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Il Birrificio BIRA vende impianto completo con sala cottura da 2,5/2,7 hL

Il Birrificio BIRA vende, preferibilmente in blocco, impianto completo...

Birrificio dell’hinterland milanese cede intera attività o vende impianto produttivo

Si propone in vendita brewpub nell’hinterland milanese, avviato nel...

Birrificio vende intero impianto produttivo in blocco o separatamente

Birrificio artigianale vende l’intero impianto produttivo anno 2019, costituito...
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Per l’Annual Report di Assobirra un 2015 positivo, ma ancora con troppe ombre

Con qualche mese di ritardo rispetto al passato, ieri Assobirra ha pubblicato il suo consueto Annual Report (scaricabile qui in pdf) che documenta lo stato della birra in Italia. I dati del 2015 possono essere considerati positivi e negativi allo stesso tempo: positivi perché sono tutto sommato confortanti per il mercato nazionale, negativi perché l’impressione è che in condizioni diverse (e più eque) la crescita sarebbe molto più marcata. Quest’ultima considerazione non è un semplice dettaglio, poiché alla lunga potrebbe trasformarsi in un vero e proprio macigno per tutto il movimento, con ripercussioni importanti anche per i microbirrifici. Restando al presente, tuttavia, il 2015 birrario in Italia è stato quindi molto simile all’anno precedente: bene ma non benissimo, come dicono quelli bravi.

Nuove birre da Lariano, Rurale, Eastside, The Wall e Gilda dei Nani Birrai

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La panoramica di oggi sulle nuove birre italiane parte dal Birrificio Lariano di Sirone (LC), negli ultimi tempi particolarmente intraprendente. La prima novità si chiama Michetta (4,6%) e si ispira allo stile delle Kölsch, sebbene le soluzioni produttive siano molto particolari e non riconducibili alle alte fermentazioni di Colonia. La chiave è nel nome: oltre al classico malto d’orzo (Pils), la ricetta prevede infatti l’impiego di pane secco in una percentuale del 10% rispetto al totale fermentabile. È una scelta orientata al recupero delle materie prime e piuttosto originale, sebbene non unica nel panorama internazionale: di esempi ce ne sono diversi, tra cui la belga Babylone di Brussels Beer Project. Per il resto abbiamo solo luppoli tedeschi e note di crosta di pane, un leggero fruttato e freschezza nel finale. Assolutamente da testare.

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La seconda novità del Lariano è in realtà un’intera gamma inedita che trova nell’impiego della frutta la sua cifra stilistica (tanto per confermare ciò che dicevamo recentemente). Il progetto è stato impostato in maniera molto “didattica”: le birre sono cinque e partono tutte da una base comune, alla quale vengono poi aggiunte altrettante diverse tipologie di frutta. I nomi sono piuttosto identificativi: Fambrus (con lamponi), Mora (con more selvatiche), Berries (con frutti di bosco e fiori di ibisco), Maren (con amarene) e Red Nuance (con fragole e ciliege). Tutte le birre subiscono un passaggio in legno di circa 3 mesi. Da sottolineare che la nuova gamma è prodotta nel vecchio birrificio per evitare potenziali contaminazioni da parte di microrganismi non desiderati.

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Restiamo in Lombardia per segnalare la Global Ipa (6,5%), ultima nata in casa Birrificio Rurale e presentata proprio ieri da Mozzico a Roma. Può essere considerata un proseguimento del percorso tracciato con l’ultima versione della Hopart, brassata con lievito inglese e luppoli americani. Qui però la ricetta è ancora più cosmopolita – globale, per l’appunto – poiché prevede malti inglesi e tedeschi, lievito inglese e vagonate di luppoli americani. È ricca, decisa e complessa, ma anche facile bere. Un’American Ipa da tenere sicuramente d’occhio per un produttore sempre molto attivo.

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A proposito di birrifici attivi, c’è da segnalare un’ulteriore novità tra quelle recentemente realizzate da Eastside. Parliamo della Bimba Mia (6%), che è giustamente definita una Hoppy Saison e che è stata presentata in diversi locali di Roma nel passato fine settimana. È una delle produzioni con cui Eastside vuole salutare la nuova stagione, in questo caso ovviamente l’autunno. Il profilo aromatico, netto e pulito, è quello tipico delle Saison, a cui si aggiunge una componente rustica derivante da un inoculo di Brett Claussenii al momento dell’infustamento. Nel retrolfatto dominano percezioni agrumate ed erbacee, mentre la chiusura è straordinariamente secca e amara. Una Saison per certi versi estrema (ma in senso buono) che ricorda le migliori interpretazioni moderne della tipologia.

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Nel segno delle luppolature generose è anche l’ultima novità di The Wall, battezzata John Hops. Anche qui viene utilizzata una definizione non propriamente ortodossa, ma che restituisce bene le caratteristiche della birra: Hoppy Imperial Lager. L’idea dunque è di accompagnare la semplicità di bevuta con l’esplosività dei luppoli, esaltata dal lievito a bassa fermentazione. Le varietà utilizzate (anche in dry hopping) sono le “astronomiche” 🙂 Comet e Galaxy, che conferiscono sfumature tropicali e balsamiche avvertibili specialmente nel retrolfatto. Come in tutte le versioni “imperiali” degli stili classici, sia il corpo che il contenuto alcolico (8,8%) sono tutt’altro che trascurabili.

