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Birra artigianale nei Balcani meno battuti: dove e cosa bere a Pristina (Kosovo) e Skopje (Nord Macedonia)

Ogni beer hunter che si rispetti ama esplorare la scena birraria dei paesi che visita, anche se insoliti. Anzi, sono proprio le mete meno battute a regalare talvolta le sorprese più interessanti: accade non di rado di ritrovarsi in contesti aridi e poco stimolanti dal punto di vista birrario, ma altre volte le sorprese in positivo non mancano e ci costringono a ripensare la geografia europea della birra artigianale. Se si è fortunati, poi, è possibile scoprire vere e proprie perle nascoste, che diventano improvvisamente luoghi imprescindibili per gli appassionati. Il Kosovo e la Macedonia del Nord non sono paesi famosi nella mappa delle destinazioni birrarie più ambite, ma anche lì qualcosa di interessante – se non addirittura molto interessante – si trova.

Pristina (Kosovo)

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Il mio viaggio inizia a Pristina, capitale del Kosovo. Città di circa 210.000 abitanti, salì alla ribalta delle cronache a fine anni ’90 per la guerra civile jugoslava, durante la quale fu pesantemente bombardata e rasa al suolo in molte parti. In seguito, Pristina divenne la capitale del Kosovo indipendente e la sede dell’amministrazione ONU UNMIK (Missione di Amministrazione ad interim delle Nazioni Unite in Kosovo), beneficiando di considerevoli aiuti economici che, uniti alle rimesse della diaspora, hanno permesso alla città di rigenerarsi. Oggi si presenta come una città totalmente ricostruita, ordinata e pulita.

Dal punto di vista birrario, la scena del Kosovo è molto basica. La birra che va per la maggiore è la Peja, una Lager industriale prodotta nell’omonima città nel cuore del Kosovo, seguita a rotazione dalla Prishtina, prodotta nei sobborghi della capitale. Per quanto riguarda la birra artigianale, invece, nel paese sono attivi tre birrifici: Sabaja Craft Brewery, Pivzdan Brewery e il birrificio Grembeer.

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Sabaja Craft Brewery (pagina Facebook) è il primo birrificio artigianale nato in Kosovo, nel giugno del 2013. Il birraio è l’americano Alex Butler, che ha iniziato il progetto con la propria partner, la kosovara Etida Zeka. Il termine “sabaja” deriva da “sabah”, che significa “mattino” e, nell’intenzione degli iniziatori del progetto, voleva segnare l’inizio di una nuova alba per la birra in Kosovo. Producono un range di otto birre: IPA in diverse variazioni, Porter, Stout, Pilsner, Weiss, Lager e Saison. La Pivdzan Brewery (sito web) nasce nel 2016, nella località di Gracanica e produce un range di una dozzina di stili. Il birrificio Grembeer (sito web), infine, è il più recente dei tre, avendo aperto nel 2018. È situato nel villaggio di Gremnik e produce due birre: una Pilsner e una Dark Lager.

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I luoghi dove degustare birre artigianali a Pristina sono piuttosto limitati e tutti nella zona centrale. Il più attrattivo è, senza dubbio, il Soma Book Station (sito web), un locale elegante e ben curato che funge anche da ristorante e cocktail bar. Qui sono disponibili alla spina i prodotti della Sabaja Craft Brewery (Pils, Porter, Weiss e IPA) più varie birre industriali straniere. È possibile ordinare un flight di degustazione. Le birre possono essere definite standard, non certo indimenticabili. Se intendete recarvici in orario serale, è fortemente consigliata la prenotazione dato che è uno dei locali più in voga della capitale.

Più accessibili e spartani sono il Beer Garden Pub e il MIQT pub, situati uno accanto all’altro nella zona della “movida” di Pristina a Fehmi Agani. Il Beer Garden Pub (pagina Facebook) è un pub in stile britannico (il proprietario ha origini scozzesi) ed è il ritrovo degli appassionati locali di rugby e di molti expats. Qui è possibile trovare alla spina la IPA di Sabaja, la IPA e la Scottish Ale (brassata in esclusiva per il locale) di Pivdzan e la Pilsner di Grembeer. Ho assaggiato la Scottish Ale, consona al proprio stile ma non da ordinarne una seconda. Il MIQT pub (pagina Facebook) è il locale più “festaiolo” dei tre con DJ set e folla danzante. Qui sono generalmente disponibili alla spina la Pilsner di Grembeer e la IPA di Pivzan, con la prima che ho trovato semplice ma ben fatta.

