Annunci

Birrificio vende intero impianto produttivo in blocco o separatamente

Birrificio artigianale vende l’intero impianto produttivo anno 2019, costituito...

Il Brewpub Trulla vende fermentatori e altre attrezzature

Il Brewpub Trulla (Nuoro) vende, per passaggio al nuovo,...

Cercasi socio per avviare birrificio artigianale in provincia di Piacenza

Sono alla ricerca di un socio motivato e competente...

Dal birrificio Spencer la prima IPA trappista al mondo

A ottobre 2013 pubblicai un articolo in cui riprendevo la notizia della nascita del primo birrificio trappista americano. Chiaramente mi riferisco alla Spencer Brewery dell’abbazia St. Joseph di Spencer (Massachussets), che all’epoca portò in doppia cifra il numero di produttori trappisti attivi sul pianeta. Nella famiglia dei birrifici che possono fregiarsi del famoso bollino esagonale, Spencer ha sempre rappresentato una realtà sui generis, e non solo per essere l’unico al di fuori del continente europeo. In particolari negli ultimi mesi ha iniziato a caratterizzare la sua gamma per tipologie tradizionalmente non associate alla cultura brassicola trappista: a inizio anno lanciò una Russian Imperial Stout; recentemente invece ha annunciato la prima IPA trappista al mondo. Un passaggio che molti, considerando le caratteristiche del mercato americano, avevano ritenuto praticamente scontato.

Come riporta Beer Advocate, a detta degli stessi protagonisti la Spencer Trappist IPA (7,2%) rappresenta una novità assoluta per le tradizioni della birra trappista e una sfida dura ma affascinante. Se escludiamo la già menzionata Russian Imperial Stout, in effetti fino a oggi le birre dei frati cistercensi della stretta osservanza hanno sempre tratto ispirazione della cultura belga. E ovviamente non è un caso, poiché la maggior parte dei birrifici trappisti è concentrata in Belgio ed è da lì che arrivano i migliori prodotti con l’esagono in etichetta: inutile menzionare nomi come Westvleteren, Orval, Westmalle e Rochefort.

Anche i birrifici aggiuntisi di recente nel novero dei trappisti hanno seguito gli insegnamenti della scuola belga. L’austriaco Engelszell partì nel 2012 con una Belgian Ale e una Quadrupel, mentre l’olandese De Kievit produce una sola birra appartenente allo stile delle Tripel. Sempre alle Tripel – sebbene sia aromatizzata con eucalipto – si ispira l’unica creazione dell’italiano Birrificio Tre Fontane, così come la Cardeña del neo-trappista San Pedro de Cardeña in Spagna. In aggiunta, le prime produzioni dello stesso Spencer furono dettate dalle tradizioni birrarie del Belgio: la birra di debutto (Spencer Trappist Ale) fu una Belgian Ale, cui seguì una natalizia ispirata alle classiche kerstbier.

- Advertisement -

Questa costante si spiega anche per un altro motivo. Le varie comunità trappiste sparse per il mondo sono solite mantenere legami piuttosto stretti e supportarsi a vicenda, che nel caso della produzione birraria significa condividere il proprio know how (e spesso anche birrai e alcuni ingredienti, come il lievito). Una delle prime difficoltà con cui si dovranno scontrare i monaci di St. Joseph sarà quindi la mancanza di un aiuto da parte di altri birrifici trappisti, perché fino a oggi nessuno di loro ha mai creato un’India Pale Ale.

Questo aspetto ha spinto i frati a investire molto tempo nella fase progettuale, realizzando 15 cotte di prova sull’impianto di produzione e assaggiando una miriade di IPA presenti sul mercato per concentrarsi su aroma, amaro e note agrumate e resinose. Il risultato sarà un profilo aromatico distintivo nel mercato delle IPA, leggermente modificato per andare incontro ai loro gusti.

- Advertisement -

Un altro ostacolo è arrivato dal tipo di processo produttivo, che è relativamente diverso da quello di birre di stampo belga. Secondo il birraio Larry Littlehale alcuni passaggi, come la fase di dry hopping, sono risultati particolarmente ostici, mentre altri aspetti (rifermentazione, imbottigliamento) hanno introdotto diverse novità rispetto alle metodologie consolidate dai frati.

La sfida più difficile, però, sarà probabilmente rappresentata dal confronto sul mercato con migliaia di altre IPA, molte delle quali di ottima fattura. La scelta di Spencer è particolare: ha preferito seguire uno stile più mainstream, con tutti i rischi ad esso associati, invece che continuare nella sua strada meno immediata, ma identificata da tipologie più caratterizzanti a livello di immagine. Una strategia commercialmente comprensibile, ma che spesso proprio per questo rimane lontana dalle logiche e dalla filosofia dei birrifici trappisti. O forse è semplicemente il desiderio di inserire in gamma un legame con la realtà brassicola di provenienza.

- Advertisement -

Per il momento l’unica sicurezza per noi appassionati italiani (ed europei) è che per assaggiarla al massimo della sua forma bisognerà viaggiare negli States. Triste regola “fisiologica” che vale praticamente per ogni birra proveniente dall’America.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

Ultimi articoli

Prossimi eventi: Birre sotto l’albero, A Beer Carol e Artigiano in fiera

Con la panoramica di oggi sui prossimi eventi birrari...

Analisi sensoriale del pub: perché certe serate hanno un retrogusto indimenticabile

Ci sono luoghi che non hanno bisogno di spiegazioni,...

Birra e cioccolato: l’arte di un abbinamento sfidante e irresistibile

Il cioccolato è uno dei cibi più diffusi, meravigliosi,...

Nuove birre da Wild Raccoon, Nama Brewing, Bandiga, Stradaregina, MOI Beer e Sothis

Negli ultimi anni la scena brassicola italiana si è...

Newsletter


Seguici

30,862FansMi piace
16,505FollowerSegui
6,059FollowerSegui
293IscrittiIscriviti

Nuove birre da Wild Raccoon, Nama Brewing, Bandiga, Stradaregina, MOI Beer e Sothis

Negli ultimi anni la scena brassicola italiana si è arricchita di una nuova generazione di produttori che, pur avendo alle spalle pochi anni di...

Nuove birre da Busa dei Briganti, Eastside, Sorio, War, Rebel’s, Ca’ del Brado e Dada

Il calendario brassicolo di fine anno continua a riempirsi di novità interessanti, segno che i birrifici italiani stanno salutando l’inverno con una creatività particolarmente...

Nuove birre da Ritual Lab, Bajon, Opperbacco, Granda, Mister B, Schigibier e altri

Il panorama brassicolo italiano continua a muoversi con grande vivacità, e le ultime settimane lo confermano con una serie di collaborazioni, sperimentazioni stilistiche e...

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Disabilita il blocco degli annunci!

La pubblicità permette di supportare il nostro lavoro quotidiano. Su Cronache di Birra troverai pubblicità discrete e non invadenti, relegate a normali banner (no pop-up, no video a tutto schermo, ecc.). Il ricorso agli Ad Blocker, inoltre, blocca il contenuto di alcuni articoli, rendendolo invisibile insieme alle pubblicità. Per favore disabilita il tuo Ad Blocker e poi clicca sul tasto Aggiorna per continuare a navigare su Cronache di Birra.