A distanza di un paio di settimane dal pezzo dedicato allo European Beer Star, torniamo a occuparci di concorsi internazionali con i risultati di un’importante contest europeo: il Brussels Beer Challenge. Per fortuna i toni possono essere altrettanto trionfalistici, perché, dopo alcune edizioni in chiaroscuro, i nostri birrifici tornano a casa con un bottino di tutto rispetto: 7 ori, 10 argenti e 12 bronzi, per un totale di 29 riconoscimenti. Il risultato complessivo migliora la performance dello scorso anno (21 medaglie di cui 4 ori) e per ritrovare un prestazione superiore bisogna tornare al 2016. Insomma, anche dal Belgio arrivano ottime notizie per il movimento italiano della birra artigianale, con alcune conferme sia rispetto al concorso tedesco, sia rispetto a discorsi generali. Andiamo dunque ad analizzare nel dettaglio i vincitori, perché ci sono alcune considerazioni che meritano sicuramente attenzione. Ma prima se volete vedere tutte le birre premiate a colpo d’occhio, sappiate che su Beer Zone abbiamo creato una lista speciale dedicata.
Impossibile non partire allora da Birra Mastino, azienda che sta davvero vivendo un momento d’oro. Dopo il primo posto della 1291 tra le Pils non filtrate allo European Beer Star, il produttore veneto ha trionfato con la Teodorico nella categoria Baltic Porter del Brussels Beer Challenge. Evidentemente la birra ha staccato così tanto le altre contendenti da convincere i giudici a non assegnare ulteriori medaglie: un oro solitario che restituisce solo in parte l’importanza del trofeo. E sì, perché come se non bastasse la Teodorico ha anche conquistato il premio speciale Best Italian Beer of the Competition, precedendo dunque nei giudizi generali tutte le altre birre italiane. Complimenti ancora a tutta Birra Mastino, che si conferma uno dei birrifici migliori sulla piazza.
Il birrificio italiano più premiato al Brussels Beer Challenge è stato però il marchigiano Ibeer, capace di ottenere un oro e due bronzi. La medaglia dal metallo più prezioso è andata alla Bee Bock, una particolarissima Bock prodotta con l’aggiunta di miele. Come facile immaginare, la creazione di Ibeer ha vinto nella categoria delle Honey Beer, precedendo un’altra birra italiana: la Piersëch di Monpiër de Gherdëina, che prevede l’impiego dell’ingrediente speciale su una base Saison. Da notare che entrambe le birre sono riuscite nell’impresa di sopravanzare la Bière de Miel di Dupont, una pietra miliare della tipologia, peraltro avvantaggiata dal fatto di giocare in casa. Tornando a Ibeer, i due bronzi sono invece stati assegnati alla Donna di Cuori nella categoria delle Amber Ale e alla El Dorado nella categoria delle ESB.
A proposito di ESB, la El Dorado non è stata l’unica birra italiana premiata nella rispettiva categoria. Anzi, il podio è sorprendentemente tutto italiano: l’oro è stato conquistato dalla Gatsby de La Villana, mentre l’argento è andato alla Royal Bitter di Legnone. Ma a quanto pare i nostri birrifici si sono comportati bene anche con un’altra declinazione delle birre quotidiane britanniche, poiché il birrificio 100Venti è riuscito nella non facile impresa di trionfare con la sua Roger Bitter nella categoria delle Best Bitter. Ottimo il risultato del neonato birrificio Qubeer, che ha conquistato un prestigioso oro tra le Bohemian Pilsner con la sua Pils (la mano di Nicola Grande si è fatta sentire), così come quello del Birrificio della Granda con la Dangerous, piazzatasi al primo posto tra le Imperial Stout. Decisamente importante, infine, l’oro della California di Mastri Birrai Umbri (linea Monkey Style), una West Coast IPA capace di ottenere l’oro tra le American IPA sopra il 6,5% alc. precedendo due birre americane e dividendo il primo posto con un’altra birra statunitense (Born and Raised di No-Li).
Tutte le birre italiane premiate
Tra gli argenti troviamo due importanti conferme. La prima è quella della Pils2 del birrificio Otus, che dopo aver conquistato il bronzo tra le German Pils allo European Beer Star si è migliorata a distanza di appena quindici giorni. Un riconoscimento davvero notevole per il birrificio bergamasco, al quale si aggiunge anche un argento con la B5 tra le Helles: insomma, Otus ormai non può essere più ignorato parlando di basse fermentazioni italiane di stampo tedesco. La seconda conferma rispetto allo European Beer Star è arrivata grazie alla Tiramisù di Lambrate, che anche in Belgio ha ottenuto un argento nelle birre speciali e alcoliche. Se non ricordo male la creazione del birrificio milanese aveva vinto medaglie anche a Birra dell’anno: rischia dunque di diventare una delle scure italiane più vincenti di sempre.
Gli altri argenti per le birre nostrane sono andati alla Aero del Birrificio della Granda (categoria APA), alla Azz di Birra Gaia (Double IPA), alla Biosfera del Mastio (Gluten Free), alla Gare de Roubaix del sempre presente birrificio Mezzavia (Bière de Garde) e all’American Jasper del birrificio La Piazza. Quest’ultima nella sua categoria (Hoppy Lager) ha preceduto non solo una birra belga, ma anche l’American Magut di Lambrate.
Per quanto riguarda infine i bronzi non ancora citati, bisogna menzionare quelli della 8 File de La Collina (Golden Ale), dell’Apache di Birra 100 Venti (American Red Ale), della Canaia di Bradipongo (Session IPA), della Grommet del giovanissimo Antikorpo Brewing (German Pils), della Millican Extra di Mezzopasso (Strong Ale), della Symphony di Birra Gladium (Strong Dark Ale), della Vecc Barrel Aged di Podere La Berta (birre affinate in legno con meno di 10% alc.) e della White IGA del birrificio Felsina (Italian Grape Ale). Da notare che l’oro nell’ultima categoria è andata all’inossidabile Equilibrista dell'”italiana” Birra del Borgo, marchio che come saprete è da anni di proprietà della più grande multinazionale (belga) del settore, cioè AB-Inbev. Infine mi piace chiudere con il bronzo ottenuto dalla Dubec di Via Priula: non è difficile immaginare a chi sarà stata dedicata la medaglia.
Come accennato in apertura, è confortante scoprire che l’Italia continua a fornire ottimi segnali nei concorsi internazionali, in questo caso tornando ai fasti di qualche anno fa. Speriamo che il momento che stiamo vivendo non pregiudichi l’ottimo lavoro che stanno portando avanti i nostri birrifici. Complimenti a tutti loro per l’ottimo risultato ottenuto in Belgio. Stringete i denti!