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Sono i blog birrari l’obiettivo della prossima caccia alle streghe?

Lo scorso 2 giugno ho ricevuto da Allan Wright, organizzatore della Beer Bloggers Conference (per sapere di cosa si tratta leggete il resoconto di Leo), una mail in cui annunciava che era stata appena raggiunta la fatidica quota di 999 blog birrari attivi sul web. Un traguardo importante, perché – a detta dell’autore – il blog è uno strumento fondamentale per informare i consumatori e sostenere l’intero mercato. Una “massa” tale che ha spinto Allan a programmare due conferenze annuali (una americana e una europea) dedicate espressamente a coloro che gestiscono blog sulla birra. Per la cronaca siti più o meno simili a quello che state leggendo e che rappresentano una risorsa importante per l’ambiente. Ma che, ciononostante, non sono esenti da critiche ingiustificate e generaliste.

In particolare mi sto riferendo a un’uscita del Camra di qualche settimana fa. L’associazione anglosassone è encomiabile per il suo lavoro di tutela delle tradizioni brassicole del paese, ma non è un mistero che talvolta sia rimproverata per i suoi atteggiamenti vagamente reazionaricome abbiamo visto ieri è un leit motiv sul quale punta spesso Brewdog. A fine maggio l’associazione si scagliò contro i beer blogger in generale, rei, a sua detta, di rincorrere solamente l’ultima novità del settore, vanificando i risultati ottenuti dall’associazione in 40 anni di duro lavoro di sensibilizzazione.

Ovviamente la reazione dei blogger non si è fatta attendere, con articoli decisamente critici nei confronti dell’associazione, come quello di Martyn Cornell. Difficile in effetti concordare con il Camra, soprattutto dal momento in cui la censura dell’organizzazione è espressa in un modo talmente superficiale da ricordare la peggiore interpretazione di politichese moderno. Solo una visione antiquata, infatti, può partorire analisi così miopi: attaccare il blog come forma di espressione e informazione ha lo stesso valore di chi si scaglia contro le nuove tecnologie (come il web) solo perché spaventato da ciò che non conosce.

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Se siete assidui lettori dei beer blogger internazionali, saprete che gli autori più importanti non sono certo gli ultimi arrivati. In rete è possibile consultare i siti di nomi prestigiosi come Charlie Papazian, Andy Crouch, Stephen Beaumont, Joe Stange, Jay Brooks, Laurent Mousson, Pete Brown – di quest’ultimo vi consiglio di leggere questo interessante articolo per il Morning Advertiser sull’importanza dell’impatto (positivo) dei blog birrari. Non certo dei pivelli, anzi, tutta gente che non solo scrive con straordinaria competenza, ma lo fa sempre rispettando ed esaltando le tradizioni brassicole internazionali. Ecco perché la critica del Camra è sbagliata non solo nella forma, ma anche nel contenuto. E’ figlia di poca informazione sull’argomento e del “timore per il nuovo” tipico di impostazioni antiquate.

Purtroppo recentemente ho avvertito la stessa superficiale diffidenza anche in Italia. Vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che negli ultimi tempi l’argomento sia diventato uno dei cavalli di battaglia di Kuaska, che ha criticato senza mezzi termini i blog birrari italiani, anche in questo caso facendo di tutto l’erba un fascio. E’ capitato durante una delle degustazioni di Un Mare di Birra e il rimprovero è stato ripetuto anche in un’intervista rilasciata per l’associazione Birrai Ciociari. Il problema sarebbe che i blogger scrivono senza possedere competenze, rischiando in molti casi di fare disinformazione.

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Sulla competenza basta dare un’occhiata alla freschissima classifica mensile di Wikio – ok lo ammetto, la linko per tirarmela un po’ 😛 . A parte i blog aziendali, tra gli autori ci sono (alla rinfusa) Maurizio Maestrelli, Marco “Tyrser” Pion, Nicola Utzeri, Alessio Leone, Alberto Laschi, Lelio Bottero. Non esattamente gli ultimi arrivati, visto che tutti sono professionisti e appassionati (esperti?) stimati e in alcuni casi hanno scritto la storia del movimento. Anche tra i nomi non citati c’è gente molto appassionata e che in nessun caso si pone nella posizione di divulgatore della conoscenza birraria – ergo, se sbaglia, lo fa in buona fede e comunque con un minimo di “studio” alle spalle.

La “democrazia” di Internet non è un concetto semplice da metabolizzare, figuriamoci da accettare come nuovo attore nella comunicazione globale. Ma questo non giustifica che si possano accettare critiche generaliste alle sue emanazioni, come lo sono i blog. Di persone che hanno la pretesa di parlare di cose che non conoscono ce ne sono ovunque: durante le degustazioni, sui siti web, nei locali e alle manifestazioni. Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta mi sembra che la comunità dei blogger italiani rappresenti una piccola oasi felice in un settore che si sta popolando di falsi predicatori…

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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123 Commenti

  1. Se leggo i nomi citati (e non tutti..) non posso che darti ragione, cita anche gli altri però…e scoprirai che ha ragione Kuaska…

    • Naturale che in mezzo a tanto scrivere ci sia anche chi è alle prime armi, ma perché colpevolizzare il blog come strumento in generale?

  2. Andrea, sono d’accordo con te che non sia giusto generalizzare,
    tuttavia nella giungla della rete delle volte capita di leggere anche tante fesserie sulla birra, ad esempio su blog che solitamente parlano di ricette culinarie o di altre bevande.

  3. Il fondo di verità nella critica c’è, ma non riguarda solo la birra.
    Il rovescio della medaglia del pluralismo informativo di internet risiede proprio nel produrre una (grossa) maggioranza di contenuti imprecisi, scorretti, superficiali, privi di fondamento. Ma ripeto, vale per qualsiasi campo.
    La risposta giusta, invece di attaccare il mezzo, dovrebbe essere quella di educare l’utente nel farsi strada attraverso un mare magnum.

  4. tra i blog brassicoli bisogna fare le giuste distinzioni: ci sono blogger esperti e quelli alle prime armi. Io faccio parte di quest’ultima categoria e credo che ci debba essere spazio anche per chi non è ancora esperto ma vuole parlare di un passione che ha…io credo che i lettori dei nostri blogger sappiano riconoscere i vari livelli di competenza e quindi valutare i vari post. L’importante è che i blog siano indipendenti e liberi (non avere alle spalle un “lobby”…)
    Per me il mio blog è un oppurtinità per condividire idee ed imparare.
    Secondo me la rete dei blogger può essere una grande risorsa di conoscenza e di crescita…dove ognuno nel dialogo e nell’apertura può dare il suo contributo.

    • permettimi di dissentire, la gente come fa a capire se un blogger è competente o meno quando nella stragrande maggioranza dei casi gli utenti provengono dai motori di ricerca…
      Ultima cosa, essere indipendenti ed avere passione non è sinonimo di competenza 😉

      • a questo punto oltre a lamentarsi si bacchettino a dovere i meno esperti nei commenti, non vedo altro modo.
        Ricordo un Ricci & co. che si incazzarono giustamente per una pseudo recensione della birra di Livigno (palesemente infetta dalla descrizione).

        • e lo sai come è andata a finire?

          che dopo qualche mese mi ha scritto l’autore del blog che avevo pestato di brutto. mi ha detto che dopo il mazzo che gli avevamo fatto aveva deciso di non scrivere mai più di birra…

          io gli ho spiegato perchè lo avevo mazzuolato, cioè la solita manfrina che un blog non è un forum, è un palcoscenico e proprio per questo la disinformazione può generare molti più danni e che l’autore deve assumersi delle responsabilità

          scrivendomi, mi ha chiesto se volevo partecipare al suo blog per fare un po’ di cultura birraria

          ora, siccome anche chi critica si deve assumere delle responsabilità, di fronte ad una mosca bianca di intelligenza che, pur cazziato duramente, invece di andare a frignare dalla mamma e ruminare bile invece comprende l’errore (pur non condividendo i toni da me usati) e ti dice “allora perchè non parli tu?”, che avrei dovuto fare?

