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Birre sotto l’albero 2012: il mio resoconto

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Foto: In Fermento

Come forse saprete, nel passato fine settimana si è tenuto l’evento Birre sotto l’albero, che in realtà continua anche oggi con diversi appuntamenti tra Roma e dintorni. Sebbene dunque non sia ancora conclusa, direi che possiamo comunque tirare le somme di questa grande, sesta edizione. Un’edizione che, a detta degli organizzatori, ha stracciato ogni precedente record di affluenza e consumo: già a fine sabato tantissime birre natalizie erano finite, al punto che alcuni fusti sono stati preservati per dare un senso alla giornata di domenica. Numeri a parte, Birre sotto l’albero ha confermato ancora una volta tutte le premesse: grande atmosfera, tanti amici, una marea di birrai rilassati, esperti e appassionati da tutta Italia. Come sempre è stata una bellissima festa, un appuntamento a dir poco imperdibile.

Anteprima Birre sotto l’albero: tra poche ore si comincia!

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E così anche quest’anno siamo arrivati al fine settimana di Birre sotto l’albero, l’evento capitolino dedicato alle birre natalizie e diventato negli anni un appuntamento praticamente imperdibile. L’attesa che si è creata nelle precedenti settimane ha raggiunto come sempre apici clamorosi, attirando appassionati da tutta Italia: da stamattina il mio Facebook è un susseguirsi di messaggi da parte di amici in viaggio alla volta di Roma e il motivo potete capirlo da soli 🙂 . Vista l’attesa crescente e l’assenza di eventi importanti di cui parlare, oggi dedicheremo il post del venerdì a scoprire cosa ci regalerà quest’anno Birre sotto l’albero. Ma per non abbandonare completamente la consuetudine, a fine articolo troverete un paio di segnalazioni di altre iniziative a Milano e Torino.

La Westvleteren XII sbarca in America: su Ebay confezioni in vendita anche a 1.000 euro

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Con uno splendido colpo di marketing, ieri negli USA sono state finalmente rilasciate le prime confezioni di Westvleteren 12 – o meglio XII, come impresso sulla discutibile nuova veste della birra belga. Se non sapete di cosa stiamo parlando riassumo rapidamente la vicenda: Westvleteren è un birrificio trappista famoso per la qualità delle sue birre e per la difficoltà nel reperire le stesse, che a ottobre 2011 decise di affidarsi alla grande distribuzione nazionale (e a distributori internazionali) per trovare fondi destinati alla ristrutturazione del monastero. Il venir meno della caratteristica più leggendaria di Wesvleteren (l’irreperibilità dei suoi prodotti) non intaccò minimamente l’interesse degli appassionati, che all’ufficialità della notizia iniziarono a sognare la possibilità, ormai concreta, di avere tra le mani delle confezioni di Westvleteren 12, l’ammiraglia del birrificio. Negli USA l’attesa si è trasformata in un fenomeno di euforia collettiva, con evoluzioni a dir poco aberranti.

Matteo cerca un impiego in un birrificio (o in cucina)

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Dopo una lunga esperienza nel settore birrario, Matteo ora cerca un impiego in un birrificio, anche con mansioni diverse dalla produzione. Ha lavorato per sei anni nell’ambito dei pub milanesi e dell’hinterland, maturando a poco a poco esperienza, competenza specifica e passione per le birre pregiate e le artigianali italiane. Ha passato gli ultimi sei mesi in Inghilterra affinando ulteriormente le sue conoscenze, lavorando per un real ale pub con 17 ales ed 11 varietà di sidro tradizionale in rotazione continua. Essendo a spasso, e volendo continuare questo suo percorso di istruzione, si dichiara più che disponibile a lavorare in birrificio, o anche in cucina, dato che è appassionato anche in questo campo.

Prima del Natale le altre novità dai birrifici italiani

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Bisogna ammettere che quest’anno le festività natalizie hanno reso i birrifici italiani particolarmente attivi, al punto che a distanza di una decina di giorni dall’ultimo post dobbiamo già annunciare una marea di nuove birre. Chiaramente il periodo in corso la fa da padrone, come ad esempio risulta evidente nell’ultima nata in casa Menaresta: si tratta della Verguenza Xmas, versione natalizia della fortunata “serie” delle Verguenza. La ricetta di partenza è quella della Verguenza standard (perciò rimaniamo nel campo delle Double IPA), a cui tuttavia sono state impresse alcune sostanziali modifiche. Il risultato è una birra alcolica (8%) e amara (90 IBU): in pratica una Winter Warmer molto sui generis.

