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Una birra per ogni giorno della settimana (anzi, della Settimana)

Con oggi siamo arrivati a metà della Settimana della Birra Artigianale, che si sta rivelando estremamente coinvolgente grazie al contributo di tutti gli aderenti. Molti di voi stanno festeggiando in questi giorni con tante birre diverse, perciò ho pensato a un giochino divertente per associare ogni giorno della settimana a una o più birre a tema. Ovviamente siamo in ritardo per le giornate ormai passate, ma potrete pur sempre recuperare stappando stasera e fino a domenica le birre dedicate a lunedì, martedì e mercoledì. L’associazione che ho trovato è puramente etimologica, ma sono ben accetti suggerimenti di ogni tipo 🙂 .

Partiamo…

  • Lunedì – Il primo giorno della settimana è dedicato alla Luna e possiamo restare in Italia per trovare tante birre dedicate al nostro satellite. Il rinomato birrificio del Ducato produce la Luna Rossa, maturata in legno e realizzata con impiego di amarene. Nome simile per la L’Una Rossa di Opperbacco, che prevede l’impiego di segale e zucchero candito, oltre a un’aromatizzazione da Blanche. Restando in tema citiamo poi la Biancaluna di Villa Pola e la Chiara Luna di Eretica (entrambe Weizen), oltre alla Novi Luna di Maiella (con fiori e grano).
  • Martedì – Il birrificio californiano The Bruery produce un’Imperial Stout di nome Black Tuesday, che ha la particolarità di raggiungere quasi il 20% alc. (18,3% nel 2011, ma addirittura 19,5% nel 2009). E’ lasciata maturare per più di un anno in botti di bourbon ed è una bomba in tutto, anche a livello organolettico. Naturalmente Ratebeer non poteva non premiarla con un 100.
  • Mercoledì – Se seguite un minimo il calcio inglese, saprete che esiste un club di nome Sheffield Wednesday. Ebbene, l’ottimo birrificio Thornbridge ha prodotto una Blond Ale dedicata alla squadra in questione e denominata Wednesdayite. Inutile cercarla in giro: non viene più realizzata.
  • Giovedì – E’ il giorno dedicato al padre degli dei, che nel pantheon greco prendeva il nome di Zeus. Zeus è anche una qualità di luppolo americana, con caratteristiche simili ad altre due tipologie del Nuovo Continente: il Columbus e il Tomahawk. Il birrificio statunitense Russian River produce la Dr. Zeus, una APA realizzata esclusivamente con luppolo omonimo. Difficile che avrete modo di berla stasera, a meno che non vi troviate dalle parti di Santa Rosa, in California.
  • Venerdì – Giorno dedicato a Venere, e alla sua corrispettiva dea greca Afrodite. Per l’occasione segnalo l’Aphrodite Méchant del birrificio canadese Dieu du Ciel, diventato famoso a suon di premi ottenuti al Mondial de la Bière e da qualche tempo disponibile con le sue birre anche in Italia. A quanto si può apprendere dalla descrizione in francese, L’Aphrodite Méchant è una Stout realizzata con cacao e – se il mio traduttore automatico è più affidabile di quello utilizzato dall’Università di Firenzepeperoncino affumicato.
  • Sabato – A differenza dei precedenti giorni, l’etimologia di sabato non è collegato a una divinità classica, bensì al termine ebraico che indica il riposo religioso settimanale. I birrifici si sono divertiti a recuperare il termine in ottica commerciale, con il richiamo all’espressione Black Sabbath (utilizzata anche Geezer Butler per l’omonimo gruppo musicale). Il brewpub København di Copenaghen – uno degli esponenti della frizzante scena birraria danese – produce una Stout con questo nome.
  • Domenica – Etimologicamente il nome deriva da Dominus, il Signore a cui la cristianità ha dedicato il giorno. Storicamente era invece dedicato al sole e alla sua divinità, che per i greci era Apollo. Come per Zeus, anche Apollo è il nome di una particolare qualità di luppolo, oltre che di numerose birre. Cercando su Ratebeer  birre così denominate, si scopre che il birrificio londinese The Kernel produce un’ottima Pale Ale Bravo Apollo, mentre non mancano le Single Hop incentrate su questo luppolo: immancabile quella di Mikkeller, ma a quanto pare molto migliore quella di Hill Farmstead, giovane produttore del Vermont molto rinomato.