          è così finita che ogni tanto, nelle basse maree della mia pigrizia, gli imbastico un articolo per la sua platea. ci siamo anche fatti una birra una volta e mi chiede sempre qualche dritta in fatto di birre (sempre che abbia da darne). ovviamente è una platea diversa (gourmettari), per certi versi ben più interessante di quella a me abituale, e i temi non sono quelli del forum o dei blog da addetti

          aggratisse, ovviamente (e te pareva)

          questo per dire: c’è in giro anche gente intelligente, mai disperare

      • Si capisce se un blogger e competente velle si capisce vai tranquillo.
        Basta rompersi un pò i maroni cercando,documentandosi e mantenendo un pò di curiosità e alla fine lo capisci se un blogger è competente oppure no.
        Certo se rimani alla ricerchina da compitino in classe su google allora sono d’accordo con te…….

  5. il passaggio più interessante mi pare l’ultimo capoverso. e farei un passo oltre

    sdoganata la democrazia informativa, quando si sdoganerà anche la critica, se vogliamo anche selvaggia (e magari senza censure, nei limiti del lecito), a chi fa “democrazia” informativa? se non è più l’autorevolezza il lasciapassare per avere un palcoscenico, se tutti possono costruirsi il proprio ed elevarsi ad oratori, chi se non il pubblico (quello più sgamato) armato di ortaggi e uova marce resta il giudice ultimo per filtrare l’oggettiva sovrabbondanza di informazione, a volte di scarsa qualità, dei tempi in cui viviamo?

    per me il vero punto è che anche il blog è oramai uno strumento del passato, degli anni 2000, per nulla sociale elevando l’autore ad un livello superiore ai suoi lettori. è l’equivalente del XXI secolo del quotidiano, del periodico, o della fanzine se volete. dove si presume, per aver voglia di leggerlo, che gli autori abbiano una certa esperienza ed autorevolezza. è un’ottima vetrina per creare opportunità, fondamentalmente. 1000 blog, pensateci: se solo 100 avessero valore, quale rischio annacquarli negli altri 900

    il futuro è nell’interazione di pari livello organizzata. una volta erano i NG, poi i forum, oggi relegati nell’underground e disertati da molti che dopo aver realizzato il proprio blog li hanno abbandonati. restano cmq miniere spesso più ricche, anche se meno fashion. il futuro sarà reinterpretare in chiave moderna quello modulo di comunicazione e mi chiedo come mai nel 2011 nessuno abbia ancora pensato di proporre social networks tematici invece duplicare i vari Facebook. arriveranno, peccato non essere un programmatore altrimenti la start up la facevo io nella Siilicon Valley

    discorso generale, ma che riguarda anche l’informazione birraria

    • Io che da un po’ di tempo lavoro nell’ambiente, posso dirti che personalmente ritengo il blog uno dei migliori strumenti di comunicazione, tecnicamente parlando. Rispetto a un forum è meno democratico, nel senso che l’autore (o gli autori) si porranno necessariamente su un livello superiore come tu affermi. Ma questo è un bene, rispetto a tanti forum che diventano facilmente dispersivi, fuori tema e espressione di un gruppetto identificativo.

      Gestire un blog – e lo dovresti sapere – comporta un lavoro molto più impegnativo di un forum, che vive di “vita propria” e si alimenta con i contributi di tutti. Richiede un minimo di attività di moderazione, paragonabile a quella di un blog. Ma in più l’autore del blog deve creare con costanza contenuti interessanti e di qualità, con frequenza giornaliera o quasi. Ho la fortuna di riuscirci facilmente (e divertendomi, altrimenti non lo farei), ma non è una cosa scontata.

      Ovviamente tutto ciò riguarda anche la competenza di chi scrive, ma secondo me in questo caso entra in gioco il modo in cui si pone l’autore. Se vuole fare il sotuttoio, non sapendo un cavolo, farà magre figure e meriterà di essere ripreso. Ma se si pone nel giusto modo, non credo che meriti di essere preso a calci in culo, anche quando dovesse sbagliare in buona fede.

      • Secondo me il forum è più utile di un blog. Ma un forum non funziona se la base è scarsa o al contrario ingestibile.

        Per questo ritengo, per esempio, il forum di beeradvocate ancora uno strumento che nessun blog ha superato.

        Purtroppo tutti i forum italiani sono nati in tempi prematuri (e forse lo sono ancora) e c’è carenza di partecipazione e contenuti.

        • I forum li uso come fonte di ricerca, difficilmente li leggo con costanza, quasi mai mi viene voglia di intervenire. La differenza è che un blog è una sorta di prodotto editoriale interattivo, il forum una piazza. Come dici tu, nel secondo caso ci deve essere una comunità capace di spunti interessanti e costanza, nel primo basta una persona.

      • non prendere me ad esempio che sono un pelandrone nichilista iconoclasta… quando mi gira ne apro un altro, ma con formula radicalmente diversa

        gestire un blog, seriamente, è un lavoro. per questo, nella maggior parte dei casi, un blog di qualità è gestito da un professionista o cmq da uno che ha interessi professionali più o meno diretti. o che ne vorrebbe avere… è quello che sopra descrivevo come “vetrina”

        un blog ha una scadenza. quando chi lo tiene, per qualsiasi ragione, smette, quel patrimonio di “aggregazione” (anche se non lo è) e di riferimento viene disperso. quindi, il blog non è un patrimonio dell’utente, ma del suo proprietario, anche se il valore è nei suoi utenti

        se mi stai dicendo che i forum sono uno strumento ancora più vecchio del blog, l’avevo già scritto io… ma se la tecnologia è vecchia, il modulo è sempre attuale

        cos’è un social network? un forum di piccoli blog…

        per me il futuro del blog è nella competenza e nell’autorevolezza del suo autore. come nelle rubriche giornalistiche. l’idea che il futuro sia la diserzione dai luoghi di comunicazione paritetica verso un network di blog, organizzato come i blog contemporanei, è semplicemente ridicola, oltre che inefficiente da un punto di vista informativo

        i blog diventeranno appannaggio di chi ha competenze e autorevolezza per dire qualcosa. i luoghi di confronto, dopo questo periodo di entropia blogghettara (in verità, nella birra, più che altro all’estero), saranno una versione aggiornata del metodo comunicativo paritetico proprio dei blog e dei NG, che credo saranno i social network tematici (quando li inventerà Steve Jobs vi ricorderete di me)

        il vero rischio che vedo è una frattura fra il mondo degli esperti blogghettari e del volgo social network. come per la carta stampata e i discorsi nei bar o sul treno. il mondo gira e rigira e ritorna sempre… ma qualche forma di integrazione verrà ideata

          • quelli tematici no, a parte Myspace che lo è (era) diventuto involontariamente

            e i social network attuali sono ancora incredibilmente acerbi, credo che il 99% della gente con un po’ di cervello mentre li usa si interroghi sulla loro utilità

            fatti una domanda: quanti dei tuoi contatti FB conosci personalmente? quanti hanno a che fare con la birra e quanti no?

            nella risposta che ti dai puoi vedere già il germe dei social network tematici del futuro

          • beer blogger unite (a cui forse sono iscritto anche io…) non è un social network ma un’accozzagli-contenitore (inguardabile peraltro) di roba autoreferenziale dei bloggers che si sono iscritto. spero ti sia chiara la differenza fra quello e questo https://www.facebook.com/

            io parlo di social network tematici seri. possibilmente di successo. certo che ce ne sono già e un po’ più seri di quello che mi hai postato. una volta mi ero iscritto al Second Life degli Hedge Fund se è per quello… il problema è farli bene, nel momento giusto, avendo successo

            questo mi pare il momento, dopo che FB ha arato la terra. per capire di cosa parlo, sto parlando di uno (o più) social network (lì basta copiare facebook, non ci vuole un genio) con utenti non generalisti ma che parlano e condividono birra, ricette di cucina, vini, ristoranti… e questo solo per rimanere nel food. http://www.vinix.com/, l’unico che mi viene in mente in Italia, più che un social network mi pare un portale… e anche questa differenza penso ti sia chiara…

          • “io parlo di social network tematici seri. possibilmente di successo.”