I 5 peggiori regali natalizi per un appassionato di birra

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Come diceva il famoso spot panettoniano, “il Natale quando arriva arriva”. E a due settimane esatte dal 25 dicembre non possiamo più fare finta di niente: il periodo che anticipa le feste è ormai ufficialmente tra noi, che ci piaccia o meno. Come ogni anno ci ritroviamo immersi nel famigerato spirito natalizio: le strade sono improvvisamente illuminate da tristissime luminarie, i tempi di spostamento si dilatano causa traffico congestionato, la gente in giro è più stressata del solito. Ma se ritenete che tutto questo sia male, non avete ancora pensato all’aspetto più devastante: i regali di Natale. Farli è sicuramente un supplizio, ma riceverli spesso è anche peggio: quante paresi rischiate per simulare sorrisi di fronte a doni improbabili! Il post di oggi è proprio dedicato ai 5 peggiori regali che può ricevere un appassionato di birra, sperando che qualche parente o amico poco esperto lo legga ed eviti di provocare inutili amarezze.

Edoardo Meloni vince Brassare Romano. Il resoconto dell’ultima tappa

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Edoardo festeggia la sua vittoria con un bel brindisi

Se mi seguite su Twitter, probabilmente ricorderete che la scorsa settimana ho vestito i panni di giudice nell’ultima e decisiva tappa del concorso di homebrewing Brassare Romano. A causa però delle notizie provenienti da Eataly e del tradizionale post sugli eventi birrari, non ho avuto ancora modo di raccontarvi come sono andate le cose. Poco male, rimedio oggi, cominciando subito con il nome del vincitore assoluto: si tratta di Edoardo Meloni, che alla fine ha avuto la meglio nel testa a testa col duo Claudio Neri – Simone Sarrecchia. Il concorso ideato da Andrea Romani aka Barone Birra, infatti, si è prolungato per tutto l’anno solare, con quattro tappe a tema: l’ultima – quella di mercoledì scorso – era incentrata sulla tipologia delle birre di Natale.

Il birrificio 26 Nero vende il suo impianto da 1 hl

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Il Birrificio 26 Nero vende un impianto di produzione marca Marican comprensivo di: sala cottura (100 litri a cotta), fermentatori, mulino, pompa carrellata, impianto manuale per imbottigliamento. Il prezzo è fissato a € 12.500, mentre è possibile vedere l’impianto in funzione presso la sede dell’azienda.

Gioite fratelli, dicembre ci regala altri eventi birrari

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Prima del fine settimana mettiamo da parte i dispiaceri e le polemiche e torniamo a dare un’occhiata ai prossimi eventi birrari. Sebbene i più importanti siano già stati snocciolati in precedenti post analoghi, oggi possiamo tornare comunque sul discorso visto che dicembre registra sempre un’impennata di iniziative. Indovinate un po’ il motivo 🙂 . Partiamo allora con l’Hibernation Craft Beer Festival del Red Bear di Marghera (VE) che da giovedì 13 a domenica 16 dicembre ospiterà tante birre alla spina con la presenza di Mauro Salaorni (birraio dello Scaligero). La selezione non è ampia, ma molto particolare: ci saranno due chicche di Scaligero (una Sour Old Ale con doppio passaggio in legno e una Berliner Weisse), una Gouden Carolus Xmas del 2008, la collaborazione tra Scaligero e Red Bear (il nome è Hop Biopsy) e altro ancora. Dettagli sulla pagina Facebook dell’evento.

Eataly apre le porte a Peroni e ci spiega quanto è buona, pulita e giusta

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Nella giornata di ieri è stato pubblicato un comunicato stampa che in poco tempo ha creato un mezzo polverone: quello relativo all’accordo tra Eataly e Birra Peroni. Come riportato da Scatti di gusto (uno dei primi a rilanciare la notizia) l’intesa tra le due aziende permetterà al marchio birrario di entrare a far parte dell’ampia gamma delle “eccellenze” enogastronomiche presenti negli store di Oscar Farinetti. E basta questo per provare un netto senso di disagio: cosa cavolo c’entra una delle più anonime birre industriali con le eccellenze brassicole d’Italia? Assolutamente niente, verrebbe da pensare, eppure il comunicato non lascia spazio ai dubbi. La Peroni sarà amorevolmente accolta dagli scaffali degli Eataly italiani, mentre all’estero lo stesso trattamento spetterà alla Nastro Azzurro – che negli ultimi anni ha registrato una crescita impressionante nei mercati stranieri. Si tratta di una notizia che reputo quantomeno spiacevole, ma più per le dichiarazioni di contorno che per il suo contenuto. Ma andiamo con ordine…

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