La città di Norimberga è una delle destinazioni più interessanti per gli appassionati di birra. Spesso è considerata un avamposto per cominciare un tour tra i birrifici della Franconia, raggiungendola dall’Italia per poi spostarsi più a nord verso Bamberga e i suoi dintorni. Tuttavia è molto di più: è una città che merita di per sé una visita approfondita e che ha molto da offrire, sia in termini di luoghi birrari che di attrazioni e storia. Qualche giorno fa la compagnia aerea Eurowings ha inaugurato la tratta Roma – Norimberga e la novità è stata celebrata con un viaggio stampa al quale abbiamo avuto la fortuna di partecipare. Non abbiamo visitato solo Norimberga, ma anche le città di Bayreuth ed Erlangen, sulle quali però ci concentreremo nei prossimi giorni. Intanto ringraziamo per questa fantastica opportunità l’aeroporto Albrecht Dürer, l’Ente del Turismo di Norimberga ed Eurowings, nonché Manuele Colonna.
Tre luoghi birrari di Norimberga meritevoli di una visita
La nostra prima tappa birraria è stato il birrificio Schanzenbräu (sito web), situato in una zona occidentale della città, fuori dal centro storico. L’azienda è nata nel 2004 e inizialmente ha operato come semplice beer firm, per poi compiere il salto di qualità e trasformarsi in birrificio. Guidato da Stefan Stretz, è dunque un produttore relativamente giovane, la cui gamma è tuttavia improntata alla tradizione: aspettatevi i classici stili di stampo tedesco, sebbene in alcuni casi siano rivisitati con un taglio appena più moderno. Non manca l’icononica Rotbier di Norimberga, cioè una variazione sul tema delle Dunkel, e diverse stagionali associabili a Bock e Doppelbock. La qualità media è molto alta e Stefan è una persona piacevole e carismatica. Schanzenbräu possiede anche un locale in centro (zona Bärenschanze) dotato di biergarten, dove si mangia molto bene: una tappa imperdibile tra quelle della città.
Se invece cercate un birrificio più antico la risposta è senza dubbio Altstadthof (sito web), situato nel cuore del centro storico di Norimberga. In realtà l’anno di fondazione è il 1984, dunque non così in là nel tempo per gli standard tedeschi, tuttavia l’atmosfera del posto sembra appartenere a secoli passati, anche perché Altstadthof sorge nel punto in cui fu attivo il birrificio Roten Brauhauses. Peraltro proprio grazie ad Altstadthof è possibile visitare le cantine di Norimberga, utilizzate in passato – tra le altre cose – per fermentare e maturare la birra, nonché come rifugio per la cittadinanza durante i pesanti bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La birra più venduta del birrificio è inevitabilmente la Rotbier, a cui si affiancano classiche tipologie teutoniche e qualche sporadico prodotto di impostazione più moderna.
Nella nostra breve sosta a Norimberga abbiamo (ri)visitato anche il pub Wanderer und Bieramt (sito web), piccolo e suggestivo locale ricavato all’interno delle mura del castello, che offre sempre una selezione di birre di Norimberga e del resto della Franconia. Se volete saperne di più su questo pub, su Alrstadthof e sulle Rotbier in generale vi suggeriamo di consultare l’articolo che pubblicammo al riguardo nel 2019.
L’Editto della purezza di Norimberga, 200 anni prima del Reinheitsgebot
Proprio la visita alle cantine di Norimberga è stato uno dei momenti a più alto tasso di cultura birraria di tutto il viaggio. Oggi alcune grotte sono utilizzate dal birrificio Altstadthof per maturare i suoi distillati, ma, come accennato, in passato furono utilizzate per la produzione di birra e la conservazione di generi alimentari. In uno dei passaggi si racconta di un Editto della purezza che la città emise già nel 1303, cioè due secoli prima che venisse promulgato in Baviera il celebre Reinheitsgebot.
All’epoca uno dei compiti dei governanti era di assicurare a tutta la popolazione l’approvvigionamento di generi alimentari di base a basso prezzo e di buona qualità, perciò il consiglio della città di Norimberga nel 1303 emise un Editto della purezza che disciplinava l’uso dei cereali nella produzione brassicola. Il decreto affermava che la birra doveva essere prodotta solo con orzo, escludendo quindi altri cereali come avena, farro o grano. In realtà il caso di Norimberga non fu unico nella regione, poiché editti simili furono emessi in diverse città come Augusta (1156), Monaco (1363) e Ratisbona (1447). Nel 1669 il consiglio della città di Norimberga stabilì, con un ulteriore editto, il prezzo e gli ingredienti della birra. Solo successivamente i birrai ottennero il diritto di partecipare a tale decisione.
