Da quando esiste Cronache di Birra abbiamo sempre raccontato la difficoltà della Germania con la sua bevanda più rappresentativa. Quella che per molti è la nazione birraria per antonomasia, sta in realtà vivendo una crisi di consumi sempre più marcata e preoccupante: nel giro di neanche 20 anni gli ettolitri bevuti annualmente dai tedeschi sono calati di quasi il 30%. E ora è stato raggiunto un altro traguardo negativo, poiché il paese è uscito dal podio della classifica mondiale dei consumi pro capite di birra. È quanto riporta un recente studio della Kirin Beer University, (qui disponibile in pdf) secondo cui nel 2019 la Romania è riuscita a scalzare la Germania dal terzo posto della graduatoria, ponendosi alle spalle di Repubblica Ceca (prima) e Austria (seconda). Si tratta di un evento senza precedenti per i tedeschi, che conferma un tracollo che sembra inarrestabile e per il quale non esiste una sola causa. Al di là della triste evoluzione del mercato teutonico, la classifica di Kirin offre diversi spunti di riflessione.
Nel 2019 – parliamo quindi di un periodo pre-Covid – il consumo mondiale di birra è cresciuto dello 0,5%. In termini assoluti la Cina rimane la nazione con i consumi più elevati, un primato che è riuscita a confermare per il diciassettesimo anno consecutivo nonostante un calo dello 0,4% rispetto al 2018. Lo stato che ha registrato la crescita maggiore in percentuale è stato il Messico (+3,8%), che si posiziona al quarto posto per consumi totali. Ottime anche le performance incrementali di Russia, Vietnam e Spagna, tre nazioni che hanno poco da spartire in termini geografici e socioculturali. L’Asia rimane il mercato principale a livello globale, riuscendo a coprire il 33% dei consumi mondiali. Per la nona volta consecutiva il mercato africano mostra un rialzo rispetto all’anno precedente, con un incremento percentuale di tutto rispetto (+5,2%).
Le statistiche più importanti però riguardano i già citati consumi pro capite, perché restituiscono il livello di penetrazione della birra nella quotidianità dei diversi popoli. Come accennato, la Repubblica Ceca rimane saldamente in testa e lontana anni luce dai suoi “contendenti”. Nel 2019 i cechi hanno bevuto a testa oltre 188 litri di birra, quasi il doppio degli austriaci (108 litri) secondi in questa speciale classifica. Un primato che non sembra minimamente attaccabile e che racconta di un paese dove la birra è bevuta con una costanza invidiabile e quasi difficile da immaginare. Unico neo è il calo tutt’altro che trascurabile rispetto al 2018: un -1,7% che solleva qualche preoccupazione per il futuro di un mercato fondamentale per la nostra bevanda (più in termini simbolici che puramente economici).
L’Austria invece consolida il suo secondo posto con un leggerissimo incremento nei consumi, ma ora deve guardarsi le spalle dalla Romania, che è riuscita nell’impresa di scavalcare la Germania con un incremento di 1,5 litri pro capite rispetto al 2018. Se il trend fosse confermato, in pochi anni i bevitori rumeni si ritroverebbero a ridosso degli austriaci. La stessa Germania (99 litri pro capite) invece rischia in futuro di perdere altre posizioni, poiché la Polonia segue a poca distanza (97,7 litri). Curiosa la sesta posizione della Namibia (95,5 litri), unico paese africano nella top 20: non deve però sorprendere troppo, perché la lunga dominazione tedesca ha reso la bevanda estremamente popolare. Nel resto delle prime dieci posizioni troviamo nazioni molto diverse tra loro: nell’ordine Irlanda, Spagna, Croazia e Lettonia. Per noi italiani la posizione della Spagna è abbastanza emblematica, perché non appartenente certo a una regione geografica che solitamente siamo abituati ad associare al consumo di birra. Invece gli spagnoli ne bevono quasi il triplo di noi (88,8 litri pro capite) e dimostrano come la bevanda può diventare protagonista anche in un paese dell’Europa mediterranea.
A proposito di Italia, il nostro paese non compare neanche nei primi 50 al mondo per consumi pro capite e siamo tra gli ultimi in Europa. Come però abbiamo avuto modo di scrivere in passato, in anni recenti si sono registrati segnali molto incoraggianti, con un aumento di quasi 5 litri a testa nel giro di un lustro. Questo incremento, impensabile fino a poco prima, ha aperto la strada a prospettive affascinanti, come il raggiungimento del traguardo di 40 litri pro capire. Poi però è arrivata la pandemia e bisognerà capire con quali numeri il settore brassicolo nazionale sarà in grado di ripartire. Considerazione che ovviamente vale a livello globale: tra dodici mesi sarà dunque interessante valutare come l’emergenza sanitaria avrà modificato il mercato mondiale e soprattutto in quali realtà sarà stata più devastante.
Ciao Andrea. Ovviamente il dato sorprendente è quello della Germania ma, vorrei sapere il consumo medio in baviera, dubito sia come quello nazionale. Li ancora si beve bene e la birra è BIRRA. Penso che in certe nazioni la maggior parte sia surrogato di birra…gdo!
Ciao, online ho trovato questo (tradotto con Google):
Spesso ci viene chiesto quanto è alto il consumo pro capite di birra in Baviera – una domanda a cui non si può rispondere con assoluta certezza, poiché – a differenza dei confini federali – il confine di stato bavarese non registra l’esportazione e l’importazione di birra divenuta. Tuttavia, sulla base di stime affidabili e sulla base dei risultati di ricerche di mercato, presumiamo che il consumo di birra in Baviera ammonterà probabilmente a circa 135 litri.
Grazie Andrea,esaustivo come sempre
[…] sola addirittura il 23% dell’intera produzione dell’Unione. È un dato confortante per una nazione che da anni accusa un preoccupante declino dei consumi: significa evidentemente che all’estero la birra tedesca gode ancora di grande […]