A quanto pare l’ultimo mese dell’anno riserva sempre notizie incoraggianti per la nostra amata bevanda. A inizio dicembre 2013 arrivarono importanti semplificazioni per i microbirrifici italiani da parte dell’Agenzia delle Dogane, questa volta invece sembra che siamo un po’ più vicini all’annullamento del tanto temuto aumento delle accise previsto per il 1° gennaio 2015. La notizia è trapelata nella giornata di ieri tramite l’account Twitter di Chiara Gagnarli, portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle, quando ha annunciato l’accoglimento dell’ordine del giorno con cui il Governo italiano si impegna ad assumere iniziative atte a evitare il già citato incremento dell’imposta sulla produzione di birra. Come potete capire non c’è nulla di definitivo, ma sicuramente si tratta di un passo avanti importante in questa battaglia contro le accise.
Nella sua parte sostanziale il documento della Gagnarli recita quanto segue:
[…] valutato pertanto che il sacrificio derivante dall’aumento dell’aliquota dell’accisa sulla birra rischia di non produrre alcun effetto finanziario a fronte della inevitabile riduzione dei consumi, impegna il Governo ad assumere ogni utile iniziativa al fine di evitare l’ulteriore aumento di accisa sulla birra (pari a 3,04 euro per ettolitro anidro) previsto a decorrere dal 1° gennaio 2015 al fine di tutelare un settore in crescita e che peraltro registra un trend occupazionale positivo.
In altre parole il Governo si impegna a cercare misure per evitare l’aumento in programma, ma ciò da solo non significa che tale aumento è scongiurato. Tuttavia si tratta di un importante traguardo ottenuto dall’ambiente brassicolo, che negli ultimi mesi è riuscito a fare pressione sul mondo politico per esporre una situazione che sta risultando assai dannosa, tanto per i birrifici – artigianali o industriali che siano – sia per lo Stato stesso, che rischia di vedere ridotti gli introiti derivanti dal settore. Il merito di questa presa di coscienza da parte della classe politica è da ascrivere alle associazioni di categoria operanti nel mondo della birra: Unionbirrai e soprattutto – dati i suoi inevitabili contatti “importanti” – Assobirra, grazie anche alla petizione Salva la tua birra che nelle scorse settimane ha superato le 100.000 firme raccolte.
In questo momento mi sembra che l’ostacolo principale per i pensieri più ottimistici sia rappresentato dal tempo. Alla fatidica data del 1° gennaio 2015 manca infatti esattamente un mese e dunque è impensabile – a meno di sorprese clamorose – che il Governo sia in grado di individuare alternative valide all’aumento delle accise. Secondo me quindi nella migliore delle ipotesi possiamo aspettarci un rinvio dell’aumento a nuova data, spostando la scadenza di sei mesi o un anno. Eventualità peraltro già accaduta in passato con la proroga di uno degli ultimi aumenti programmati.
Se tale rinvio ci sarà, bisognerà investire il tempo guadagnato per continuare la lotta contro le accise. Difficile pensare che il Governo possa includere nel pagamento dell’imposta soggetti “forti” che al momento ne sono esenti – una categoria a caso, i produttori di vino 🙁 – più facile forse sensibilizzare l’opinione pubblica e politica sulle enormi differenze esistenti tra birrifici artigianali e industriali, promuovendo l’adozione di una differente disciplina delle accise che risulti più consapevole dei meccanismi e delle difficoltà che caratterizzano la produzione di birra artigianale.
Naturalmente i prossimi giorni saranno cruciali e la speranza è che sotto l’albero di Natale possiamo trovare un bel regalo per tutto il settore.
La Gagnarli dovrebbe anche impegnarsi ad assumere ogni utile iniziativa al fine di evitare l’ormai imminente tracollo del suo movimento 😀