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Oggi è lo Stout Day: brindiamo con le birre scure

Vi ricordate il recente IPA Day, la giornata dedicata a uno degli stili più diffusi nel mondo della birra artigianale? Il successo dell’iniziativa ha suggerito di organizzare anche uno Stout Day che, guarda un po’, cade proprio oggi 3 novembre. Anche in questo caso di tratta di un evento “globale”, creato per celebrare uno stile classico, ma che ha subito numerose reinterpretazioni da parte delle culture brassicole più giovani. Ogni appassionato è chiamato a partecipare offrendo il suo contributo, brindando a suon di Stout oppure partecipando a uno dei tanti eventi a tema in programma in tutto il mondo (anche se concentrati quasi esclusivamente negli USA).

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Da parte mia, voglio partecipare offrendovi una sorta di guida alle Stout italiane. Solitamente quando ci si riferisce a questa tipologia il neofita pensa quasi esclusivamente all’industriale Guinness, non sapendo che invece esiste un’infinità di versioni artigianali prodotte ovunque. Se poi ci si vuole indirizzare verso Stout prodotte dai nostri birrifici, allora il disorientamento può crescere a livelli considerevoli, disegnando un’espressione titubante sul volto del nostro interlocutore. Se quindi siete interessati a brindare con qualche Stout italiana, ecco alcuni consigli.

Partiamo allora dal sito Microbirrifici.org, con la classifica delle 10 migliori “scure” raggruppate tra i vari sottostili e che vantano più di tre recensioni. La graduatoria è la seguente:

  1. Nigra di Almond ’22: 85%
  2. Black Mamba di Bi-Du: 84%
  3. Fusca di Babb: 83%
  4. Brune di Baladin: 78%
  5. Stout di Brùton: 78%
  6. Tall Dark Stranger di White Dog: 76%
  7. Fear di Brewfist: 75%
  8. Maior di Tenute Collesi: 74%
  9. Sally Brown del Ducato: 74%
  10. Acheronte de I Due Mastri: 74%
  11. Panil Black Oak di Torrechiara: 73%
  12. Black Horse di Vecchio Birraio: 67%

Passando invece ai concorsi nazionali, nell’ultima edizione di Birra dell’Anno di Unionbirrai il podio della categoria “Birre scure, basso grado alcolico, di ispirazione angloamericana” è stato occupato nell’ordine da:

  1. Ciculatera di Lungo Sorso
  2. Pecora Nera di Geco
  3. Milkyman di Endorama

L’altro premio nazionale, il Ciba di ADB, riunisce in una sola categoria Stout, Porter, Schwarz e Imperial Stout. Nelle ultime due edizioni nessuna Stout classica è salita sul podio, segno che probabilmente nei contest hanno più facilità ad emergere versioni “muscolari” come le Imperial Stout.

E ora spazio alle opinioni personali. Ripercorrendo l’elenco delle Stout italiane, incontro diversi nomi che ho apprezzato in passato o che apprezzo tuttora. Mi ricordo ad esempio di una splendida Brune di Baladin a Birromania 2006 (se la cercate sappiate che è disponibile solo alla spina), mentre la Sally Brown è una delle birre che più mi piacciono nella pur ottima gamma del Ducato. La Black Out di Rurale mi ha regalato bei momenti, mentre la Fear di Brewfist mi ha fatto subito capire la solidità di questo giovane progetto. Come poi non citare la Makke Stout di Montegioco, dedicata al mitico Ma che siete, e soprattutto la Ghisa di Lambrate, che col suo tocco affumicato ha scritto la storia della birra artigianale italiana.

A questo punto non mi rimane che chiedervi quali sono le vostre Stout italiane preferite – o anche straniere, se volete. Nel frattempo auguro un buono Stout Day a tutti.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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22 Commenti

  1. ….e proprio per celebrare questa giornata, sto brassando la nostra extra stout (la NeverEnding).
    In realtà la filtrazione mi sta dando qualche pensiero……è lenta, ma lenta lenta…..tuttavia il colore, il profumo e il sapore (si, quello del mosto ancora non cotto), risulta veramente interessante……
    facciamo che l’8 dicembre si organizza una degustazione?…..o venite da me a Tuscania che davanti al camino acceso si degusta meglio 🙂 oppure facciamo qualcosa a Roma……

    Se ve la posso descrivere……

    Neverending ha tra i vari significati quello di “interminabile”, ci è sembrato il nome adatto per una birra dal carattere molto deciso e dai sapori, appunto, interminabili. E’ anche il nome che viene dato i nodi celtici da cui l’etichetta della birra ha tratto ispirazione.

    Birra dal colore scuro e impenetrabile, schiuma compatta, color cappuccino e molto persistente, carbonatazione leggera e non invadente;

    Iimpossibile non avvertire le intense note di caffè, liquirizia e cioccolato dato dal generoso utilizzo dei malti scuri; nel finale si possono avvertire sentori di lieve affumicatura

    Molto complessa, inizia con una prepotenza di sapori “neri” e amari ingentiliti dal corpo rotondo. L’alternanza dei sentori di cioccolato e liquirizia lasciano il posto al finale di caffè con persistente gusto amarognolo.

    Abbinamento ideale per dolci a base di caffè (ideale sostituire la stout al caffè nel tiramisù), cioccolato e frutta secca (da provare con i tozzetti) e davanti al camino con carni grasse e importanti .

    Alcool: 5,2% vol

    …nel frattempo che la filtrazione finisce, mi bevo un’altra bitter presa dal maturatore…….

    Cheers

  2. @mr.chiodi
    due settimane fa’ al hop a Milano c’era la blak out…..io sono sincero era fuori forma completamente! fusto sfortunato??
    @frizz
    la confine del bidu e’ una porter. e fra’ 2 settimane arriva…..WOWWWWWW! saluti al bambino tyrser! ciaoooooooo

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