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Viaggio nelle Fiandre (parte 1): Bruxelles e dintorni

Oude Kriek di Boon, una delle tante acide bevute tra Bruxelles e dintorni
Oude Kriek di Boon, una delle tante acide bevute tra Bruxelles e dintorni

Ieri vi ho raccontato dei miei assaggi allo Zythos Bierfestival, ma come ho avuto modo di spiegare la visita alla manifestazione belga รจ stata semplicemente l’ultima tappa di una quattro giorni intensissima, passata tra Bruxelles e Lovanio. Grazie all’Ente del Turismo delle Fiandre, infatti, sono stato uno dei quattro partecipanti a un tour tutto incentrato sulla birra belga e al quale hanno preso parte anche Nicola Grande (birraio di Settimo), Tiziana Lauro (Instagrammer), Diego Ferreri (videomaker) e Giovanna Sainaghi (direttrice dell’ente). Una compagnia eccezionale, con la quale รจ stato splendido condividere un’esperienza che soli posti al mondo possono regalare, e le Fiandre sono tra questi. Oggi vi racconterรฒ delle mie visite e bevute a Bruxelles e dintorni, la settimana prossima invece scriverรฒ di Lovanio.

La partenza dall’Italia รจ stata fissata nella mattinata di giovedรฌ e neanche il tempo di atterrare a Bruxelles che eravamo giร  in bus, diretti verso la prima tappa: Lembeek. Si tratta di uno dei tanti paesini disseminati per la campagna fiamminga, il cui nome ha una curiosa assonanza con il Lambic, l’antichissimo stile birrario della zona – in effetti un’interpretazione etimologica vuole proprio che esista una connessione tra i due sostantivi. รˆ in questo centro di poco piรน di 7.000 abitanti che ha sede il birrificio Boon, uno dei piรน rinomati produttori di birre acide del Belgio.

L'edificio con la vasca di raffreddamento di Boon, incorporato nel nuovo stabilimento
L’edificio con la vasca di raffreddamento di Boon, incorporato nel nuovo stabilimento

La visita all’impianto di produzione รจ stata assai interessante, perchรฉ mostra una curiosa integrazione tra tradizione e modernitร . Considerate infatti che recentemente la struttura รจ stata completamente rinnovata, con un ampliamento che permetterร  all’azienda di raggiungere circa 50.000 hl di produzione annua. I numeri sono impressionanti, cosรฌ come le dimensioni di alcune attrezzature del birrificio, tra cui degli immensi silos per lo stoccaggio dell’acqua. Tuttavia il cuore della produzione di Lambic รจ rimasto invariato: l’edificio che ospitava la vasca di raffreddamento non รจ stato minimamente toccato, finendo per essere letteralmente integrato all’interno del nuovo stabilimento. Una scelta curiosa ma comune ad altri produttori di birre acide, che intendono cosรฌ non stravolgere il delicato equilibrio di microrganismi responsabili della fermentazione e del profilo organolettico di queste bevande.

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Le gigantesche botti di Boon

Impressionante รจ anche gran parte delle botti usate da Boon, di dimensioni clamorose. Il nostro tour si รจ concluso con una sosta nella sala degustazione, dove abbiamo assaggiato alcune birre prodotte in loco. Siamo partiti con una splendida Oude Geuze, birra acida realizzata secondo i crismi tradizionali dello stile, ma che mantiene un eleganza difficile da riscontrare in altri birrifici del genere. Successivamente ci รจ stato proposto un parallelo tra la Oude Kriek e la Kriek “normale”, addolcita per un mercato piรน mainstream. Sapete cosa ne penso delle Kriek di quest’ultimo tipo, ma il confronto รจ stato utile soprattutto per i meno esperti del gruppo. Per fortuna quasi tutti hanno espresso apprezzamento per la versione classica. Infine abbiamo assaggiato la Duivels, l’unica birra non acida di Boon: รจ una classica Strong Belgian Ale, tendente al dolce ma senza il minimo difetto. Una tipologia alla quale noi appassionati italiani non siamo piรน molto abituati, ma che meriterebbe il giusto spazio.

Nix affascinato dalla saletta di degustazione del Restobiรจres
Nix affascinato dalla saletta di degustazione del Restobiรจres

Concluso il tour ci siamo mossi alla volta di Bruxelles, dove abbiamo preso possesso delle nostre camere in albergo. Giusto il tempo di una veloce pausa che ci siamo incamminati verso il Restobiรจres (9 rue des Renards, sito), destinazione individuata dall’Ente del Turismo delle Fiandre per la nostra cena. Scelta perfetta, perchรฉ stiamo parlando di uno dei migliori ristoranti al mondo per la cucina alla birra, gestito dall’istrionico Alain Fayt. Qui tra un pasto eccezionale (tra cui un’indimenticabile Carbonade alla Rodenbach) e quattro chiacchiere con Kuaska (incontrato per caso e al comando del consueto gruppo in gita) abbiamo passato una serata memorabile, conclusa in bellezza quando Alain ci ha invitato a visitare la sua nuova sala di degustazione. Lo abbiamo seguito curiosi e siamo entrati in un luogo fuori dal tempo: nel retrobttega Alain ha allestito una sorta di piccolo pub, caratterizzato da un’infinitร  di oggetti da collezione. Il pezzo forte sono alcuni – non so come definirli – giochi vintage, che sembrano usciti da un film in costume. Un’atmosfera incredibile, in cui Alain riesce a esprimere completamente le sue doti di ospite squisito e di divertente intrattenitore.

