A pochi giorni dal mio arrivo a Birmingham per il Great British Beer Festival, ho deciso di fare tappa a Bristol, una città che rappresenta una delle capitali birrarie più vivaci e interessanti del Regno Unito. Bristol è nota per la sua eredità marittima, la ricca scena artistica (inclusa la street art di Banksy), l’architettura georgiana e vittoriana e la presenza del famoso ponte sospeso di Clifton. Situata sul fiume Avon, la città offre una combinazione di storia, cultura, negozi, ristoranti e una ricca vita notturna, rendendola una destinazione popolare e una città culturalmente dinamica. La città è molto piacevole da visitare, viva e vibrante: una piccola Londra. La scena birraria è importante e meriterebbe quantomeno un intero weekend per essere apprezzata fino in fondo. Essendo molto estesa, è consigliabile muoversi per Bristol con i mezzi pubblici o con sistemi quali Uber o Bolt.
Bristol Beer Factory
La prima tappa del mio tour è stata la Bristol Beer Factory (sito web). Il birrificio è stato fondato nel 2004 da George Ferguson, Chris Godden e Simon Bartlett. Ferguson, noto architetto e futuro sindaco di Bristol, aveva un forte interesse per la conservazione del patrimonio architettonico della città e la sua visione era di riportare la birrificazione nel quartiere di Ashton Gate, dove un tempo sorgeva l’omonimo birrificio. Godden e Bartlett, con esperienza nel settore, avevano un birrificio ma cercavano una sede stabile.
Il luogo prescelto, nel quartiere di Southville, fu uno storico edificio in mattoni di North Street, un tempo legato ai birrifici di Ashton Gate, a poca distanza dall’Ashton Gate Stadium, tana del Bristol City. Fin dall’inizio della propria avventura il marchio si è distinto per la sua indipendenza e per un forte radicamento nella comunità locale, con iniziative come il programma “Brewed to Give” e il sostegno a progetti di benessere mentale attraverso la realizzazione di birre solidali. Negli anni la produzione è cresciuta al punto che il birrificio ha avviato il trasferimento in un nuovo stabilimento moderno su Ashton Vale Road, a poca distanza dalla sede originaria. Il nuovo sito è progettato per una capacità di circa 30.000 ettolitri annui e integra soluzioni sostenibili come il recupero del calore e dell’acqua piovana.
Le birre prodotte sono numerose e spaziano da stili classici britannici a IPA moderne e birre analcoliche. Non essendo aperto al pubblico, mi sono recato presso la loro tap room, situata a poca distanza dal birrificio. Il locale è arredato in uno stile industrial chic, con alti soffitti, pareti in mattoni scuri, elementi decorativi che richiamano il gusto rustico/industriale. All’ingresso c’è il front bar dove si trovano le birre Real Ale (cask ales) e nella parte posteriore c’è lo “Studio”, uno spazio che ha un’atmosfera più da sports bar: maxi schermi per eventi sportivi, tavoli per il calcio balilla e le freccette, musica. La tap room è anche un punto di incontro per eventi, musica e iniziative locali, incarnando lo spirito sociale e conviviale del birrificio. Gli assaggi in loco sono stati molto soddisfacenti: la Black Gates, nitro Stout di ottima fattura, cremosa con note di cioccolato e caffè, e la Fortitude, una classica Bitter ambrata.
Left Handed Giant
La seconda tappa, è stato il birrificio Left Handed Giant (LHG). Si tratta di un produttore nato nel 2014 da un progetto “nomade” di Rich Poole, Jack Granger e Bruce Gray. Il loro viaggio inizò quando Rich consegnò una birra a Bruce e Jack allo Small Bar di Bristol, dando vita a una collaborazione che portò alla creazione del birrificio. Dopo un periodo come gipsy brewers, nel 2017 hanno iniziato a produrre birra a St. Philips e nel 2019 hanno aperto un brewpub a Finzels Reach, un’area storica di Bristol un tempo occupata dal birrificio Georges & Co., finanziato tramite crowdfunding che ha coinvolto circa 1.500 investitori. Oggi Left Handed Giant si definisce una realtà “community owned”, posseduta in parte dalla comunità e dai dipendenti.