            Ah ok, quindi il problema non è l’idea, ma come realizzarli… mi sembrava di aver letto il contrario…

            D’altro canto che ci vuole a realizzare un social network di successo, Google è solo 3 anni che ci sta provando con magri risultati

          • @Turco

            invito, come sempre in queste occasioni, a virgolettare dove io abbia affermato che sia facile

            ho semplicemente preso atto di alcune cose: i blog sono uno strumento VECCHIO. dove vecchio non sta per inutile, ma maturo, che ha segnato tutti i limiti evidenti di uno scopo che non è il loro: quello di generare discussioni paritetiche, dal basso. il blog serve e si utilizza esattamente come lo hai descritto te: one man show, decisione dei contenuti e di politica interna. visto che sei tu l’esperto qui, saprai cosa è diventato quello che forse era il maggiore blog di successo del mondo, l’Huffington Post… un giornale on line

            la trasmigrazione delle community di discussione in vari blog, così come sono oggi, sia dal lato autore che dal lato commenti, è un fenomeno passeggero, perchè non è quella la funzione dei blog. si tratterà solo di aggiornare gli strumenti e social networks tematici mi sembrano lo sbocco più immediato

            ovviamente le mie battute erano una provocazione, mi pare ovvio di non essere un guru dell’informatica e trasecolerei se fossi il primo ad esporre le banalità che ho scritto. era più per far riflettere i milioni di pecoroni del web sempre pronti ad osannare il guru della situazione quando gli vende l’acqua calda…

            e mi sembra chiaro, banale (perchè bisogna sempre incagliarsi in queste cazzate in una discussione?) che prima ci vuole l’idea, poi una realizzazione adeguata, poi il timing corretto ed infine anche un po’ di culo. scommettiamo che Zuckerberg, anche se è l’autore del social network di maggiore successo, non è stato il primo a realizzarne uno? un po’ come il pc, non basta che sia stata l’Olivetti ad inventarlo per avere la Silicon Valley a Ivrea…

            ps: non ci vuole un genio a profetizzare quanto ho scritto. è esattamente quello che è già successo nei media televisivi negli ultimi 50 anni fino all’alba della web tv. ‘sto giro si andrà un po’ più spediti probabilmente visto che il web, contrariamente alla tv, non è neppure un monopolio naturale

          • Visto che ti piacciono le virgolette, trovami tu dove ho scritto che tu dici che è facile.
            Dai che arriviamo allo scioglilingua dell’anno

          • “D’altro canto che ci vuole a realizzare un social network di successo, Google è solo 3 anni che ci sta provando con magri risultati”

            = forma ironica per accusarmi di non rendermi conto che portare al successo un social network non è banale

            cosa che, come da messaggio precedente, non ho mai affermato

          • Ah certo, la forma ironica può sostituire il virgolettato. Quella frase non significa che tu ritieni facile la realizzazione, ma che non basta l’idea per fare una cosa di successo… concetto banale, ma che da quanto hai espresso precedentemente non mi sembra.

            Ricapitolando: tu ti chiedi perché non siano ancora stati creati SN tematici, io ti rispondo che già esistono, tu mi rispondi che sì vabbè però intendevi SN tematici di successo, io ti faccio notare che non basta pensare di volerne fare uno di successo per riuscirci.

            Mi sembra tutto piuttosto lineare. Mi fermo qui che la polemicuccia mi pare abbastanza inutile.

        • “metodo comunicativo paritetico proprio dei blog e dei NG”

          errata: metodo comunicativo paritetico proprio dei FORUM e dei NG

        • prendila come una correzione. o un approfondimento del mio pensiero. se serve faccio anche ammenda. detto questo, si può fare un passo oltre ed attivare l’elasticità mentale o dobbiamo andare avanti ad ammazzarci di semantica tutto il giorno?

          sei in grado di distinguere la socialità, le funzionalità e l’appeal di un tipo-facebook da quella di beer bloggers united (peraltro un recinto di blogger, non di utenti)? che sono, guarda caso, le premesse del successo?

          tu puoi ritenere che il futuro della socialità web siano i blog. per me possono essere solo una parte della comunicazione, quella più nobile, mentre la socialità è in piena evoluzione e di sicuro non è il blog il suo approdo, né il controllo web nella mani di una sola persona

          ognuno ha le sue idee, invece di fare i permalosi come al solito sarebbe più utile portare argomenti a supporto delle proprie

          • Scusa Ste, ma se per una volta faccio il puntiglioso sulla semantica come te divento permaloso? Vabbè…

            Non so come sarà il futuro del web, lavorandoci da anni neanche mi pongo più il quesito dati i fenomeni imprevedibili che ne hanno condizionato l’evoluzione. A mio parere il blog è un grande strumento e si adatta perfettamente al linguaggio del web. Non è sicuramente “paritario” come un forum, ma spesso avere qualcuno che propone discussioni piuttosto che lasciare l’onere a tutti (e quindi a nessuno) è molto più vincente. Non dico che uno strumento sia migliore dell’altro (forum, blog, social network, ecc.), semplicemente vengono usati per scopi diversi. Poi magari alcune forme scompariranno, altre si modificheranno, altre appariranno all’orizzonte. Sono anni che tanti esperti dichiarano la morte dei blog, a me sembra che godano ancora di ottima salute. Senza considerare che anche loro si sono trasformati nel tempo (da diario personale a webzine).

          • ti ho detto che sono stato impreciso, no? però, fidati, te sei bello permaloso… anche se nessuno ti sta attaccando, e non è mica la prima volta…

            io non la penso in termini di vincente o perdente. la comunicazione “sociale” e paritetica e quella dei blog sono due cose molto diverse. un po’ come le relazioni univoche e biunivoche. né profetizzo la morte dei blog, semplicemente non potranno rimpiazzare forum o ng e la cosa, per esempio in Italia nella birra, mi pare piuttosto evidente. tradotto: strumenti come forum e ng languono, l’informazione continua ad esserci ma lo scambio di idee mi sembra davvero languere molto sul web

      • io infatti cerco di mettermi nell’ottica che hai espresso te nel tuo ultimo paragrafo e sottoscrivo quanto tu dici:io non sono un superesperto e non mi pongo con il fare del sotuttoio…quindi la mia opinione non merita di essere presa a calci a prescindere….

        • Sì appunto, è un tuo diritto esprimerti. A parte che io farei il contrario e prenderei a calci i sotuttoio a prescindere, anche se dicono cose corrette 🙂

  6. È una situazione normale e comune in qualsiasi settore in espansione.
    Criticare in toto un sistema, senza considerare quello che porta di buono, è da stupidi. Una inutile presa di posizione che spesso indica la paura di essere scavalcati.

    Quindi non sto nemmeno ad elencare i pregi dei blog birrai perché è inutile.

