La mia professione mi porta da diversi anni a visitare gli Stati Uniti ogni mese di luglio, lasciandomi fortunatamente lo spazio per unire i doveri professionali con la passione per la birra. La prima tappa del viaggio di quest’anno, come da qualche tempo a questa parte, è il caldo “parco giochi” di Las Vegas, oasi di divertimento e di gioco d’azzardo in mezzo al deserto del Nevada. Se la “Strip” – strada principale lunga più di 4 miglia e punto focale della città perché ospita tutte le principali attrazioni – e la downtown di Las Vegas è preda, come facilmente intuibile, dei grandi marchi birrari internazionali – il locale di BrewDog, in particolare, domina il centro della città ed è distribuito su ben 3 piani, con un rooftop di importanti dimensioni e una vista privilegiata che non ne giustifica però gli esorbitanti prezzi, più da ostriche e champagne che non da da birra e hamburger – uscendo di pochissimi chilometri dal centro si possono trovare alcuni birrifici molto interessanti dove di fianco alla sala di produzione c’è una taproom o un ristorante con prezzi sempre abbordabili, considerando i parametri importanti della città.
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