Il brewpub di Finzels Reach si trova in Hawkins Lane, affacciato sul Floating Harbour a pochi minuti a piedi dalla stazione di Temple Meads. L’edificio, molto iconico, ha oltre 250 anni di storia birraria ed è stato ristrutturato su più livelli con bar, cucina e spazi per eventi: ospita spesso proposte gastronomiche indipendenti e vanta un’atmosfera informale, anche grazie a un piano superiore con diversi giochi. Oltre al brewpub, LHG gestisce una taproom a St. Philips, presso il sito produttivo nel parco industriale di Bristol.
Ho visitato il brewpub di Finzels Reach dove ho assaggiato una buonissima Dark Mild, la PVA (Pretty Viscous Ale), una Double NEIPA a mio avviso troppo estrema nel gusto e l’ottima Opening Theme (Hazy IPA). Il locale offre anche una piccola ma curata selezione di fermentazioni spontanee inglesi e non. Per la mia cantina ho trovato la Polyphemus, Wild Ale brassata da LHG in collaborazione con i principi della fermentazione spontanea d’oltremanica: Mills Brewing.
Little Martha Brewing

A pochi minuti a piedi da Left Handed Giant Brewpub, ecco Little Martha Brewing (sito web), un piccolo birrificio indipendente con taproom, situato sotto un arco ferroviario a St Philips. Nato dall’idea di tre amici – Ed, George e Pelin – ha iniziato a operare nel 2020 e ha aperto al pubblico nel dicembre del 2021. Il nome rende omaggio a “Little Martha” (Marfusha), il primo coniglio nello spazio, lanciato nel 1959 su un volo suborbitale sovietico e rientrato vivo, simbolo di coraggio e di viaggi fuori dall’ordinario.
La tap room è stata ricavata accanto all’impianto di produzione, in un ambiente industriale ma accogliente, con tavoli in legno, bancone a vista e qualche posto all’aperto. Il mio assaggio in loco è stata la Wavelength, una Stout secca e tostata senza infamia ne lode.
Wiper and True
Molto più soddisfacente l’esperienza presso Wiper and True (sito web). Wiper and True è un birrificio fondato da Michael Wiper e Al True, due appassionati di birra che inizialmente coltivavano un frutteto per produrre sidro nel Somerset. In attesa che gli alberi maturassero, iniziarono a sperimentare con la birra artigianale, ottenendo subito riscontri positivi da amici e familiari. Nel 2013 il birrificio partì come beerfirm, producendo birre presso impianti di terzi, per poi trasferirsi nel 2014 a York Street per condividere lo spazio con Ashley Down Brewery. Nel 2022, Michael e Al si trasferirono nella nuova sede di Old Market a Bristol, dove aprirono una taproom moderna e multifunzionale con capacità fino a 500 persone, offrendo ai visitatori una vista diretta sui fermentatori in acciaio inox e un’area esterna coperta.
Ho assaggiato birre di qualità molto buona: la Kaleidoscope, la Pale Ale della casa, la Milk Shake, una Milk Stout ricca e cremosa e la Swim Deeper, un’eccellente English IPA.
New Bristol Brewery
A una decina di minuti a piedi da Wiper&True, ecco invece New Bristol Brewery (sito web). New Bristol Brewery è un birrificio nato nel 2015 dall’idea di Noel e Maria James nel quartiere prettamente residenziale di St Paul’s. La taproom è situata all’interno della stessa struttura dove avviene la produzione delle birre. L’ingresso si trova sotto un portico che passa accanto all’hotel Moxy, facilmente riconoscibile grazie alla presenza di un food truck all’ingresso che offre cibo da asporto.
Al momento della mia visita, era in corso uno dei classici “quiz pub” molto amati a queste latitudini. I miei assaggi, in un classico “flight”, sono stati la Bristol Nitro Stout e la The Joy of Sesh (Session IPA), ambedue piuttosto anonime, e un’interessante Full of Brightness (NEIPA).
Altre destinazioni birrarie di Bristol
Bristol, oltre ai birrifici che ho visitato, offre molti altri posti che non ho potuto visitare per mancanza di tempo o incompatibilità di orari. Fra questi segnalo il celebre Moor Beer, la tap room di Arbor Ale e il Coronation Tap, pub dedicato al sidro a due passi dallo spettacolare ponte sospeso di Clifton Bridge, con il suo caratteristico Exhibition Cider, un sidro con una gradazione di 8,4% alc.