    Sicuramente il web è pieno di chi scrive fesserie o si improvvisa esperto di qualcosa e non sono sicuro che la gente riesca a percepire chi dice cosa esatte o chi no. Ma se si usa il web (quindi è inutile che questo sistema lo giudichi chi il web non lo usa o lo usa impropriamente) si dovrebbe essere in grado quantomeno di incrociare le informazioni.
    Le soluzioni quali sarebbero poi, la censura? militarizzare il web? eleggere chi può o chi non può? tutte cavolate…

    Con buona pace di Kuaska che rappresenta un altro modo di intendere la birra e la comunicazione.

  7. la sola idea che qualcuno possa ritenere che il mondo intero non possa esprimersi senza aver prima ottenuto il suo beneplacito mi fa venire l’orticaria.

    • Sono pienamente d’accordo con Marcos!
      Il grande vantaggio di Internet è la Democrazia della rete ed il Blog è uno strumento di grande Democrazia……
      Preferisco avere la possibilità di decidere quale Blog od altra tipologia di strumento di comunicazione/discussione…e quindi ne voglio avere tanti…..poi se avrò un minimo di capacità intellettiva seguirò quello che mi piace di più….
      Ed il successo di un Blog o di un altro è un risultato importante di scelta democratica….viviamo in un paese dove tutto è fasullo e filtrato/indirizzato…basta….
      Non voglio tramiti …..voglio scegliere in piena libertà!

  8. Quoto Andrea.
    E aggiungo che quando si scrive una cosa sul web si è sicuri che ne rimarrà per anni, con il proprio nome e cognome in calce.
    Chi scrive su un blog ci mette la faccia, e questo, per me, è abbastanza.

    • Se in tanti partecipano non posso che esserne contento. I forum sono moderati esattamente come i blog, cioè a discrezione del gestore.

  9. Infatti io preferisco i forum dove la discrezionalità del gestore sia prima di tutto democraticamente contestabile, in secondo luogo venga utilizzata solo in casi estremi (violazione leggi vigenti ).
    I newsgroup non moderati si regolamentavano da soli ed erano perfetti, prima o poi ci si tornerà.

      • Ti devi sciacquare la bocca ogni volta che alludi a MoBI.
        Fallo con il cask-pigna che hai portato sulla nave, mi sembra meglio del Lysoform.

        • Cosa c’entra MoBi?
          Mi riferivo a quello che vedevo sul finire della storia del Newsgroup più famoso, cioè Hobbybirra …con qualcuno che era capace solo di insultare chi timidamente approcciava il settore e magari sparava qualche minchiatelle veniale……
          Il Cask Pigna che era appositamente pignoso è stato inopinatamente iniziato il Martedì pomeriggio quando tutti erano belli saturi di Pigne scandinave…e quindi arcistufi….
          Il Cask pignoso è stato chiamato “O Gino Knaus”….o meglio Anticoncezion”ale”…..solo a te e a qualche piccolo seguace con manganello è sfuggita la valenza spiritosa della cosa……
          Però mi hanno detto che sulla nave c’era una Blonde che non ti è piaciuta molto…….sati già provando l’olio di ricino?
          Take it easy …take it easy….

  10. Tra tutte le parole che vorrei commentare preferisco solo riportare il mio piccolo caso.
    Per me scrivere su un blog è uno stimolo per imparare e mettere nero su bianco informazioni, novità apprese su esperienze di homebrewing, sensazioni sull’evoluzione del mondo della birra, ovviamente dal proprio punto di vista. Se non scrivessi su un blog non riuscirei a trattenere tutto l’interesse per questo mondo, e pian piano correrei il rischio di far spegnere le conoscenze accumulate nel tempo. Come si diceva prima, è fondamentale la posizione che si assume nei confronti di chi visita o legge. Personalmente ritengo sia giusto assicurarsi di quello che si scrive, dare spazio a più campane possibili e continuare ad imparare. Cerco di sfruttare l’ “obbligo” di dover scrivere un nuovo post per fare bagaglio e “possedere” quelle conoscenze che si vanno a snocciolare nei post.
    Secondo me, se si opera così da entrambe le parti (blogger-lettore superesperto), il rischio di collasso culturale della blogosfera è alquanto basso.
    Democrazia ma capacità di mettersi in gioco, ma sul serio. Di sbagliare si sbaglia, ma neanche i superesperti sono sempre stati tali alle prime armi, credo.
    E poi ormai social network e blog hanno diverse forme di interattività, non direi che i blog siano già al tramonto…

    • “Se non scrivessi su un blog non riuscirei a trattenere tutto l’interesse per questo mondo, e pian piano correrei il rischio di far spegnere le conoscenze accumulate nel tempo.”

      su RAI5 stanno dando Memento… sarà un caso?

      spero vivamente che tu tenga un blog per motivi ben più seri e credibili, compreso il narcisismo

      • Non vedevo RAI5, ero uscito.
        Ho un blog perchè voglio tenere un diario personale per accrescere e condividere conoscenze birrarie, e scambiarle con chiunque voglia tenersi in contatto narcisismo a parte. Tutto qua, non penso di essere l’unico nè tantomeno di essere all’altezza di chiunque mi dovesse leggere, ma fa parte del gioco.

  11. La differenza sostanziale è il fatto che un forum parla ad appassionati e addetti al settore, mentre un blog parla ad un pubblico più generico grazie ad una più ampia visibilità. Francamente mi crea non poco dispiacere un Kuaska che nel momento di maggior bisogno di comunicare birra in Italia si ponga in modo così generalista sull’argomento.

    • Non credo che kuaska abbia voluto porre un freno all’informazione birraria(blog etc.etc.) tout-court ma solamente a quella che lui ritiene mala-informazione,e da questo punto di vista ha ragione.
      Il bisogno di informazione non giustifica il proliferare di blog,siti,forum poco competenti che non hanno niente a che fare con una informazione corretta e che metta in condizione chi ne vuole fruire di crescere e imparare….certo le caratterizzazioni generaliste mi lasciano un pò perplesso ma non credo che Kuaska abbia voluto condannare un intero movimento di blogger etc. etc.
      Mi sembra che una persona nella sua posizione abbia anche la responsabilità(vista la sua passione e competenza) di prendere posizione anche su aspetti che non riguardano solo la degustazione di birra nuda e cruda ma che riguardano tutto il movimento birrario in genere e questo comprende anche blogger e siti vari in genere.
      Mi stupirei se persone di tal calibro non prendessero posizione affatto……

      • Certo che ha ragione. Nessuno vorrebbe cattiva informazione.
        Purtroppo però è inevitabile e senza 30 siti di cavolate non esisterebbero nemmeno quei 5 6 seri.

        Come diceva Andrea nell’articolo è una cosa che avviene anche non virtualmente (esperti dell’ultima ora, degustatori improvvisati, etc etc) e forse è peggio.

  12. alcuni di voi sta riportando probabilmente in questa discussione sul mondo virtuale il medesimo approccio che ha nel mondo reale quando si trova ad una serata di degustazione: il neofita non deve entrare e se gli è concesso di avvicinarsi alla nicchia di superintenditori deve stare zitto e bono….
    …io invece vorrei un approccio da bottega artigiana in cui al ragazzo era permesso di andare ad imparare il mestiere ed aveva modo di dialogare con il capo mastro…ed il capo mastro con umiltà sapeva infondere le proprie conoscenze e carpire ciò che il giovane con altri occhi poteva suggerire…
    scusate la mia metafora naif ma io la vedo così…ma io ritengo che anche nei blog siano necessari meno Baroni e più Artigiani….

