Annunci

Birrificio vende intero impianto produttivo in blocco o separatamente

Birrificio artigianale vende l’intero impianto produttivo anno 2019, costituito...

Il Brewpub Trulla vende fermentatori e altre attrezzature

Il Brewpub Trulla (Nuoro) vende, per passaggio al nuovo,...

Cercasi socio per avviare birrificio artigianale in provincia di Piacenza

Sono alla ricerca di un socio motivato e competente...

Polska e le sue sorelle: le produzioni italiane ispirate agli antichi stili birrari

Come forse avrete letto, una delle birre più apprezzate al Villaggio della Birra appena concluso è stata la Polska di Amiata. Il dato è molto curioso perché si tratta di una produzione di non facile approccio, basata su una ricetta molto particolare: solo 100% frumento, per di più maltato su legno di quercia. Il risultato è una birra con note affumicate e acidule, che almeno sulla carta potrebbero spaventare più di un bevitore. In realtà i Cerullo sono stati bravi a bilanciare le varie sfaccettature della ricetta, riuscendo nella non facile impresa di realizzare una birra di successo. Il valore della Polska è ancora maggiore se poi pensiamo che appartiene a uno stile praticamente scomparso, quello delle Gratzer. Dunque non solo è una creazione godibile, ma anche strettamente legata a tradizioni brassicole ben precise.

Le Gratzer sono infatti birre ormai estinte, prodotte fino a qualche decennio fa in una regione che oggi appartiene alla Polonia (ma in passato alla Prussia). Non torno sull’argomento, visto che ne ho ampiamente parlato in un recente articolo. Piuttosto nel post di oggi mi interessa ripercorrere tutte le birre italiane che possono essere paragonate alla Polska in termini di recupero di cultura birraria. In altre parole, quelle creazioni associabili a stili rari o quasi completamente scomparsi, che i nostri birrai in questi anni hanno riproposto secondo la loro interpretazione e la loro sensibilità. Se volete provare una birra davvero diversa dal solito, oppure contribuire alla salvaguardia di stili a rischio di estinzione, date un’occhiata all’elenco che segue.

Marsilia (Amiata) – Prima della Polska, i fratelli Cerullo avevano già dimostrato una certa attenzione alle tradizioni brassicole dell’Europa con la loro Marsilia. Appartenente alla linea Birra del Buttero, questa creazione è brassata sul modello delle Gose tedesche: birre di frumento, aromatizzate con coriandolo e sale e prodotte con l’impiego di lattobacilli – questi ultimi però mancano nella Marsilia. Il risultato è a mio parere eccezionale e apre nuovi orizzonti agli abbinamenti con il cibo, obiettivo al quale punta la linea in questione. C’è un’altra birra italiana prodotta con sale (di Cervia): è la Saltinmalto di Bi-Du, che tuttavia non prevede l’aggiunta di frumento oltre al malto d’orzo.

- Advertisement -

Nanorò (Grado Plato) – Come ho più volte scritto su queste pagine, la birra è un prodotto molto diffuso anche tra le popolazioni dell’Africa, dove però vengono utilizzati cereali alternativi all’orzo. Nel 2008 Sergio Ormea decise di sostenere la comunità del villaggio di Nanorò (Burkina Faso) con una birra omonima, realizzata con l’impiego di miglio. Anche se non si tratta di uno stile birrario preciso, l’ispirazione proveniente da altre culture brassicole rientra pienamente nello spirito di questo post. Se ne volete sapere di più sulla Nanorò, vi rimando a questo articolo che scrissi a suo tempo.

Sticher (Grado Plato) – Ancora Sergio Ormea in passato si è cimentato con questa versione “muscolare” delle Altbier di Dusseldorf, denominata Sticke. E’ una tipologia davvero poco diffusa anche nella regione delle Alt, di cui la Sticher credo sia l’unica rappresentante in Italia.

- Advertisement -

Madamin e Dama Brun-a (Loverbeer) – Se c’è un birraio italiano che più di ogni altro si è dedicato a produzioni particolari, questo non può essere che Valter Loverier. Tra le sue produzioni si distinguono anche queste due Oud Bruin, appartenenti a uno stile belga assai raro anche in patria. Il valore aggiunto è l’ottimo livello qualitativo delle birre, al punto che potrebbero essere considerate un modello di riferimento persino nello stesso Belgio.