Skopje (Macedonia del Nord)

Più ricca e sorprendentemente variegata è la scena birraria di Skopje, capitale della Macedonia del Nord. Il modo migliore di raggiungere la città partendo da Pristina è prendere un minibus che in un paio d’ore porta a destinazione per pochi euro. Con i suoi oltre 520.000 abitanti, Skopje è anche la città più popolosa del Paese. Situata lungo il corso superiore del fiume Vardar, è il centro politico, culturale, economico ed accademico della nazione. Nel 1963 fu quasi completamente distrutta da un disastroso terremoto. Oggi si presenta come una classica capitale balcanica, caotica e con impressionanti monumenti e sculture in marmo.

In Macedonia del Nord sono attivi quattro birrifici. Il mercato è dominato dal gigante industriale Pivara Skopje, che produce la diffussima Skopsko, mentre la scena artigianale è divisa tra tre produttori: Temov brewery e Pivolabs, entrambi con sede a Skopje, e Pivara Bakrevski, situato nella località di Bitola. Dal punto di vista dei locali invece la scena è molto più ricca. Articoli trovati in rete descrivevano una scena locale limitata a due/tre bar con birre artigianali; dopo la pandemia, invece, sono avvenute molte aperture e la birra artigianale si trova piuttosto facilmente in città.

Il locale più accessibile è senza dubbio la Old Town Brewery (sito web) che non è altro che la tap room della Temov Brewery. Situata nel cuore della Čaršija di Skopje (il vecchio bazaar), si presenta come un bel locale in legno con ampio beer garden ai piedi del castello della città. Propone alla spina tutte birre in produzione da Temov (IPA, Pilsner, Weiss, Porter e una Fruit Beer) più l’immancabile Skopsko. In loco ho assaggiato la Porter e la Pilsner, quest’ultima veramente facile da bere. La Temov Brewery possiede un altro locale in città, il ristorante Kolektiv (pagina Facebook), situato nella centralissima piazza Macedonia.

Il secondo locale che ho visitato è il Woodstock Beer Bar (sito web). È una meta consigliata solo se amate le lunghe passeggiate per scoprire i quartieri non turistici della città, dato che si trova a una mezz’ora di cammino dal centro. Si presenta come un locale moderno e alla moda e funge da tap room per il birrificio Pivolabs (pagina Facebook). Al momento della mia visita erano presenti alla spina tre delle loro birre: la Smooth Charlene (Kolsch), la Imperator Furiosa (Double IPA) e la Couldn’t Stand the Weather (alle ciliegie) servite in un flight e tutte e tre altamente rivedibili. Molto interessante la selezione di birre ceche in bottiglia di onesti birrifici regionali (Cerna Hora, Jezek, Platan, Rychtar).

Tornando verso il centro città, tappa interessante è il Gluvo Kuche (pagina Facebook). Al netto di un servizio un po’ caotico, vanta una grande selezione di birre locali (Pivolabs e Pivara Bakrevski) e straniere (belghe, inglesi, olandesi e serbe) sia alla spina che in lattina. I miei assaggi in loco sono stati la Bak Pilsner di Pivara Bakrevski e la Beogradski Fantom, una American Pale Ale del birrificio serbo 3bir di Novi Sad.

L’ultima tappa è stata quella più convincente: il MicroPub Skopje (pagina Facebook), locale di mescita del Beershop Sakam Pivo. L’ambiente è minuscolo, con alcuni tavolini sul marciapiede nel cuore di un quartiere residenziale. Tuttavia il servizio è ottimo e molto competente. Ho assaggiato la Veda (White IPA) e la Summer Fusions (Session IPA) di Pivolabs, molto più in forma delle loro sorelle assaggiate al Woodstock. Purtroppo, il Beershop Sakam Pivo era chiuso perché il proprietario era in trasferta al Salone del Gusto di Torino. Da un’analisi dei suoi account social, sembra un locale molto interessante con un’eccellente scelta di craft beer balcaniche e turche e la possibilità di degustarle nell’attiguo MicroPub.

Pur non essendo mete birrarie di primordine, sia Kosovo che Macedonia del Nord offrono prodotti locali non di alto livello ma piacevoli da assaggiare. La scena birraria di Skopje sembra molto promettente e pronta a seguire l’evoluzione che stanno vivendo le altre capitali balcaniche, come ad esempio Belgrado, con birre artigianali e locali specializzati che stanno aprendo sempre in maggior quantità.

Niccolo' Querci
Niccolo' Querci
Bergamasco di nascita. Vive a Bruxelles dal 2011 dove si occupa di fondi europei. Ha ottenuto la qualifica di Beer Sommelier presso la Beer Academy di Londra, ha scritto una guida birraria su Bruxelles ed è membro della British Guild of Beer Writers. Ama girovagare per il Belgio e per l'Europa per scoprire nuovi birrifici e nuove birre. Ha una predilezione per le Saison e una venerazione per la birra trappista Orval.

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