  13. Fa specie che sia Kuaska a dire ste cose perche’ alla fine la sua grande forza e’ emozionare piu’ che snocciolare fredde competenze, ma forse interverra’ dicendo “sono stato frainteso” (cit). Penso che molti tengano un blog più per “se stessi” (anche narcisismo) che per gli altri, per imparare per leggere e fare sintesi. Se poi vogliamo parlare dei giornalisti “pro” che dovremmo dire (minzolini o curzio maltese sono competenti?) che oltre una incompetenza spinta spesso hanno anche interessi da difendere (leggi editori). Come per la televisione c’e’ il telecomando, sul web cambiare URL è ancora piu’ facile.

    • a me pare che i principali blog italiani sia per la maggior parte per gli altri più che per sé stessi. è chiaro che abbiano delle ambizioni, ancora non del tutto chiare ai loro stessi autori in alcuni casi

    • Si ma che senso ha tenere un blog per se stessi confondendo una vasca di raffreddamento piuttosto che una per la fermentazione???
      Tengono il blog per mantenersi la loro ignoranza???
      kuaska non ha mica detto che questa gente va nuclearizzata o che bisogna fare una legge per impedirgli di scrivere ma ovviamente inorridisce quando vede che certi argomenti vengono trattati su un blog con poca competenza
      E non si giustificano certe cose dicendo”vabbè ma tanto si può sempre cambiare blog”,intanto il neofita che si è avvicinato al mondo della birra ha confuso una vasca di raffreddamento per una di fermentazione per colpa di un blogger incompetente(e questo è un fatto)e cosa ci si aspettava da kuaska??? che se ne stesse zitto……..cioè fatemi capire.

      • Probabilmente ho difficoltà a spiegarmi, ma ci riprovo: il problema non è sottolineare l’errore nella fattispecie, ma accusare il blog come strumento di comunicazione e i blogger in generale. Con lo stesso principio potrei dire che la birra artigianale fa schifo alla prima bottiglia difettata che becco.

        • Prima avevo dei dubbi ma adesso sono sicuro che hai evidenti problemi nello spiegarti….ma sopratutto nel capire.
          Nell’intervista kuaska parlava di blogger incompetenti e non di blogger in generale se poi ti stai attacando alla frase”io i blog (o i blogger non ricordo) li scioglierei tutti nell’acido” per sostenere la tua teoria che lui vorrebbe far piazza pulita di tutti i blog/blogger mi sembra una forzatura oltre che una bugia.
          All’occhio di un ascoltatore disinteressato e attento,mi verrebbe da dire,le valutazioni di kuaska risultavano condannare solo l’incompetenza nel suo essere tale e nn il blog/blogger in genere.

          • Ma per favore, K parla di blog in generale, di blog di appassionati. E non certo nella battuta che hai citato tu, visto che è solo l’antipasto di un discorso che poi snocciola più avanti.

            “Questi blog assomigliano alle trasmissioni del pomeriggio” i blog in generale, eh, non quelli incompetenti

            “Tu leggi un blog di Formula 1… voglio leggerlo da un grande esperto, da un meccanico, da un pilota, non voglio leggerlo da un appassionato”

            “Smettiamola co ‘sti blog… facciamoli come erano una volta” cioè come quelli di Bertinotti e Faraggi

          • E chi giudica la competenza?
            Uno può anche rispondere o spiegare il perchè si dice o non di dice una minchiata …o sul Blog interessato o da un ‘altra parte….
            E’ il bello della rete….
            Io su questo non sono d’accordo con Kuaska…..
            E’ normale che ci siano livelli di competenza diversi che derivano dall’esperienza o dall’intelligenza personale ……però non si può castigare tutti …..
            Il fenomeno riguarda anche altri campi..come la gastronomia..ed ovviamente ci sono i vecchi soloni delle guide che sono abbastanza spiazzati dal successo di alcuni Blog culinari…..
            E’ l’evoluzione dei tempi che vede la prevedibile resistenza di qualche reazionario….
            Sono pienamente d’accordo con Andrea Turco…..ragazzi della prima ora …non Vi arroccate …apritevi al mondo degli appassionati potenziali che è enorme….

  14. Camra-Brewdog: la Punk ipa si chiama punk perchè con strafottenza manda a fanculo 40 anni di lavoro del camra..se avesse rispetto per la tradizione non sarebbe punk. Il punk è (stata) un’ enorme montatura mediatica e non in pochi ci si sono arricchiti.

    per il resto uno scrive le proprie cose, se lo fa in modo decente la gente lo legge, altrimenti rimane da solo nella galassia cibernetica.
    Perchè dovrei cercare l’approvazione o il permesso di terzi per scrivere quel che penso?
    non so se faccia peggio l’atteggiamento settario e snob di alcuni personaggi (non mi riferisco a kuaska) o la mia ignoranza, fatto stà che ognuno ha le proprie prospettive e responsabilità…detto questo..godetevi sta minchia di birra [cit]

    • Sono d’accordo con la citazione…..anzi ribadisco “godetevi sta minchia di birra”…
      e non fate i soloni …e se uno vuole aprirsi un Blog dove andare a scrivere tutte le minchiate che vuole cosa ci sarà di male…
      Poi con questa mentalità settaria non avremo mai avuto Blog come quelli di Beppe Grillo o altri…..
      La possibilità di scrivere su internet è democrazia vera!
      Il Blog interessante diventerà di successo e quello sfigato rimarrà tale….

      • quoto Cata. però se scrivi minchiate e vieni mazzuolato e preso per i fondelli quotidianamente, “cosa ci sarà mai di male”? se scoppi a piangere alla prima critica, lassa stare, il blog non è mica un salvavita

        o c’è solo il diritto di scrivere minchiate o meno e non quello di mazzuolare? tema iniziale che nessuno, Turco in primis, ha voluto affrontare…

  15. Un blog che parla di blog.
    Inception!!!

    Mai piaciuti i blog. Preferisco i forum, dove ognuno può proporre l’argomento di discussione.
    L’approvazione preventiva dei commenti fa venire l’orticaria anche a me.

    Adesso si arriva ad attaccare chi ha criticato i blog.
    Veglia di estendere le capacità di censura anche nel mondo reale?

    Finto giornalismo.
    Esaltazione dell’informazione estrapolata e selezionata.

    Sto generalizzando?
    Ovvio!
    Ci sono sempre eccezioni a tutte le regole.

    • ultimamente mi trovo pericolosamente spesso a concordare con te, escluso il finto giornalismo (bisognerebbe prima capire quale è quello vero, se esiste…)

      la scelta di approvazione dei commenti di Andrea rivela, nel momento stesso in cui premete “invio”, i limiti enormi dei blog in ambito di scambio sociale, ad esempio

      noto anche che la parte più interessante del mio commento, “sdoganata la democrazia informativa, quando si sdoganerà anche la critica, se vogliamo anche selvaggia” è stata bellamente ignorata

  16. Ma qualcuno l’ha sentita l’intervista di Kuaska ai Birrai Ciociari che Andrea ha linkato?
    Come si può non essere d’accordo con le cose che dice?
    Con riferimenti anche precisi a castronerie scritte nelle ultime settimane…e scritte non dagli ultimi arrivati…ma dai primi…

    • Tutta. E sono d’accordo con lui.
      Se l’informazione che si vuole ricevere si limita all'”estrapolato”, è facile fraintendere.

      Non sarebbe stato meglio far intervenire anche Kuaska nella discussione? Magari intervistandolo e chiedendo maggiori informazioni? O anche il CAMRA stesso?
      Non è sempre meglio un dialogo di un monologo?

      • Livingstone per commentare sul blog mica è richiesta la domanda in carta bollata, chi vuole intervenire interviene

        L’intervista è interessante, ci potrei pensare, ma ritengo che fatta da me sembrerebbe un tentativo interessato di difendere la mia “categoria”

        • Forse su questo sbaglio io, e rispondo anche a Sr, pensando che con un Blog, quando si riportano notizie, si voglia fare anche del giornalismo.