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Prima di tornare in albergo abbiamo deciso di festeggiare il nostro primo giorno nelle Fiandre con una visita al Moeder Lambic (sito), il locale che ha aperto una nuova era nella scena birraria di Bruxelles. Dopo una veloce passeggiata, scandita dalle bellezze architettoniche della cittร  – la Grand Place รจ in grado di emozionarti ogni volta che la vedi – siamo finalmente arrivati al pub di place Fontainas (l’altro รจ in rue de Savoie). La birreria รจ al top sia come offerta birraria che come impatto estetico, decisamente consigliata a tutti coloro che si trovano a passare qualche giorno a Bruxelles. Qui ho bevuto un Faro di Cantillon, birra acida prodotta aggiungendo zucchero candito secondo un’antica ricetta locale.

La vasca di raffreddamento di Cantillon
La vasca di raffreddamento di Cantillon

Il giorno successivo รจ cominciato subito con una visita all’immancabile Cantillon, il leggendario birrificio di Bruxelles famoso per le sue fermentazioni spontanee. Ovviamente il luogo non ha bisogno di presentazioni e probabilmente a molti di voi sarร  giร  capitato di effettuare il tour al museo/birrificio. Per gli altri, spiego invece che Cantillon รจ un produttore unico al mondo, che ancora utilizza l’impianto e le attrezzature del passato. Tutta la produzione รจ manuale (a parte qualche passaggio marginale) e il rapporto con le tradizioni qui รจ vivo come in pochissimi altri posti al mondo. La visita ha ogni volta un non so che di magico, un’aura sacra che raggiunge il suo acme nei pressi della vasca di raffreddamento. Non รจ un caso che Cantillon ormai figuri come tappa da non mancare anche in guide turistiche generaliste.

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Anche qui la fine del tour ha coinciso con assaggi dei prodotti della casa: un Lambic piatto di un anno e una classica Kriek della casa. Sulla qualitร  dei prodotti รจ inutile sprecare altre parole, d’altra parte Cantillon รจ rinomato in tutto il mondo. Rispetto all’ultima volta che ci andai ho notato un maggiore ordine in birrificio (non c’era ancora il bancone da degustazione) e un numero decisamente piรน elevato di visitatori. Un pezzo di storia brassicola nel centro (o giรน di lรฌ) della capitale belga.

Lambic di Tilquin al De Lambiek
Lambic di Tilquin al De Lambiek

A seguire ci siamo spostati ancora nelle campagne fiamminghe per una visita al De Lambiek, un museo dedicato al Lambic e ai suoi derivati. รˆ uno spazio destinato a spiegare la particolaritร  di questi prodotti (bella la parete-timeline), con un’ampia area dedicata ai bambini: durante la nostra visita era presenta una scolaresca, aspetto che conferma l’attenzione che in quella regione si ripone alle proprie tradizioni brassicole e sul modo di approcciare le bevande alcoliche nel giusto modo. Alimentare cultura birraria infatti non significa solo inculcare concetti e nozioni, ma anche educare a un consumo di birra intelligente e illuminato. Apprezzabile che questa strada sia sviluppata anche nei confronti dei giovanissimi.

Al De Lambiek abbiamo assaggiato un validissimo Lambic di Tilquin (molto equilibrato), prima di andare a pranzo dall’ottimo Neu Pruimย (sito) di Beersel, una classica taverna fiamminga. Qui l’offerta birraria non รจ niente di particolare, ma pasteggiare con Westmalle Tripel alla spina ha sempre il suo fascino. Poi abbiamo percorso un centinaio di metri prima di arrivare alla nostra tappa successiva: il Drie Fonteinen. Ma di questo birrificio scriverรฒ alla prossima occasione, quando avrรฒ modo di raccontare anche dei luoghi birrari di Lovanio.

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, รจ giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. รˆ organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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10 Commenti

  1. In quei 100mt tra Neu Pruim e Armand ti sei perso “Oude Pruim” dove puoi bere la Ulricher di Girardin, che se non ricordo male, fa solo x lui (Antoine)!!! ๐Ÿ˜‰

  2. sono in partenza.. a Brussels alloggerรฒ, volutamente, vicino a place Fontainas ovvero Moeder Lambic: the dream! ๐Ÿ™‚

  3. Bellissimo locale il Ristorbiers…. ci sono stato un mesetto fร  e ancora nn riesco a togliermi dalla testa la loro carbonade…… ‘naggia!!!!!!!!!!

    per quanto riguarda il Faro ho rosicato tantissimo dato che nn sono riuscito a trovarlo da nessuna parte!!! ho dovuto ripiegare sulla versione della Lindemans……

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