, ma anche molto elegante, la cui ricetta è impreziosita dall’aggiunta di caramello salato. Si presenta con un colore tonaca di frate e una schiuma densa e persistente, prima di svelarsi all’olfatto con note di miele di castagno, caramello, frutta sotto spirito e uva sultanina. Le sensazioni che regala al palato sono quelle di un morbido abbraccio caldo, che accompagna la bevuta prima di chiudere secca con una delicata nota salina.

Le dieci migliori birre di Natale da regalare o assaggiare durante le festività

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Per gli appassionati di birra il Natale ha un gusto particolare, perché coincide con il periodo dell’anno in cui i birrifici di tutto il mondo rilasciano le loro consuete produzioni per le festività. Queste specialità prendono nomi diversi in base alla nazione di riferimento, ma è il Belgio, con le sue Kerstbier, a fare da punto di riferimento primario quando si parla di birre di Natale. Con l’esplosione mondiale della birra artigianale, l’usanza è tornata decisamente di moda e ha preso strade molto diverse: c’è chi è rimasto fedele alla tradizione, chi ha declinato il concetto verso le immancabili IPA, chi ha provato persino a stravolgere l’idea di partenza. Quale sia il modello interpretativo, queste creazioni accendono regolarmente l’interesse dei bevitori, tanto che sulla nostra app Whatabeer proponiamo ogni anno un contest a tema. Ma per chi vuole lanciarsi in assaggi stagionali o pensare a un regalo speciale, la domanda è sempre la stessa: quali sono le migliori birre di Natale? Per rispondere alla domanda ci affidiamo proprio a Whatabeer, andando a riprendere i risultati del contest Christmas in beer lanciato lo scorso anno.

Prossimi eventi: Station de Noël e Birre sotto l’albero

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Forse è proprio vero che quello natalizio è un periodo magico: a riaccendere una flebile luce nel programma di festività più triste degli ultimi decenni arrivano, quasi inaspettati, due gustosi eventi birrari. A godere di questo fuori programma saranno però solo gli appassionati di Roma, perché parliamo di due iniziative legate alle birre di Natale e organizzate da altrettanti locali capitolini. Il primo appuntamento è con la quindicesima edizione dello storico Birre sotto l’albero, che si terrà – chiaramente con un profilo decisamente basso – a partire da giovedì 10 dicembre presso il Ma che siete venuti a fà. Rimanendo in zona Trastevere, già da oggi partirà invece l’evento Station de Noël di Luppolo Station, dove una speciale tap list sarà accompagnata da pranzi speciali e street food. Ci voleva proprio un po’ di tepore in questo triste Natale 2020, anche se limitato ahimé alla sola Capitale.

Il birrificio Retorto vende linea confezionamento completa

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Attenzione: l’annuncio non è più valido.

Il birrificio Retorto vende una linea di confezionamento completa di:

  • Etichettatrice Sts Savino con possibilità fronte e retro sulla stessa bobina, possibile etichetta sul collo inclinato
  • Riempi-tappatrice Cime Careddu a gravità (non isobarica), 8 becchi
  • Nastro con piano di raccolta iniziale e finale

Attualmente in uso, sarà disponibile a febbraio-marzo, produzione ora 1500 circa nel formato 0.33 e 750 circa nelle 0.75.

Predisposta già per bottiglie long neck e metodo (tranne canalina tappatore).

Cifra richiesta 38.000 euro.

Per informazioni e contatti potete chiamare il numero 347 3001538 o scrivere all’indirizzo [email protected].

Birre con luppolo fresco: caratteristiche e consigli per wet e fresh hop (parte II)

La produzione di birre con luppolo fresco – chiamate anche harvest beer – è una consuetudine sempre più diffusa in Italia e consolidata da anni a livello internazionale. Oggi torniamo a occuparci di questa interessante nicchia produttiva riprendendo e concludendo il viaggio cominciato una settimana fa. Dopo aver riportato i cenni storici relativi al fenomeno e aver affrontato diversi argomenti – dalla valutazione dei coni alle differenze tra wet hop e fresh hop, dalle note di fornitura alle caratteristiche proprie delle diverse harvest beer – è ora giunto il momento di concentrarci sull’impiego di luppolo fresco durante le fasi prettamente produttive, sulle peculiarità aromatiche e sui rapporti tra coltivatori e birrai. Si tratta infatti di un piccolo microcosmo con regole precise, che spesso richiede nozioni specifiche.