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E concludiamo la carrellata di oggi fermandoci in Toscana e più precisamente presso La Gilda dei Nani Birrai, giovane produttore di Pisa. La neonata Shire (6%) è una birra aromatizzata al peperoncino, peculiarità che nel mondo brassicolo è più diffusa di quanto si sarebbe portati a credere. La ricetta è stata messa a punto grazie alla collaborazione con Peperita, rinomata azienda leader nella creazione di condimenti piccanti, e alla consulenza dello chef Enrico Benedetti.  La Shire è stata presentata ufficialmente nel corso del festival Peperoncino d’aMare e sarà disponibile dalla fine di questa settimana.

Quando la frutta sposa la birra: l’ascesa internazionale delle Grapefruit Ipa

Nel mio resoconto della scorsa settimana su Fermentazioni 2016 ho evidenziato una delle tendenze dell’edizione appena conclusa: la presenza cioè di diverse Grapefruit Ipa, tutte chiaramente made in Italy. Con questa definizione si indicano India Pale Ale (o derivate) che nella ricetta prevedono l’aggiunta di frutta, secondo una moda in ascesa proprio in questo momento e proveniente – neanche a dirlo – dagli Stati Uniti. Ma che si sta rapidamente diffondendo anche in Europa: i movimenti scandinavi la stanno assorbendo in maniera piuttosto naturale e, come verificato, ora sta cominciando a fare breccia anche tra i birrifici italiani. Sarà uno dei tanti trend destinati a durare una stagione o un fenomeno capace di stabilirsi solidamente nel futuro della birra artigianale internazionale?

Beer firm lombarda cerca birrificio per produzione

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La beerfirm Pinta Seria cerca birrificio fornitore dotato di impianto ad osmosi inversa per trattamento dell’acqua, per lotti da 3-5-10hl.

Lombardia e zone limitrofe. Recapito: [email protected] / 3349258432

Ancora eventi per il week end: Birrocco, Local Beer Week e altri

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Come ogni venerdì continuiamo il nostro viaggio negli eventi di settembre, che mai come quest’anno affollano le nostre agende. Non è un caso allora che tutte le iniziative segnalate in questa sede cominceranno nel fine settimana alle porte. Si comincia oggi con la terza edizione di Birrocco a Ragusa e i debutti di Beer Craft Arena a Firenza e del Terra di Lavoro Beer Fest a Casagiove (CE). Poi domani si terrà il primo dei due giorni del San Marino BBQ e Beer Festival, chiaramente a San Marino, e la prima edizione della Local Beer Week a Roma, incentrata sulla promozione della birra artigianale locale. Per gli appuntamenti a cavallo tra settembre e ottobre (e oltre) ci aggiorniamo a venerdì prossimo. Buone birre a tutti!

Jungle Juice cerca azienda zootecnica per cessione gratuita delle trebbie

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Il birrificio Jungle Juice (prossima apertura a Roma, zona Pigneto/Tuscolana) cerca allevatore/azienda zootecnica a scopo di futura collaborazione per la cessione a titolo gratuito delle trebbie come mangime alimentare per animali.
Recapito: 349/3618280.

Il retrogusto sociale del birrificio Vecchia Orsa: intervista a Enrico Govoni

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La birra può avere un “retrogusto sociale”? Per il birrificio Vecchia Orsa decisamente sì. È la risposta che mi ha dato Enrico Govoni, mastro birraio del birrificio di San Giovanni in Persiceto, a pochi chilometri di distanza da Bologna. Vecchia Orsa, infatti, non è un microbirrificio come gli altri. L’idea che l’ha fatto nascere è diversa, così come è diverso il risultato, difficilmente traducibile in un’analisi della performance aziendale, al di fuori dei grafici e degli schemi. Il birrificio Vecchio Orsa ha un obiettivo sociale: dare dignità al lavoratore svantaggiato, guardandolo anche come risorsa reale di un processo produttivo e non solo come portatore di handicap.

Birra Brunz mette a disposizione il proprio impianto per conto terzi

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Birra Brunz srl, con sede a Vinci (FI), mette a disposizione impianto e attrezzature per produzione birra conto terzi (beer firm).

Caratteristiche: cotte minime 10 o 20 hl, formati bottiglia 0.33/0.75 lt e fusti Pet (attacco baionetta) da 20/30 lt. Rifermentazione in bottiglia o fusto.

Per qualsiasi info contattare Bruno al 3473902086 oppure al 057156513.

Negli USA la bolla della birra craft è ancora lontana. E in Italia?

Da quando esiste Cronache di Birra (quindi da almeno 8 anni) sento ripetere sempre la stessa domanda: “In Italia non ci sono troppi microbirrifici per un mercato così di nicchia?”. Il timore che stiamo vivendo una bolla economica è forte, ma l’aspetto curioso è che tale considerazione esisteva già diversi anni fa, quando il numero di birrifici in Italia era un terzo di quello attuale. Paradossi dell’evoluzione di un settore, che tuttavia non è tipico solo del nostro paese: nel ben più solido mercato degli Stati Uniti, ad esempio, vengono poste esattamente le stesse domande. E un recente articolo dell’economista Bart Watson, apparso sul sito della Brewers Association, non solo tenta di sfatare per sempre questo falso mito, ma addirittura arriva a dichiarare che c’è ancora spazio per molti nuovi birrifici.

Vendesi impianto produttivo con sala cottura da 5 hl

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Vendesi microbirrificio in zona Padova Sud con sito produttivo composto da:

  • Sala cottura elettrica (anno 2015) , marca Impiantinox, capacità 5 HL
  • 3 tini di cui uno isobarico capacità 10 HL , marca Impiantinox
  • Cella maturazione
  • Cella frigo
  • Mulino elettrico
  • Chiller per la gestione delle temperature dei fermentatori
  • Accessori vari per produzione ed immagazzinamento (tubi, pompa, transpallet, carrelli, scaffalature)

Se siete interessati o se volete maggiori informazioni contattateci alla mail [email protected]

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