          Per giornalismo “buono”, intendo quello che le notizie se le va a cercare. Quello che fa intervenire ache l’altra campana.

          Giornalismo, in definitiva, in contrapposizione a Onanismo.

          • il giornalismo buono non se le va solo a cercare le notizie, ma le VERIFICA. cosa che anche un blog, qualsiasi cosa sia, se vuole fare informazione è bene che faccia il più possibile

          • Onanismo? Che cos’è ?
            Aspetta che mi cambio gli occhiali…..
            E’ collegato al’Oberlusconismo? O alle truppe cammellate dello Schigismo?

      • sono riuscito a sentirla. e non posso che essere totalmente d’accordo con K. sono cose che dice da anni, e sono sempre attuali

        aggiungo che solo chi non conosce K, o chi è in malafede, può mettere sul bilancino K quando parla di “lanciafiamme” o pensare che ce l’abbia con tutti i blog indiscriminatamente

        il blog delle botti di Pipaix è Intravino, sono stato io a segnalare la cosa ed ha chiedere conferma a K il quale, per sicurezza, ha a sua volta chiesto conferma a J.L. Dits. questo perchè la correttezza di informazione sui blog è cruciale, più che sui forum proprio per la forma stessa del blog, e su questo punto spesso gli autori sono piuttosto superficiali. estendere casi come questo ad una condanna della blogosfera birraria mi pare semplicemente strumentale

          • o in malafede o in paranoia persecutoria. o credi davvero che nel calderone ci mettere CdB, il blog del Tyrser e compagnia cantante

            oppure, come dice mase sopra e che quoto totalmente, il problema è di comprendonio, o di ciò che si vuole comprendere…

          • Paranoia persecutoria è la tua nuova espressione della settimana? 🙂

            Io rimango alle parole di K, che sono quelle che ho riportato. E che penso siano piuttosto chiare. Evidentemente non è così, perciò ognuno può farsi l’idea che preferisce, con tutti i condizionamenti del caso.

        • Però intravino è un collettore di “perle” birraie unico. essendo un blog autorevole (? chiedo conferma) sul vino, le cavolate che si leggono riguardo la birra fanno ancora più clamore.
          Questo è il problema dell’espansione della birra di qualità in italia: tutti ci si buttano dentro velocemente.

          CMQ nessuno se la prende con Kuaska e ci mancherebbe.
          Giustamente fa anche la differenza tra blog e blog. Lui stesso quando si dedica(va) al suo sito produce materiale straordinario. Così come Ron Pattinson o addirittura MJ ai tempi.

          Però, dal mio punto di vista, ringrazio anche che esistano personaggi come CHAD e tutto il comparto di degutatori (dal palato e capacità assolutamente opinabili) su youtube.

          • Intravino però ha avuto anche il merito di reclutare (sempre e solo aggratisse ovviamente) persone competenti come il buon Tyrser e ci ha provato con altre punte di diamante. poi ogni tanto qualche vinicolo si butta, pesta una mina e salta in aria. la volta dopo sta più abbottonato, passi più brevi, ma salta in aria comunque. impareranno… magari sarebbe bello imparare prima di fare i corse birra per l’AIS, ma vabbè…

            competenza, o almeno non disinformazione, è quello il noccolo del discorso di K. si può non condividere. io condivido a mani basse

          • Per capire: è giusto colpevolizzare un blog in generale (anzi i blog) perché cade in un pur grave errore tra “vasca di fermentazione” e “vasca di raffreddamento”, nonostante ci siano decine di articoli che fanno corretta comunicazione birraria?

          • capisci solo quello che fa comodo a te

            a me pare chiaro che fossero una serie di esempi a caso per illustrare come certi blog trattino la materia birraria con superficialità e disinformazione

          • Guarda che non mi devi convincere, come puoi leggere tra i commenti non sono il solo a pensarla così

          • E comunque la mia domanda entrava in un altro discorso, forse anche più interessante. Ma hai preferito non rispondere

          • ti rispondo: non so di quale blog stia parlando e non posso entrare nel merito, in ogni caso le info scorrette nei blog vanno sempre evidenziate

          • Che vanno evidenziate l’ho scritto pure io
            Il fatto che tu non sappia qual è il blog in oggetto non fa che portare acqua al mio discorso

          • quando hai finito di giocare a nascondino e finisce la ricreazione proseguiamo la discussione, grazie…

            penso di essere in grado di formulare una mia opinione (peraltro formulata da anni) e di concordare con K anche senza sapere tutti i riferimenti bloggettari del discorso di K…

          • K riporta l’errore di un blog (anzi due, ma per come ne parla potrebbero essere tutti) per dimostrare che fa disinformazione, però non si sa qual è. Ergo, potrebbe essere qualunque. Da qui la superficialità e la generalizzazione.

            Poi sinceramente di continuare la discussione con un interlocutore così sereno da tirare in ballo “ricreazioni” e “nascondini” alla prima cosa che non capisce, mi sembra tempo perso. Quindi mi fermo qui.

          • ma tu lo sai come funzionano le interviste? non mi pare il messaggio di fine anno di K, in un’intervista proponi la tua idea e porti un paio di esempi. tu fai le pulci all’esempio e alle battute, non ai contenuti. se vuoi dirmi che K è farraginoso mi scopri l’acqua calda, se devi a tutti i costi difendere il tuo post allora… meglio fermarsi sul serio

            il nascondino è perchè pareva lo sapessi e non volessi dirlo. frainteso. cmq a me pare un dettaglio, per te è IL punto…

  17. Ma per favore, K parla di blog in generale, di blog di appassionati. E non certo nella battuta che hai citato tu, visto che è solo l’antipasto di un discorso che poi snocciola più avanti.

    “Questi blog assomigliano alle trasmissioni del pomeriggio” i blog in generale, eh, non quelli incompetenti

    “Tu leggi un blog di Formula 1… voglio leggerlo da un grande esperto, da un meccanico, da un pilota, non voglio leggerlo da un appassionato”

    “Smettiamola co ‘sti blog… facciamoli come erano una volta” cioè come quelli di Bertinotti e Faraggi

    Andrea ti rispondo qui perchè on trovo più il tasto “replica”.
    Mi sembra evidente che c’è un evidente conflitto di interessi nelle valutazioni che fai e che forse questo conflitto non ti fa essere lucido nella valutazione dell’intervista.
    Come hai detto tu ognuno si farà la sua idea di quello che è stato detto ma da li ad arrivare a dire che k. ha condannato tutti i blog in genere citando questa o qulla frase mi sembra che ce ne corra.
    E poi a volte si deve anche saper leggere tra le cose che uno dice….sempre che se ne abbia la voglia.

    • Figurati ne ho sempre voglia, anche se mi porta via tempo
      Che certe frasi possano “ferirmi” perché appartenente alla categoria (come ad altri possano piacere perché fanno il loro gioco sul web) è naturale, ma sono convinto che quello è un giudizio quantomeno espresso in modo superficiale e generalista. Forse non gli avrei dato peso, se cose simili non fossero state espresse anche durante la degustazione che ho citato. Se insomma con la sola intervista potevo avere dubbi, al secondo episodio ho iniziato a non averne più

          • che c’entra con quello che ho scritto? CdB può piacere o meno ma non mi pare una fonte di disinformazione e credo nessuno abbia nulla da ridire sul suo ruolo, manco K. o no?

