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Come luce e musica influenzano il nostro modo di bere

birra-rossoSe un giorno aprirete un locale (o se ne possedete già uno), ricordatevi di usare luci di colore blu o rosso e di alzare al massimo il volume della musica. Il motivo? I vostri clienti apprezzeranno maggiormente la birra e berranno di più. Sì d’accordo, si tratta di una semplice facezia, però semplificando molto è questa la conclusione che si può trarre da alcuni studi distinti su come gli elementi ambientali possono influenzare le scelte nel bere.

Avreste mai pensato che la luce di un locale bastasse a farvi percepire come buona o meno buona una determinata birra? Io mai nella vita, eppure i risultati di una ricerca tedesca dimostrerebbero il contrario. Come riportato da Stephen Beaumont sul suo blog, l’Istituto di Psicologia dell’Università Johannes Gutenberg di Mainz ha scoperto che una stessa bottiglia di vino (e quindi presumibilmente anche di birra) viene valutata in modo diverso se è esposta a una luce di un dato colore piuttosto che di un altro.

Nello specifico, dalle risposte dei circa 500 partecipanti allo studio, è emerso che una bottiglia illuminata da una luce rossa o blu è considerata più buona di quando è esposta a luci di colore bianco o verde. Come a dire che i colori freddi rendono “freddo” anche il giudizio del consumatore. Inoltre, i clienti sarebbero disposti a spendere fino a un euro di più per le bottiglie illuminate in rosso e in blu rispetto a quelle degli altri due colori.

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Che la vista possa facilmente influenzare le nostre scelte d’acquisto non è una novità, e gli esperti di marketing lo sanno bene. Che però anche la musica sia un elemento determinante nel determinare i nostri comportamenti al pub era più difficile da pronosticare. I due studi (uno francese e uno scozzese) citati da Jay Brooks sul suo sito mostrano invece proprio questo nesso. Nello specifico, la quantità di birra bevuta nei locali sarebbe direttamente proporzionale al livello della musica.

La ricerca scozzese rivela che, nel passaggio da 72db (paragonabile al rumore del traffico in una strada molto frequentata) a 88db (come se si avesse vicino un tosaerbe), il tempo medio per finire un drink passa da 14,5 minuti a 11,5 minuti, con la conseguenza che nell’arco di una serata ogni cliente sarebbe spinto a chiedere un drink in più.

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Lungi dall’essere soddisfacente, la spiegazione più immediata è che la difficoltà di comunicazione interpersonale (a causa del rumore) spingerebbe i clienti a concentrarsi di più sui loro drink e meno sulle persone. In parole povere, si berrebbe di più in mancanza di un contatto diretto con il prossimo. Ma come fa notare Brooks, la musica alta potrebbe semplicemente alzare il livello di attivazione genereale, stimolando le persone a bere di più.

Si tratta in ogni modo di studi dalle conclusioni curiose ed interessanti, che una volta di più ci spiegano quanti parametri nascosti entrano in gioco quando compiamo le nostre scelte, anche se si limitano al semplice consumo di una birra. Se da domani entrerete in un pub con musica alta e una strana luce blu, saprete a cosa punta il gestore 😉 .

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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4 Commenti

  1. sicuramente la vista ha un bel compito per relazionarci al mondo che ci circonda, e nel caso di una birra (o vino come nello studio fatto) si possono sfruttare i giochi di luce per poter esaltare il piacere di una bevuta (dico esaltare perchè penso che se una birra o qualsiasi altra bevanda non è buona ci si possono anche mettere le lucette dentro ma non penso cambi molto); sulla musica a mio parere avrei qualcosa da ridire. Il pub è un bellissimo punto d’icontro tra amici e conoscenti e non dovrebbe essere troppo disturbato ed influenzato da un eccessivo bombardamento di db. Sarebbe molto più piacevole incentivare la comunicazione e il contatto con le altre persone…d’altronde se si sta bene in compagnia una birra in più ci scappa comunque.

  2. @Gianmaria
    Sarebbe infatti interessante valutare quanto si beve quando si è in buona compagnia rispetto a situazioni opposte. In base alla mia esperienza direi che la variazione si aggira sul rapporto 10:1 🙂

  3. Anche per la grande distribuzione alimentare, il blu e il rosso sono considerati i colori che più di tutti attirano il cliente verso il prodotto sullo scaffale.

    Però, il blu non un colore caldo…

  4. Sui colori usati per l’illuminazione non so che dire ma mi permetto anche io di dissentire sulla musica. Quando esco con gli amici ho molto più piacere a poter chiacchierare con loro mentre bevo qualcosa che essere costretto ad urlare o a non parlare del tutto. Parlando per esperienza personale, in vari locali dove sono andato ed ho trovato musica troppo alta non ho preso un secondo drink. Finito il primo sono scappato via come il vento a bere un’altra birra da un’altra parte.

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