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Degustazione Rauchbier: il mio report

Le tre protagoniste della serata, dietro Francesco al lavoro

Come annunciato negli scorsi giorni, ieri ho avuto il piacere di condurre una degustazione sulle Rauchbier organizzata dai ragazzi della “filiale” laziale dell’Associazione Degustatori Birra. Un evento che definirei riuscitissimo, ospitato da una delle sale dell’immenso Kost to Kost, locale capitolino situato in via Nocera Umbra. Direi che innanzitutto merita un plauso l’ottima organizzazione dello staff dell’associazione, che ha reso la serata rilassante e divertente… si sono confermati un gruppo davvero affiatato. Nonostante l’elevato numero di partecipanti (quasi 50), mi è sembrato che ci sia stata un’atmosfera piuttosto intima, altra conferma dell’ottimo lavoro svolto da ADB Lazio.

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Come accennato, si è trattata di una degustazione incentrata sulla tipologia delle birre affumicate e mi è parso giusto cominciare con la Rauch per antonomasia, nonostante fosse quella più caratterizzata: la Marzen di Schlenkerla. Prima però non ho potuto fare a meno di introdurre queste birre, spiegandone le origini, non senza un doveroso excursus sul processo di maltazione dell’orzo, imprescindibile per comprendere appieno le Rauch. Ho poi dedicato un’altra ampia parentesi alla città di Bamberga – dove sorge il birrificio in questione – visto che mi sembrava giusto contestualizzare la birra all’interno della sua zona di appartenenza.

Successivamente abbiamo assaggiato la Schlenkerla, che probabilmente non pochi tra voi conosceranno perfettamente. In sala c’erano diversi partecipanti che non avevano mai provato una birra affumicata, ma sono tutti rimasti positivamente impressionati, nonostante in definitiva si tratti di un prodotto piuttosto “particolare”. Devo ammettere che non è la prima volta che mi stupisce il successo ottenuto al primo approccio da una Rauch: solitamente mi è capitato di osservare dei neofiti assaggiare la Schlenkerla e quasi sempre è piaciuta al primo colpo. Merito anche della birra in sè, che comunque è il frutto di una ricetta perfezionata nei decenni.

La seconda birra è stata una novità assoluta quasi per tutti: la Rauch di Schwanenbrau. Si tratta di un piccolo produttore situato nei pressi di Bamberga, che ha alle spalle una storia pluricentenaria (i documenti ne attestano l’esistenza sin dal 1394). Il birraio è Konrad Lechner, appassionato delle tradizioni brassicole della Franconia e con una lunga esperienza alle spalle, maturata in molti birrifici della zona, come Mahr’s, Klosterbrau e proprio Schlenkerla.

La birra è prodotta con malti Pils e una percentuali di malti affumicati, oltre all’immancabile luppolo Hallertau. E’ un’interpretazione di Rauch molto diversa rispetto alla Schlenkerla: qui il colore è quasi dorato e la nota affumicata è molto più contenuta, addirittura al naso quasi indistinguibile. Una scoperta interessante, che ha convinto alcuni, anche se la maggior parte dei presenti mi è sembrata più affascinata dalla prima birra.

In un momento di pausa ho avuto il piacere di conoscere Andrea Michel, importatore delle Schwan e discendente della stessa dinastia di birrai da cui proviene Konrad Lechner. Con lui ho avuto modo di intrattenermi in una preziosa chiacchierata, durante la quale mi ha spiegato che lo Schwan è un produttore davvero piccolo (soprattutto per gli standard tedeschi), legato ancora alle usanze della zona. Tra queste una mi ha colpito in particolare: in giorni prefissati (indicati su una lavagnetta all’esterno del birrificio) i contadini del luogo si recano “in processione” all’azienda, dove viene loro venduta birra appena prodotta (a un prezzo ridotto), che poi faranno maturare per conto proprio. Abitudini di altri tempi, oseremmo dire, che è un piacere sapere che ancora sopravvivono presso qualche piccolo produttore. Le birre dello Schwan a breve dovrebbero essere sono già disponibili a Roma, quindi se siete curiosi di assaggiarle potrete farlo senza andare necessariamente in Germania (attualmente le trovate al Blind Pig).

Tornando alla degustazione, abbiamo infine concluso con una variazione sul tema di stampo prettamente italiano: la Sfumatura di Turan, una Imperial Stout caratterizzata da una netta nota affumicata. Di questa birra parlai già in passato ed è stata indubbiamente la giusta conclusione a una serata che da relatore ho trovato molto interessante. Giudizio che penso sia condiviso da tutti i partecipanti, che mi sono sembrati piuttosto soddisfatti.

