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Che 2019 birrario è stato – I risultati

Ormai mancano una decina di giorni alla fine dell’anno ed è dunque arrivato il momento di assegnare il più importante riconoscimento italiano del settore: il premo Nostradamus birrario di Cronache di Birra, che incorona il miglior profeta tra i lettori del sito. Circa un anno fa, infatti, ci lasciammo con alcune ipotesi su quanto sarebbe accaduto nell’ambiente nel corso del 2019, sia nel mercato italiano che in quello straniero. Come sempre introdussi i quattro argomenti del concorso e lanciai le mie previsioni, poi lasciai spazio alle vostre nei commenti. Ora è arrivato il momento di riprendere le congetture di sei mesi fa e valutare chi tra voi si è avvicinato di più alla realtà dei fatti. Ricordo che le ultime due edizioni del premio hanno visto trionfare Silvio Belli, che è un aficionado del concorso. Riuscirà a mettere a segno una storica tripletta? Oppure dovrà arrendersi al nuovo Nostradamus della birra? Per capirlo non resta che valutare quanto le vostre ipotesi si sono rivelate azzeccate.

I trend della birra artigianale in Italia

Personalmente sono molto soddisfatto delle mie ipotesi di un anno fa in questa speciale categoria. Avevo immaginato che i prezzi al dettaglio della birra artigianale non sarebbero diminuiti nonostante la riduzione delle accise e così è stato. Avevo previsto difficoltà per alcuni birrifici acquistati in passato dalle multinazionali, con la conseguenza decisioni eclatanti, e abbiamo incassato l’uscita di Leonardo Di Vincenzo da Birra del Borgo e dei fondatori di Birradamare dalla loro azienda. Avevo ipotizzato il rilancio delle birre scure con Imperial Stout di concezione moderna accanto ad altri stili simili e in effetti l’interesse per le Pastry Stout e le scure affinate in legno è cresciuto. Ma ho anche preso qualche abbaglio, presagendo la nascita di ulteriori cantine brassicole, l’ascesa del carboazoto e altro ancora.

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Da parte vostra in molti (Davide Albanese, Ayi Carramba, Alessandra Di Dio, Monica Di Loxley) avevano citato la mixology come uno dei trend del 2019. Se la previsione può essere considerata valida a livello internazionale, in Italia non si è mosso granché da questo punto di vista. Meglio è andata a chi – nello specifico Andreanne e Alexis – aveva ipotizzato l’ascesa del Kveik tra i birrifici italiani. Mattia M. era andato sul sicuro puntando su un aumento della coltivazione del luppolo (comunque previsione azzeccata), mentre Monica Di Loxley aveva previsto maggiori collaborazioni tra birrifici, incremento delle tap room e soprattutto un importante addio di un birraio (quello Valeriani da Hammer è sufficiente?). In questa categoria Monica se la batte con l’inossidabile Silvio Belli, che aveva previsto la diffusione di Imperial Stout affinate in legno, sbagliando però altre ipotesi (sidri, aperture locali a Milano). Mi piace citare la profezia (sbagliata) di Rauchloverbier, che aveva immaginato la diffusione anche in Italia di “pornoinfluencer” della birra come in altre nazioni: per fortuna Instagram ci ha evitato questa deriva.

I trend della birra artigianale nel mondo

Anche a livello internazionale mi sono difeso bene. Avevo previsto l’ascesa di bevande alternative e di ingredienti provenienti da piccole realtà artigianali (torrefazioni, distillerie, apicoltori, ecc.), ma soprattutto il crescente interesse dell’ambiente verso birre analcoliche e salutari. Quest’ultimo probabilmente sarà uno dei principali trend del 2020, ma rimandiamo ogni previsione per i prossimi dodici mesi all’articolo dedicato che pubblicheremo nei prossimi giorni. Il discorso “estetico” della birra invece non ha avuto seguito come successo in passato con Hazy IPA, Brut IPA e Glitter Beers. Per fortuna aggiungerei.

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In generale nel corso del 2020 abbiamo osservato due fenomeni. Da una parte la diffusione di Pils di stampo moderno, di cui è sintomatico il riconoscimento delle Italian Pils negli Stati Uniti (e altrove). Dall’altra la continua tendenza a valorizzare il luppolo con l’aroma a discapito della componente amara: le Brut IPA sono scomparse velocemente, le New England hanno confermato di essere in salute e nuove tecniche sono state sperimentate per ricercare lo stesso effetto. Qui Silvio Belli è stato molto bravo e preciso:

Ipa e apa non caleranno, ma andranno a ricercare ancora più bilanciamento e “facilità di beva”, a discapito ancora dell’amaro. Di contro, ci sarà sì ancora un’ ascesa delle basse fermentazioni, ma molti produttori si cimenteranno in basse con luppoli americani, soprattutto pils.