E ora la palla a voi: datemi le vostre sette birre della settimana, però con collegamenti sensati, mi raccomando 🙂 .

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Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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13 Commenti

  1. Curiosità: il peperoncino affumicato era “chipotle”? In effetti questo è un jalapeno che viene essicato e affumicato, molto comune in nordamerica visto che è di origine messinaca..
    p.s. doggy style rules.

  2. Lunedì è l’inizio e l’Alba, farraginosa e acidina. Ci aiuta la Beersel Morning del Birrificio del Ducato, saison torbida della brughiera assemblata con il 18% di Lambic 3Fonteinen.

    Martedì – Marte, pianeta rosso e dinamitardo, lo evochiamo con una Nordic Rye Ale di Beer Here: rossa come la terra sotto i piedi della battaglia; combattiva – con l’acidità rustica donata dalla segale e un’affumicatura leggera (che ricorda di quando eravamo vichinghi, accampati sui fuochi accesi sotto la tempesta, pronti a conquistare in nome di Odino).

    Mercoledì – Vi ricordate quando eravamo sotto la tempesta, e i fuochi, e blablabla IN NOME DI ODINO? Ecco, Tenete solo Odino e scacciate tutto il resto: Wednesday deriva da Woden, nome celtico per la somma divinità del Valhalla. Come celebrare il suo onomastico meglio che con una birra proveniente dal Nord estremo? Stappiamo una Nøgne Ø Dark Horizon Third Edition, imperial coffee stout norvegese. Ricordiamoci che abbiamo pagato questa bottiglietta da 25cl e ABV del 15.5% davvero troppo. Teniamo presente che si proclami ‘Imperial Coffee Stout’, beviamola, restiamo intrappolati nella viscosità letale e zuccherina che neanche un moschicida. Troppo alcool sul palato, troppo stucchevole e a momenti perfino oleosa: rifacciamoci la bocca con un’Extraomnes Donker (grande, grande interpretazione dello stile), in effetti si poteva scegliere meglio – si può sempre.

    Giovedì: è l’ago della bilancia, il preludio al weekend, la transizione tra i giorni di pietra dell’inizio di settimana Pesantissimo e le scintille finali: il fuoco, la Febbre (del Sabato?).
    Seguendo questo pensiero abbiamo scelto una De Molen Rook&Vuur. Roccia&Fuoco: Birra contraddittoria e ostica quanto per certi versi affascinante, è prodotta con malti pesantemente torbati e peperoncino. Non la si può “bere”, ma assaggiarla resta un bell’esercizio di equilibrismi.

    Venerdì: il giorno dell’ammmore. In modo stereotipico e molto elementare (ché questa risposta si fa lunga) sceglieremo una birra “femminile”, facile e leggera, perfino afrodisiaca: una Cantillon Zwanze 2010, blanche fermentata spontaneamente. Non è femminile né facile? …Bah. Alla mia ragazza è piaciuta.

    Sabato: è un’altra di quelle sere in cui tutti si divertono e mi portano fuori a bere male. Prima di uscire da casa mi dò la carica con una Green Flash West Coast IPA. E poi un’altra. E poi un’altra… E ora che sono bello “carico”, provateci a trascinarmi fuori.

    Domenica: è il giorno del Signore, ossia quello in cui finisce il cash (e non perché io l’abbia devoluto in beneficenza alla parrocchia di Sant’Eustorgio). Fortunatamente ho fatto scorta nei giorni scorsi: concedo alla pausa liturgica del Riposo e della Preghiera una birra da ozio e meditazione… Port Brewing “Older Viscosity”. Mi lascio foderare il palato da questo piacere di malti croccanti – appena arricchiti dal legno di maturazione; dalla sostanza di olio di motore (esiste un’accezione positiva per la sensazione “Olio di motore”? Facciamo che sì) mentre DE PROFUNDIS CLAMO AD TE DOMINE. Amen.

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