Dimenticavo di sottolineare che le birre erano accompagnate da alcuni piatti. Le prime due sono state abbinate a uno stinco di maiale cotto nella birra, speck e provola affumicata, l’ultima a un classico tiramisu.

Ribadisco i complimenti a tutta l’associazione e a Maria Antonietta e a Sergio (grande lavoro dietro le quinte), da appassionato spero il gruppo organizzi presto altri eventi come quello di ieri. Un ringraziamento va anche a Marco Tripisciano di Mondobirra, che ieri è riuscito a fare un salto e scattare qualche foto, che ho prontamente rubacchiato 🙂 per questo post.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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10 Commenti

  1. Grazie Andrea! Noi dell’ADb e lo Staff del Kosttokost, abbiamo organizzato questa serata con passione ed emozione (e fatica…), siamo all’inizio ma speriamo di riuscire ad organizzarne altre, con l’aiuto di gente esperta come te… Certo se c’era la nostra Emanuela le foto sarebbero state uniche, ma dai che anche Marco non se la cava male!!! eheheh

  2. Anche noi amici dell’ADB lazio, siamo stati felicissimi di partecipare alla serata.
    E confermo quel che ha detto Andrea: le RAuch sono piaciute subito anche a chi non l’aveva mai assaggiata prima. La serata è stata splendida sia per il “percorso” che ci ha fatto vivere Andrea che per la magnifica ospitalità di Francesco & Co.
    Aspettiamo le prossime con estremo piacere e curiosità.
    mauri

  3. Alla spina le birre Schwan si possono già trovare da qualche tempo a Roma al Blind Pig. Ho assaggiato, se non ricordo male, una keller e una doppelbock che non mi sono dispiaciute. Mi ha colpito meno la rauch, anche se ho avuto l’impressione che non fosse del tutto a posto, aveva una punta di aspro un po’ troppo evidente che non mi tornava, ma magari mi sbaglio o ricordo male io…

  4. trovo molto interessante il rapporto sulla degustazione delle RAUCHBIER e SCHWANENBRÄU. Quello che mi sorprende é, che il Rauchbier bisogna prima di abituarsi alcuni bicchieri per abituarsi al gusto del Rauch (affumicato) e ci sempra che ha avuto subito un sucesso. a me piace ogni volta a gustare la SCHLENKERLA direttamente nel locale proprio con tutto la bella atmosfera di un locale della franconia. Lostesso posso dire delle SCHWANENBRÄU; specialmente nelle state quando se gusta la birra e le specialitá culinarie fränkisch (alla franconia) al Keller, una localitá fuori Burgebrach in una collina.Il birraio é mio nipote .
    purtroppo da quando sono tornato in germania vivo ad amburgo e la franconia dista ca. 600 km e cosi capita, che sono piu in italia che franconia.
    A me fa tanto piacere il sucesso della birra in Italia, perche io sono stato uno dei fondatori della PRINZ BRÄU di FERENTINO (FR). Ero il Braumeister dal 65 fino a 73, prima di andare al Nor- und Sudafrica per fondare altrebirrificii.
    Ogni modo, ein Prost e grande sucesso della birra in generale.
    NB: Forse passo per il la prossima vista al KOST TO KOST.
    Collegiali saluti A. J. Michel
    Spero che si capisce abbastanza il mio italiano

  5. @Andrea
    Scusami, all’inizio avevo scritto correttamente, poi ho modificato pensando di aver capito male… insomma ho fatto un po’ di casino 🙂
    Contento che la serata ti sia piaciuta.

  6. A parte i casini parentali (Anton è il padre di Andrea Michel, alla serata è venuto Andrea) mi fa piacere che la serata sia piaciuta, ho avuto commenti positivi più o meno da tutti i partecipanti e, seppure la Schlenkerla è stata la birra che ha incuriosito di più (abbastanza ovvio), la Schwanenbrau ha avuto apprezzamenti per la sua leggerezza e bevibilità, era veramente in forma.
    Mi sbilancio e ti informo che sia con gli amici di Turan sia con “er cigno” (schwanenbrau) noi di ADBLazio stiamo cercando di organizzare quanto prima due eventi a tema incentrati sulle loro produzioni sperando di poter avere ospitalità informativa sul tuo bel blog.

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