Il birrificio Sièman cerca un unitank troncoconico isobarico

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Il birrificio Sièman è alla ricerca di un unitank troncoconico isobarico da 10-12 HL.

Se siete interessati potete contattare Andrea al numero 3479593032 o scrivendo all’indirizzo [email protected].

Nuovi birrifici: Birra Impavida, Fèlsina, Boia Brewing e Birrificio Molesto

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Come abbiamo visto nelle scorse settimane, anche in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo non mancano le aperture di birrifici e beer firm su tutto il territorio nazionale. Nonostante il settore sia cresciuto enormemente negli ultimi anni, molte aziende partono ancora con dimensionamenti e investimenti relativamente contenuti. Ogni tanto, tuttavia, si affaccia sul mercato qualche nuovo progetto in grado di presentarsi da subito con un’impronta di un certo rilievo. È il caso di Birra Impavida, neonato produttore di Arco di Trento (TN): nato dall’idea delle imprenditrici Serena Crosina e Raimonda Dushku, il birrificio è situato sulle sponde del Lago di Garda, in un luogo speciale dedito all’attività sportiva – da qui il nome del birrificio. Il progetto architettonico del polo produttivo si basa sul recupero di un edificio industriale ed è stato curato dallo studio milanese Genuizzi Banal. È presente una tap room con un bancone in legno di 10 metri, mentre al piano superiore sono collocati gli uffici, una sala polifunzionale con vista sulle Alpi e una grande terrazza. Insomma, ogni cosa è stata pensata decisamente in grande.

Nuove birre da The Wall, Lucky Brews, Mister B, Rebel’s e Birrificio Sabino

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Come sappiamo il settore internazionale della birra artigianale è profondamente influenzato dalle mode del momento. Talvolta però alcune tendenze che appaiono inedite non sono altro che la reinterpretazione in chiave moderna di consuetudini antiche. Il caso più emblematico è rappresentato dalle birre affinate in legno, che recuperano la vecchia usanza – neanche così troppo remota – di ricorrere alle botti come contenitori per il trasporto e lo stoccaggio, prima dell’avvento di materiali diversi (acciaio, plastica, alluminio). L’attuale interesse per le birre barricate ha dunque radici profonde, ma ciò non toglie che produzioni del genere al momento godano di ottima popolarità: ne è una prova l’esistenza di linee parallele dedicate nella gamma di molti produttori. Ed è proprio con due nuove progetti di affinamenti in legno che apriamo il pezzo di oggi dedicato alle novità dei birrifici italiani.

Italian Harvest Beer: le fresh hop e wet hop italiane del 2020

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Con l’espressione “harvest beer” si indicano le birre prodotte con luppolo fresco, secondo una tradizione strettamente associata all’attività di raccolta all’interno dei luppoleti. Questa consuetudine è diffusa da tempo immemore in molte nazioni a trazione brassicola, ma negli ultimi anni ha cominciato ad attecchire anche in Italia grazie alla crescente disponibilità di coltivazioni di luppolo. Il fenomeno ha portato alla nascita di molte wet hop e fresh hop italiane – se volete conoscere le differenze tra queste due tipologie potete leggere il recente articolo di Eugenio Pellicciari – al punto che ormai quasi ogni birrificio propone stagionalmente la sua harvest beer. Riuscire a censire ogni anno tutte le produzioni italiane rientranti in questa categoria è un’impresa titanica, ma è ciò che proveremo a fare nell’articolo di oggi sfruttando il database di Beer Zone prontamente arricchito con le informazioni ricevute in questi giorni.

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