Il Birrificio del Ducato è una delle aziende brassicole italiane più dinamiche in assoluto, oltre che un produttore capace di sfornare ottime birre, come dimostrano i riconoscimenti internazionali ottenuti fino ad oggi. In questo periodo il birrificio emiliano sta subendo profonde trasformazioni, con l’obiettivo di gestire una serie di nuovi progetti piuttosto interessanti. Le novità sono di diversa natura, tuttavia la notizia più interessante è l’acquisizione di un nuovo polo produttivo, che andrà ad affiancare quello di Roncole Verdi (PR).
Il nuovo impianto, che per la cronaca fu il primo utilizzato dalla Birra Amarcord, si trova a Fiorenzuola ed è stato utilizzato da diverse aziende brassicole (Starbeer, Padus) fino al recente assorbimento da parte del Ducato. E’ un impianto con ottime potenzialità, costituito da 4 tini e con una capacità da 15hl per cotta. Una particolarità tecnica: i tini permettono di fare una cotta dietro l’altra e ottenere il mosto ogni 3 ore, perché una volta svuotato un tino questo non viene più utilizzato nel processo produttivo.
Secondo quanto riferitomi da Giovanni Campari, l’intento è di destinare l’impianto di Fiorenzuola alla produzione della linea BIA, che per l’occasione è stata ripensata completamente. Oltre a una nuova bottiglia e a nuove etichette (di cui trovate un esemplare qui a destra), le ricette saranno completamente nuove: la Blonde diventerà una Golden Ale, la Ale una Bitter Ale, la Strong Ale una IPA, la Porter una curiosa Oatmeal Stout. Se ho compreso bene i propositi del Ducato, la BIA sarà sempre più una linea di birre “base”, come accade già per altri birrifici italiani.
Nell’impianto di Roncole, invece, si sta portando avanti una serie di progetti riguardanti affinamenti, fermentazioni e maturazioni in botti. Il birrificio ha attualmente a disposizione 40 botti (per lo più barriques di rovere francese), selezionate in base a ciò che hanno ospitato precedentemente: vini italiani, whisky, calvados, ecc.
Ogni tipologia di botte sarà usata per una particolare produzione: ad esempio per il barley wine L’ultima Luna sono state impiegate barriques di Amarone della Valpolicella, mentre per le riserve di Verdi Imperial Stout la scelta è ricaduta su botti di whisky e bourbon. Inoltre, alcune botti saranno utilizzate per una serie di birre acide, rifermentate in legno per mezzo di Brettanomiceti e batteri lattici inoculati direttamente. La maturazione di queste particolari produzioni è molto lunga, al punto che alcune di loro stanno riposando in botte già da un paio di anni. Quando saranno pronte, ne sapremo di più.
Concludo con due rapide notizie riguardanti ancora il Ducato. La prima è l’ingaggio nello staff produttivo di Matteo Milan (ex Brewdog), come avrete letto nell’intervista a lui dedicata. La seconda è il piazzamento della Nuova Mattina (il nome americano della New Morning) tra le 25 migliori birre del 2009 secondo Wine Enthusist. Se siete curiosi, questo è il pdf della classifica completa.
“La Blonde diventerà una Golden Ale, la Ale una Bitter Ale, la Strong Ale una IPA, la Porter una curiosa Oatmeal Stout…La BIA sarà sempre più una linea di birre base”
Fantastico.
Per fortuna stili classici.
In bocca al lupo veramente.
Come previsto dalle profezie d’inizio anno, meno birre “strane” e più dedizione a produrre e perfezionare gli stili classici.
Non posso che apprezzare l’etichetta, mi ricorda la cover di Never Mind the Bollocks!
>Non posso che apprezzare l’etichetta, mi ricorda la cover di Never Mind the Bollocks!
uffa lo volevo dire prima io
@ DannZucch e Bienk
Beh, lo credo bene!!!
@Giovanni Campari
Ho divorato la tua Campari Bitter in maniera esagerata per il mio martoriato fegato. Complimenti e in bocca al lupo per le nuove produzioni!!!
non posso vedere la New Morning (ed altre buone birre ) dietro alla Boston Lager e varie Punpkin ale, mi viene l’orchite…
va beh che molti wine enthusiast americani non capiscono un cazzo di vino, figuriamoci di birra
Never mind the Bollocks, here’s Birrificio del Ducato 😉
Grandi!