  18. Vi racconto un aneddoto risalente ad un mesetto fa. Prima del referendum del 11/12 giugno c’e’ stato un gran parlare di energia nucleare, con toni delle volte molto duri se non addirittura aggressivi. Seguendo i vari quoditiani on-line mi e’ capitato diverse volte di incazzarmi nel vedere come informazioni di natura scientifica venissero riportate in modo superficiale, inesatto ed alle volte anche strumentale. Sto parlando di Repubblica, il Fatto Quotidiano, il Corriere della Sera e via discorrendo. Cioe’ i professionisti dell’informazione. Quelli, che a differenza dei blogger di cui si parla in questo articolo, scrivono per mestiere e non per passione. Naturalmente, nonostante le incazzature quotidiane, non ho mai pensato che bisognasse chiudere i giornali per mettersi al riparo dal rischio della disinformazione.

    Questo e’ solo per dire che l’informazione di cattiva qualita’ esiste e continuera’ ad esistere. Ma nessuna persona razionale dovrebbe mai condannare per questo l’abbondanza dei canali di informazione. Sono quindi perfettamente d’accordo con la linea di Andrea. Oltrettutto, ritengo che gli internauti (neofiti della birra o meno) siano estremamente bravi a distinguere l’informazione seria dalla fuffa. Quindi di cosa ci preoccupiamo?

    • senza andare OT sul caso speicifico, ci sono due tipi di disinformazione: una è colposa e deriva dall’ignoranza o dalla superficialità, l’altra è dolosa e deriva da interessi specifici a mistificare. non mischierei le due cosa, qua parliamo di ignoranza, l’indotto web della birra italica è al momento ancora troppo modesto per fomentare significative manovre di intrallazzamento doloso. si resta ancora sul marketing e sulle markette

  19. Oh.. 94 commenti e nessuno che ha scritto “Perchè allora K non scrive lui qualcosa?”
    Io mi propongo per ospitarlo e di pubblicare i suoi pensieri, perchè lui è meglio che da un computer stia abbastanza lontano… 🙂

    Io scrivo sul mio blog e su Intravino perchè voglio imparare, con sforzo e fatica, a parlare di birra in stampatello e senza subordinate, come quelli che per me sono i Maestri.
    Che poi non ci riesca è un altro discorso…

    • Veramente livingstone aveva fatto notare che sarebbe opportuno sentire il parere di kuaska…..e a questo punto credo sarebbe giusto per rispetto di andrea che ha sollevato la questione,impegnarsi perchè l’eventuale confronto avvenga qui.
      Se mi posso permettere…………

      • e aggiungo che sarebbe anche un onore sentire su un BLOG quale è la sua posizione sui blog…competenti/meno competenti su questo e altri.

        • un attacco preciso, slegato da amicizie, gruppi e fazioni varie, ai maggiori blog o personaggi (anche nel caso scrivessero e dicessero cavolate) difficilmente avverrà.

          Poi è ovvio che è facile prendersela con gli ultimi arrivati o sparare nel mucchio.

          P.S.
          Discorso in generale, nessuno si senta chiamato in causa 😀

  20. La qualità di un blog birrario è equivalente alla qualità di una birra, sono ambedue indirettamente proporzionali all’esperienza di chi legge/beve.

    Che i forum siano rappresentazione di democrazia ho forti dubbi, basterebbe citarne alcuni, ma forse non è nemmeno necessario, già si sa.

    Che si voglia fare cultura birraria su alcuni blog ed alcuni forum è pura utopia, visto che basta una voce fuori dal coro, con esperienze diverse, per dare fastidio ai più.
    Spesso si preferisce un forum pacato, che s’interroga sullo scorreggio del gorgogliatore, a discussioni tecniche interessanti, ma inevitabile accese.

    @ Livingstone
    Non so se è capitato anche a te, ma c’è un sacco di gente che ancora mi scrive e-mail ricordando con nostalgia le nostre scaramucce, perché traeva insegnamento oltre a divertimento da entrambi.

    Essendo i blog, non gestiti da mastri birrai o professori universitari, le cazzate sono inevitabili, a volte con frequenza disarmante a volte meno. Le critiche a queste dovrebbero farsi in podo pacato e lo dice uno che non può definirsi pacatissimo, anche se non raggiungo certi livelli (non ho la stella).

    Che gli internauti si accorgano delle cazzate rasenta l’impossibile, vista la mia prima affermazione in questo post. Naturalmente avviene in ogni campo.

    L’utilità di molti forum è pari allo zero, se sono un neofita ed ho un problema, un dubbio, un’incertezza, che vantaggio penso di poter ottenere, chiedendo ad altri che sino al mese scorso erano peggio di me? Ma poi hanno fatto altre 3 cotte, acquisendo la necessaria esperienza a risolvere questo e chissà quanti altri problemi.

    C’è chi preferisce gli NG perché non moderati, unico luogo dove può mostrare la propria ruota di competenze, così da sotterrare facilmente l’intruso, pavoneggiandosi. C’è gente che gode di questo, gli psicoanalisti lo sanno.

    Devo dire però che CdB si distingue e le statistiche confermano,non tanto per le competenze tecniche del blogger, ma per la maniera di porsi e la naturale predisposizione alle critiche, senza perdere mai le staffe, cosa non da poco.

    Chi invoca l’accettazione incondizionata di critiche pesanti e pesantemente espresse, come provenienti dall’olimpo stesso e per tanto obbligo a cospargersi il capo di cenere, dovrebbe ridimensionarsi un attimo e scendere dal piedistallo che ha salito (semi cit.)

    • ce l’hai con me con l’invocare l’accettazione incondizionata di critiche pesanti? e chi l’ha detto che deve essere incondizionata? siam qua per discutere, la accetti e ribatti

    • Si, purtroppo siamo ancora famosi per i nostri trascorsi “amorosi”…:-D

      Ma è meglio andare avanti.
      A me non ha mai fatto particolare piacere (anzi!) essere riconosciuto per l’anti-cerevisia.

      Essere conosciuti/riconosciuti per qualcosa di positivo è mooolto più difficile.
      Per iniziare, bisognerebbe essere positivi.
      E ho la mia vena polemica con la quale combattere.

      Perdo regolarmente.
      😛

  21. Chi scrive su un blog, che si chiami Charlie Papazian o Pinco Pallino, apre una vetrina.
    Una vetrina che è, che lo vogliate o no, a portata di mano di tutti.
    Tutti possono leggere. Dall’esperto, al curioso, a chi vuole saperne qualcosa di più, a chi vuole documentarsi.
    Magari si riportano informazioni sbagliate, magari si stroncano birre alla prima bevuta (costa tanto provare una seconda volta, magari assicurandosi un lotto differente prima di mortificare il lavoro di un birraio?) magari si tirano fuori cazzate controproducenti per tutto il movimento (la speziatura serve a coprire i difetti della birra).
    Nessuno mette in discussione la libertà personale, nella fattispecie quella di aprire un blog e di scriverci quello che ci pare, per carità… ma chi legge una cazzata e non interviene fa due volte del male: a chi scrive e a quello che legge dopo di lui. A gente come Kuaska e come altri che gravitano in questo mondo da mooolto prima di me e di tanti altri che gli si deve dire?
    Sana umiltà da chi è venuto dopo, sarebbe la chiave di tutto.

  22. Eilà, ho leggiucchiato rapido i commenti e alzo la mano: la dida sulla vasca l’ho scritta io. Mi è stato fatto notare in maniera normale (ovvero senza urla e/o insulti), ho corretto in ritardo colpevole, ma ho deciso di rimandare il mio suicidio… sciogliendomi nella stessa vasca colma di acido… 🙂
    Spero ovviamente di non aver fatto troppe vittime, di non aver sconvolto schiere di novelli degustatori, di non aver smontato il ricco mercato dei prodotti Cantillon. Non credo di avere un numero di lettori (anzi ne sono sicuro) così elevato da aver provocato uno tsunami mediatico, però ammetto la colpa, mi cospargo il capo di cenere e penso a emigrare…

      • Poi un giorno magari parleremo anche delle responsabilità di chi commenta, non solo di chi scrive… ah ovviamente non mi riferisco a te, è un discorso generale.

