Come ormai probabilmente saprete, ieri Enrico Ciani di Birra dell’Eremo รจ stato eletto Birraio dell’anno 2023, riuscendo a superare la concorrenza degli altri 19 finalisti sulla base dei voti arrivati da un centinaio di esperti del settore. ร una vittoria di grande prestigio per Enrico e per tutto lo staff del birrificio, che probabilmente arriva con un paio di anni di ritardo rispetto a quanto dimostrato nel recente passato. Pur essendo da sempre un produttore di altissimo livello, Birra dell’Eremo negli ultimi anni ha compiuto un ulteriore salto di qualitร , grazie sia a scelte commerciali decisamente indovinate, sia alla costante voglia di Enrico di affrontare nuove sfide e al contempo di restare aggiornato, mettendosi sempre in discussione. Due ingredienti fondamentali per identificare un grande birraio, definizione che calza perfettamente a Enrico e non certo da ieri; chiaramente perรฒ il premio ottenuto ieri a Firenze lo consacra in maniera ufficiale e rappresenta un ulteriore riconoscimento al suo straordinario lavoro.
Il trionfo di Enrico Ciani non รจ frutto di un exploit estemporaneo, bensรฌ la tappa finale di una costante crescita nelle ultime edizioni di Birraio dell’anno. In quella del 2020 raggiunse la diciottesima posizione, poi l’anno successivo entrรฒ nella Top 10 e lo scorso anno finรฌ sul gradino piรน basso del podio. Dodici mesi fa sottolineammo la sua entusiasmante scalata, commentandola cosรฌ:
Leggendo queste righe (Enrico ndr) si lancerร in tutti gli scongiuri del caso, ma sembra quasi che si stia preparando per la vittoria finale del prossimo anno. Ovviamente ce lo auguriamo, perchรฉ sarebbe il giusto riconoscimento a uno dei migliori birrai che abbiamo in Italia.
Forte di una gamma base solida e di ottimo livello, Birra dell’Eremo in questi anni si รจ confrontata con nuove sfide produttive, sempre con risultati piรน che egregi. La linea Bootleg presentata circa un anno fa รจ l’ennesima conferma a questa considerazione, ma lo stesso vale per le sperimentali Blind e per il “vecchio” progetto sui lieviti non convenzionali. Spesso ci si dimentica che Birra dell’Eremo รจ anche uno dei migliori produttori nazionali nell’ambito delle Italian Grape Ale, giusto per evidenziare una delle tante specialitร in cui eccelle Enrico Ciani. Alla luce di questo, non possiamo che essere davvero contenti per il risultato di ieri, aggiungendo alla soddisfazione per l’aspetto professionale anche quella per la parte umana della vicenda: Enrico รจ un birraio umile e modesto, ma che basta ascoltare pochi secondi per rendersi conto della passione che infonde nella sua professione.
