Un’altra edizione della World Beer Cup si è recentemente conclusa a Indianapolis, negli Stati Uniti, con la partecipazione di 8.374 birre provenienti da 1.761 birrifici e siderie di 49 diversi paesi del mondo, tutti alla ricerca dell’ambita medaglia sul palcoscenico globale. Considerato il più grande, prestigioso e competitivo concorso birrario al mondo, la World Beer Cup rimane una sfida di altissimo livello per ogni produttore di birra. Nel tempo i birrifici italiani si sono tolti diverse soddisfazioni, ma quest’anno non hanno portato a casa neanche una medaglia. Come possono allora i birrai distinguersi in un contest così affollato? Come vedremo, produrre una birra eccezionale è solo una parte dell’equazione.
Per massimizzare le possibilità di vittoria, è importante seguire alcune strategie fondamentali. Ecco una guida.
Scegliere la categoria giusta

Può sembrare ovvio, ma la birra va iscritta nella categoria corretta, seguendo le linee guida stilistiche specifiche del concorso. I giudici si trovano spesso di fronte a ottime birre che vengono squalificate perché inserite nella categoria sbagliata. Ad esempio una Stout invecchiata in legno o botte non può essere iscritta nella categoria “American Style Stout” e verrà immediatamente squalificata. Poiché l’aspetto caratterizzante è il passaggio in botte, il birrificio dovrà individuare una categoria focalizzata su questo elemento (es. “Barrel-Aged Stout”). È fondamentale verificare sempre con attenzione tutte le categorie, così da evitare di sprecare la quota di iscrizione.
Leggere le linee guida sullo stile
Anche questo suggerimento è ovvio, ma viene spesso trascurato: è assolutamente essenziale leggere le linee guida sullo stile specifiche del concorso. Anche se una birra riscuote un grande successo in un brewpub o sul mercato locale, non vincerà se non aderisce in modo rigoroso alle specifiche descritte. È importante tenere a mente che ogni concorso ha le sue linee guida specifiche. Bisogna assicurarsi di consultare la versione corretta, nonché verificare che un birrificio possa effettivamente partecipare al contest – alcuni precedono restrizioni in base alle dimensioni dell’azienda, al tipo di proprietà o ai volumi produttivi.
Scegliere la categoria di iscrizione in modo strategico

È risaputo che le possibilità di vincere sono maggiori se si scelgono categorie meno affollate.
Le categorie più numerose dell’ultima World Beer Cup sono state le seguenti:
- Juicy/Hazy IPA: 290 iscrizioni
- West Coast IPA: 253 iscrizioni
- American IPA: 208 iscrizioni
Sono tutte categorie ultra-competitive. Certo, vincere in una categoria molto affollata offre più prestigio, ma una medaglia è pur sempre una medaglia. Di contro è importante non forzare l’iscrizione di una birra in un categoria di nicchia, ma poco conforme alle sue caratteristiche. Il rischio è di vederla penalizzata o squalificata, come evidenziato nel primo punto.
Assaggiare la birra prima di spedirla
Sembra banale, ma questo passaggio è cruciale e spesso ignorato o sottovalutato. Non bisogna assaggiare una birra solo per capire se vale la pena iscriverla a un concorso, ma anche per rispondere ad alcune domande:
- Il gusto della birra è coerente con lo stile?
- Ci sono problemi legati all’imbottigliamento?
- La birra è nella fase di massima resa organolettica?
Meglio scoprirlo prima che lo facciano i giudici.
Scrivere direttamente la descrizione della birra

Il birraio conosce le sue birre meglio di chiunque altro. Se sono richieste note di degustazione, è importante scriverle personalmente. In categorie incentrate su birre sperimentali o speziate, è fondamentale specificare:
- Lo stile base
- Gli ingredienti aggiuntivi
I giudici hanno bisogno di informazioni chiare e oggettive, non di frasi colorite. La mancanza di queste indicazioni – eventualità che si verifica più spesso di quanto di possa pensare – può penalizzare la birra.
Rispettare le scadenze e le modalità di invio
È fondamentale controllare i termini di consegna e la quantità di campioni richiesta. È consigliabile scegliere sempre la modalità di spedizione più rapida, anche se più costosa: in questo modo si minimizza l’esposizione della birra alle temperature ambientali. Attenzione, perché alcuni concorsi prevedono la spedizione gratuita delle birre!
Comunicare in modo efficace un’eventuale vittoria

Una medaglia può essere un ottimo strumento di marketing, purché venga comunicata in maniera efficace. Il lavoro non finisce con la vittoria: bisogna sfruttarla al massimo per rafforzare il proprio brand e la percezione qualitativa dei propri prodotti. Una comunicazione rapida e ben progettata è indispensabile nelle ore successive alla pubblicazione dei risultati.
Un concorso può essere utile anche se non si vincono medaglie. I feedback dei giudici sono infatti preziosi per analizzare cosa ha funzionato e cosa no, migliorare la ricetta o il processo produttivo e ritentare la sfida nell’edizione successiva.
Per vincere bisogna partecipare!
Tra birre premiate con l’oro all’ultima World Beer Cup ce ne sono alcune di Sierra Nevada (Pale Ale, Trail Pass Hazy IPA, Weizenbock, ecc.) che sono disponibili regolarmente in Italia e all’estero. Ottenere riconoscimenti a livello internazionale rappresenta un importante punto di differenziazione per le birre artigianali, che si hanno necessità di stagliarsi in un mercato sempre più competitivo.
Le iscrizioni per la World Beer Cup 2026 apriranno a novembre. I vincitori saranno annunciati durante la Craft Brewers Conference il 23 aprile 2026 a Philadelphia, in Pennsylvania. Maggiori informazioni, oltre a diverse risorse sul mondo della birra artigianale (in lingua inglese), sono disponibili sul sito della Brewers Association.