Come lunedì scorso cominciamo anche questa settimana con una panoramica sulle nuove birre italiane, moltiplicatesi nelle ultime settimane anche grazie a Eurhop. È proprio in occasione della kermesse capitolina che il birrificio Crak ha presentato ben quattro produzioni inedite, che vanno a aggiungersi alla sempre più corposa gamma dell’azienda veneta. La prima si chiama Liquid Galaxy (8,5%) ed è una Double IPA molto secca caratterizzata dal luppolo australiano Galaxy, utilizzato soprattutto in dry hopping. Il lievito è invece il London Ale III, che spesso viene utilizzato in alternativa al Vermont Ale per ottenere birre con effetti “juicy”. La seconda novità si chiama invece Latte & Pesca (8,5%) ed è una Fruit NEIPA o Milkshake IPA o come preferite chiamare queste particolari birre. La ricetta di Crak prevede l’aggiunta di pesca e lattosio, dry hopping con Amarillo e fermentazione tramite lievito Vermont.
Proseguendo con le new entry di casa Crak incontriamo la Welcome Idaho (8%), una NEIPA realizzata con lievito Vermont e il non comune luppolo Idaho 4, una varietà relativamente giovane che si distingue per note di lime e melone. Concludiamo questa parentesi monografica con la collaborazione nata dall’incontro con il birrificio americano Cigar City, nome piuttosto rinomato che a marzo del 2016 fu protagonista di un accordo con Oskar Blues, altro marchio craft statunitense. La birra si chiama Dark Chili Pond (11%) ed è una possente ma equilibrata Imperial Stout aromatizzata con l’impiego di cioccolato e peperoncino.
A proposito di collaboration brew, sempre a Eurhop il birrificio Amiata – nella veste Amiata Brewing Co. – ha presentato la sua nuova Sex a Pils (5%), una bassa fermentazione realizzata insieme a Nicola “Nix” Grande. L’idea di partenza è stata quella di valorizzare l’ottima acqua del monte Amiata con uno stile che fa di questo ingrediente un suo elemento fondamentale, ricorrendo in aggiunta al tradizionale procedimento di ammostamento per decozione. Il risultato è una Pils che esalta la parte maltata, bilanciandolo con un finale amaro incisivo ma delicato e con una discreta secchezza. In etichetta oltre al marchio Amiata Brewing Co. campeggia quello della beer firm Nix, nuova avventura di Nicola di cui vi ho parlato recentemente.
Restando in tema di beer firm ci sposiamo a Roma dove Mashup Brewing ha da poco annunciato due interessanti novità: Loop e French Suite. La Loop (5%) è una Pale Ale brassata presso Eastside e ispirata al modello americano di questo stile: colore dorato, aromi agrumati e speziati (pompelmo, limone, resina e balsamico), chiusura amara ma senza eccessi. La French Suite (5%), invece, è una Saison fresca e luppolata, con profumi di frutta (pera, banana, pesca), agrumi (limone) ed erba appena tagliata. Ampio spazio d’espressione è lasciato al lievito, che si distingue anche per venature speziate (pepe e chiodo di garofano). La base maltata e il lievito (French Saison) sono gli stessi della Fusion, altra birra di Mashup. Qui il produttore a cui si sono appoggiati i ragazzi della beer firm romana è il Birrificio Carrobiolo.
Due sono anche le novità provenienti dal Birrificio degli Ostuni, giovane realtà pugliese di cui scrissi a giugno dello scorso anno. La prima new entry si chiama A’ Stout (8,5%) ed è un’Imperial Stout robusta e sofisticata, di un nero quasi impenetrabile e contraddistinta dalle immancabili note di caffè, tabacco, liquirizia e cioccolato. Birra forte e intensa, che ben si adatterà al clima e ai piatti della stagione fredda alle porte. L’altra birra inedita è stata invece battezzata Vezzosa (6,2%) ed è una classica IPA di concezione moderna, con i malti caramellati in evidenza, accompagnati però da toni agrumati e tropicali tipici dei luppoli impiegati. Il finale amaro è perfettamente inquadrato nell’armonia generale ricercato da questa produzione.
Procediamo a coppie di novità con le due nuove creazioni di Tibur Brewing Factory, denominate Amnesia Lemon e OTP. L’Amnesia Lemon (5,5%) è stata realizzata in collaborazione con il birrificio Miles ed è ispirata alla ricetta delle Blanche belghe, pur con diverse “licenze poetiche”. A differenza del modello classico, infatti, l’aromatizzazione non prevede solo coriandolo e buccia d’arancia (dolce in questo caso), ma anche canapa, pompelmo fresco e sale. Il risultato è una birra fresca, agrumata e speziata, con una peculiare morbidezza a livello tattile. Molto particolare è anche la OTP (4,8%), acronimo di Oatmeal Pale Ale: una Pale Ale di stampo statunitense (note agrumate in evidenza) dove la base fermentescibile presenta una percentuale di fiocchi di avena, in grado di regalarle una mouthefeel “felpata” nonostante l’amaro finale non indifferente.
E visto che nelle vetrine dei negozi stanno apparendo i primi timidi addobbi natalizi – giuro! – mi sembra giusto concludere la panoramica di oggi con la prima novità birraria per le feste: la Nonno Gelo (8%), annunciata solo qualche giorno fa dal birrificio lombardo Il Conte Gelo. La ricetta trae spunto dalle classiche Kerst della cultura brassicola belga, birre forti, opulente e (spesso) aromatizzate con spezie della stagione. Nel caso della Nonno Gelo ad arricchire ulteriormente il profilo aromatico troviamo il contributo del lievito Abbey, che contribuisce a un bouquet in cui si distinguono sfumature di marzapane, uvetta, frutta secca e caramello. Una birra dolce e alcolica, ma anche bilanciata, che solo al pensiero ci catapulta sulle tavole imbandite del Natale.