Previsioni confermate (anche se con meno precisione) da Mattia M. e Davide Albanese. Valida l’ipotesi di Alessandra Di Dio circa il crescente ricorso a specialty coffee, così come la profezia di Monica Di Loxley relativa al crollo delle Sour “infette” a favore di eleganti Saison brettate.

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I birrifici italiani in evidenza

In questa categoria sono stato piuttosto impreciso, a differenza di alcuni di voi. Davide Albanese ha citato tre nomi tutti corretti: Crak, Bonavena e Ca’ del Brado. Meno azzeccata la lista di birrifici protagonisti ipotizzati da Silvio Belli, che però aveva pronosticato un testa a testa per Birraio Emergente tra Jungle Juice e Altotevere, con vittoria del primo. Il testa a testa c’è stato, ma ha vinto Luca Tassinati di Altotevere: quite accurate. Molto valida anche la lista di birrifici in evidenza ipotizzata da Monica Di Loxley, nella quale compaiono i tre nomi di Davide Albanese più qualcun altro, che annacqua un po’ la previsione. Per il resto non si segnalano profezie di rilievo nella categoria in questione.

La sfera di cristallo

L’ultima categoria del concorso è la più difficile ma anche la più divertente, perché racchiude ipotesi fuori di testa e al limite dell’inverosimile. Quale evento avvenuto nel 2019 potremmo inserire in questo gruppo? Sicuramente la cessione di Ballast Point a un piccolo birrificio dell’Illinois, con quest’ultimo che ha perfezionato l’operazione andando a bussare alla porta del colosso Constellation Brands. Una vicenda relativamente recente che ha lasciato di stucco tutto il settore e al quale in molti ancora stentano a credere fino in fondo. Un avvenimento perfetto per la nostra sfera di cristallo, ma che purtroppo nessuno è stato capace di prevedere dodici mesi fa.

Peggio ancora, nessuno tra voi (e me stesso) si è avvicinato con le sue previsione alla realtà. La categoria è ovviamente difficile e complessa, ma negli scorsi anni qualche intuizione aveva trovato un minimo di riscontro nelle vicende birrarie. Questa volta invece trovare un nesso tra le vostre “bombe” e le recenti evoluzioni del settore è praticamente impossibile, quindi tralasciamo pure questa categoria con la promessa di impegnarci di più in vista del 2020.

Il miglior Nostradamus del 2019

Mai come quest’anno è difficile assegnare il premio di Nostradamus della birra, fondamentalmente perché siete stati tutti molto imprecisi e non troppo ispirati. Se consideriamo le prime due categorie personalmente mi sono difeso bene, ma poi ho sbagliato previsioni nelle successive due – e soprattutto non posso auto-assegnarmi il riconoscimento! Ciò che è certo è che Silvio Belli ha confermato il suo grande talento in questa importante disciplina sportiva: la sua precisione in alcuni passaggi è stata impressionante, tuttavia quest’anno non sono mancati i passaggi a vuoto. Parallelamente Monica Di Loxley ha mostrato un’ottima abilità nel profetizzare diverse tendenze, senza tuttavia sbilanciarsi troppo. È andata fuori strada con la sfera di cristallo (doppio malto nelle Style Guidelines del BJCP, davvero?), ma è stato un problema comune a tutti.

E quindi? Quindi in questo testa a testa tra Silvio e Monica sento che è giusto premiare la seconda, sebbene per pochissimo. Mi dispiace Silvio, anche se solo per un pelo è stata messa la parola fine alla tua crudele dittatura in questo concorso, ma non possiamo non rivolgerti i complimenti per aver tenuto alto il livello della competizione. Salutate Monica Di Loxley, la nuova Nostradamus (Nostradama?) birraria di Cronache di Birra! Festeggia fin che puoi mia cara, perché tra qualche giorno sarai chiamata a confermare il titolo lanciando i pronostici per l’anno che sta per cominciare. Ci risentiamo a breve, intanto cominciate a ragionare sulle previsioni per il 2020!

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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