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I 250 anni della Guinness

Nonostante non si tratti di un prodotto artigianale, mi sembrava opportuno celebrare con un post dedicato i 250 anni della nascita della Guinness, la famosa birra scura irlandese. Guinness è uno dei marchi più forti del mercato birrario internazionale, sebbene il suo nome sia collegato a una sola tipologia di birra e per di più appartenente a uno stile “difficile” per chi è abituato solo alle lager industriali.

Nel 1759 Arthur Guinness iniziò a produrre a Dublino la famosa birra che porta il suo nome, dopo un’esperienza come proprietario di un’azienda birraria nell’Irlanda dell’est. Curiosamente, in principio accanto alla stout veniva realizzata anche una chiara, che tuttavia fu presto abbandonata quando la scura iniziò a ricevere il successo di pubblico che la trasformò in una delle iniziative brassicole più riuscite di tutti i tempi.

In occasione della ricorrenza, il museo della Guinness Storehouse (di gran lunga il museo irlandese più visitato in assoluto) ospita la mostra History of Stout, che occupa uno dei sette piani della struttura ricavata dall’antico stabilimento di birra. L’esposizione raccoglie manifesti pubblicitari, documenti, filmati e vecchi macchinari per la produzione, la conservazione e il trasporto. L’obiettivo è di ripercorrere la storia della stout per antonomasia.

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Insomma, anche se stiamo parlando di un marchio industriale (attualmente appartiene al gruppo Diageo), la Guinness gode sempre di un certo fascino. Se capitate dalle parti di Dublino, ricordatevi di prevedere una sosta alla mostra dedicata ai 250 anni di questa birra!

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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2 Commenti

  1. L’ho visitato a Marzo. Veramente ben fatto, come al solito la Guinness è imbattibile per quanto riguarda il marketing.
    Ero un po’ scettico prima di visitare la Storehouse, temendo che fosse una specie di giostra. Invece devo dire che è molto interessante, anche per noi homebrewers.
    Se vi capita di andarci vi consiglio anche l’audioguida (in italiano, gratuita) che vi permette di godere ancora di più il tour.

    Ciao!

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