Le prime testimonianze della produzione di Rotbier a Norimberga risalgono al XIV secolo: un editto consiliare del 1320 prevedeva infatti pene severe a chi avesse venduto birra “calda”, cioè fermentata troppo velocemente e dunque di bassa qualità. Nel XVI secolo cominciarono a comparire i primi produttori di birra “bianca” – cioè Weissbier – accanto a quelli di birra rossa. Nel 1643 la città si dotò di un birrificio comunale cui era riservato il monopolio della produzione di birra, esclusivamente Rotbier. Molti consumatori allora cominciarono a raggiungere al vicina Fürth per bere Weissbier, finché nel 1671 il consiglio di Norimberga non decise di costruire un secondo birrificio dedicato alla produzione di birra di frumento.
Il sentiero escursionistico dei cinque boccali
Forse ancora più ricchi sono i dintorni di Norimberga, dov’è possibile visitare tantissimi produttori tradizionali in contesti naturalistici di rara bellezza. Se siete amanti del trekking, ma non solo, sarete felici di sapere che esiste un sentiero escursionistico battezzato Fünf-Seidla-Steig (sito web), ossia il “sentiero dei cinque boccali” perché prevede cinque birrifici lungo il suo tracciato. Il percorso è lungo 10 chilometri (19 se compiuto in maniera circolare) ed è possibile raggiungere la prima tappa con il treno direttamente da Norimberga. Il consiglio è di partire da Weißenohe e poi proseguire fino a toccare, come ultima meta, il birrificio Elch Bräu, nome molto conosciuto anche dagli appassionati italiani.
A Weißenohe è situato il Klosterbrauerei Weißenohe (sito web), birrificio ricavato all’interno del locale monastero. È dotato di una pittoresca sala al coperto e di un piacevole biergarten, oltre che di una piccola chiesa. Abbiamo bevuto la Altfränkisch Klosterbier (una classica Keller) e la Thirsty Ale, un’alta fermentazione paragonabile a una moderna Golden Ale luppolata, che non ci si aspetterebbe di trovare in un luogo del genere – peraltro il risultato non è affatto disprezzabile. Da Weißenohe ci siamo spostati a Gräfenberg, dove sono presenti due birrifici: Friedmann e Lindenbräu. Friedmann (sito web) è situato sulla strada principale della cittadina, poco prima dell’ingresso al centro storico. Ha un piccolo biergarten esterno e alcune sale al chiuso, come sempre molto affascinanti. La produzione è piuttosto standard, con il trittico Helles, Dunkel e Pils. Purtroppo abbiamo trovato clamorosamente chiuso Lindenbräu, così ci siamo diretti subito verso la quarta tappa, situata quattro chilometri più a nord: Brauerei Hofmann (sito web). Il locale è grande, spazioso e curato, nonché valorizzato da un ampio biergarten. Anche in questo caso la produzione è improntata alla tradizione, con Helles e Dunkel di buona fattura.
L’ultima tappa del nostro tour è stato il birrificio Elch Bräu (sito web) a Thuisbrunn, che come accennato è un produttore ben conosciuto anche alle nostre latitudini. Appena arrivati a colpire è immediatamente l’edificio che ospitava l’impianto di produzione, distrutto da un incendio all’inizio del 2023. L’azienda ha continuato a produrre birra in altri birrifici della zona, mantenendo comunque un ottimo livello qualitativo, e finalmente dovrebbe riprendere la produzione nel giro di qualche mese. Siamo stati ospiti a pranzo del mitico Georg Kugler, il birraio di Elch Bräu, apprezzando non solo le birre della casa – Keller, Helles e Dunkel di un livello qualitativo commovente – ma anche la cucina, con una fantastica spalla di maiale (la tipica Schäufele francone) e squisiti dolci. Il Fünf-Seidla-Steig è una delle tante fantastiche opzioni che offrono i dintorni di Norimberga: può essere completato in una giornata piena, o anche in più giorni dormendo in alcuni dei birrifici.