Negli ultimi tempi mi sono reso conto che il fenomeno della produzione casalinga di birra sta prendendo sempre più piede. Non è un’impressione solo mia, molti amici homebrewer che gestiscono blog o canali YouTube dedicati alla produzione di birra in casa mi raccontano di ricevere moltissime richieste di aiuto da quelli che in gergo chiamiamo “newbie” o “niubbi”, ovvero chi ha iniziato a smanettare con attrezzatura e ingredienti da poco e si trova sovente con problemi e rogne da risolvere. Piccole cose che possono sembrare banalità per chi sguazza in questo mondo da anni, o addirittura da decine di anni; ostacoli a volte insormontabili per chi è appena arrivato e non sa dove sbattere la testa. Internet è piena zeppa di informazioni sulla produzione di birra in casa, ma è proprio questa abbondanza a mandare in tilt i poveri sventurati che si avvicinano a questo nuovo mondo. Troppe informazioni, spesso contraddittorie; decine di configurazioni diverse per l’attrezzatura; centinaia di ingredienti; tante – troppe – convinzioni vecchie che ormai non hanno più ragione di esistere ma che permangono in rete all’infinito. Di guide per iniziare, come vedremo, ne esistono molte. Alcune fatte molto bene, altre da cui è meglio stare alla larga. Video, testi brevi, articoli di blog, libri: chi più ne ha più ne metta. Ma se dovessi indirizzare un nuovo arrivato in poche parole, cosa gli racconterei? Questa è la domanda che mi sono fatto, l’articolo che segue è un tentativo di risposta. Ovviamente – ça va sans dire – non esaustivo.