Di seguito la classifica completa delle prime 20 posizioni:
1ยฐ Enrico Ciani del birrificio Birra dellโEremo di Assisi (PG)
2ยฐ Marco Valeriani del birrificio Alder di Seregno (MB)
3ยฐ Giovanni Faenza del birrificio Ritual Lab di Formello (RM)
4ยฐ Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani del birrificio MC77 di Serrapetrona (MC)
5ยฐ Luca Dalla Torre del birrificio Bondai di Sutrio (UD)
6ยฐ Pietro di Pilato del birrificio Brewfist di Codogno (LO)
7ยฐ Emanuele Longo del Birrificio Lariano di Sirone (LC)
8ยฐ Luigi Recchiuti del birrificio Opperbacco di Notaresco (TE)
9ยฐ Samuele Cesaroni del birrificio Brasseria della Fonte di Pienza (SI)
10ยฐ Conor Gallagher Deeks del birrificio Hilltop di Bassano Romano (VT)
11ยฐ Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Limido Comasco (CO)
12ยฐ Marco Raffaeli del birrificio Mukkeller di Porto SantโElpidio (FM)
13ยฐ Luca Tassinati del Birrificio Liquida di Ostellato (FE)
14ยฐ Alessio Selvaggio del birrificio Croce di Malto di Trecate (NO)
15ยฐ Josif Vezzoli del birrificio Birra Elvo di Graglia (BI)
16ยฐ Mirko Giorgi del birrificio Shire di Pomezia (RM)
17ยฐ Flaviano Brandi del birrificio Bibibir di Castellalto (TE)
18ยฐ Fabio Brocca del Birrificio Lambrate di Milano
19ยฐ Luigi DโAmelio del birrificio Extraomnes di Marnate (VA)
20ยฐ Vincenzo Follino del birrificio Bonavena Brewing di Faicchio (BN)
Nella classifica finale di Birraio dell’anno Enrico Ciani ha preceduto nell’ordine Marco Valeriani di Alder e Giovanni Faenza di Ritual Lab. Per Marco Valeriani si tratta della quarta medaglia d’argento nel concorso di Fermento Birra, che dunque per lui potrebbe essere definito maledetto se nel frattempo non lo avesse vinto ben tre volte (unico a riuscire nell’impresa). Perciรฒ questa ennesima seconda piazza acquista un sapore piรน dolce che amaro, perchรฉ ribadisce ancora una volta – se proprio ce ne fosse bisogno – quanto il suo lavoro sia apprezzato nell’ambiente, con una regolaritร pressochรฉ identica di anno in anno. Le birre di Alder sono lรฌ a ricordarcelo ogni giorno, con il valore aggiunto delle tante novitร sfornate ogni anno (al ritmo di due al mese).ย Il discorso fatto per Valeriani vale anche per Giovanni Faenza, che รจ riuscito a mantenersi sul podio di Birraio dell’anno: da quando partecipa al premio “principale” (cioรจ dall’edizione 2018), Giovanni non รจ mai sceso oltre la terza posizione, riuscendo in un’occasione persino a trionfare (edizione 2020). Ritual Lab รจ da anni nel gotha dei birrifici italiani e gran parte del merito รจ sicuramente da ascrivere a Giovanni Faenza.
A qualcuno di voi non sarร sfuggito che i primi tre nomi della classifica finale sono gli stessi dello scorso anno, ovviamente in un ordine diverso. Si conferma dunque la generale staticitร di Birraio dell’anno, che prevede poche variazioni degne di attenzione tra un’edizione e l’altra: a conferma di questa considerazione c’รจ il quarto posto di MC77, lo stesso che il birrificio marchigiano ottenne dodici mesi fa. Per trovare la prima notevole differenza con la precedente graduatoria occorre analizzare la quinta posizione, dove troviamo Luca Dalla Torre del birrificio Bondai, lo scorso anno fermatosi al sedicesimo posto. D’altro canto non รจ una novitร che la stessa staticitร emerga anche dalla lista dei 20 finalisti, sempre molto simile – o comunque non cosรฌ variabile come ci si aspetterebbe da un premio annuale – da un’edizione all’altra.
Piuttosto scontata poi รจ stata la conclusione di Birraio emergente, il concorso “minore” che premia i protagonisti dei nuovi progetti brassicoli. A vincere รจ stato infatti Mattia Bonardi di Nama Brewing, seguito nell’ordine da Stefano Balestra di Humus e Aris Di Marco di Zona Mosto. Mattia รจ tutt’altro che un rookie dell’ambiente, poichรฉ la sua esperienza nel settore risale addirittura al 2010, tuttavia l’avventura alla guida della sua creatura brassicola รจ cominciata meno di due anni fa, rientrando quindi nei criteri di Birraio emergente. Sin dalla sua apertura Nama Brewing ha giustamente ottenuto grande visibilitร e altra ne riceverร dopo il trionfo di ieri.