Durante questo 2011 ormai agli sgoccioli vi ho parlato tante volte delle nuove birre lanciate dai produttori italiani, segno di un crescente fermento nell’ambiente e di una maggiore attenzione a comunicare le proprie novità. Però mai mi sarei aspettato un incremento di questa attività proprio in coincidenza con l’avvicinarsi della fine dell’anno, al punto che ancora una volta devo tornare sull’argomento, presumibilmente per l’ultima volta prima del 2012. E sì che gli aggiornamenti sono numerosi e molto interessanti: continuate a leggere e vedrete…
Tra i progetti più innovativi del 2011 bisogna necessariamente citare il marchio Buskers, che ha debuttato dopo l’estate con le sue due prime birre itineranti: la Ecstasy of Gold e la Dave. Nel frattempo i suoi promotori non sono rimasti a guardare, ma hanno proseguito nella loro avventura con ben tre nuove creazioni. La prima si chiama Kashmir ed è chiaramente dedicata ai Led Zeppelin, con tanto di testo dell’omonima canzone in etichetta. E’ una birra natalizia, dunque perfetta per il periodo, realizzata con l’impiego di uvetta biologica di prima qualità e scorza d’arancia amara. Il luppolo – stavolta usato in quantità normali – è il Magnum. Al naso emergono note di uva passa, fichi e frutta rossa, mentre il finale è molto secco e in grado di celare il contenuto alcolico non indifferente (8,9%).
Finite le festività, la Kashmir continuerà ad essere prodotta, ma sotto mentite spoglie 🙂 . Si trasformerà quindi in una Brown Ale con una luppolatura più generosa, ma mantenendo la stessa aromatizzazione. A differenza delle altre Buskers, questa è stata realizzata senza il supporto di birrai amici, ma dai soli padri del progetto. L’impianto utilizzato è stato quello della Birra del Borgo.
La seconda creazione è la Devochka, dedicata al genio di Stanley Kubrick e al suo Arancia Meccanica. E’ stata prodotta presso l’impianto di Extraomnes con malto Pils e Cara, lievito Trappist, un mix di luppoli a fuoco spento e East Kent Golding in amaro. Per amplificare l’aroma di luppolo, è stato eseguito anche un dry hopping di Centennial in fiori freschi. Il risultato è una birra corposa (9,2% alc. 8,8% alc.), di colore giallo/arancio, molto profumata ma non amara.
L’ultima novità si chiama invece Paranoid e stavolta l’omaggio è ovviamente ai Black Sabbath. Prodotta presso il Bi-Du, doveva essere una “classica” Cascadian Dark Ale, ma la riluttanza del birraio Beppe Vento a usare luppoli americani l’ha trasformata in una European Black IPA, se mi passate la definizione. La base di malti è composta da Pils, Chocolate e Carafa, i luppoli (usati senza parsimonia) sono East Kent Golding e Fuggles. Ne risulta una birra particolare ma di grande equilibrio, con un finale secco e deciso. Non è da escludere che nelle prossime incarnazioni la Paranoid sia realizzata con luppoli americani, e poi forse anche pacifici…
Le tre birre saranno presenti a Birre sotto l’albero in modo più o meno ufficiale. Sono curioso di assaggiarle.
Un altro interessante progetto è quello delle one shot di Amiata, inaugurato qualche settimana fa con la Pumpkin Fair. Ora è già tempo della seconda birra, battezzata Orange Hops. Il nome suggerisce l’agrumato tipico di molti luppoli americani, che negli ultimi anni hanno ottenuto un grande successo in tutto il mondo. Tuttavia – e qui sta la sorpresa – Gennaro e Claudio Cerullo non hanno utilizzato varietà d’oltreoceano, bensì un classico East Kent Golding inglese. L’obiettivo è quello di riscoprire un luppolo tradizionale europeo, anch’esso in grado di regalare note agrumate, in particolare di marmellata d’arance.
Il risultato è una sorta di Strong Bitter – nonostante l’idea iniziale fosse produrre una Biere de Garde – in cui gli aromi di arancia candita e di buccia d’arancia sono ben sorretti da una base di malto caramello. Ne ho letto giudizi positivi nei resoconti della festa dei 15 anni dello Sherwood, quindi attendo di assaggiarla. Vi consiglio di leggere il post di Claudio per scoprire ulteriori dettagli su questa creazione inedita.
Il giovane birrificio Alterego ha qualche giorno fa lanciato la sua nuova Abellinum, una sorta di American Pale Ale prodotta però con lieviti belgi. Il nome è quello di un antico insediamento militare e commerciale degli Hirpini, espugnato nel 293 a.C. dai Romani e diventato la moderna Atripalda. Ecco come viene presentata:
Birra ad alta fermentazione. si presenta di colore ambra e una schiuma cremosa e persistente. Al naso i malti fanno percepire note mielose e tostate. Il gusto è intrigante: il dolce iniziale dei malti contrasta con il deciso amaro finale dato dal luppolo. Si consiglia un accompagnamento gastronomico di formaggi mediamente erborinati, piatti di carni rosse e torta Sacher.
Concludiamo questa corposa carrellata con la seconda birra del Giratempopub di S. Albano Stura (CN). Dopo la Niimbus, ora è il tempo della Manico Rosso, che condivide con la “sorella maggiore” l’impiego di uve Moscato. Ha profumi di pesca bianca e un gusto pieno e leggermente agrumato, con note caramellate. Sarà disponibile da domani sera presso il locale piemontese durante un evento con musica dal vivo. Tutti i dettagli sul sito del Giratempopub.
Vai Marco….portaci un cartone o mettiamo sotto assedio Abellinum !
Spero di assaggiare a Roma le creature Buskers…almeno mi rimetto alla pari con le loro continue sfornate.
Ciao, la Devochka è di 8,8% alc. e, ehm… un po’ amara è… 😉
Ma Mirko lo sa? 😉
Ahahahah vero, quella era la gradazione presunta all’inizio. Ti ho mandato il file con la gradazoine vecchia…poi che sia un po amara…dipende dai palati! Let there be hop!
ma dove posso assaggiarla ? 😉
Ciaba, sono birre virtuali…io ho qualche dubbio che siano state effettivamente prodotte.
Schigi , mi riferivo alla Devochka 🙂 me la devo solo immaginare ?!
Anche io mi riferivo alla Devochka…;-)
Che palle co’ ste’ Birre amare….;)
amare o non amare già lo so che in massimo 2 settimane mi sentirò dire “no, ma me so già finite, ‘bbone…quanto erano ‘bbone, mo me toccherà rifalle…me so dimenticato de mettetene una da parte…je le faccio avè la prossima cotta a loreto…blablabla…”
LMAO
Claudio&Gennaro knows: mi è piaciuta molto la Pumpking Fair a Torino!
Notizia: Al Citabiunda (CN) si può bere la nuova versione della Serpicata, taglio fra mosto di Serpica e La Old Serpicata invecchaita 2 anni in botte di vino.
Solo lì, solo alla pompappazza. Non so per quanto.
E si attende una nuova CDA…