        • Penso che responsabilità possano esserci solo se si scrive a titolo di qualcosa o se si diffama qualcuno.

          Siamo arrivati al livello di fare articoli (non mi riferisco a cronache) solo per attaccare 3 4 persone che discutono animatamente di birra. Questo è il segno di un movimento ancora non maturo IMO.

          • No intendo responsabilità nei confronti del movimento. I blogger o chi per loro vengono additati quando commettono un errore perché farebbero del male al movimento in termini di disinformazione. Secondo me una responsabilità simile dovrebbe essere riconosciuta anche ai partecipanti alle discussioni sul web, non solo in termini di correttezza delle informazioni.

          • Oh ci sono pure le responsabilità di quelli che NON hanno commentato, quelli che commentano ma dopo un po’, e di quelli che commentano, ma con un altro nome.
            Quelli che volevano dirti bravo, quelli che ti vogliono dare due sberle, quelli che ridono, quelli che piangono e quelli che, in fondo, non gliene frega nulla.
            Ah e poi ci sono quelli che lo volevano dire loro, ma si sono espressi male, quelli che non sono polemici ma insultano, quelli che insultano ma non se ne accorgono e quelli che vorrebbero ma non possono.
            Quelli che c’hanno il bisnes, quelli che c’hanno avuto l’idea e quelli che aspettano tempi migliori.
            Quelli che non entrano in classifica, quelli che non leggono la classifica, quelli che non è più come una volta e quelli che non capiscono perchè ihb è morto.
            Quelli che “bevo ergo scrivo” e quelli che “bevo ergo taccio”, quelli che se vogliono leggere vanno in libreria, ma anche solo in edicola, quelli che guardano le figure, quelli che non le capiscono e quelli che non si capiscono neanche loro.
            Quelli della lattina, quelli della bottiglia, quelli chiari e scuri, quelli che non hanno altro da fare, quelli che hanno altro da fare.
            In pratica: i soliti 7/8 in galera,che così mettono la testa a posto. Magari in una cella unica, così ci scappa il morto e fa odiens.

            E poi ci troveremo, come le star, a leggere Cronache e a parlarne al bar….

  23. Mmm, non sono convinto che Internet dia sempre questi grandi poteri… In alcuni casi specifici senza dubbio, ma nella maggior parte è poco più che chiacchiericcio da cortile…
    Però bella la citazione di Spiderman!

  24. Internet oltre che democrazia è libertà di espressione, ognuno è libero di comunicare attraverso i post del proprio blog, le proprie esperienze in questo specifico caso le proprie esperienze birraie. Sta a chi legge con capacità ed analisi critiche saper valutare e saper scegliere solo le indicazioni corrette presenti nei vari blog birrai che gli potranno magari venir utili per acqusire nuovi dettami che gli permettano di affinare e migliorare le sue capacità birraie.
    Kuaska chi è? E’ il depositario della scienza brassicola? Non credo proprio ed allora che pensi a guardare nel suo orticello e lasciar vivere e postare tranquillamente chi vuol birrificare a modo suo senza nulla chiedergli.
    Prosit a tutti
    Maurizio

  25. Scusate ma solo da poco so della reazione di Andrea al quale ho ieri scritto su facebook. Siccome ho rogne serie e non posso proprio impegolarmi in interminabili post, vorrei intervenire e chiuderla lì, ripeto, chiuderla lì!
    Vedo che come sempre c’è chi capisce (Mase, grazie, non so chi tu sia ma grazie!) e chi non capisce.
    Ritengo mondobirra e cronache di birra due pilastri tant’è vero che chiedo sempre a Marco e Andrea di divulgare gli eventi cui partecipo e questo dovrebbe bastare per confermare la mia stima e gratitudine.
    E’ ovvio che nella “decontratta” intervista sulla nave il “j’accuse” ai blog era volutamente e provocatoriamente generalizzato proprio per colpire e stigmatizzare i tanti e dannosi, ripeto dannosi, “incompetenti che parlano” mentre coloro che non rientrano in questa categoria (come Marco e Andrea che spero lo sappiano) dovevano solo essere contenti e onorati che Kuaska, conscio del suo ruolo, attaccasse quelli che abbassano il livello cui loro hanno raggiunto. Perchè toccavo proprio quell’argomento? Perchè mi avevano colpito gli ultimi due recenti esempi (tra i mille possibili) significativi di stupidaggini (legno per la Cochonne e vasca di fermentazione da Cantillon) che non avevo letto di persona ma che mi erano stati riferite e, si badi bene, a prescindere dai blog dove fossero state pubblicate (la fonte intravino l’ho saputa presto ma la fonte Maestrelli molto tempo dopo).
    Nell’ultimo post qui su CdB lui “piscia fuori dall’orinatoio”:-) e francamente mi sorprende. Me ne farò una ragione:-). Se scrivi una belinata, cospargiti il capo di cenere e umilmente studia e impara a scrivere cose corrette.
    Per me la rete deve servirmi per imparare quello che non so ed insegnare quello che so. Questo doverebbe valere per tutti. Tutto qua.
    Chi mi ritiene (migliaia di appassionati con la passione negli occhi) il proprio maestro continui a seguirmi con affetto, chi non mi ritiene (quattro gatti) il proprio maestro, mi ignori of course!
    Kuaska

    • Prego Lorenzo figurati non è il caso di ringraziarmi ho solo espresso la mia opinione ne più ne meno.
      In effetti non ci conosciamo(o meglio tu non mi conosci ma io sò perfettamente chi sei!!),speriamo di poter rimediare presto.

  26. Mi scuso profondamente con Maestrelli, nella fretta e dopo aver letto tutti i commenti credevo che Maurizio fosse lui, ringrazio Andrea per avermelo detto.

    Non avendo tempo (ho problemi a casa e questo per me viene prima di tutto), ho proposto ad Andrea di farmi un’intervista sull’argomento con domande libere a sua scelta.

  27. X Andrea Turco

    Dopo ciò che ho letto, da te scritto:

    Sulla competenza basta dare un’occhiata alla freschissima classifica mensile di Wikio – ok lo ammetto, la linko per tirarmela un po’ . A parte i blog aziendali, tra gli autori ci sono (alla rinfusa) Maurizio Maestrelli, Marco “Tyrser” Pion, Nicola Utzeri, Alessio Leone, Alberto Laschi, Lelio Bottero. Non esattamente gli ultimi arrivati, visto che tutti sono professionisti e appassionati (esperti?) stimati e in alcuni casi hanno scritto la storia del movimento.
    ——————————————————————————

    Caro Andrea Turco, leggo qui sotto che non citi mai il mio blog ( pur essendo in classifica) nè quasi mai il mio birrificio, ed il BQ.Capisco di essere un personaggio scomodo.Ma non essere considerato quasi mai non mi sembra di buon gusto per il mondo della birra artigianale di cui sono uno dei principali esponenti.Scrivo questo non per semplice visibilità bensì affinchè il tuo blog abbia un tono divulgativo a 360 gradi.

    • Caro Paolo, ecco le mie risposte:
      1) ho citato le prime posizioni della classifica, se il tuo blog è 20mo che ci posso fare? 🙂
      2) quando ci sono state notizie sul bq o sul bauscia l’ho sempre riportate, o sbaglio?
      3) ti piacerebbe essere un personaggio scomodo, invece secondo me sei un tenerone

      Con affetto

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