Ora che siete tornati proprio tutti dalle vacanze, possiamo finalmente inaugurare una nuova stagione birraria. In realtà Cronache di Birra è tornato operativo già da una settimana, ripartendo con la sua quotidiana panoramica su ciò che accade nel mondo brassicolo nazionale e internazionale. Ma visto che il rientro dalle ferie è sempre traumatico, per riprendere il ritmo gradualmente mi sembra opportuno riassumere nel post di oggi quanto scritto nei passati sette giorni. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma pur sempre delle notizie interessanti utili per tornare a parlare di birra. Sperando che sia di sollievo durante uno dei lunedì più faticosi dell’anno 🙂 .
Report sulla Cina – Forse ricorderete che prima delle vacanze avevo annunciato il mio viaggio in Cina. La terra del dragone è affascinante e impegnativa, ma non certo una meta birraria di primo livello. Ovviamente ci sono stato per scopi puramente turistici, ma sarebbe stato impossibile non infilarci la birra 🙂 . Anche se non si può parlare di un vero e proprio movimento emergente, ci sono alcune piccole realtà che stanno cercando di promuovere la birra artigianale, spesso nate dall’iniziativa di americani trasferitisi in Cina – anche se la cultura birraria comincia a diffondersi anche tra gli indigeni. A Pechino ho visitato la Great Leap Brewing e la Slow Boat Brewery, a Shanghai ho invece fatto un salto alla Boxing Cat Brewery (le birre migliori del viaggio) e alla Shanghai Brewery. In generale birre nella media, ma il gusto è più che altro nell’assaporare una scena in fase embrionale, destinata probabilmente a esplodere tra pochi anni.
I risultati del GBBF – Quest’anno a trionfare al Great British Beer Festival è stata la Boltmaker di Timothy Taylor, una classica Bitter anglosassone. Mai come quest’anno è stata una vittoria simbolica, perché la Boltmaker ha preceduto due produzioni piuttosto moderne rispetto ai canoni del concorso: seconda si è piazzata la Citra di Oakham (brassata con l’omonimo luppolo americano) e terza la Darwin’s Origin di Salopian (una Bitter realizzata con luppoli da diversi continenti). Di edizione in edizione le produzioni meno tradizionaliste stanno ottenendo sempre maggiori riconoscimenti e chissà che il prossimo anno non sia propria una birra del genere a diventare Champion Beer of Britain. Se volete conoscere tutti i risultati vi rimando al mio post di mercoledì scorso.
Westvletern costretta a etichettare – Dal Belgio arriva una notizia piuttosto interessante, che probabilmente decreterà la definitiva scomparsa dell’aura di leggenda che ha sempre avvolto il birrificio trappista di Westvleteren. Uno dei dettagli più famosi delle sue birre è infatti l’assenza dell’etichetta, che costringe gli appassionati a distinguere le tipologie in base al colore del tappo. A seguito del recepimento delle regole europee sull’etichettamento, i monaci saranno obbligati a “vestire” le proprie bottiglie al fine di inserire tutte le informazioni richieste dalla nuova disciplina. Disciplina che non riguarda solo il Belgio, ma anche l’Italia: se siete interessati sappiate che approfondiremo il discorso durante Fermentazioni con un incontro curato da Unionbirrai.
Palm si autodefinisce “craft” – Ho raccontato della notizia riguardante Westvleteren in un post dove ho affrontato un’altra novità proveniente dal mondo belga e riguardante il gruppo Palm. I vertici hanno infatti deciso di ribattezzare l’azienda con il nome “Palm Belgian Craft Brewers”, appropriandosi di una parola che stona per un gruppo che produce 650.000 ettolitri l’anno. Ma il problema non è tanto nella scelta – Palm possiede marchi molto “artigianali”, come Boon e Rodenbach – quanto nella possibilità di prenderla senza violare alcuna regola. In Belgio, così come in Italia, la definizione di birra artigianale non esiste, esponendo dunque il concetto a situazioni del genere.
I prossimi eventi birrari – Venerdì ovviamente abbiamo ripreso ad aggiornare le nostre agende di nerd della birra 🙂 e tra i vari appuntamenti non potevamo non segnalare il Villaggio della Birra, in programma il prossimo fine settimana. Ahimè credo che dovrò saltarlo anche quest’anno… significa che potrò continuare a concentrarmi sull’organizzazione di Fermentazioni, ormai all’orizzonte 🙂 .
Direi che è tutto. Pronti per cominciare una nuova stagione birraria?
Pronti….
Grande Lallo, bentornato!