Pecan e Jatobà (San Paolo) – Nella gamma del birrificio torinese troviamo sia modernità che attenzione alle tradizioni. Le due birre in questione appartengono rispettivamente allo stile delle Koelsch e delle Alt, rare alte fermentazioni tedesche delle città di Colonia e Dusseldorf. Si tratta di tipologie birrarie non diffusissime, ma che diversi birrai da tutto il mondo propongono regolarmente.

- Advertisement -

Working Class (Toccalmatto) – Nel Regno Unito il Camra ha salvato dall’estinzione lo stile delle Mild, riuscendo persino a rilanciarlo. Ora è ampiamente prodotto in patria e non sono pochi i birrai stranieri che si cimentato in questa particolare tipologia. In Italia troviamo diverse interpretazioni, tra cui questa Dark Mild di Toccalmatto. Segnalo anche la Mild di White Dog, prodotta in Italia da un birraio inglese: Steve Dawson.

Personalmente quando incontro birre del genere sono sempre molto felice. Sono forse prodotti poco remunerativi per il birrificio, perché spesso di non facile approccio da parte della massa dei consumatori. Eppure possiedono la grande capacità di comunicare la passione del birraio: non tutti hanno interesse a scavare nelle radici brassicole d’Europa oppure il coraggio di proporre un’antica birra dal gusto non immediato.

Avete altre produzioni italiane da aggiungere al mio elenco?

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

Ultimi articoli

Prossimi eventi: Birre sotto l’albero, A Beer Carol e Artigiano in fiera

Con la panoramica di oggi sui prossimi eventi birrari...

Analisi sensoriale del pub: perché certe serate hanno un retrogusto indimenticabile

Ci sono luoghi che non hanno bisogno di spiegazioni,...

Birra e cioccolato: l’arte di un abbinamento sfidante e irresistibile

Il cioccolato è uno dei cibi più diffusi, meravigliosi,...

Nuove birre da Wild Raccoon, Nama Brewing, Bandiga, Stradaregina, MOI Beer e Sothis

Negli ultimi anni la scena brassicola italiana si è...

Newsletter


Seguici

30,863FansMi piace
16,505FollowerSegui
6,059FollowerSegui
293IscrittiIscriviti

Nuove birre da Wild Raccoon, Nama Brewing, Bandiga, Stradaregina, MOI Beer e Sothis

Negli ultimi anni la scena brassicola italiana si è arricchita di una nuova generazione di produttori che, pur avendo alle spalle pochi anni di...

Nuove birre da Busa dei Briganti, Eastside, Sorio, War, Rebel’s, Ca’ del Brado e Dada

Il calendario brassicolo di fine anno continua a riempirsi di novità interessanti, segno che i birrifici italiani stanno salutando l’inverno con una creatività particolarmente...

Nuove birre da Ritual Lab, Bajon, Opperbacco, Granda, Mister B, Schigibier e altri

Il panorama brassicolo italiano continua a muoversi con grande vivacità, e le ultime settimane lo confermano con una serie di collaborazioni, sperimentazioni stilistiche e...

7 Commenti

  1. non ha uno stile preciso,ma il birraio sostiene di aver seguito(dopo aver riadattato)una ricetta del 170.la febbre alta del troll?puo andare bene come stile obsoleto?

  2. ho bevuto la polska e devo dire che è un birra veramente ben fatta molto equilibrata e con l’affumicato non invadente. l’ho abbianata in due occasioni differenti ad una classica grigliata all’italiana salsicce arrosticini etc etc e ad una preparazione basca (putxera) di fagioli in umido e vari tagli di maile cotti con un fornello a carbone. leggermente acidula è perfetta per sgrassare la bocca dopo questo tipo di cibarie
    PROST!!!

Rispondi a Angelo Jarrett Cancella la risposta

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Disabilita il blocco degli annunci!

La pubblicità permette di supportare il nostro lavoro quotidiano. Su Cronache di Birra troverai pubblicità discrete e non invadenti, relegate a normali banner (no pop-up, no video a tutto schermo, ecc.). Il ricorso agli Ad Blocker, inoltre, blocca il contenuto di alcuni articoli, rendendolo invisibile insieme alle pubblicità. Per favore disabilita il tuo Ad Blocker e poi clicca sul tasto Aggiorna per continuare a navigare su Cronache di Birra.